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Cronaca

ROMA – RUBA UNO “SCOOTERONE” MA VIENE ARRESTATO DAI CARABINIERI DOPO UN LUNGO INSEGUIMENTO E “AUTOSCONTRO”.

(Fonte: Legione Carabienieri Lazio – Comando Provinciale di Roma) – ROMA – Ha rubato uno “scooterone” parcheggiato in viale Palmiro Togliatti, poi, alla vista dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, è scappato a folle velocità in direzione di via Grotte di Gregna dove, dopo aver impattato con un’auto in transito, ha scagliato la moto contro l’auto dei militari per tentare di proseguire la fuga a piedi.

A finire in manette con le accuse di furto aggravato, danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale è stato un ragazzo ucraino di 20 anni, nella Capitale senza fissa dimora e incensurato.

I Carabinieri lo hanno visto fuggire a tutto gas subito dopo aver rubato lo scooter, ingaggiando con lui un inseguimento che si è protratto fino a via Grotte di Gregna: qui, il fuggitivo, durante una lunga serie di manovre pericolose, ha urtato un’auto in transito.

Il rallentamento dovuto all’impatto col veicolo ha consentito ai Carabinieri di piombargli addosso: a quel punto il giovane ladro ha scagliato il motociclo contro la “gazzella” dell’Arma tentando di fuggire a piedi ma è stato immediatamente bloccato e ammanettato.

Il veicolo rubato è stato restituito al legittimo proprietario mentre il 20enne è stato trattenuto in caserma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.

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Cronaca

Castel Gandolfo, trovato cadavere con una busta in testa: indagini in corso

(Fonte: Il Messaggero) – Il corpo di un uomo è stato ritrovato questa mattina, poco dopo le 7.30, nel bosco (sul costone del lago di Castel Gandolfo) nel comune di Albano. A dare l’allarme alla polizia una persona che, mentre stava facendo una passeggiata nel tratto della “discesa del diavolo”, ha notato il cadavere con una busta di plastica bianca in testa.

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Politica

Campidoglio sul Giro d’Italia: tracciato di gara sempre ritenuto idoneo dagli organizzatori

A pochi giorni dal Giro d’Italia che si è concluso nella città di Roma appare necessario fare chiarezza sulla questione. L’Amministrazione Capitolina e l’organizzazione del Giro d’Italia hanno assicurato che sono state attuate tutte le attività previste per consentire il regolare svolgimento dell’ultima tappa della competizione sportiva, che ha avuto luogo a Roma lo scorso 27 maggio. È quanto rende noto il Campidoglio. Come emerge dalle comunicazioni intercorse tra la stessa Amministrazione e la direzione di corsa, il tracciato di gara è stato sempre ritenuto idoneo dagli organizzatori, a seguito delle riunioni operative con i responsabili del Comune e dei ripetuti sopralluoghi effettuati dagli organizzatori. Roma Capitale ha predisposto tutti i servizi a suo carico necessari allo svolgimento della corsa e ha garantito gli interventi richiesti, compresi quelli di manutenzione stradale. Le decisioni legittimamente assunte dalla direzione del Giro d’Italia durante la tappa, come confermato dallo stesso direttore Mauro Vegni in diverse dichiarazioni pubbliche, sono quindi conseguenza di valutazioni meramente sportive. Appaiono pertanto pretestuose e prive di fondamento le polemiche giornalistiche seguite all’evento. Il grande arrivo del Giro 2018 ha rappresentato invece una festa per gli amanti del ciclismo e per tutti i cittadini romani, che hanno potuto ammirare il passaggio della corsa “rosa” in uno scenario unico al mondo. L’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Cittadini Daniele Frongia ha sottolineato che i titoli strillati di buche, corsa chiusa e percorso pericoloso, che hanno monopolizzato la stampa italiana dando un peso mediatico del tutto negativo, non trovano riscontro alcuno, non solo nella realtà, ma neanche negli articoli di stampa estera che pure hanno seguito in mondovisione la corsa.  La tappa di Roma è stata infatti un successo. Lo decretano i numeri, oltre alla voce ufficiale degli organizzatori che in più riprese hanno ribadito l’inesistenza dei problemi sollevati dalle polemiche sul percorso, così come la presenza di buche. Sono decine di milioni di telespettatori nel mondo che hanno seguito il Giro d’Italia ed hanno visto la bellezza di Roma dalle splendide riprese dall’alto. La scelta di neutralizzare la corsa è stata una scelta esclusivamente sportiva, come già dichiarato in sede di gara dal direttore del Giro Mauro Vegni che non ha mancato di ribadire il successo e la validità del percorso anche in successive interviste e dichiarazioni. Anche il ciclista Elia Viviani, intervistato a margine dell’ultima tappa di gara, ha ribadito che la gara è stata fatta e che si sono divertiti nel bellissimo scenario di Roma e che la polemica sul manto stradale è una polemica che non esiste. Ha aggiunto che si è vista anche la volata e che l’ultimo giro, come in tutti i grandi giri, è una passerella e non serve per vincere o perdere. L’Assessora alle Infrastrutture Margherita Gatta ha dal canto suo evidenziato di essersi immediatamente attivata dando impulso agli uffici del Dipartimento SIMU (Lavori Pubblici) nonché facendo eseguire autonomamente al proprio staff ulteriori sopralluoghi per verificare l’effettivo stato dei luoghi. La domenica, come richiesto dalle procedure organizzative, le squadre di pronto intervento sono poi rimaste a disposizione.

