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Cronaca

Circolo ricreativo stupefacente a San Basilio, due arresti per spaccio di cocaina

(Fonte: www.romatoday.it)

Circolo ricreativo stupefacente a San Basilio dove la polizia ha arrestato due uomini. I fermi nel corso di un controllo finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti da parte degli agenti del commissariato locale in collaborazione con le unità cinofile della Questura di Roma hanno portato all'arresto di due uomini di 65 e 63 anni per concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti. Il controllo che ha interessato il circolo ricreativo del quale il 65enne è gestore e l’abitazione del secondo uomo, ha portato al rinvenimento di 33 involucri di cocaina, materiale per il confezionamento della droga oltre a denaro contante .

Spacciatore di cocaina in via Camassei

Da San Basilio a Tor Bella Monaca cambia il quartiere ma non cambia il reato. In via Giacinto Camassei, un cittadino italiano, nato in Brasile, è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Casilino. Il 25enne fermato per un controllo è stato trovato in possesso di 10 dosi di cocaina. 

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Cronaca

Roma, rifiuti a fuoco nel campo rom di Monte Mario: nube di fumo e paura

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Ancora un incendio al campo rom di Monte Mario. Ancora rifiuti bruciati con una grossa nube nere che si è alzata dalla baraccolpoli. Dalle ore 22 in via Sebastiano Vinci, tre squadre dei vigili del fuoco, con due autobotti e il supporto del carroschiuma, sono intervenute per un grande incendio divampato nel campo nomadi circostante. Al momento non risultano feriti o problemi di viabilità ma la nube di fumo, sprigionatasi dalla combustione, è molto vasta

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Politica

Salvini in Tv: “Valuteremo se togliere la scorta a Saviano”, la replica: “Buffone, non mi fai paura”

(Fonte: SkyTG24. di ) – "Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani". Con queste parole, pronunciare in Tv durante il programma su Rai Tre "Agorà", Matteo Salvini ha annunciato l'ipotesi di togliere la scorta a Roberto Saviano. Le sue parole hanno scatenato una polemica sui social. "Le scorte non si assegnano né si tolgono in Tv", ha detto Marco Minniti. "Salvini combatta la mafia non chi la denuncia", ha twittato Laura Boldirini. Poi il capo del Viminale è tornato sui suoi passi: "Verificheremo tutte le scorte". Intanto è arrivata la replica di Saviano: "Buffone, non mi fai paura".

Le reazioni – "Minacce inaccettabili per un uomo che ha contribuito a far luce su un sistema criminale pervasivo e pericoloso. Salvini continua a interpretare il ruolo di ministro in modo arrogante e per le sue campagne personali. La scorta a Saviano, come lui stesso raccontò, non è una concessione ma la protezione che lo Stato deve garantire a chi minacciato per avere combattuto mafia e camorra", ha dichiarato il vicepresidente della Camera Ettore Rosato.

"Non si scherza su certi temi. A Saviano dobbiamo solo dire grazie. Non credo si diverta a vivere blindato ogni minuto a causa di quella criminalità che dovrebbe combattere innanzitutto il signor Salvini che certo non può essere chiamato ministro!", ha twittato il senatore Bruno Astorre. "Se Salvini vuole risparmiare tolga a me la scorta e la lasci a Saviano", ha proposto Graziano Delrio. "Le scorte non si assegnano né tolgono in tv", ha replicato Marco Minniti. "Salvini combatta la mafia non chi la denuncia. Mettere in discussione la scorta a una persona minacciata dalla criminalità organizzata è il contrario di quello che dovrebbe fare un ministro dell’Interno", ha scritto su Twitter Laura Boldrini. E in molti sui social hanno lanciato l'hashtag #iostoconSaviano.

