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Cronaca

Caso Cucchi, processo ai cinque carabinieri: “Modificate le note sullo stato di salute”

(Fonte: www.repubblica.it)
I vertici dell'Arma erano già a conoscenza del pestaggio subito da Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni deceduto all'ospedale Pertini il 22 ottobre del 2009 sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti, ben prima che il caso finisse all'attenzione della magistratura e della stampa. E gli stessi vertici si adoperarono perché della vicenda venisse data una versione soft nelle varie informative destinate all'autorità giudiziaria. È quanto emerso oggi dalla deposizione di alcuni militari sentiti dal pm Giovanni Musarò come testimoni nel processo bis in corte d'assise che vede imputati cinque carabinieri, accusati a vario titolo di aver pestato Cucchi, di aver falsificato il verbale e di aver dato la colpa dell'aggressione a tre agenti della polizia penitenziari, processati e già assolti definitivamente. Si comincia con due annotazioni di servizio, datate 26 ottobre del 2009 alle 18.40, che il piantone di Tor Sapienza Gianluca Colicchio, scrisse sull'arrivo di Cucchi, il 16, consegnato dal personale della stazione Roma-Appia e al suo trasferimento nella cella di sicurezza. "Trascorsi circa 20 minuti Cucchi suonava al campanello di servizio presente nella cella e dichiarava di aver forti dolori al capo, giramenti di testa, tremore e di soffrire di epilessia". Questa annotazione di pg riporta sul foglio lo stesso numero di computer di una seconda versione, più sfumata, nella quale si dava conto che "Cucchi dichiarava di soffrire di epilessia, manifestando uno stato di malessere generale verosimilmente attribuito al suo stato di tossicodipendenza e lamentandosi del freddo e della scomodità della branda in acciaio". In aula, Colicchio ha riconosciuto come propria la firma apposta in calce ai due verbali ma ha ammesso che la seconda versione non corrisponde al vero. Identica anomalia è stata riscontrata in due annotazioni di pg firmate dal carabiniere scelto Francesco Di Sano, sempre il 26 ottobre su quanto accaduto dieci giorni prima. "Alle 9.05 circa, giungeva presso questa Stazione personale della Casilina, addetto al ritiro del detenuto (atteso in tribunale per la direttissima, ndr)… Cucchi riferiva di avere dei dolori al costato e tremore dovuto al freddo e di non poter camminare, veniva comunque aiutato a salire le scale…". Di Sano ha ammesso in udienza di essere stato invitato a ritoccare il verbale perché troppo dettagliato maturando così la seguente versione definitiva: "Cucchi riferiva di essere dolorante alle ossa sia per la temperatura freddo/umida che per la rigidità della tavola del letto (priva di materasso e cuscino) ove comunque aveva dormito per poco tempo, dolenzia accusata anche per la sua accentuata magrezza". Significativo, infine, il racconto del carabinieri scelto Pietro Schirone, della stazione Casilina che tradusse con un collega Cucchi da Tor Sapienza in tribunale, e che già nel 2009 ai magistrati della Procura di Roma disse che 'era chiaro che era stato menato. Cucchi stava male, aveva ematomi agli occhi'. Versione confermata anche oggi in udienza. Passi di quel verbale finirono poi su un quotidiano e Schirone ha spiegato di essere stato convocato il giorno dopo dal colonnello Alessandro Casarsa, all'epoca comandante provinciale: "Mi chiese solo se le dichiarazioni riportate dalla stampa corrispondessero al mio pensiero. Gli risposi di sì e la questione si chiuse in questo modo. Non sono mai stato sottoposto a un procedimento disciplinare nè ho saputo mai che sulla vicenda sia stata avviata dall'Arma un'inchiesta interna"

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Cronaca

Roma, crolla soffitto asilo nido al Quadraro: nessun ferito

(Fonte: www.repubblica.it)
(di Valentina Lupia) Asilo nido chiuso al Quadraro per il crollo di una porzione di controsoffitto nella notte, all'interno degli spazi delle cucine. Si tratta de Il Melograno, in via del Quadraro. Nessun ferito, quindi, ma tanta preoccupazione per i genitori: le aree dedicate alla preparazione dei pasti, infatti, sono adiacenti a quelle per i piccoli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno interdetto la cucina e chiuso a scopo precauzionale l'intera struttura: a crollare sono stati dei pannelli "Rei", che probabilmente non erano stati montati adeguatamente rispetto a quel tipo di soffitto. I bambini, che oggi sono rimasti a casa, verranno probabilmente ridistribuiti in altri nidi. “La presidente del settimo municipio Monica Lozzi e l’assessore alla Scuola De Santis rispondano immediatamente di quanto accaduto – dice la consigliera dem Francesca Biondo – spiegando a famiglie e cittadini in quanto tempo la scuola verrà messa in sicurezza e riaperta e, soprattutto, cosa intendono fare per programmare, come abbiamo chiesto più volte, una verifica dello stato di tutti gli edifici scolastici in cui i nostri bambini vivono e crescono”.