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Cronaca

Atac ai pm: «Guasti sospetti aumentati del 70% dopo il contratto»

(Fonte: Corriere della Sera, di Fulvio Fiano) – Negli X Files che occupano buona parte della memoria nella scatola nera dei mezzi Atac (tra e bus) finiti in avaria c’è una data precisa attorno alla quale anche la procura sta indagando. Il giorno della svolta nell’anno più nero dei trasporti capitolini è il 27 novembre scorso, quando — con il sì dei confederati e la ferma opposizione dei sindacati indipendenti — venne firmato il nuovo contratto di lavoro. Il documento prevede, tra le altre cose, il passaggio da 37 a 39 ore settimanali e la rinuncia, da parte degli autisti dei bus, agli straordinari aggiuntivi del cosiddetto «turno lungo». Ad accordo siglato, i casi di guasti sospetti, danneggiamento e aperto sabotaggio sono schizzati statisticamente verso l’alto. Quasi il 70% in più sulla media degli ultimi due anni. Una anomalia sottolineata al pm Mario Dovinola dai vertici Atac, che sugli stessi dati hanno già avviato approfondimenti interni. Il report è confluito nei fascicoli aperti su episodi recenti che avrebbero, alla luce di questa ipotesi, tutti una stessa orgine.

Per esempio, il «curioso» caso dei tram della linea 8. Nove convogli a inzio primavera, si bloccarono per dei legnetti incastrati nei freni, tanto che il Campidoglio gridò al complotto. Ora, esclusa la casualità, escluso anche che qualcuno abbia operato mentre il tram era in funzione, ragionando sul fatto che i mezzi escono tutti dallo stesso deposito sulla Prenestina e che l’accesso a qui è consentito solo al personale autorizzato, i responsabili Atac sono certi che il sabotatore, se sabotaggio c’è stato, non possa che essere un dipendente interno o un addetto delle ditte esterne che entrano a contatto con i tram. Più varia, senza arrivare all’autocombustione, è la casistica dei bus che si bloccano senza un perché.

In questo abito di professioni e malcontenti si concentreranno i prossimi passi della procura, che ha delegato i carabinieri alle indagini del caso. In calendario ci sono già gli interrogatori, come persone informate dei fatti, di responsabili dei depositi, addetti alla vigilanza, e non si può escludere che anche singoli dipendenti o sindacalisti siano chiamati a riferire.

La firma sul nuovo contratto fu accolta con il diciassettesimo sciopero dei mezzi pubblici capitolini in dieci mesi. Le sollevazioni al grido di «blocchiamo Roma» agitarono depositi e officine e un volantino con l’intestazione “Fottuti” venne distribuito il 5 dicembre dai rappresentanti di Faisa Confail e Orsa. Nel mirino c’erano i vertici aziendali, ma anche Cgil, Cisl, Uil, Faisa Cisal e Ugl.

