Categorie
Cronaca

Pedaggio stradale, il modello londinese contagia il Campidoglio: “Chi inquina paga”

(Fonte: RomaToday) – Ridurre le emissioni inquinanti, puntando sul pedaggio automobilistico. La commissione mobilità del Campidoglio ha dato il via libera all'approvazione di una delibera d'indirizzo che presto arriverà in Aula Giulio Cesare. L'assemblea capitolina dovrà quindi decidere se applicare delle restrizioni al traffico veicolare, che prevedano il pagamento di un pedaggio stradale.

Chi inquina paga

Per l'assessora alla Mobilità Linda Meleo, il modello del "Congestion charge" da applicare alla Capitale, rappresenta "un intervento che razionalizzerà il traffico veicolare, ispirato al principio 'Chi inquina paga', gà sperimentato in molte cittaà come Londra. L'obiettivo è ridurre la congestione, le emissioni inquinanti e tutelare le zone di pregio". Per realizzare questi tre risultati, si punta quindi a scoraggiare il ricorso al mezzo privato.

Il pedaggio per i mezzi più inquinanti

"Questo modello interesserà un'area corrispondente grosso modo l'anello ferroviario, in cui il passaggio dei veicoli più inquinanti sarà consentito solo con il pagamento di un ticket di ingresso" ha chiarito Meleo. per realizzare quest'obiettivo è però necessario il voto dell'Assemblea capitolina. "L'iter è seguito passo passo – ha precisato l'assessora alla Mobilità – entro fine luglio sarà avviato uno studio di Roma servizi per la mobilita' che servirà a individuare soluzioni per definire il percorso da attuare".

Pedaggio entro due anni

Il pagamento del pedaggio per i mezzi più inquinanti, non avverrà dall'oggi al domani. "L' obiettivo – ha sottolineato Meleo – è di  realizzare questo provvedimento entro due anni. Quest'orizzonte temporale richiede quindi un programma serrato e preciso proprio per lavorare sulla sua attuazione. Come sempre siamo fortemente impegnati nell'affrontare le sfide del presente per la salute dei cittadini e a favore della sostenibilita' ambientale". 

Categorie
Politica

Troppe buche e radici: Ostiense chiusa a moto e scooter, la richiesta dopo l’incidente mortale di Elena Aubry

Parte della via Ostiense chiusa a moto e scooter, proprio nel tratto di strada tra la stazione di Ostia Antica e quella di Lido Centro. Lì dove, lo scorso 6 maggio, Elena Aubry morì in un incidente stradale quando era in sella alla sua Honda Hornet. A prendere la decisione di limitare la viabilità, d'accordo con la Polizia Locale, è la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo.

Un annuncio fatto oggi nell'aula Massimo Di Somma durante il Consiglio locale. La mini sindaca non ha nascosto la preoccupazione nel percorrere quella strada: "Anche io vado in scooter, so cosa vuol dire passare per quel tratto. Non è sicuro". La mamma di Elena, Graziella Viviano, era stata chiara e sull'incidente non ha mai avuto dubbi: "Mia figlia è morta per le 'maledette buche di Roma'. Era un cuore generoso e chi l'ha conosciuta lo sa".

Una dramma che si somma a quello di Noemi Carrozzalei morta sulla via Cristoforo Colombo. "Sono preoccupata per la sicurezza stradale. Ho scritto a Roma Capitale sollecitando un incontro per migliorare le condizione dell'Ostiense, via del Mare e appunto Colombo, tre arterie che collegano Ostia e Roma di cui non abbiamo competenze", ha sottolineato Di Pillo che poi annuncia: "Ho chiesto, d'accordo con la Polizia Locale, di chiudere a moto e scooter la via Ostiense fino alla stazione di Ostia Antica. So che sarà una scelta impopolare, soprattutto nel periodo estivo, ma la sicurezza prima di tutto. Mi prendo tutte le responsabilità del caso".