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Cronaca

Roma – Civitavecchia, cadavere sui binari

Un uomo morto sui binari della FL5 Roma – Civitavecchia – Pisa, questa la macabra scoperta effettuata da un macchinista di un treno in transito. Il ritrovamento è avvenuto oggi, intorno alle 13, nel tratto di ferrovia compreso fra la Maccarese – Fregene e la Ladispoli – Cerveteri. Immediato l'intervento degli agenti della Polizia Ferroviaria, in azione per ricostruire la dinamica e l'identità dell'uomo. Secondo quanto riferito, l'uomo, privo di documenti e con due cani, sarebbe stato investito da un treno. La tratta Roma – Civitavecchia ha subito dei ritardi fino a 15 a causa dell'intervento dell'Autorità Giudiziaria. 

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Politica

Rastrellamento del Quadraro, consegnate sette onorificenze dalla Sindaca di Roma

In occasione del 74° anniversario del Rastrellamento del Quadraro la Sindaca di Roma Virginia Raggi ha consegnato sette onorificenze di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana ai sei rastrellati ancora viventi e ai figli di uno di loro recentemente deceduto. La cerimonia si è svolta in Campidoglio, in Aula Giulio Cesare. «Sono onorata di accogliervi nella casa dei cittadini romani, in un anniversario che ha reso Roma ancora più famosa per il suo coraggio. Il quartiere del Quadraro è stato uno dei centri nevralgici della Resistenza romana. Sopravvivere, nelle mani di chi mostrava il massimo disprezzo per la vita umana, è stato un atto di coraggio. Essere venuti qui, oggi, a ricordarci un momento importante della storia cittadina e nazionale, è un dono prezioso. Un patrimonio che siamo onorati di ricevere, che ci testimonia il valore di ogni singola vita umana», dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi. Le onorificenze sono state conferite dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con decreto del primo febbraio 2018 e consegnate dalla prima cittadina. La cerimonia, realizzata in collaborazione con l’ANRP – Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall'Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari – ha visto la partecipazione anche del presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito, della presidente del VII Municipio Monica Lozzi, del presidente del V Municipio Giovanni Boccuzzi, del consigliere della Regione Lazio Paolo Ciani, del presidente nazionale dell’Anrp Enzo Orlanducci, e del ricercatore storico Pierluigi Amen. «Mi piace ricordare, con una punta di orgoglio, che il 17 aprile dell’anno passato l’Assemblea Capitolina ha dedicato, come mai avvenuto prima, una seduta per ricordare la drammatica deportazione. Aver presieduto una seduta come quella ha avuto un significato particolare per Roma perché il Rastrellamento del Quadraro è una vicenda storica che per troppo tempo è stata trascurata. In Aula Giulio Cesare siamo riusciti a restituire a quella tragica pagina della storia della nostra città e del nostro Paese la degna Memoria», afferma il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. Sulla triste pagina del Rastrellamento del Quadraro, l’ANRP è impegnata da anni in una approfondita ricerca storica sulla base di documenti e testimonianze inedite. L’11 aprile 2017 l’Assemblea capitolina ha approvato all’unanimità una mozione, di cui è stata prima firmataria la presidente della Commissione capitolina Cultura Eleonora Guadagno, per il sostegno di Roma Capitale nella richiesta al Presidente della Repubblica di conferimento delle onorificenze.

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Cronaca

Roma, «faccio saltare in aria anche i bambini»: stalker condominiale minacciava intero palazzo