Si tratta di ipotesi tutte da verificare, così come andrà accertato se, dando per buona la pista del sabotatore, si sia trattato di gesti isolati di rancore o di una macchinazione più ampia. Qualcosa di simile è accaduto nei mesi scorsi per la metro, dove le segnalazioni di guasti sono quasi raddoppiate. Solo che in moltissimi casi è stato poi appurato che i convogli tenuti fermi potevano circolare regolarmente e che un numero cospicuo di queste segnalazioni arrivasse da un ristretto gruppo di conducenti, sottoposti ora a procedimento disciplinare.

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Politica

Cinema America, Carocci rilancia: «Bando deserto? Torniamo noi a luglio a San Cosimato”

(Fonte: Il Messaggero) – «Visto che il bando del Comune è andato deserto, siamo disposti a tornare in piazza San Cosimato durante il mese di luglio, pagando regolarmente l'occupazione di suolo pubblico». Un fulmine a ciel sereno, che arriva durante l'incontro "Roma per il Cinema & il Cinema per Roma", nella spinosa vicenda del cinema America. Una saetta scagliata da Valerio Carocci, che, dopo essersi consultato con i legali e i 21 ragazzi che animano l'associazione Piccolo America, ha scelto di scendere nuovamente in campo. Per far sì che piazza San Cosimato non resti vuota una intera estate, visto che il bando lanciato dal Comune è andato deserto.

Parlando davanti al sindaco, Virginia Raggi e il vice, Luca Bergamo, l'anima dell'associazione che per tre anni ha portato il cinema sotto il cielo di Trastevere, ha detto: «Cara sindaca, lasciandoci alle spalle le polemiche  in qualità di portavoce di un’associazione  che opera nella città di Roma in ambito culturale e sociale, nonché di futura esercente cinematografico della Sala Troisi, ho deciso di seguire il consiglio di alcuni autori, attori e produttori di farle una proposta per uscire da questo clima che sta facendo del male prima di tutto alla città, a Trastevere e San Cosimato, ma soprattutto al cinema, a noi ragazzi ed anche a Roma Capitale. Come è noto abbiamo ritenuto opportuno non partecipare ad un bando per la concessione di San Cosimato, questo perché ciò che il Piccolo America richiedeva a Roma Capitale era esclusivamente una concessione di occupazione di suolo pubblico, senza alcun contributo diretto e/o indiretto – ha evidenziato Carocci – Concessione tra l’altro paragonabile a qualunque concerto e/o manifestazione culturale svoltesi senza alcuna procedura di bando al Circo Massimo o a Piazza del Popolo, oppure basti pensare alla Formula E, ai set cinematografici (organizzati spesso per più settimane, per circa 6 ore al giorno, in una stessa piazza storica della città), ai tavolini dei bar, alla futura VideoCittà e tanto altro. Ma ora vorrei voltare pagina e, vista l’assenza di proposte progettuali presentate al Bando dell’Estate Romana per l’utilizzo di San Cosimato (ad esclusione dell’unica data del 28 settembre, che definirei un’ottobrata romana) e quindi superata e risolta anche la comunque legittima esigenza politica dell’amministrazione di volere garantire a tutti gli operatori culturali di poter concorrere alla presentazione di proposte per lo svolgimento di attività culturali in quella piazza, sono qui a chiederle di sederci intorno ad un tavolo per non lasciare vuoto un luogo simbolo della creatività giovanile e oramai anche dell’amore per il cinema». 

«Cara Sindaca – ha quindi proposto Carocci – sono venuto qui oggi, a due giorni dall’apertura dell’arena del Liceo Kennedy, per chiederle di dar seguito alla richiesta di occupazione di suolo pubblico, previo pagamento di regolare canone Cosap di circa 17.000 euro, che l’associazione Piccolo Cinema America questa mattina ha protocollato a Roma Capitale, per poter svolgere nel mese di Luglio le sue iniziative, ancora una volta senza alcun contributo diretto o indiretto da parte vostra, in quella che è diventata una vetrina, anche internazionale, del cinema italiano e della città stessa». 

«Oggi le cose sono cambiate, non mi aspettavo un intervento pacato di Carocci – ha detto Laura delli Colli, Presidente fondazione Cinema per Roma. Auspico che si ricucia il rapporto con ragazzi dell'America. Il primo esperimento del cinema  noi giornalisti lo abbiamo premiato: erano timidi e sinceri, li abbiamo premiati perché quel che fanno è contagioso e bello». E poi, rivolta a Bergamo: «Lei è nato con Enzimi: dia spazio alla spontaneità».