La replica di Saviano – "Secondo te io sono felice di vivere così da più di 11 anni, pensi di minacciarmi e intimidirmi? In questi anni sono stato sotto una pressione enorme, sotto la pressione del clan dei casalesi, dei narcos messicani. Ho più paura a vivere così che a morire così. E quindi credi che possa avere paura di te, buffone!". Con queste parole Roberto Saviano ha replicato a Salvini in un video postato su Facebook.

La rettifica di Salvini – "Non spetta a me scegliere, chi di competenza valuterà. Io dico solo che l'Italia ha il record europeo di servizi di scorta e vigilanza, non dipendono da me le scelte su simpatia o antipatia". Lo ha detto Salvini, a margine della visita alla villa confiscata ai Casamonica, a chi gli chiedeva della scorta a Saviano. "Verificheremo tutti i servizi di vigilanza, sono quasi 600 e occupano circa 2mila uomini delle forze dell'ordine. Molti di questi servizi sono chiaramente giustificati, ma qualcuno di questi può essere rivisto perché 2mila uomini delle forze dell'ordine non hanno uguali in altri paesi europei. Ci sono organismi che decidono chi merita di essere protetto, con gradi diversi di protezione, non è il ministro che ha questa facoltà".

Roberto Fico: "Chi si oppone alle mafie va protetto"– Dopo la rettifica è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico per cercare di calmare le acque. Il parlamentare M5s ha ribadito che "l'Italia è il Paese che ha nel suo ventre tre fra le più grandi organizzazioni criminali internazionali: mafia, camorra, 'ndrangheta. Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato. Spero che al più presto questo male possa essere definitivamente sradicato, diventando così solo un brutto ricordo. In questo modo nessuno dovrà più essere scortato perché finalmente libero".

Di Maio: "Scorta? Pensiamo al contratto" – – "Io penso che ci dobbiamo concentrare sulle cose che stanno nel contratto, su cosa faremo per gli italiani, l'ho detto anche ai parlamentari" poi "ognuno dica quello che vuole ma nel tempo libero". Lo afferma il leader del M5S e vice premier Luigi Di Maio ai cronisti che gli chiedono cosa vuol dire a Matteo Salvini in merito alla vicenda della scorta a Roberto Saviano.

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Cronaca

Incidente sulla via Cassia: due feriti in codice rosso dopo scontro tra auto

(Fonte: www.romatoday.it)

Prima due giovani vittime a Prati, poi altri quattro feriti (fra i quali una 25enne in condizioni gravi) al Flaminio, nel mezzo un terzo incidente stradale, con due feriti gravi. E' continua la strage sulle strade della Capitale che nel corso della notte ha fatto registrare l'ennesimo bollettino di guerra con sette feriti e due morti. Oltre al sinistro avvenuto sul lungotevere della Vittoria, nel corso del quale hanno perso la vita lo chef stellato Alessandro Narducci e la collega Giulia Puleio e quello avvenuto intorno alle 2:30 sul ponte Duca d'Aosta, con un bilancio di quattro feriti, intorno all'1:40 gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale hanno rilevato un altro scontro che ha visto coinvolte due auto a Roma Nord. Due i feriti, trasportati in codice rosso al Policlinico Universitario Agostino Gemelli. In particolare l'incidente di Roma nord è avvenuto nei pressi del civico 496 della via Cassia, altezza incrocio via San Godenzo/via Massarossa. Due le vetture coinvolte, venute a contatto per cause ancora in via di accertamento. Intervenute sul posto le ambulanze del 118 i due feriti sono stati trasportati al nosocomio universitario di via della Pineta Sacchetti. Sul posto per svolgere i rilievi scientifici gli agenti del XV Gruppo Cassia della Polizia Locale di Roma Capitale.

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Cronaca

Incidente su ponte Duca d’Aosta: scontro tra auto, quattro feriti. 35enne in coma

(Fonte: RomaToday) – Si trova in coma al Policlinico Gemelli una 35enne romana rimasta ferita in seguito ad un incidente stradale. Il sinistro è avvenuto intorno alle 2:30 della notte del 22 giugno su Ponte Duca d'Aosta, zona Flaminio-Ponte Milvio. Ad impattare per cause ancora in via di accertamento due auto, quattro i feriti, fra i quali la donna trasportata in prognosi riservata in ospedale.