Una scelta quasi obbligata quella di Di Pillo anche perché i fondi per la manutenzione stradale scarseggiano. I vigili, infatti, a cause di dossi, avvallamenti e buche su molte strade e marciapiedi, hanno chiesto e ottenuto l'istituzione di un limite massimo di velocità di 30 km/h per 102 strade del X Municipio (qui l'elenco completo).

"Fino a che l'Ostiene non si mette in sicurezza è giusto chiuderla", ha aggiunto di Di Pillo poi lanciando un'altra iniziativa: "Chiederò anche di togliere i pini lati delle strade. Sono pericolosi". La presidente del X Municipio forza la mano con il Campidoglio. Scelte impopolari per garantire la sicurezza minima sulle strade.

"La sicurezza prima di tutto, certo, ma il disagio sarà grande in piena stagione estiva. Questa è l'ennesima riprova che il nostro Municipio è dimenticato dal Campidoglio. Dopo una campagna elettorale in cui Raggi annunciava mirabolanti rilanci del mare di Roma, non è arrivato nulla in termini di risorse umane e di fondi aggiuntivi per curare il verde, per chiudere i bandi sulle spiagge che sono ancora aperti e per rifare le strade. – commenta dichiara Andrea Bozzi, capogruppo delle liste civiche 'Ora' e 'Un Sogno Comune' – Non solo nessun fondo extra per le strade di competenza municipali, dove in compenso abbiamo visto spuntare mille cartelli con limiti a 30 km orari, ma neanche sulle uniche due strade di grande viabilità. E questi ad oggi sono i tristi risultati di questa amministrazione a cinquestelle".  

Categorie
Cronaca

Incidente sul lungotevere: perde controllo dello scooter e cade, morto 34enne

(Fonte: www.romatoday.it)

(di Mauro Cifelli)Ancora una tragedia sulle strade della Capitale. L'incidente mortale è avvenuto intorno alle 18:45 di mercoledì 20 giugno sul lungotevere Ripa, in Centro, nella zona di Trastevere. A perdere la vita mentre si trovava alla guida di uno scooter Honda Sh Massimiliano Milotti, 34 anni. In particolare l'incidente stradale è avvenutio al Porto di Ripa Grande. Da accertare l'esatta dinamica dell'accaduto, secondo quanto rifeirto da alcuni testimnoni nel sinistro non sarebbero rimasti coinvolti altri mezzi. Massimiliano Milotti morto in un incidente stradale. Sul posto per svolgere i rilievi scientifici gli agenti del I Gruppo Trevi della Polizia Locale di Roma Capitale, primi ad intervenire una pattuglia di 'caschi bianchi' del XII Gruppo Monteverde. La salma del 34enne romano è stata messa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e trasferita al Policlinico Universitario Agostino Gemelli. 
 

Categorie
Politica

Cancellate chat cellulare Lanzalone

(Fonte: www.ansa.it)
Gli inquirenti sono al lavoro sul cellulare sequestrato a Luca Lanzalone, ex presidente dell'Acea, finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma. In base a quanto si apprende, da una prima analisi risulterebbero cancellati diverse chat e conversazioni. Obiettivo di chi indaga è tentare di recuperarne i contenuti e verificare se abbiano un valore nell'ambito dell'attività di indagine.

Categorie
Cronaca

Roma, banda di truffatori sgominata dai carabinieri nell’operazione “Prova a prendermi”

(Fonte: la Repubblica) – I carabinieri della stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno dato esecuzione, nella provincia di Roma, Napoli, Caserta, Bologna, Grosseto, Modena, Novara e Brescia, a perquisizioni, personali e locali, nei confronti di 26 indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, nazionali e internazionali, furto, falsi in atto pubblico e privato, riciclaggio internazionale. Il decreto è stato emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma, sotto l’egida della Dda.
 
L’operazione “Prova a Prendermi” ha coinvolto 53 persone ed è iniziata nel marzo 2017, consentendo ai carabinieri di San Lorenzo in Lucina di individuare due principali sodalizi criminali, con base a Roma e operanti in tutta Italia e all’estero, composti da cittadini italiani, del Camerun, della Nigeria e dell’Afghanistan, specializzati in truffe finanziarie e immobiliari, ma anche di compravendita di opere d’arte e metalli preziosi falsi, che hanno fruttato illeciti profitti per milioni di euro. L’intensa indagine dei Carabinieri ha portato alla luce diversi modus operandi del gruppo criminale.
 
