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Cronaca

Operazione della Polizia Locale in via Sannio

Questa mattina un’operazione della Polizia Locale ha portato al sequestro di centinaia di scarpe, borse e capi di abbigliamento a via Sannio. Gli agenti del gruppo GSSU ( Gruppo Sicurezza Sociale Urbana) dopo alcuni appostamenti, hanno individuato un deposito di merce contraffatta nell'area adiacente al cantiere della metro C. Sono stati denunciati due uomini di 40 anni, di nazionalità senegalese: risponderanno del reato di contraffazione ai sensi dell’art 473 del Codice Penale

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Cronaca

Multiservizi, Cgil contro il Campidoglio: “Chiederemo i danni per violazione di accordo”

(Fonte: www.romatoday.it)

(di Ylenia Sina) Una denuncia presso il Tribunale civile di Roma per violazone di accordo. Un ricorso alla Corte dei conti per una verifica sulla gestione delle risorse pubbliche. Quattro vertenze sindacali avanzate da lavoratori licenziati per il mancato rispetto della legge Madia. E un'allerta per l'opinione pubblica: "Sull'affidamento di servizi essenziali per la città non c'è trasparenza nè legalità". Sulla vertenza di Roma Multiservizi, la Cgil di Roma e Lazio è pronta a dichiarare guerra al Campidoglio. Dopo oltre sei mesi di trattative e proteste, incontri e promesse, la procedura di mobilità aperta per 30 dipendenti si è chiusa con 18 lettere di licenziamento, 14 delle quali si sono trasformate in accordi di conciliazione con trasferimento dagli uffici al 'territorio' a parità di stipendio. Il sindacato ha illustrato la sua posizione questa mattina, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di via Buonarroti 51 a cui era presente il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Michele Azzola, e la segretaria generale della Filcams Cgil Roma e Lazio, Alessandra Pelliccia. Nei prossimi giorni l'organizzazione sindacale presenterà una denuncia al Tribunale civile di Roma: "Il mancato rispetto dell'accordo sindacale del settembre del 2017, nel quale si escludevano licenziamenti, ha prodotto un danno di immagine per la nostra organizzazione sindacale" ha spiegato Michele Azzola. "Non solo. Non rispettando l'accordo, è come se l'amministrazione avesse dimostrato che quel documento non valeva nulla. È chiaro che là dove i nostri iscritti decidessero di non rinnovare l'adesione al sindacato, per noi il danno sarebbe anche economico". 
Le azioni non finiscono qui. Il sindacato è intenzionato ad arrivare fino alla Corte dei conti per una verifica sulla gestione delle risorse pubbliche. Roma Multiservizi è infatti una società controllata al 51% da Ama, municipalizzata comunale, e al 49% dal gruppo privato Manutencoop. "Roma Multiservizi, nonostante la situazione di crisi denunciata dai veritici, nell'ultimo consiglio di amministrazione ha elargito premi e bonus ai dirigenti". Non solo. "Con l'operazione dei 18 licenziamenti sono stati spesi più soldi di quelli che ci si era posti l'obiettivo di risparmiare". Il riferimento è all'esito della procedura di licenziamento aperta circa sei mesi fa per 30 lavoratori dichiarati in esubero. Dopo il mancato accordo, "nonostante l'impegno assunto dal Campidoglio", sono arrivate 18 lettere di licenziamento. "Ai lavoratori è stato offerto un accordo di conciliazione, firmato presso l'università di Cassino, che prevede un cambio di mansione a parità di stipendio e l'elargizione di 20 mila euro in denaro". Solo 4 lavoratori hanno deciso di non accettare e di sostenere una causa. 
Per il sindacato i licenziamenti hanno rappresentato "un vero e proprio ricatto dell'azionista privato verso l'amministrazione pubblica che sta mettendo a gara il servizio". Il Comune "si era impegnato con i sindacati a esercitare una moral suasion su Ama per bloccare i licenziamenti" ma ciò non è avvenuto. "Quando il socio privato tiene sotto ricatto un'intera amministrazione per noi si sta consumando l'ennesima nefandezza ai danni della cittadinanza". Prima "la promessa di internalizzazione", poi "l'accordo con i sindacati per la riorganizzazione delle partecipate senza esuberi, completamente disatteso". Ora "si è ripreso con il limbo degli affidamenti diretti, proprio quelle condizioni che consentono la corruzione e la gestione impropria delle risorse pubbliche".
Alessandra Pelliccia punta il dito contro il Campidoglio: "Roma Capitale ha la doppia funzione di controllore del maggior azionista dell'azienda e di committente della società". Per questo "verrà chiamata in causa non solo rispetto ai 30 licenziamenti ma anche del mancato rispetto delle procedure della legge Madia, che nel caso di esubero del personale delle partecipate prevedono il ricollocamento in altre aziende pubbliche, e degli accordi di conciliazione stipulati con i lavoratori" continua. La preoccupazione è per i lavoratori "che attendono di capire quale sarà il loro destino. La gara a doppio oggetto è stata bocciata dal Tar, ora cosa accadrà? Il Comune deve rispondere sia ai lavoratori sia alla cittadinanza". Per i lavoratori "sono finiti sei mesi di angoscia". C'è chi non ha accettato "per una questione di dignità". C'è chi ha accettato "perché non aveva alternative e nessun'altro reddito a cui appoggiarsi". Racconta una lavoratrice che sta per intraprendere la causa contro il licenziamento: "Hanno spostato gli amministrativi, con stipendi decenti e contratti da otto ore, sul territorio dove sono impiegati lavoratori che hanno contratti di 3 ore giornaliere e che fino ad oggi erano riusciti ad arrotondare arrivando a 5 ore totali con le due ore supplementari. L'azienda sa bene che con questa operazione andrà a ledere le condizioni di questi lavoratori, sempre che non si arriverà a degli esuberi". Lunedì, invece, per un'altra lavoratrice, "dopo 31 anni da impiegata, cambierà tutto. Dovrò imparare un nuovo lavoro e spero di avere l'intelligenza di imparare. Quel che è certo è che sono finiti sei mesi di angoscia. Ho accettato controvoglia, ma non avevo alternative". 
 