Incidente Ponte Duca d'Aosta

In particolare l'incidente ha viste coinvolte una Smart ed una Peugeot. Allertati i soccorritori le condizioni dela 35enne alla guida della CityCar sono apparse da subito critiche, con la donna trasportata d'urgenza al Policlinico Universitario Agostino Gemelli dall'ambulanza del 118. Resta da ricostruire l'esatta dinamica del sinistro, sul quale hanno svolto i rilievi scientifici gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale. 

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Politica

Stefano Lucidi, assessore alla Mobilità: “Roma-Fiumicino? Ci servono maggiori informazioni”

Redazione – Dopo aver ricevuto una segnalazione di un ascoltatore, Paolo Cento di Radio Roma Capitale ha intervistato l’assessore alla Mobilità dell'XI Municipio (oltre che al Patrimonio e alle Politiche Abitative) Stefano Lucidi. L’ascoltatore, Gianluca, voleva attirare l’attenzione su “quel disastro giornaliero che è la Roma- Fiumicino”. Da quasi 10 giorni, infatti, è in atto una sperimentazione sulla Roma Fiumicino, direzione Roma, che ha provocato un’intensificazione molto significativa del traffico, creando importanti disagi per i residenti di Fiumicino.

In particolare, l’opera consisteva in un restringimento delle corsie (da due si passava ad una) e si creava una complanare al fine di fluidificare il traffico proveniente da via della Magliana e da via Isacco Newton. I cittadini, così, si sono riuniti in un gruppo Facebook, denominato “Diciamo no al restringimento del viadotto della Magliana”. Il gruppo è riuscito a includere oltre 2000 membri in pochissimi giorni. Secondo i residenti, infatti, la sperimentazione ha avuto l’effetto contrario: quello di creare ancora più problemi alla viabilità.

Tale tentativo di miglioramento durerebbe 60 giorni e, mentre l’assessore Lucidi e il consigliere Zuccalà affermano di raccogliere i dati, i cittadini dichiarano di temere che la diminuzione del traffico dei mesi estivi possa essere usata per rendere il test definitivo.

“Per i tassisti – dice Gianluca – il problema è ancora più limitante: non riescono più a rimanere entro la soglia delle spese. Pare, addirittura che l’ANAS fosse contrario alla sperimentazione”. Gianluca lamenta anche il vuoto informativo: “Manca la trasparenza. Le risposte ci lasciano perplessi. Modo civile e umano la gente inizia a spazientirsi. Errare è umano, perseverare…”.

In merito alle lamentele, l’assessore Lucidi, intervistato da Paolo Cento, ha chiarito: Il punto di confluenza tra le via urbane che entrano nel viadotto va risolto a prescidendere dalla sperimentazione.  Gli studi, svolti da Roma Servizi per la Mobilità, avevano ipotizzato una diminuzione del traffico e degli incidenti. Quello che avevamo chiesto – continua Lucidi –era  una soluzione tecnica a basso costo, mentre  aspettiamo che vengano effettuate iniziative più rilevanti, come il Ponte dei Congressi, i cui espropri sono iniziati nel agosto 2017".

Rispondendo a Paolo Cento, l’assessore Lucidi dichiara: “Prendiamo atto delle numerose lamentele degli automobilisti che transitano nell’area e dei tassisti. Avremo presto dati più congrui e, se confermassero il peggioramento della viabilità, siamo pronti a fare retro front. Tra lunedì e martedì avremo i dati relativi ai primi 15 giorni di sperimentazione, ma abbiamo deciso, di comune accordo con l’Anas e l’agenzia Roma Servizi per la Mobilità, di valutare con una quantità più consistente di informazioni, che purtroppo non sono ancora statisticamente sufficienti.

