(Fonte: RomaToday, di Lorenzo Nicolini) – "Una morte assurda". A parlare è la sorella di Elena Pacifici, la 77enne di Roma, morta in viale Regina Margherita 217 mercoledì pomeriggio. L'anziana, che abitava al primo piano del palazzo, era salita al sesto piano a trovare un'amica, che non era in casa, ha chiamato l'ascensore, quindi ha aperto la porta la cabina non c'era, perché salita fino al 7° piano superiore.
"Elena Pacifici amava camminare"
La caduta è stata fatale. L'anziana è morta sul colpo. "Era una gran camminatrice, anzi molto spesso per scendere faceva le scale a piedi", dice Maria, una vicina di casa. Non si dà pace la sorella di Elena Pacifici: "Stavamo sempre insieme, lei amava i parchi e il mare. Andava spesso a Villa Torlonia e pochi giorni fa era stata ad Ostia per una lunga passeggiata sul Pontile".
Elena Pacifici, vedova e con un figlio, viveva da sola. Nel quartiere in tanti la conoscevano dal bar, dove prendeva spesso il caffè, fino alla farmacia sotto casa. "Spesso chiacchieravamo, una persona socievole" dicono i residenti di viale Regina Margherita 217 con le lacrime agli occhi. Affranto anche il portiere della palazzina: "La conoscevo da anni Elena, una donna energica. Una 'scheggia', camminava spesso e volentieri". E' stato lui a dare l'allarme poco dopo le 15, dopo aver sentito un "tonfo".
Indagini sulla morte di Elena Pacifici
Sul posto Vigili del Fuoco, ambulanza e Carabinieri della compagnia Parioli. Inutili i soccorsi. Elena Pacifici era morta sul colpo. I militari dell'Arma hanno fin da subito iniziato le indagini. Secondo la ricostruzione la 77enne, dopo pranzo, è salita al sesto piano per trovare un'amica. Così aveva detto alla sorella che, da quel momento in poi, non l'ha più sentita. Quindi la tragedia.
Ipotesi suicidio o mal funzionamento
Accanto al corpo della donna è stato ritrovato infatti un utensile da cucina. Un oggetto, secondo chi indaga, che potrebbe essere stato utilizzato dalla donna per forzare volontariamente la grata in ferro del vano ascensore per far scattare la leva di sicurezza che tiene chiusa la porta dell'ascensore fino all'arrivo al piano della cabina.
Ma si indaga anche sulla sicurezza dell'elevatore, sul suo funzionamento e sulla manutenzioni. Una delle certezze, infatti, è che quando, alle 15.30, la signora Elena ha aperto la porta sul pianerottolo la cabina non c'era. Le indagini del medico legale escludono il coinvolgimento di altre persone. Al momento, dunque, ogni ipotesi resta dunque valida, dal suicidio al mal funzionamento dell'ascensore.