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Politica

Campidoglio, al via i lavori di riapertura su via Tiburtina

Dopo anni di ritardi ripartono su via Tiburtina i lavori che prevedono l’allargamento della strada che diventerà a tre corsie per senso di marcia, di cui una riservata al trasporto pubblico. È stato firmato oggi un accordo tra Roma Capitale e la ditta che si era aggiudicata l’appalto nel 2009. «Abbiamo messo la parola fine al contenzioso che riguarda i lavori della via Tiburtina. Dopo anni di ritardi ora i cantieri per l’allargamento della strada finalmente ripartiranno. Si tratta di un grande risultato di questa Amministrazione. Un risultato che migliorerà la qualità della vita di tutti i cittadini e lavoratori di quel quadrante», dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi. Roma Capitale nel 2009 ha aggiudicato all'ATI Uniter Consorzio Stabile, il primo lotto dell'appalto integrato per l'allargamento della via Tiburtina mediante la realizzazione della sede stradale a tre corsie per senso di marcia di cui una riservata al trasporto pubblico e una alla sistemazione delle strade collaterali. L'appalto è stato aggiudicato per un importo complessivo, finale, di circa 41 milioni di euro. A causa di una variante sostanziale del progetto, richiesta dalla parte politica dell'epoca, si è dovuto procedere ad una revisione complessiva dell'intero progetto con conseguente rivisitazione dei costi e ritardo nell'inizio dei lavori. Iniziati i lavori, si sono aggiunti ulteriori rallentamenti causati dalle indagini archeologiche e dalla necessità di riordinare la rete dei sottoservizi, con l'ultima perizia di variante. Nel 2013 la ditta appaltatrice ha citato in giudizio Roma Capitale per richiedere il riconoscimento di riserve per circa 60,5 milioni, interessi compresi. I lavori si fermano e sono poi ripresi a singhiozzo, ma mai in maniera costante. Grazie all’impegno dell’Assessorato alle Infrastrutture di Roma Capitale, della commissione capitolina Lavori Pubblici, del Dipartimento Simu e del Municipio IV, acquisiti i pareri richiesti e svolte le attività amministrative di supporto, si è giunti a transare il contezioso grazie anche alla collaborazione del Commissario Straordinario dell’Uniter Consorzio Stabile Prof. Saverio Ruperto. Con questo accordo si è raggiunto un risultato ampiamente positivo per tutte le parti, perché si mette la parola fine ad un contenzioso che ha messo a dura prova la cittadinanza a causa del fermo lavori. I lavori stessi saranno immediatamente ripresi e, con l'impegno acquisito anche dagli altri interessati, si tenderà a terminarli nell'arco stimato di un anno e, infine, anche l'impresa potrà trarre i suoi vantaggi da questo accordo. In definitiva, Roma Capitale riconosce 14,5 milioni di euro all’appaltatore, a chiusura tombale di qualunque pretesa. «Abbiamo lavorato senza sosta per restituire ai cittadini la fruibilità della Via Tiburtina. Sappiamo le difficoltà che sono costretti a vivere ogni giorno a causa dei cantieri fermi da anni a causa del contenzioso in atto. Cantieri che non permettono lo scorrimento del traffico in maniera regolare. In grande sintonia con il dipartimento SIMU e con la collaborazione preziosa della presidente della commissione lavori pubblici Alessandra Agnello, abbiamo raggiunto accordo proficuo. Abbiamo riscontrato la disponibilità delle società di sottoservizi per il prosieguo spedito dei lavori e ci attendiamo che questi siano condotti celermente e nella migliore condizione possibile, nel pieno rispetto di tutte le parti, dando un esempio concreto di come si possa lavorare in gruppo facendo le cose per bene», spiega l’assessora alle Infrastrutture di Roma Capitale Margherita Gatta. «Abbiamo da subito affrontato l’argomento insieme al Municipio IV. La prima fase dei lavori è stata annunciata molti anni fa e nessuno prima di noi è riuscito a risolvere i conteziosi giuridici che hanno paralizzato un tratto di via Tiburtina, lasciandolo in uno stato di totale degrado per più di un decennio. Sblocchiamo quindi una situazione critica da anni che ha congestionato la zona con cantieri infiniti. Ancora una volta tocca all’amministrazione Raggi intervenire per risolvere una questione frutto della cattiva gestione delle precedenti amministrazioni”, afferma la presidente della commissione capitolina Lavori pubblici Alessandra Agnello. «La via Tiburtina è una strada consolare percorsa ogni anno da milioni di cittadini per raggiungere il centro di Roma. Per il territorio del IV Municipio non è solo il principale collegamento viario ma anche il cuore dell'economia industriale e commerciale. Un cantiere lungo anni di cui le amministrazioni precedenti hanno prodotto l'abbandono producendo perdita di posti di lavoro e mancato salario per gli operai. Un cantiere che, finalmente, dopo un enorme lavoro di questa Amministrazione capitolina e sempre in collaborazione col Municipio, riuscirà a riprendere. Questo i nostri cittadini aspettano da tanto e queste sono le risposte che meritano», commenta la presidente del Municipio IV Roberta della Casa. 
 