In alcuni casi i truffatori si proponevano di aiutare società estere a ottenere prestiti, per milioni di euro, fingendo di reperire garanzie bancarie, e quando le vittime avevano pagato ingenti cifre in contanti, anche decine di migliaia di euro, per ottenere la documentazione necessaria, poi risultata falsa, i malviventi facevano perdere le loro tracce.
 
In altri episodi, il gruppo si qualificava come appartenenti al Vaticano, e offriva alle vittime di acquistare, per milioni di euro, opere d’arte, a patto di effettuare una donazione in contanti ad una onlus, anche questa risultata poi fittizia.
 
I carabinieri hanno accertato che i truffatori, in altri casi, qualificandosi come funzionari di banche italiane, si offrivano di far rientrare capitali dall’estero in Italia senza pagare le tasse. In realtà, adottando la tattica del doppio appuntamento, la vittima all’estero effettuava la consegna del denaro contante, anche milioni di euro, mentre il corrispettivo veniva consegnato in contemporanea in Italia a un collaboratore della vittima che però, in questo caso, riceveva soldi finti, denaro fac-simile (spesso solo la prima e l’ultima banconota delle “mazzette” erano vere).
 
In altri casi, il gruppo si presentava come vicino a fondi lussemburghesi o del Vaticano, offrendo finanziamenti a società in fallimento, richiedendo una fidejussione in contanti (dai 15.000 ai 150.000 euro). Una volta ricevuta la somma, nei pressi di istituti di credito, i truffatori entravano all’interno con il contante, fingendo di incontrare il direttore ed invece si dileguavano con il malloppo, utilizzando uscite secondarie. Stessa “tecnica” utilizzata in un altro episodio, quando impossessatisi dei contanti e fingendo di avere un ufficio nella chiesa “Santa Maria degli Angeli e dei Martiri” di piazza della Repubblica a Roma, sono entrati all’interno per poi fuggire da un’altra uscita, lasciando le vittime ad attenderli davanti.
 
Altre volte, fingendosi intermediari del Vaticano, proponevano alle vittime l’acquisto di alberghi da destinare ad usi ecclesiastici e, in cambio di un prezzo vantaggioso, venivano richiesti onerosi compensi per l’intermediazione.
 
Le perquisizioni dei Carabinieri hanno portato al sequestro di: un assegno da 5 milioni di euro emesso da una banca francese; di 9.000 euro in contanti; di 3 milioni di euro in banconote con la scritta fac-simile; di documentazione e certificazioni contraffatte, tra cui false deleghe per la vendita di lingotti d’oro del Vaticano; carta intestata allo Ior; un passaporto diplomatico falso della Repubblica Democratica del Congo; un lingotto d’oro finto; timbri di diversi istituti di credito; numerosi telefoni cellulari, sim, personal computer, chiavette e memorie USB; un abito talare per il travestimento da prete, usato per truffare; diverse armi bianche, coltelli a serramanico, scimitarre e spade.
 
I carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno anche sequestrato numerosi biglietti da visita riportanti nomi di pseudo-professionisti (Dott. Rossetti Antonio, Dott. Sbarzele Antonio, Dott. Landolfi Mauro, Ing. Rossi Rodolfo, Ing. Grande Antonio, Geom. Ricci Paolo, Geom. Celsi Luciano, Interprete del Vaticano Mouniss George; Padre Baldini Alessandro – Consigliere alle relazioni interno ed estero della Città del Vaticano) e di società finanziarie e immobiliari fittizie (Eurozone Sa; Credit International Finance – Gruppo Finanziario Immobiliare; Ofim – Operazione Finanziaria e Immobiliare; One Stein Finance Sa; Fida Fiduciarie Sa; Museo Etnologico del Vaticano).
 
