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Politica

Casa Donne, tra proteste ok mozione M5s

(Fonte: www.ansa.it)

Con 27 voti favorevoli e 2 contrari l'Aula Giulio Cesare ha votato la mozione presentata dalla consigliera Gemma Guerrini (M5S) sulla Casa Internazionale delle Donne. Si è arrivati al voto nonostante le proteste dell'opposizione e delle attiviste. "Siamo qua per rilanciare il progetto della Casa Internazionale delle Donne – ha detto Guerrini intervenendo tra le proteste – Basta all'inerzia, alla negligenza e all'incuria perché il debito più grande verso la della città è stato maturato da chi in questi decenni la città ha governato. Chiediamo di valutare la creazione all'interno del complesso del Buon Pastore di un centro di coordinamento gestito da Roma Capitale dei servizi per il sociale e pari opportunità diffusi, e a prevedere il coinvolgimento delle realtà associative mediante appositi bandi". Rivolgendosi alla 'platea' in protesta: "Avete paura della verità". Dopo il voto "la seduta è sospesa a causa dei disordini", ha annunciato a questo punto il presidente Marcello De Vito.

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Cronaca

‘Coca’ in barattolo: ecco come nascondono la droga giovani pusher

(Fonte: www.romatoday.it)

Cocaina nei barattoli di latta e mimetizzata tra i cespugli. Era questo il nascondiglio della droga di tre giovani, un 24enne di Tor Lupara e due albanesi rispettivamente di 26 e 23 anni, tutti gravati da precedenti di polizia, arrestati per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 
Succede a Santa Lucia di Fonte Nuova dove i militari, insospettiti dalla presenza di tre giovani nella vegetazione che cresce spontanea lungo via Campania, hanno trovato i giovani con in mano due barattoli al cui interno venivano rinvenute 172 dosi di cocaina per un totale di 106 grammi.
Le successive perquisizioni personali hanno consentito di rinvenire e sequestrare la somma in contanti di 2300 euro, quale provento dell’attività di spaccio. I tre soci pusher sono stati arrestati e tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
 

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Politica

Municipio I: Raggi non può disinteressarsi del destino della Casa Internazionale delle Donne

"La prima donna Sindaco di Roma non può disinteressarsi del destino della Casa Internazionale delle Donne. Domani sarà in discussione in Assemblea Capitolina una mozione ex art.58 firmata da numerose Consigliere del Movimento 5 Stelle, tra cui la Presidente della Commissione delle Elette Gemma Guerrini e la Presidente della Commissione Patrimonio Viviana Vivarelli, nella quale sostanzialmente si propone di “cacciare” il Consorzio che attualmente gestisce la Casa per dare luogo a un Centro di Coordinamento dei Servizi per il Sociale e per le Pari Opportunità – gestito da Roma Capitale  – che coinvolga attraverso bandi  “anche” le realtà associative. Questo accade dopo mesi durante i quali il tavolo di confronto con le Assessore al Patrimonio, alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali, da loro stesse convocato, non si è più riunito e non ha fornito risposte all’ampia documentazione prodotta dal Consorzio Casa Internazionale delle Donne. Crediamo che, di fronte ad un atto così dirompente, la prima cittadina di Roma non possa esimersi dall’essere presente in aula per farci sapere cosa intende fare per preservare una realtà così importante per la Città e per tutte le Donne”. Così in una nota stampa la Presidente del Primo Municipio Sabrina Alfonsi, le Assessore della Giunta del Primo Municipio Cinzia Guido, Tatiana Campioni, Anna Vincenzoni, e  Flavia De Gregorio e Sara Lilli, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Commissione delle Elette del Primo Municipio.