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Cronaca

Roma, morì a causa di una buca: in cinque rischiano il processo

(Fonte: www.repubblica.it)

Cinque persone, tra dirigenti delComune di Roma all'epoca dei fatti e imprenditori, rischiano di finire sotto processo per l'accusa di omicidio colposo in relazione alla morte di un giovane di 20 anni che nel 2012, a causa di una buca sul manto stradale, sbandò con il motorino andando sbattere contro una colonna di marmo. Il pm Francesca Passaniti hanotificato agli indagati l'atto di chiusura delle indagini che in genere precede la richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta dell'allora dirigente dello Sviluppo Infrastrutture e manutenzione Urbana del Campidoglio, Maurizio Viola e i dipendenti dello stesso dipartimento: Stefano Serafini e Savino Senisi. Rischiano di finire sotto processo anche l'allora presidente del Consorzio Stabile Roma Scarl, Giuseppe Mapei che all'epoca gestiva la manutenzione del manto stradale e il direttore tecnico del cantie  re, l'ingegner Carlo Giorgi. Quest'ultimo in particolare è accusato di avere assunto "formalmente l'incarico di responsabile della sorveglianza", ma di avere poi delegato la mansione a Pietro Tonanzi (ora deceduto), "soggetto senza requisiti e competenze tecniche che non aveva la qualifica di geometra o ingegnere come richiesto