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Rosalba Emiliozzi)Per cinque anni è stato il terrore del palazzo. Con post su Fb annunciava che avrebbe fatto «saltare in aria tutto», che divelte le pareti i «bambini sarebbero diventati cenere». Per paura due famiglie sono scappate, lasciando l’appartamento in proprietà per andare in affitto pur di sentirsi al sicuro. E sul palazzo, anche ora che lo stalker condominiale non c’è più, campeggia un cartello: «Vendesi». È la casa sopra a quella dell’ingegnere di 59 anni sotto processo per aver perseguitato gli altri nove condomini del palazzo di Grottaferrata, tutti costituiti parte civile con l’avvocato Marco Fagiolo. La prima udienza si è svolta venerdì al Tribunale di Velletri davanti a giudice Giulia Cavallone. È stato ascoltato il luogotenente dei carabinieri Nicola Ferrante, comandante della stazione di  Grottaferrata. Ha raccontato la successione di minacce subìte dai condomini, racchiuse in una denuncia collettiva e nel provvedimento restrittivo nei confronti dell’ingegnere, attualmente agli arresti domiciliari a casa della sorella a Rocca di Papa. «Ora che non c’è, non è successo più nulla nel palazzo» ha detto il comandante in aula. Intanto l’immobile si è spopolato. «Uno dei miei clienti – dice il legale Fagiolo – è un avvocato, è stato riempito di minacce, gli è stata bruciata la moto, poi il portone di casa, si è dovuto trasferire a Roma con la famiglia, ora sta pagando l’affitto nella Capitale e il mutuo a Grottaferrata, su un appartamento che nessuno vuole sia per i fatti accaduti, sia perché l’imputato negli anni si è opposto a qualsiasi miglioria o manutenzione». E l’edificio – basta guardarlo – ne ha risentito. Lo stalker condominale, secondo l’accusa sostenuta dal pm Francesca Fraddosio, sarebbe l’autore di una serie di angherie: la verniciature con scritte oscene sull’ascensore, messaggi su Facebook e post-it appesi nell’androne dove diceva: «Con due bombole di gas faccio saltare tutto per aria, così non potrete mai pignorare la mia casa», minacce che avrebbe ripetuto anche davanti ai carabinieri, intervenuti più volte nel palazzo. Il pignoramento era stato autorizzato dal giudice per spese condominali pregresse non pagate. Poi le minacce ai bambini che giocavano in cortile: «Quando il palazzo esploderà, i bambini non vedranno più la luce e diventeranno cenere», avrebbe scritto sul suo profilo, poi chiuso da Fb. Episodi gravissimi culminati con il rogo del portone della casa dell’avvocato nel luglio del 2017: i carabinieri sul posto hanno raccolto testimonianze e preso le denunce. Ne è seguita la perquisizione dell’abitazione, al pian terreno, dell’ingegnere, «sembrava un’officina» racconta chi c’è stato. Una moto parcheggiata in soggiorno, tanti attrezzi e disordine. Un quadro di indizi che ha portato all’emissione dell’ordinanza di arresti domiciliari per l’ingegnere, tutt’ora in vigore, per il reato 612 bis.
L’ingegnere, nel coso dell’interrogatorio durante le indagini preliminari, qualcosa avrebbe ammesso, molto altro no e dice: «Quel profilo Facebook non è mio». 

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Cronaca

Incendio a Tuscolano, evacuato liceo Darwin

Si è verificato un incendio oggi pomeriggio al liceo Darwin, situato in via Tuscolana, all'altezza del civico 388. L'episodio è avvenuto intorno alle 13:30, momento in cui le fiamme sono divampate dal bagno situato nel terzo piano dell'edificio. Allo scattare del sistema antincendio, il personale docente e gli addetti ai servizi hanno proceduto con l'evacuazione degli studenti dalla scuola. Secondo quanto riferito dai vigili del Fuoco, immediatamente intervenuti sul posto, due addetti ai servizi sono stati leggermente intossicati dall'incendio. I due sono stati condotti all'ospedale San Giovanni dal 188. 

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Cultura

“Klamata Kardia – Il pianto del cuore” al Teatro Palladium

Uno spettacolo che mette in campo una riflessione su qualcosa di primitivo ma che ci appartiene tuttora: il tema della perdita, dell'abbandono, della mancanza, degli affetti scomparsi e poi ritrovati in altra forma, distrutti in frammenti e poi ricuciti nei ricordi, della violenza, della solitudine, della paura. Questo è Klamata kardìa – Il pianto del cuore,  di Maria Elena Curzi e Alessandra De Luca, liberamente ispirato alla Fedra di Seneca. Lo spettacolo, in programma il 20 aprile al Teatro Palladium nella sezione “Laboratori in scena”, è risultato dell’impegno che la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium sta mettendo in campo in progetti sperimentali presentati da giovani autori ed interpreti. 
“Si tratta di qualcosa che appartiene all’uomo primitivo, alla tragedia classica, al canto delle prefiche che ha un sapore antico e primigenio, ma anche a noi – affermano le curatrici. “Il ritmico risuonare del battito dei nostri cuori dentro e fuori di noi fa da continua base di sostegno, e dà il tempo alla vita: la materia prima con cui il teatro si confronta. 
Note di regia
Eména mu dispiàcesse, kéccia-mu, ma satti icusa i sperazziuna (A me dispiacque, piccola mia, quando ho sentito le campane a morto). Così inizia una delle nenie che intonavano in griko le prefiche salentine non troppi anni fa, ripresa poi dal documentario Stendalì – Suonano ancora di Cecilia Mangini, con testi di Pierpaolo Pasolini. Partendo da questa nenia e dal racconto mitologico della morte di Ippolito, Klamata kardìa – Il pianto del cuore ci mette davanti a un dolore da accettare. Senza sconti, senza cedere al consolatorio. Ce 'nna clàssome na clàssome /na mi' pposéssome macata (dobbiamo piangere e piangere/ senza mai riposo), continuano a dirci le prefiche, nella consapevolezza che solo l’essere attraversati fino in fondo da questo dolore ne può permettere il superamento.
Ippolito lotta contro un mostro, così come fece suo padre Teseo. Ma questa volta il mostro vince. Il suo corpo viene fatto a brandelli, impossibili da ricucire insieme. Forse però qualcosa resta intatto in chi rimane, il ricordo d’un gesto d’una sillaba.