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Cronaca

Verdone: ho visto una turista cadere in una buca a piazza Venezia

(Fonte: Corriere della Sera, di Ester Palma) – «L’altra sera ero in piazza Venezia, c’era una signora cinese o giapponese, non so, era buio. A un certo punto l’ho vista crollare a terra, all’improvviso, proprio davanti a me. Ho pensato: “c’avrà avuto un infarto”. E invece era caduta in una buca. Ma è possibile che Roma faccia ‘ste figure schifose?». Nastri d’argento, al Maxxi, il mondo del cinema si incontra per le cinquine della 72esima edizione dei Nastri d’argento, il premio del Sngci (Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani) che, come da tradizione, saranno consegnati al Teatro antico di Taormina sabato 30 giugno.

Ma registi e attori parlano anche della situazione e dei problemi di Roma.Verdone, in lizza col suo «Benedetta follia», grande successo della scorsa stagione, racconta l’episodio di cui è stato testimone qualche sera fa in una delle piazze più centrali della Capitale e aggiunge: «Ecco, io credo che dobbiamo fare in fretta a risolvere soprattutto il problema dell’asfalto. Non c’è solo il Giro d’Italia, qui rischiano anche i pedoni, gli anziani, i motociclisti. Non se ne può più, io di segnalazioni ne ho fatte tante, ma vedo che non succede niente. Ma che ci vuole a sistemare le strade? Non abbiamo fatto le Olimpiadi, almeno salviamo qualche vita. Ottimista sul futuro di Roma? Se devono sbriga’, troppi anni che stiamo in questa situazione».

Massimo Ghini, in gara col film di Muccino «A casa tutti bene», altro blockbuster di stagione, parla da esperto: «Io Roma l’ho amministrata, non parlo come uno che chiacchiera davanti a una birretta al bar. Sono stato consigliere comunale nella prima consiliatura Rutelli, venivamo dal commissariamento, era un momento molto delicato. Abbiamo lavorato bene, Rutelli fu rieletto con un plebiscito bulgaro, nessuno è finito sotto inchiesta. Altri tempi? Forse. Ma qui se continuiamo a piangere sul latte versato, senza farsi venire nemmeno mezza idea, beh, non ci stupiamo se poi facciamo figure pessime come col Giro d’Italia. Il problema più urgente? È dare una proposta alla città, in tutti i sensi, operativa, culturale, di lavoro. Dire: “Noi vogliamo fare questo”. Invece nessuno dice niente, perché nessuno, proprio nessuno, ha niente da dire».

Della stessa opinione il regista Gabriele Muccino, rientrato nella Capitale dopo l’esperienza americana: «Roma non sta bene, basta guardarsi intorno. Non è un’opinione, è una constatazione. Che posso fare io? Niente. Ma posso votare». Il collega Ferzan Ozpetek, ai Nastri d’argento con la sua «Napoli velata», fa un paragone impietoso fra il capoluogo campano e la Capitale: «Napoli e Roma? Oggi c’è una differenza enorme, sono il giorno e la notte. La prima è una città pulita, ordinata, funziona tutto: anche culturalmente. Qui i ragazzi del Cinema America hanno combattuto per mesi, a Napoli invece trovi mostre, iniziative culturali, una città viva».

Anna Foglietta, attrice, preferisce tacere: «Non mi fate parlare di Roma, se no mi espongo troppo». Sfiduciato anche l’attore lanciato da «Romanzo Criminale», Vinicio Marchioni: «I problemi di Roma? Potremmo parlarne per ore e ore. Meglio discutere di cinema». Gigi Proietti, che ha ricevuto un premio alla carriera, inquadra la Capitale nella situazione generale del Paese: «Sì, è distratta dall’Italia, i suoi problemi quasi impallidiscono di fronte a quelli della Nazione. Roma sta faticando, speriamo ce la faccia a venirne fuori, se non altro come immagine. E noi romani dobbiamo dare una mano». 

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Cronaca

Viale Regina Margherita: il dramma di Elena, morta nella tromba dell’ascensore

(Fonte: RomaToday, di Lorenzo Nicolini) – "Una morte assurda". A parlare è la sorella di Elena Pacifici, la 77enne di Roma, morta in viale Regina Margherita 217 mercoledì pomeriggio. L'anziana, che abitava al primo piano del palazzo, era salita al sesto piano a trovare un'amica, che non era in casa, ha chiamato l'ascensore, quindi ha aperto la porta la cabina non c'era, perché salita fino al 7° piano superiore.