In una pertinenza di un’abitazione perquisita a Roma, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato anche un quadro L’angelo che annuncia la resurrezione di Cristo alle pie donne, con annessa falsa certificazione, a firma di critico d’arte di fama internazionale, attribuito falsamente a noto pittore del Seicento Napoletano, Bernardo Cavallino (1616-1654), con stima di valore pari a 600.000 euro, ma in realtà riconducibile ad artista minore dello stesso periodo per un valore di 10.000 euro.
 
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri hanno anche arrestato in flagranza 7 persone e ne hanno denunciate altre 22, oltre ad aver accertato 23 truffe consumate e più di 45 tentate impedendo profitti illeciti per oltre 10 milioni.
 
Chiunque si ritenga vittima di truffa, tentata o consumata, da parte di questa organizzazione, attraverso il riconoscimento di una delle tecniche, dei nomi delle società o delle persone utilizzati è pregato di rivolgersi al più vicino comando dei Carabinieri o segnalarlo ai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina, tel. 06.69594538. 

Categorie
Cronaca

“Ci servono donne non maschi mancati”, stand rifiuta dipendente perchè lesbica

(Fonte: RomaToday) – Ha risposto ad un annuncio di lavoro per uno stand di tiro al bersaglio presente ad una manifestazione estiva romana ma dopo una breve conversazione via chat si è vista negare il colloquio con la seguente motivazione: "A noi servono donne, non maschi mancati. Ti presenti come donna, ma hai l’aspetto da maschio". A denunciare la storia di Valentina, ragazza lesbica romana, il Gay Center. La ragazza e le sue amiche si sono rivolte al numero verde Gay Help Line 800 713 713 ed al sito di Spyit.it .

La richiesta del Gay Center

"Riteniamo molto grave quanto è avvenuto – dichiara Fabrizio Marrazzo – Portavoce di Gay Center  e Responsabile del numero verde  Gay Help Line 800 713 713 – non si possono discriminare le assunzioni di dipendenti in base all´orientamento sessuale, come da art. 3 a del Decreto Legislativo n. 216 del 9 luglio 2003. Pertanto richiediamo alla Sindaca Raggi di revocare la licenza dello stand presente nella manifestazione Lungotevere in festa 2018. Inoltre, facciamo appello a tutte le istituzioni, al fine  che attivino politiche contro le discriminazioni sul lavoro, perché come dimostra questo caso spesso le persone lesbiche, gay e trans, non riescono neanche ad accedere al mondo del lavoro". 

Ferma condanna del Campidoglio

L'episodio di discriminazione ha trovato la ferma condanna del Campidoglio: "Condanniamo con fermezza ogni fenomeno di discriminazione per violazione dei diritti civili e sociali della persona. Abbiamo appreso della denuncia avanzata da una ragazza per un episodio di discriminazione a causa del suo orientamento sessuale in base al quale le sarebbe stata rifiutata una posizione di lavoro in una manifestazione sul Tevere che erroneamente é stata riportata come Estate Romana. Roma Capitale avvierà tutti i controlli del caso sulla base di quanto denunciato dalla ragazza".

Categorie
Cronaca

La truffa del finto investimento a Roma, vittima posta foto del truffatore in azione: «Se lo riconoscete, fate attenzione»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Veronica Cursi) E' una delle truffe più diffuse, quella del finto investimento. Ma stavolta la vittima, Valentina, romana di 40 anni, non solo ha deciso di reagire all'uomo che voleva ingannarla ma ha denunciato tutto. Postando sul web diverse foto con tanto di volto ben evidente e un avvertimento: «Se vi capita di riconoscere quest'uomo, fate molta attenzione». E' successo tutto ieri pomeriggio a Roma su Lungotevere, all'altezza di ponte Vittorio Emanuele II.
«Ero ferma al semaforo – racconta Valentina – quando un uomo si è avvicinato con la scusa di pulirmi i fari dell'auto. Nemmeno il tempo di rifiutare, che il signore – uno straniero sulla cinquantina – si è lanciato sotto la mia macchina fingendo di essere stato investito e ha iniziato a filmarsi con il cellulare. Non aveva alcuna intenzione di spostarsi di li». Valentina entra nel panico, chiede all'uomo di alzarsi, niente da fare, lui comincia a inveire. Dietro di lei si forma una fila di auto. Diversi passanti, testimoni dell'accaduto, intervengono in aiuto della donna e obbligano l'uomo a spostarsi.  «A quel punto – racconta ancora Valentina – ho abbassato il finestrino per avvicinarlo e capire cosa voleva, ma lui mi ha minacciato. Se vi capita di riconoscerlo fate molta attenzione». L'uomo sembra essere un senzatetto conosciuto in zona. Spesso è fermo a quel semaforo dove chiede l'elemosina insieme ad altri clochard. «Lo vediamo spesso – commenta qualcuno sul web – è sempre ubriaco. Segnaliamo la cosa alle forze dell'ordine». E ancora: «E' successo ancbe me in un'altra zona di Roma, bisogna stare attenti: la truffa è dietro l'angolo».