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Cronaca

Latina, minacce e percosse al marito: donna allontanata da casa per stalking

(Fonte: www.repubblica.it)
(di Clemente Pistilli)Non sempre e solo donne vittime di violenze tra le mura domestiche. La vita di coppia a volte può diventare un inferno anche per lui. Capita che il sesso forte finisce in un vortice fatto di percosse, minacce e privazioni. Un quadro particolare quello che si è presentato, la notte scorsa a Latina, agli investigatori della squadra volante e che ha portato a disporre per una donna l'allontanamento dalla casa familiare. Attorno all'1.30, una pattuglia della polizia è intervenuta in via Conte d'Anagni, a Borgo Faiti, alle porte del capoluogo pontino e dove viene indicata una delle tappe di San Paolo lungo la strada percorsa verso Roma. Al 113 era stata segnalata una lite. Gli investigatori, appena arrivati, hanno così notato nel parcheggio antistante un appartamento una giovane in stato di agitazione, che ha detto soltanto di non avere nulla da riferire. I poliziotti hanno però subito visto anche il compagno di lei che, affacciato al balcone, urlava, sostenendo di essere stato aggredito per questioni di gelosia e chiuso in casa. L'uomo chiedeva aiuto e agli investigatori ha raccontato di aver avuto l'ennesima discussione con la compagna, con cui aveva da due anni una relazione rivelatasi subito problematica, caratterizzata da continui scatti d'ira di lei. Avviato un controllo, i poliziotti hanno scoperto che le liti tra i due erano state realmente frequenti e che nei mesi precedenti più volte le forze dell'ordine erano dovute intervenire in quell'appartamento per riportare la calma. Hanno appurato che in un caso la donna aveva anche danneggiato il mobilio, il parabrezza e i tergicristalli dell'auto del compagno. L'uomo aveva inoltre lesioni evidenti al volto e alle braccia.  Era stato picchiato e l'appartamento era stato messo a soqquadro. In stato di shock, l'uomo ha inoltre detto ai poliziotti di avere ormai paura per la sua incolumità e di voler interrompere quella relazione. Condotto al pronto soccorso dell'ospedale "Goretti" di Latina, gli sono state riscontrate lesioni giudicate guaribili in 15 giorni e, presentata denuncia, ha riferito di essere stato più volte vittima di violenze e minacce, parlando di continui soprusi da parte della compagna, di una vita passata ormai in stato di soggezione. Contattato il magistrato di turno, i poliziotti hanno quindi disposto per la donna la misura dell'allontanamento urgente dalla casa familiare.
 

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Politica

Roma, pecore per tosare l’erba dei parchi: l’idea della giunta Raggi

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Simone Canettieri)Là dove c'era l'erba ora ci sarà una capretta. O forse una pecorella. Dove non arriva il servizio Giardini del Comune potrebbero spuntare gli animali erbivori. E così il Comune a Cinque Stelle si trasforma nella fattoria degli animali. «La sindaca Virginia Raggi recentemente mi ha sollecitato l'utilizzo delle pecore e degli animali per effettuare questa attività, che già viene fatta al parco della Caffarella e che vorremmo estendere agli altri parchi e alle grandi ville. E' un modo semplice, che fanno in altre grandi città come Berlino, ci sembra giusto e interessante». Lo ha detto l'assessore capitolino all'Ambiente, Pinuccia Montanari, rispondendo alle domande degli utenti su Facebook. Una notizia subito rilanciata dall'agenzia Dire. Sullo sfalcio del verde, Roma «pur avendo una buona programmazione, ha bisogno di ulteriori risorse per rispondere alle esigenze dei cittadini», ha aggiunto Montanari, che ha anche parlato delle adozioni delle aree verdi da parte dei cittadini.
 

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Cronaca

Bullismo, a Roma la supplente minacciata e offesa da un alunno 15enne “intruso”: denuncia alla Polizia