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Politica

Municipio V, in arrivo due nuovi asili nido

Il nuovo avviso pubblico per l’iscrizione agli asili nido di Roma Capitale contiene un’importante novità per il Municipio V: l’offerta si amplia grazie alla presenza di due nuove strutture educative che verranno aperte a settembre, il ‘Prampolini’ e il ‘Beccadelli’. Saranno così garantiti 90 posti aggiuntivi nelle aree di Tor Pignattara e Prenestino-Collatino, assicurando l’abbattimento delle liste d’attesa per i cittadini rientranti nel relativo bacino d’utenza e garantendo in tal modo più servizi alle famiglie. Alle risorse per l’apertura e il mantenimento dei due nuovi nidi contribuisce un risparmio di circa 275mila euro all’anno ottenuto dalla cessazione del pagamento del fitto passivo per l’immobile privato che ospita la Scuola "Massaia", reso possibile grazie al recupero dell’edificio di proprietà capitolina di via Carpineto. «Prosegue con forza la nostra azione politica finalizzata a incrementare l’offerta educativa sui territori in cui le liste d’attesa sono più corpose. Stiamo aprendo numerose nuove strutture nelle aree più periferiche, per eliminare le disparità territoriali che per troppo tempo hanno attraversato la nostra città. Vogliamo assicurare migliori servizi e più diritti alle famiglie», sottolinea l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre. «Roma Capitale ha un patrimonio immobiliare prezioso che deve essere amministrato con giudizio nell’unico interesse dei cittadini. Quella dell’edificio di via Carpineto è una storia di buona amministrazione e sinergia istituzionale. Recuperando un immobile inutilizzato, dal prossimo anno scolastico cesseremo di pagare un elevato fitto passivo a privati per investire queste stesse risorse in servizi e nuove opportunità di crescita per il territorio», commenta l’Assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale Rosalba Castiglione. «Abbiamo dedicato numerose commissioni a questo argomento, raggiungendo un risultato che produce un impatto tangibile per il territorio. Gli asili nido rappresentano punti di riferimento indispensabili e incidono fortemente sulla qualità della vita di tantissime famiglie. Confermiamo quindi la nostra visione strategica, che mette sempre i cittadini al centro», spiega la Presidente della Commissione capitolina Scuola Maria Teresa Zotta.
«L’apertura dei due nuovi asili nido rappresenta un obiettivo di enorme portata, raggiunto grazie a un’ampia e fitta sinergia tra l’Assessorato di Roma Capitale, la Commissione capitolina e il Municipio, in particolare l’Assessora Jessica Amadei. Dimostriamo ancora una volta che il lavoro di squadra tra tutti i livelli di governo consente di mettere a disposizione nuovi servizi a beneficio dei cittadini. Per il nostro territorio l’aumento dell’offerta educativa è una novità chiesta e attesa da tempo”, osserva il Presidente del Municipio V Giovanni Boccuzzi.

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Politica

Zingaretti su Foodora: importante ripensare ai diritti dei lavoratori

«Abbiamo bisogno di ripensare ai diritti dei lavoratori impiegati tramite l’utilizzo di app o di piattaforme informatiche. Dobbiamo discutere dell'abuso del lavoro autonomo e dell’assenza di rappresentanza per queste persone che si trovano in una posizione di debolezza economica. È necessario un intervento normativo che tuteli anche chi, come i lavoratori Foodora, prestano lavoro fuori dal perimetro aziendale ma sono controllati in tutto ciò che fanno. Dobbiamo riconoscere a queste persone uno standard minimo a partire dalla retribuzione e dalla previdenza». Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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Cronaca

Roma, treno in avaria: i passeggeri raggiungono la stazione a piedi

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Il treno si ferma in mezzo alla campagna romana, i passeggeri costretti a camminare per due chilometri per raggiungere Ladispoli. E' l'ennesima odissea sulle rotaie, subita da centinaia di pendolari e turisti che viaggiavano sul treno regionale Roma-Grosseto alle 15 di oggi quando il convoglio si è piantato a Palo Laziale, in mezzo ad alberi e verde, e non è riusciuto più a riparire: così centinaia di pendolari che dovevano raggingere Ladisposli sono stati fatti scendere e, visto che la città dista un paio di chilometri, pian piano tutti si sono incamminati verso la stazione. Prima attraverso la campagna, poi lungo una pista ciclabile. Due chilometri a piedi, sotto il sole, tra proteste e foto di disagi postate su facebook e twitter dove si vedono scorrere immagini di viaggiatori che trascinano pesanti valige. Perché sul treno regionale c'erano anche turisti che andavano alla sagra del carciofo di Ladispoli e stranieri che dovevano prendere la nave a Civitavecchia. La causa di tanto caos, pare un'avaria ai freni con la puzza di bruciato che ha invaso le carrozze. I passeggeri sono stati fatti subito scendere.