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Politica

Stadio della Roma, Caporilli: «Così Prosperetti anticipava i rilievi»

(Fonte: Corriere della Sera, di Fulvio Fiano e Ilaria Sacchettoni) – Uno stadio che, dopo essere stato una speculazione da scongiurare, diventa l’obiettivo da perseguire. Una viabilità in cui nessuno investe e alla quale, anzi, nessuno pensa. Un soprintendente che, invece di elaborare soluzioni per la città, offre consigli ai costruttori, quasi un suggeritore personale (uno dei tanti) di Luca Parnasi. È il quadro che affiora dai nuovi atti investigativi depositati.

Assistito dall’avvocato Pierpaolo Dell’Anno, Luca Caporilli, il braccio destro di Parnasi, scarcerato con l’ex assessore del Pd Michele Civita, ricostruisce il ruolo giocato da Francesco Prosperetti nella realizzazione del progetto. I due, il Soprintendente e il braccio destro del costruttore, dialogano su quali consulenti sia più vantaggioso assicurare al costruttore per superare il vincolo architettonico (poi archiviato dallo stesso Prosperetti). Un primo tentativo di incaricare Luciano Marchetti, ex dirigente regionale dei Beni Culturali, va a vuoto. «Prosperetti — dice Caporilli — aveva piacere che fosse Desideri (Paolo Desideri, architetto e datore di lavoro della figlia del Soprintendente, Beatrice, ndr)». E alla gip che lo incalza, Caporilli offre conferme: «Sì, sì, è stata un’indicazione (del Soprintendente, ndr)». Desideri era notoriamente uomo di Parnasi: «Lui ha progettato per lo stadio sia prima che dopo il ponte pedonale, il ponte di collegamento della nostra, dell’area nostra di Tor di Valle con la stazione della Magliana». La giudice Maria Paola Tomaselli sottolinea che offrendo indicazioni in anticipo su chi fosse il miglior tecnico da incaricare, Prosperetti finiva per anticipare dritte su eventuali rilievi futuri. «Nel momento in cui Prosperetti vi dà indicazioni vi anticipa quelli che avrebbero potuto essere i suoi rilievi».

Quanto al ponte di Traiano che nessuno voleva il tecnico di Eurnova, Caporilli, scarcerato ieri, racconta: «Perché non realizzate il nostro ponte, il Ponte di Traiano, vi prendete il nostro progetto, lo spostate di 100 metri o di un chilometro a noi non ci riconoscete quest’opera e forse funziona meglio», propone al Comune senza essere ascoltato. Neppure le simulazioni, rappresentate in una riunione negli uffici di Luca Bergamo («a febbraio 2017», dice) avrebbero convinto a fare il ponte. E di fronte all’idea di realizzare una struttura da 50 mila posti, la questione delle infrastrutture diventa secondaria. Alla fine, escluso un finanziamento dei costruttori, l’opera ricadrà sulle casse pubbliche.

La politica di Parnasi, ossia le erogazioni traversali, miravano ad aggirare obiezioni e ostacoli. In quest’ottica si decide il finanziamento alla fondazione di Daniele Leoni, l’ingegnere dell’assessorato all’Urbanistica capitolino. «Beh — dice Caporilli — l’abbiamo fatto uno perché me l’ha chiesto e due perché c’era questa partecipazione a questo convegno». Stavolta inutilmente perché Leoni, alla fine, valuterà che il calcolo sugli oneri concessori deve seguire l’indice territoriale che non prevede sconti per i costruttori.

In parallelo emerge anche che pur di assicurarsi il favore di Luca Lanzalone, il superconsulente già presidente di Acea, Parnasi lo sponsorizzava perfino con i vertici di Banca Carige: «Tu fagli fare qualcosa anche a Lanzalone, dagli 50…30.000 euro di consulenza— diceva al telefono all’ad Paolo Fiorentino — …fargli fare una caz…ta! Costruiamo questo rapporto tondo! Così quando è il momento…». La banca precisa che nessuno ha poi seguito il consiglio di Parnasi.