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Paolo Ricci Bitti)Un'insegnante minacciata e offesa; una serie di bestemmie da incendiare l'aria ripresa con il cellulare e diffusa sui social; un'intera classe che rischia una sospensione se non la bocciatura; un ragazzino di 15 anni che non vuole più andare a scuola perché “messo in mezzo” senza avere alcuna colpa. Questa volta l'atto di bullismo a due livelli (nei confronti della prof e di uno studente) coinvolge oltre venti alunni di una “seconda” dell'istituto d'istruzione superiore Pacinotti-Archimede, sezione istituto tecnico informatico, in via Pasquariello, Serpentara, periferia nord di Roma. L'inizio è quello di un classico scherzo alla supplente, la fine – dopo che la situazione è sfuggita di mano ai ragazzi – è quella che sarà stabilita dal consiglio scolastico nei prossimi giorni, forse anche con l'intervento della polizia del commissariato di Fidene, perché non si può giocare con l'identità altrui.
L'altro ieri un alunno ha invitato la supplente di Tecnologia a interrogarlo quale volontario: tutto, dall'atteggiamento sgarbato dello studente alle risate nemmeno troppo nascoste degli altri alunni, lasciava capire che il ragazzo si stesse spacciando per un altro coetaneo. Insomma, la professoressa ha “sgamato” subito lo scherzo nonostante tutta la classe confermasse l'identità del loro “compagno”. Tutta la classe. La cosa, a ogni modo – sarebbe probabilmente finita lì se non fosse stato per il crescendo di maleducazione del “finto” alunno che nel frattempo era stato invitato dall'insegnante a lasciare l'aula. Invece il ragazzo ha alzato la voce, ha insistito in malo modo per essere interrogato, si è sbracciato per sottolineare le sue richieste per concludere infine urlando una serie di bestemmie e minacciando la professoressa: “Tanto mia mamma pippa e spaccia la coca”. Poi è salito su una sedia e se ne è andato sbattendo la porta a calci. Tutto ciò mentre un alunno riprendeva la scena poi naturalmente postata sui social.
Nel registro elettronico l'insegnante ha poi riassunto l'episodio sottolineando che, oltre all'atteggiamento dell'intruso, contro ogni ragione l'intera classe ha insistito per sostenere la (falsa) identità di quel ragazzo nonostante la situazione fosse ampiamente precipitata. Nel frattempo la diffusione sulle chat del video con il raid del ragazzo “intruso” ha completato l'innesco di un caso adesso sulla scrivania della preside Valeria Santagata, mentre i genitori del ragazzo le cui generalità sono state usurpate faranno giovedì denuncia al commissariato di Fidene dopo un primo colloquio con gli agenti. Lui non ha alcuna colpa, ma il fatto di essere stato tirato in ballo perché quel giorno assente ha incrinato pesantemente i rapporti con i compagni di classe.
Gli stessi alunni, nella chat hanno capito di essere finiti nei guai: “L'abbiamo fatto grossa e ora ci faranno il c…”. “Eppure abbiamo detto solo una bugia”. “Sì, però XXX ha bestemmiato sei volte”.
Come è stato poi ricostruito, l'intruso è un alunno di un'altra classe della stessa scuola.
“Ciò che è drammatico – dice la preside Santagata, alla guida del Pacinotti-Archimede che ospita in più sedi 1.800 alunni (“e solo 11 addetti alla segreteria”) di tutti i tipi di liceo scientifico e dell'istituto tecnologico –
è che questi ragazzi sembrano non rendersi conti della gravità dell'accaduto e del fatto che i social aumentano a dismisura le conseguenze di questi atti. Ne sono stata appena informata dalla vicepreside e convocheremo subito le famiglie degli alunni della classi e dell'intruso. E parlerò anche con il ragazzo assente quel giorno: voglio rassicurarlo, ci mancherebbe che patisse per questa situazione”.
Quali provvedimenti sono adesso ipotizzabili?
“Tutto dipenderà dalle reazioni dei ragazzi che hanno assurdamente sostenuto l'intruso. C'è la responsabilità collettiva di tutti gli alunni e c'è quella supplementare del ragazzo che ha ripreso la scena con il cellulare e l'ha poi diffusa. Naturalmente l'uso del telefonino, in queste modalità, poi, è assolutamente proibito all'interno della scuola. E poi c'è il fatto che sono tutti minorenni. Potrei allora fare una segnalazione alla polizia postale ma spero che non ce ne sia bisogno: bisogna, insomma, che i ragazzi collaborino. La linea, inizialmente, sarà quella di rendere consapevoli questi giovani della gravità di quello che hanno combinato".
"Educare è il nostro primo compito. Sospensioni? Bocciature? Vedremo, tutto è possibile. Ripeto, molto dipende, in questa prima fase, dai ragazzi. Credo che ognuno di noi, prima o poi, nella vita, si sia trovato vittima o testimone di qualche atto di bullismo scolastico, magari anche solo qualche “complimento” pesante sulla linea o sull'abbigliamento, ma poi il contesto, dentro e fuori la scuola, aiutava quasi sempre a superare quel periodo. Adesso invece noi insegnanti ci troviamo ad affrontare spesso da soli questi atteggiamenti dei ragazzi per di più accentuati dall'uso di cellulari e social. In quest'anno scolastico, finora, avevamo registrato solo pochissimi casi diciamo di bullismo e non di questa gravità”.

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Politica

Assessore Valeriani sulla questione rifiuti: avviato iter di aggiornamento

«La Direzione Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio ha convocato il 30 maggio una riunione con gli uffici tecnici delle Province per l’aggiornamento dei dati sulla produzione dei rifiuti e sul fabbisogno impiantistico all’interno dei cinque ambiti provinciali. Contestualmente all’acquisizione dei valori aggiornati, promuoverò una riunione con le amministrazioni provinciali per condividere i passaggi istituzionali che attesteranno il necessario fabbisogno impiantistico secondo il trend della produzione di rifiuti nei cinque ambiti del Lazio». Lo dichiara in una nota Massimiliano Valeriani, assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti.
«In particolare – aggiunge Valeriani – per quanto riguarda la Città Metropolitana di Roma, sarà importante verificare se il piano inviatoci alcuni giorni fa dalla competente Direzione Rifiuti verrà confermato dai vertici istituzionali dell’Ente o se al contrario intenderanno apportare delle modifiche. Questi incontri sono propedeutici alla redazione del nuovo Piano regionale dei Rifiuti, che rappresenta una delle priorità dell’Amministrazione Zingaretti: appena adottato in Giunta – conclude Valeriani – il Piano verrà poi portato all’attenzione della competente Commissione e sarà avviato l’iter per arrivare alla sua approvazione in Consiglio regionale».