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Cronaca

G.R.A, circolavano senza autorizzazione: fermate tre persone

Alle ore 11.30 circa di ieri, durante un normale servizio di pattugliamento sul GRA, gli uomini della Sottosezione Polizia Stradale di Settebagni, hanno fermato un veicolo risultato senza copertura assicurativa. Successivamente, durante il controllo degli occupanti dell’autovettura, hanno scoperto che i tre cittadini peruviani erano tutti sottoposti a provvedimenti di varia natura da parte dell’autorità giudiziaria. Il conducente, un 48enne, risultava sottoposto a ritraccio in attuazione di un decreto di perquisizione domiciliare, i due passeggeri, entrambi di 32 anni, risultavano il primo soggetto ad obbligo di firma ed il secondo sottoposto a rintraccio in esecuzione di un ordine di custodia cautelare. Gli agenti della stradale lo hanno bloccato dopo un tentativo di fuga per sottrarsi all’arresto e successivamente lo hanno accompagnato presso il carcere di Regina Coeli. Il veicolo è stato sottoposto a sequestro per la mancata copertura assicurativa.

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Cronaca

Formula E al via, chiusura tratti della Colombo. Raggi: “Evento da ripetere”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Flaminia Savelli)Task force di vigili urbani sotto i semafori e in prossimità degli incroci più critici per evitare ingorghi e far defluire il traffico. Da questa mattina sono entrate in vigore le chiusure e le deviazioni nel quadrante sud della capitale dove domani si disputerà la tappa italiana di Formula E, l'evento sportivo a cui assisteranno 30mila persone.I motori dei super bolidi si accenderanno alle 8 per le prove e alle 16 per la gara. Con il circuito che attraversa il quadrante sud della capitale: chiusa la Cristoforo Colombo tra la via Laurentina e viale dell'Oceano Atlantico. I pendolari della Colombo, che collega il X municipio con la città, si sono perciò riversati sulle strade alternative:la via Ardeatina, la via del Mare e la via Ostiense. Nelle ore di punta – tra le 7 e le 9 – si sono registrati rallentamenti che non hanno però causato particolari disagi.I caschi bianchi hanno infatti piantonato i tratti più critici per garantire il passaggio delle auto. Altre pattuglie sono state disposte lungo gli accessi della 'green zone', il perimetro chiuso che contiene il tracciato. Intanto stanno continuando le operazioni di decoro sulla Cristoforo colombo, avviate ieri in prossimità delle aree interessate dall'e-prix. L'operazione congiunta voluta dall'assessorato capitolino all'Ambiente procede con sfalcio, potature, sgomberi e bonifiche condotte dal nucleo Pics della polizia locale, Ama e servizio giardini. Tutto pronto quindi in attesa del grande evento:"Questa manifestazione – ha commentato la sindaca Virginia Raggi – deve essere ripetuta anche perché sappiamo che l'anno prossimo la tecnologia consentirà di correre tutto il gran premio con una macchina. Inoltre abbiamo avuto una grande risposta dai romani ed i 30 mila biglietti sono andati esauriti appena sono stati messi in vendita".
Le strade, chiuse per consentire la gara, verranno riaperte lunedì matti.

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Cronaca

Roma, sciopero di massa a Capodanno assolti 3 vigili

(Fonte: www.repubblica.it)

Tre agenti della Polizia Locale di Roma Capitale sono stati assolti dal decreto penale di condanna del tribunale, con formula piena, dalle accuse di rifiuto di obbedienza e interruzione di pubblico servizio per non essersi presentati al lavoro nel Capodanno tra il 2014 e 2015 quando su mille caschi bianchi ben 883 mancarono all'appello, per improvvisi problemi di salute, determinando cosi' l'apertura di una inchiesta. A dare notizia dell'assoluzione e' l'Ospol, l'Organizzazione sindacale della Polizia Locale che adesso annuncia di voler agire legalmente contro l'Amministrazione Comunale per i danni alle persone e all'immagine del Corpo "per aver trattato la questione con grande superficialita' e mancanza di certezze". Secondo l'originaria ipotesi accusatoria, i tre si sarebbero resi irraggiungibili nonostante "fossero stati inclusi su base volontaria nei turni di reperibilita' in base all'ordine del giorno del 30 dicembre 2014 del Comando del Corpo, mediante la disattivazione del cellulare nel quale l'ordine veniva impartito, ovvero non rispondendo alla chiamata proveniente dal Comando di Gruppo di appartenenza". Cosi' facendo, "si rifiutavano indebitamente di eseguire l'ordine di presentarsi per assumere immediatamente servizio e cagionavano l'interruzione del servizio di ordine pubblico predisposto dal Comando Polizia Locale di Roma Capitale in occasione del Capodanno".