"Elena Pacifici amava camminare"

La caduta è stata fatale. L'anziana è morta sul colpo. "Era una gran camminatrice, anzi molto spesso per scendere faceva le scale a piedi", dice Maria, una vicina di casa. Non si dà pace la sorella di Elena Pacifici: "Stavamo sempre insieme, lei amava i parchi e il mare. Andava spesso a Villa Torlonia e pochi giorni fa era stata ad Ostia per una lunga passeggiata sul Pontile".

Elena Pacifici, vedova e con un figlio, viveva da sola. Nel quartiere in tanti la conoscevano dal bar, dove prendeva spesso il caffè, fino alla farmacia sotto casa. "Spesso chiacchieravamo, una persona socievole" dicono i residenti di viale Regina Margherita 217 con le lacrime agli occhi. Affranto anche il portiere della palazzina: "La conoscevo da anni Elena, una donna energica. Una 'scheggia', camminava spesso e volentieri". E' stato lui a dare l'allarme poco dopo le 15, dopo aver sentito un "tonfo".

Indagini sulla morte di Elena Pacifici

Sul posto Vigili del Fuoco, ambulanza e Carabinieri della compagnia Parioli. Inutili i soccorsi. Elena Pacifici era morta sul colpo. I militari dell'Arma hanno fin da subito iniziato le indagini. Secondo la ricostruzione la 77enne, dopo pranzo, è salita al sesto piano per trovare un'amica. Così aveva detto alla sorella che, da quel momento in poi, non l'ha più sentita. Quindi la tragedia. 

Ipotesi suicidio o mal funzionamento

Accanto al corpo della donna è stato ritrovato infatti un utensile da cucina. Un oggetto, secondo chi indaga, che potrebbe essere stato utilizzato dalla donna per forzare volontariamente la grata in ferro del vano ascensore per far scattare la leva di sicurezza che tiene chiusa la porta dell'ascensore fino all'arrivo al piano della cabina.

Ma si indaga anche sulla sicurezza dell'elevatore, sul suo funzionamento e sulla manutenzioni. Una delle certezze, infatti, è che quando, alle 15.30, la signora Elena ha aperto la porta sul pianerottolo la cabina non c'era. Le indagini del medico legale escludono il coinvolgimento di altre persone. Al momento, dunque, ogni ipotesi resta dunque valida, dal suicidio al mal funzionamento dell'ascensore.

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Politica

Rifiuti a Roma, sacchetto selvaggio: in arrivo le telecamere in otto zone della città

(Fonte: La Repubblica, di Lorenzo D'Albergo e Cecilia Gentile) – "Pur avendo previsto nel piano industriale una riduzione nella produzione dei rifiuti, le quantità raccolte sono cresciute in modo sempre più evidente". In altre parole: ci siamo sbagliati. La certificazione dell'errore sta in una lettera che l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari e la direttrice della direzione Rifiuti Laura D'Aprile hanno inviato il 4 maggio ai loro omologhi in Regione, l'assessore Massimiliano Valeriani e la direttrice Flaminia Tosini.

Una lettera che mostra quanta distanza ci può essere tra le dichiarazioni di principio e la realtà. " A dicembre 2017 Ama aveva considerato quale peggiore scenario di riferimento per il 2018 l'andamento inerziale della quantità di Rur ( rifiuto urbano residuo) " , spiega il documento. E invece, colpo di scena, i rifiuti indifferenziati cominciano a crescere da gennaio: 2000 tonnellate più del previsto. Bilancio delle prime 18 settimane del nuovo anno: 10mila tonnellate oltre le previsioni.

"Un rilevante aumento della produzione che sta creando notevoli difficoltà anche per maggiori costi di trattamento " . Per stessa ammissione di Montanari, gli impianti sono arrivati al limite, con 6000 tonnellate di rifiuti ciascuno. Conclusioni: occorrono iniziative urgenti.

Rifiuti a Roma, sacchetto selvaggio: in arrivo le telecamere in otto zone della città

 

"Il Campidoglio ha chiesto aiuto e la Regione si è attivata – dichiara l'assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani – ma da Virginia Raggi, che è anche sindaca della Città metropolitana, non è ancora arrivata alcuna indicazione su dove localizzare le discariche di servizio. Senza contare che nella mappa dei siti possibili inviata dalla Città metropolitana non c'è neanche una localizzazione nel comune di Roma".