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Ostia, centro prevenzione alla ludopatia nella sala slot sequestrata a Spada

(Fonte: RomaToday) – Un progetto contro la ludopatia nella bisca di via Corrado del Greco, ad Ostia, confiscato al clan Spada durante l'operazione Eclissi dello scorso gennaioPer la prima volta in Italia, quindi, una 'bisca' sequestrata alla criminalità organizzata diventa luogo di prevenzione dal gioco d'azzardo. E' il "riscatto di Ostia" secondo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affiancato dal presidente dell'Osservatorio regionale per la legalita’ e sicurezza, Gianpiero Cioffredi che ha presentato il progetto 'Game Over'. 

La sala slot degli Spada è stata così riaperta per diventare un centro di contrasto alla ludopatia grazie alla creazione di un laboratorio guidato rivolto ai giovani per istruirli su questo fenomeno e aiutarli a riconoscere i meccanismi che portano alla dipendenza dal gioco.

Il progetto è proposto dall'Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza Asilo Savoia e rientra nell'ambito dell'accordo sottoscritto con il Tribunale di Roma per la realizzazione del programma "Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità". Il programma verrà implementato da esperti del settore e si avvarrà della collaborazione con l'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità e l’Osservatorio sul Gioco di Azzardo della Regione Lazio. Negli orari pomeridiani la sala di via Carlo del Greco potrà essere utilizzata dalle associazioni di Ostia per iniziative coerenti con le finalità del progetto.

Protagonisti degli incontri, della durata complessiva di 12 ore, saranno gli studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado, divisi in gruppi di massimo 25 unità

"Ci sono due belle notizie: il riscatto di Ostia, che non è solo un elenco di problemi ma anche di cose positive" e simbolicamente è importante che un bene confiscato torni al quartiere. Poi apriamo una associazione culturale aperta al quartiere in cui si faranno anche corsi di recupero per la ludopatia, parte di un progetto da 14 milioni di euro che la Regione ha messo in campo contro il gioco d'azzardo", ha commentato Nicola Zingaretti.

"Gli Spada con questa sala imprimevano un carattere di 'egemonia territoriale'. Inoltre era un luogo di spaccio di droga e riciclaggio di denaro. Aprire una esperienza cosi' ci rende orgogliosi", ha concluso Gianpiero Cioffredi.

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Disabilità e mobilità, la denuncia: “Quanti problemi tra pedane, bus, taxi, metro e cinema”

(Fonte: RomaToday, Eugenio Russo) – La questione delle barriere architettoniche a Roma è complessa, ma l’evidenza di alcune situazioni porta a pensare che qualche sensibile miglioria possa essere apportata, per evitare il continuo ripetersi di tristi esperienze, come quella accaduta lo scorso 2 gennaio alla signora Carla, costretta sulla sedia a rotelle da tre anni. Si tratta solo di un esempio, tra tanti, denunciato tramite social anche da Michela Mirani, responsabile nazionale del dipartimento disabilità di Rivoluzione Cristiana.

Ad accompagnare Carla c’era il figlio, Erasmo Catavolo, che abbiamo contattato per comprendere meglio quali sono le problematiche che lui e sua madre incontrano nel quotidiano.

Erasmo Catavolo: “Ecco le nostre disavventure tra pedane, bus, taxi, metro e cinema”

“Provo a rendere la vita di mia madre quanto più “normale” possibile, per questo spesso usciamo, andiamo ad una mostra o a vedere un film – ci spiega Erasmo – Il giorno della Festa della Repubblica, intorno alle 21:00, eravamo alla fermata Cicerone/Plinio, in attesa del 913. L’abbiamo atteso, ma invano, perché il mezzo era sprovvisto della pedana che permette a mia madre e a tutte le persone costrette temporaneamente o meno sulla sedia a rotelle di salire. Voglio denunciare l’accaduto perché non si tratta della prima volta. La situazione sta diventando preoccupante”.