Categorie
Politica

Ex bisca Spada sarà centro-antiludopatia

(Fonte: www.ansa.it)

Era una bisca del clan Spada, diventerà un luogo pubblico per la prevenzione della ludopatia, in particolare tra i ragazzi delle scuole. E' il progetto 'Game over' presentato stamattina a Ostia dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nella ex sala slot di via Carlo Del Greco. Nell'ambito‎ di un accordo tra il Tribunale di Roma e la Regione, l'Ipab 'Asilo Savoia' avvierà dei progetti sperimentali per affrontare in maniera innovativa il tema del gioco d'azzardo con particolare riguardo alla diffusione delle sale slot: un laboratorio guidato rivolto ai ragazzi delle scuole per istruirli sul fenomeno ed aiutarli a riconoscere i meccanismi che portano alla patologia da gioco. "Qui c'è il riscatto di Ostia -ha detto Zingaretti- perché simbolicamente è importante che un bene confiscato torni al quartiere. Poi c'è una associazione culturale aperta al quartiere in cui si faranno anche corsi di recupero per la ludopatia, parte di un progetto da 14 milioni mesi dalla Regione contro il gioco d'azzardo".
 

Categorie
Cronaca

San Pietro: lavoratori in ‘nero’ e carenze igieniche nei locali, controlli nei ristoranti

(Fonte: www.romatoday.it)
Controlli dei Carabinieri, unitamente ai colleghi del N.I.L e dei N.A.S., nei locali della zona di San Pietro. All'interno di un ristorante di via della Meloria, i Carabinieri hanno riscontrato  carenze igienico-sanitarie e igienico-strutturali, l'inosservanza della procedura H.A.C.C.P., la presenza di alimenti privi di informazioni di tracciabilità, l'impiego di manodopera irregolare nonché l’omesso versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per aver impiegato due lavoratori 'in nero'. Al titolare, 60enne originario della provincia di Messina, è stato intimato di mettersi in regola per evitare la sospensione dell'attività imprenditoriale e gli è stata comminata una sanzione amministrativa complessiva di oltre 9mila euro. Stessa intimazione al titolare di un ristorante di via Borgo Pio dove è stato riscontrato l’impiego di un lavoratore 'in nero'. Sanzioni amministrative, in questo caso, per 4mila euro.

Categorie
Cronaca

Roma, tenta di lanciarsi dal 14esimo piano: il fratello riesce ad afferrarla e la salva

(Fonte: www.ilmessaggero.it)
Voleva suicidarsi lanciandosi dal quattordicesimo piano. La 53enne è stata salvata. E' accaduto nel pomeriggio di ieri nel quartiere Collatino, alla periferia di Roma. La donna aveva scavalcato il davanzale e minacciava di buttarsi giù.
A bloccarla prima il fratello, che è riuscito ad afferrarla per le braccia, e poi due carabinieri che si trovavano a passare lungo la strada. Un carabiniere della compagnia Centro e uno del nucleo scorte si sono precipitati nell'appartamento e hanno aiutato l'uomo a riportarla dentro casa. La donna, che ha problemi di depressione, è stata portata in ospedale per gli accertamenti del caso.