(Fonte: La Repubblica, si Silvio Buzzanca) – ROMA – Il via ufficiale del nuovo governo ci sarà oggi pomeriggio alle 16 quando Giuseppe Conte e i suoi ministri giureranno al Quirinale nelle mani di Sergio Mattarella. Poi, dopo le feste e gli abbracci di rito, la macchina si metterà in moto. Lentamente perché bisognerà avere la fiducia delle Camere, costituire le commisisoni parlamentari, nominare i presidenti. I grillini devono rinominare i presidenti dei gruppi nominati ministri, rieleggere un questore al posto di Riccardo Fraccaro che dal taglio dei vitalizi passa al governo per introdurre forme di democrazia diretta. E poi bisognerà mettere in piede le strutture dei ministeri: capi dei gabinetti, uffici legislativi, uffici stampa.
Tuttavia qualcuno si porta avanti con il lavoro. Il neoministro dell'Interno Matteo Salvini, per esempio, nella notte ha annunciato da un palco di Sondrio: "Vorrei dare una bella sforbiciata a quei 5 miliardi di euro, che mi sembrano un po' tantini". Il leader della Lega non si è ancora calato nel ruolo istituzionale ed è ancora in campagna elettorale: dunque non rinuncia ad uno dei suoi slogan preferiti: "Porte aperte in Italia per la gente per bene e biglietto di sola andata a quelli che vengono in Italia a fare casino e pen:sano di essere mantenuti a vita. "A casa loro" sarà una delle nostre priorità".
Salvini incassa nuovamente i complimenti di Marine Le Pen: "È una vittoria della democrazia sull'intimidazione e le minacce dell'Unione europea. Nulla impedirà il ritorno dei popoli sul palcoscenico della storia", gongola la leader del Front National francese. Altri invece richiamano Salvini e il governo a fare i conti con la realtà. Per esempio, Carlo Cottarelli. Il mancato premier dice a Massimo Giannini a Circo Massimo: "Sarà impossibile realizzare tutto quello che è stato promesso. Non sono d'accordo con questa idea che si possano risolvere i problemi in Italia facendo più deficit pubblico. È invece necessario mettere i conti pubblici in sicurezza e non danneggiare la crescita".
Problemi del domani. quando il governo presenterà la nota di aggiornamento al Def e la legge di Stabilità. Per il momento il governo e il suo presidente devono fare i conti con le critiche sulla debolezza dell'esecutivo. Arrivate fra l'altro anche da Silvio Berlusconi. Il premier Conte ieri sera, all'uscita di una pizzeria romana, ha detto che non "è vero, dimostreremo con i fatti che non è vero". Il nuovo inquilino di Palazzo Chigi ha sparso ottimismo a pieni mani: "Grande forza, grande entusiasmo e determinazione vogliamo lavorare nell'interesse del Paese degli italiani cercheremo di fare il nostro massimo. Il Paese ha bisogno di fiducia, ha bisogno che si creino i presupposti per poter andare tutti fieri e orgogliosi di questo paese". Questa mattina Conte ha iniziato a calarsi nel nuovo ruolo e come primo atto si è recato a Montecitorio dove è stato ricevuto dal presidente delle Camera Roberto Fico.
Intanto, mentre i giornali e i siti stranieri titolano sui populisti al governo in Italia, il Pd cerca di dare segni di vitalità e torna in piazza. Anzi nelle piazze. È prevista infatti una manifestazione a Milano in Piazza Duomo che dovrebbe coinvolgere i militanti del nord: obiettivo la difesa delle istituzioni democratiche, della Costituzione e dell'Europa. A Roma si replica a Piazza Santi Apostoli, il luogo storico delle manifestazioni dell'Ulivo prodiano. Oltre ai democratici ci saranno anche i socialisti di Nencini, i Verdi e Emma Bonino con +Europa. I partecipanti leggeranno un articolo della Costituzione.
E lo spread? In deciso calo. Quello relativo ai titoli decennali ripiega a quota 220. E il valore di quello a due anni crolla di 60 punti e si attesta a quota 133. Dati che mettono le ali alla Borsa, dove i bancari recuperano dopo le pesanti perdite dei giorni scorsi e spingono l'indice Ftse Mib su del 2,1 per cento.