Già, perché quando capita invece che la pedana ci sia, subentra un altro problema, che dovrebbe essere risolto dal buon senso, ma così non è: “Quando l’autobus è fornito di pedana, questa è esclusivamente manuale perché quelle automatiche le hanno eliminate a causa del malfunzionamento. Ci tengo a precisare che la maggior parte degli autisti ferma il veicolo, scende, monta la pedana e ci permette di salire, ma non è raro trovare anche autisti che si rifiutano o fanno finta di nulla, perché pare che questa operazione non sia prevista dal contratto. In queste spiacevoli occasioni ho provato a chiedere spiegazioni, senza ottenere alcun riscontro. Ma le perplessità restano soprattutto perché io ormai sono abituato a far tutto da me per mia madre, ma ci sono anche accompagnatori che non sanno come si utilizza in modo corretto la pedana, oppure disabili che si muovono in carrozzina, ma da soli. Per fortuna, ripeto, il più delle volte autisti o altri passeggeri si rendono disponibili, ma se è vero che questo compito non spetta a nessuno per contratto, non si dovrebbe lasciare alla bontà d’animo altrui la possibilità di un disabile di usufruire del servizio pubblico”.

Lo sconforto è evidente nelle parole del signor Catavolo, che ammette: “Non nascondo che tutto ciò fa male. Capisco le problematiche dell’autista, che magari non può fermare l’autobus in salita o lasciarlo senza guida per qualche secondo, ma si tratta di umanità. I problemi tecnici, invece, come la totale assenza di pedane, dovrebbero essere ritenuti almeno pari a quello dei tornelli, invece Roma e l’Italia in generale sembrano sempre un passo indietro per quanto riguarda la disabilità. Il tempo è prezioso per tutti, ma per alcune persone, come mia madre, anche di più”.

Oltre agli autobus, forti disagi si riscontrano anche per quanto riguarda taxi, metro e cinema, come ci racconta ancora Erasmo: “Per quanto riguarda i taxi, c’è una flotta del 3570 creata appositamente per il trasporto dei diversamente abili. Il servizio però non ha copertura sufficiente per sostituire il servizio pubblico (e ha un costo decisamente superiore, ndr), quindi si è costretti comunque a dover attendere un bel po’ o a non poterne usufruire. Altro grande problema è quello della metro: fino a poco tempo fa a Flaminio, una fermata centralissima dov’è segnalata la presenza di un ascensore a pedana, questo era puntualmente fuori uso. In generale rispetto al numero delle fermate, è risibile il numero di quelle accessibili. Stesso discorso vale per i cinema: a volte riservano le postazioni per la carrozzina solo in una o due sale, eliminando così la possibilità di "scegliere" il film. Inoltre, spesso vengono riservati i due posti più esterni della primissima fila, lì dove neanche un non disabile penserebbe mai di sedersi e poter vedere per bene lo schermo! Ce ne sarebbero di cose da dire, spero solo che qualcuno accolga le nostre segnalazioni e, tra i problemi generali della città, pensi anche a quello dei diversamente abili”.

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Paola Guerci : “Ben venga l’iniziativa del Campidoglio per i senza tetto”

L’iniziativa del Comune che crea strutture riferimento in ogni municipio per aumentare i servizi di assistenza nei confronti delle persone senza fissa dimora. Tali strutture accoglieranno dai 15 ai 20 senza tetto (che potranno fermarsi anche per la notte) e anche tramite i collegamenti previsti con il mondo dell’associazionismo, distribuiranno beni di prima necessità, come il cibo, e di riuso. Saranno anche presenti figure professionali per supportare queste persone al fine di toglierle dalla strada.

Potrebbe essere decisivo in questo senso il riuso dei beni confiscati alla mafia.