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Politica

Campidoglio, apposta targa in ricordo di Stefano Gaj Taché

Onorare la memoria del piccolo Stefano Gaj Taché, ucciso in un attentato terroristico nella Sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982, tramite percorsi di riflessione incentrati su temi come la conoscenza, il dialogo e l’eguaglianza. Con questo approccio le assessore di Roma Capitale Laura Baldassarre e Pinuccia Montanari hanno accolto oggi in Campidoglio 8 scuole provenienti da 14 classi, per un totale di 200 bambini in rappresentanza delle 10 scuole e 500 bambini che hanno aderito al progetto. Nel corso della mattinata si sono alternati interventi e riflessioni di Ruben Della Rocca, Vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma e di Daniela e Gadiel Taché, mamma e fratello di Stefano. I bambini hanno presentato e letto poesie, pensieri, lettere e immagini che hanno raccontato e fotografato la loro idea di Memoria e di Testimonianza. Le scuole hanno ricevuto in premio un piccolo albero di melograno, da coltivare come simbolo della Memoria nel giardino del proprio istituto. Al termine della mattinata, è stata apposta una targa che ricorda Stefano Gaj Taché su un melograno presente nei giardini comunali davanti la terrazza Caffarelli.

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Politica

Zingaretti: “Dare alla Regione Lazio la villa confiscata ai Casamonica”

«Chiederemo all'Agenzia Nazionale per i beni sequestrati alle mafie di dare alla Regione Lazio la villa confiscata ai Casamonica e vandalizzata in via Roccabernarda 15. La abbatteremo e restituiremo un giardino ai cittadini. Domani sopralluogo. Noi non ci pieghiamo». Lo ha scritto sul proprio profilo Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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Cronaca

Roma, chiusi i laboratori sociali di Capodarco: protesta delle famiglie al Comune

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Elena Panarella)Una settantina di persone diversamente abili da oggi resteranno a casa. E si perché i laboratori sociali della Comunità Capodarco, in zona Statuario, parte integrante della loro vita, subiranno l’ennesima interruzione. L’ennesimo disagio che ha fatto scatenare delusione e rabbia tra i genitori, che questa mattina numerosi si sono presentati in viale Manzoni, al Dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale. E così finita la proroga di un mese in attesa del promesso espletamento del bando pubblico, insieme agli operatori, studenti con disabilità sono tornati a chiedere a gran voce certezze «considerato che ad oggi siamo di fronte ad un nulla di fatto».
«Sono almeno tre mesi che chiediamo di essere ricevuti con lettere senza alcun riscontro», tuonano ancora i genitori. «Il servizio, tra le realtà socio-assistenziali più innovative di Roma, è scaduto ieri e ad oggi non sappiamo ancora quale sia l’intenzione del Campidoglio – sottolinea Marco Palumbo, presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale e Consigliere comunale del Pd – Chiuderli? Espletate celermente la gara promessa? Per tre mesi, dal 1 gennaio al 31 di marzo, la Comunità di Capodarco ha garantito la continuità del servizio senza alcuna copertura economica». E aggiunge: «Le famiglie giustamente oggi dicono basta e chiedono che i loro figli “non vengano trattati come pacchi”. Sollecitiamo l’intervento della Sindaca e dell’Assessore alle politiche Sociali per garantire la continuità di un servizio i cui ritardi nel bando non possono gravare sui cittadini. Si eviti la chiusura di un servizio cittadino che offre possibilità a decine di ragazzi e ragazze dalle disabilità complesse. Si garantisca continuità. Massima solidarietà intanto agli operatori e alle famiglie. Speriamo arrivino risposte certe. Si eviti la chiusura di un prezioso servizio che era in convenzione. Un bando per 7 mesi non risolve ed espletarlo con mesi di ritardo e di silenzio é gravissimo. Offensivo». Ma più di tutto è la rabbia dei ragazzi che frequentano i laboratori sociali che arriva in maniera disarmante: «Non vogliamo assolutamente che chiudano – dice con tutta la sua forza Manuela, a nome di tanti altri ragazzi – nessuno ha diritto di toglierci una cosa così importante per noi per poi lasciarci a casa. Io vivo con mia madre che ha anche lei delle disabilità e non mi può tenere giorno, pomeriggio e notte. Per noi e per le nostre famiglie questo è un servizio vitale, un servizio che per certi versi ha reso noi disabili autonomi. Perché distruggere le cose che funzionano? Io grazie a Capodarco rivivo».