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Cronaca

Riapre ad Amatrice biblioteca comunale

(Fonte: www.ansa.it)
È tutto pronto ad Amatrice per la riapertura della biblioteca comunale, chiusa dal 24 agosto 2016 a causa del sisma che ha colpito il borgo reatino. La biblioteca, che sorgeva nel corso principale, sarà ospitata da un container di fronte alla sede provvisoria del Comune. Oltre 150 libri sono stati donati da grandi autori italiani e internazionali alla testata locale RietiLife.it, la prima ad arrivare ad Amatrice dopo il terremoto, che ha ideato l'iniziativa 'Un libro per Amatrice' nel settembre 2016. Tra coloro che hanno inviato volumi ci sono Luis Sepúlveda, Dacia Maraini, Beppe Severgnini, Renzo Arbore e la Juventus.

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Politica

Zingaretti: da questo mese 1000 corse Cotral con autista- controllore

«Da questo mese 1.000 corse Cotral al giorno con l'autista-controllore che verifica il titolo di viaggio quando si sale (e si sale solo dalla porta davanti!). Una rivoluzione, impensabile qualche tempo fa. Non è vero che le cose non cambiano mai. Le cose cambiano, e in meglio. Facciamo sapere a tutti questa novità: miglioriamo insieme, basta evasione!». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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Cultura

Andrea Pazienza, trent’anni senza

Nell’anno che segna il trentennale della sua tragica scomparsa, avvenuta a Montepulciano il 16 giugno del 1988 all’età di soli 32 anni, ARF! Festival e Napoli Comicon presentano «Andrea Pazienza, trent’anni senza», una intensa esposizione di opere originali che celebra il più eclettico e geniale autore italiano di tutti i tempi e che, finalmente, riunisce in un unico luogo le sue eredità artistiche, grazie alla preziosa collaborazione di tutti i suoi familiari. Dopo Hugo Pratt nel 2016 e Milo Manara nel 2017, gli spazi espositivi del Mattatoio di Roma (ex Macro Testaccio) ospiteranno dal 25 maggio al 15 luglio 2018 in esclusiva nazionale questa grande mostra di carattere antologico, che si propone di raccontare soprattutto l’Andrea Pazienza fumettista, con una particolare attenzione ad un’intera nuova generazione di lettori che forse l’ha conosciuto poco, attraverso una ricca selezione della sua opera: da Aficionados eLe straordinarie avventure di Penthotal dei primissimi anni ’80 al suo personaggio più celebre, Zanardi (con le tavole di Giallo scolastico, Verde matematico, Pacco, La prima delle tre, Notte di Carnevale, Cuore di mamma, Cenerentola 1987, Lupi e alcune delle straordinarie pagine di La vecchiezza è una Roma e di Zanardi medievale), passando per Tormenta e le caricature disneyane di Perché Pippo sembra uno sballato e La leggenda di Italiano Liberatore, lo spassoso Pertini, le meravigliose tavole a colori di Campofame, o ancora Francesco Stella, le Sturiellet, Una estate, la pura poesia dell’incompiuta Storia di Astarte o di Il perché della anatre, fino a quello che probabilmente è il più importante, esorcizzante e traumatizzante graphic novel italiano del XX Secolo, quel Gli ultimi giorni di Pompeo che lo ha consacrato nell’empireo della letteratura disegnata. A integrazione della narrazione a fumetti, non mancheranno brevi escursioni nel “Paz” vignettista e illustratore, con alcune delle sue opere più iconiche, così come qualche rarità (prove di layout, scritti, sketch e bozzetti) ritrovate tra le cartelle del suo immenso archivio artistico. Il catalogo della mostra sarà pubblicato da Coconino Press – Fandango Libri. «Andrea Pazienza, trent’anni senza» è prodotta da ARF! Festival e Napoli Comicon con Roma Capitale (Assessorato alla Crescita Culturale), Azienda Speciale PalaExpo e il supporto di CLES S.r.l. e con le partnership di ATAC, Arredopallet, PressUp e DYT – Do It Youself.