E mentre il consiglio della Città metropolitana vota una mozione in cui chiede lo stop dei lavori all'inceneritore di Colleferro, in vista della chiusura, la capitale continua a subire le incursioni dei pendolari dell'immondizia. Abitano nei piccoli comuni dell'hinterland, sotto amministrazioni che hanno adottato già da tempo la raccolta porta a porta. Per aggirare le regole al mattino si mettono al volante con un paio di buste di rifiuti. Poi, guidando verso il posto di lavoro, appena varcato il confine di Roma, tirano giù il finestrino e lanciano la loro quota di spazzatura accanto ai cassonetti targati Ama.

"Una piaga" , spiegano dalla municipalizzata dell'ambiente. Diecimila tonnellate di indifferenziata al mese che i tecnici dell'azienda di via Calderon de la Barca hanno ribattezzato "migrazione dai comuni di cerniera " . Quelli a Nord di Roma scaricano a Cesano, Prima Porta e Isola Farnese. I residenti dei Castelli Romani, di Pomezia e di Ardea, invece, puntano su Tor Vergata, la Romanina, Fontana Candida, Parco dè Medici e Santa Palomba.

Gli agenti accertatori di Ama fanno il possibile. Solo a maggio hanno staccato più di 500 contravvenzioni e, lavorando sulle targhe, hanno avuto l'ennesima conferma: gli automobilisti multati vengono tutti da fuori Roma.
Campidoglio e Ama stanno studiando un pacchetto di contromisure. L'azienda si è già messa in contatto con i vigili urbani, la guardia di finanza e i carabinieri. Mentre il Comune, se non ci saranno intoppi con la normativa sulla privacy, vuole installare telecamere. Specie lì dove la notte, oltre ai sacchetti, vengono sversati frigoriferi e lavatrici, parti di automobili e scarti di lavorazioni industriali.

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Incidente a Tor Bella Monaca: perde controllo della Suzuki e cade, morto 34enne

(Fonte: RomaToday) – Ancora un centauro morto per le strade di Roma. Dopo poco più di 24 ore dal decesso di Dario Sava, 28enne catanese deceduto in sella alla sua moto in via Appia Pignatelli, aumenta il triste bollettino dei morti sulle strade della Capitale. E' di stanotte l'ennesimo incidente stradale con esito tragico. A perdere la vita un uomo di 34 anni, caduto dalla sella della sua moto a Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale. 

Incidente mortale viale Tor Bella Monaca

L'incidente mortale è avvenuto intorno alle 3:00 della notte fra il 30 ed il 31 maggio, in viale di Tor Bella Monaca, all'altezza della rampa di ingresso del Grande Raccordo Anulare. In sella ad una Suzuki V-Strom, il centauro ha perso il controllo della moto ed è caduto violentemente in terra. Inutili i soccorsi per l'uomo, un 34enne italiano, non c'è stato nulla da fare. Secondo quanto si apprende non ci sarebbero altri mezzi coinvolti. Sul posto per svolgere i rilievi scientifici gli agenti del IV Gruppo Tiburtino della Polizia Locale di Roma Capitale. 

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Cronaca

Allarme bomba a Termini, trolley sospetto: aria delimitata ed artificieri sul posto

(Fonte: RomaToday) – Un trolley sospetto abbandonato alle 9:00 di questa mattina alla stazione Termini. Segnalato intorno alle 9:40 al civico 34 di via Giovanni Giolitti sono scattate da subito le procedure previste in caso di allarme bomba. Delimitata l'area dove è stata individuata la valigia sospetta, sul posto per accertare l'allerta sono intervenuti gli agenti della PolFer e gli artificieri della polizia di Stato. 

Secondo quanto visionato dalle immagini di videosorveglianza della zona il trolley sospetto è stato abbandonato da una persona alle 9:00 di oggi 31 maggio nell'area dei negozi dello scalo ferroviario dell'Esquilino. Poi la segnalazione e la messa in sicurezza dell'area a scopo precauzionale. Nessun problema alla circolazione ferroviaria. Alle 10:20 l'intervento era ancora in corso.