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Cronaca

Strage di Latina, Capasso aveva lasciato i soldi per il funerale delle figlie

(Fonte: www.larepubblica.it)

È tenuta ancora in uno stato di sedazione, anche profonda, Antonietta Gargiulo, la mamma delle due bambine uccise a Cisterna di Latina dal loro padre, l'appuntato dei carabinieri Luigi Capasso, che in precedenza sulle scale della rampa di scale che da casa porta al garage l'aveva ferita a colpi di pistola e che poi, a distanza di ore si è tolto la vita nella stessa abitazione. La donna è ricoverata da martedì mattina nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale S.Camillo, a Roma, e le sue condizioni sono stazionarie. I proiettili esplosi dal marito l'hanno colpita a una mandibola, dove ieri è stata operata, al'addome e a una spalla. La donna è tenuta in sedazione anche perchè il quadro clinico e psicologico non consentono al momento di 'avvicinarla' – pur con tutte le cautele e il supporto del caso – alla tragica verità sugli sviluppi della vicenda, ovvero sulla sorte delle due figlie. Intanto nuovi importanti dettagli confermano che il carabiniere aveva premeditato tutto. L'uomo ha lasciato alcune lettere indirizzate ai fratelli ai genitori. Nelle missive sarebbero state trovate indicazioni precise per ripartire l'eredità, i risparmi e la casa coniugale. Persino per pagare i funerali. Il contenuto delle lettere, attualmente al vaglio degli inquirenti, spiegherebbe quelle che secondo l'appuntato dell'Arma sarebbero state le ragioni del suo gesto, tutte comunque riconducibili alla moglie che viene accusata dall'uomo. I due infatti si erano separati dallo scorso mese di settembre quando l'uomo, anche a seguito di una aggressione denunciata dalla moglie, ha lasciato la casa coniugale per trasferirsi presso la caserma dove prestava servizio, a Velletri."La grave tragedia familiare avvenuta a Cisterna di Latina impone l'obbligo di verificare se le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica di Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto purtroppo è accaduto, nonché se sia stato fatto tutto ciò che la legge consentiva a tutela della consorte e, per estensione, dell'intero nucleo familiare. L'Arma dei Carabinieri, che sta fornendo all'Autorità giudiziaria la massima collaborazione investigativa e ogni informazione in suo possesso, ha disposto per gli aspetti di propria competenza l'esecuzione di una rapida inchiesta, tesa ad accertare i fatti con puntualità e trasparenza. Questa procedura, ulteriore rispetto al procedimento già avviato dall'Autorità giudiziaria,  porterà a una completa conoscenza della vicenda e all'adozione dei provvedimenti che si renderanno necessari". Così in una nota il comando generale dell'Arma dei carabinieri. Due bare bianche per i corpi di Alessia e Martina, le bambine di 13 e 8 anni, uccise da Capasso. Le salme sono conservati nell'obitorio del cimitero di Cisterna, l'ultimo saluto alle due bambine verrà dato nella chiesa di Santa Maria Assunta a Cisterna di Latina in una data ancora da stabilire, probabilmente in attesa di un responso medico dal San Camillo che possa permettere o escludere la presenza alle esequie anche della madre che, però, al momento non sa nulla di quanto accaduto.

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Cronaca

Pomezia, operazioni di contrasto all’illegalità da parte dei Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Pomezia, nella giornata di ieri, hanno svolto un servizio coordinato di controllo del territorio per il contrasto all’illegalità sul litorale del Comune di Pomezia. Nel corso dei servizi predisposti sono state identificate più di 120 persone e controllate più di 60 autovetture. I Carabinieri della Stazione di Torvaianica hanno notato un 27enne, residente a Pomezia, con precedenti mentre cedeva ad un minorenne di Torvaianica gr. 4.5 di Marijuana. Il pusher è stato arrestato per spaccio di sostante stupefacenti ed è stato accompagnato al carcere di Velletri in attesa della convalida dell’arresto mentre il minorenne è stato riaffidato ai suoi genitori e verrà segnalato alla Prefettura di Roma quale assuntore di sostanze stupefacenti. Sempre i Carabinieri della Stazione di Torvaianica, transitando nel centro della frazione Pometina hanno notato un 20enne, residente a Torvaianica, che, con fare sospetto, stava fermo sotto la sua abitazione. Controllato dai militari, il giovane è apparso subito molto nervoso, insospettendo i Carabinieri che presso la sua abitazione hanno trovato gr. 220 circa di hashish, in parte già suddivise in singole dosi pronte per essere smerciate. Il 20enne è stato tratto in arresto e riaccompagnato presso il suo domicilio in attesa di processo con rito direttissimo.

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Cronaca

Casal Palocco: autobus in fiamme, nessun ferito

A distanza di pochi giorni, un autobus Atac è andato di nuovo in fiamme. Dopo il bus 014 che aveva preso fuoco nella giornata di mercoledì 21 febbraio, oggi la medesima sorte è toccata ad un mezzo della linea 03. L'episodio è avvenuto intorno alle 13, in prossimità di via di Macchia Palocco 130. Tra i passeggeri, che sono scesi immediatamente dalla vettura insieme al conducente, non si registra nessun ferito o intossicato. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Vigili del Fuoco di Ostia che hanno spento l'incendio. 

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Cronaca

Incidente stradale a Cerveteri: grave il conducente

Incidente stradale nella notte nel Comune di Cerveteri. Il sinistro è avvenuto, precisamente, in via Settevene Palo 1G ed ha coinvolto una Peugeot 206. A bordo della vettura vi era un ragazzo di 23 anni. Il conducente ha perso il controllo dell'automobile che si è ribaltata sulla strada. Il personale dei Vigili del Fuoco è prontamente intervenuto sul posto per salvare l'automobilista dalle lamiere. Il giovane, soccorso dal 118, è stato trasportato all'Ospedale San Paolo di Civitavecchia in codice rosso. In seguito al sinistro la strada è rimasta chiusa al traffico. 

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Politica

Campidoglio, presentati due nuovi impianti di compostaggio

Sono stati presentati questa mattina in Regione Lazio gli studi di impatto ambientale per i due nuovi impianti di compostaggio aerobico che Roma Capitale intende realizzare a Cesano Osteria Nuova (XV Municipio) e Casal Selce (XIII Municipio). Con il deposito dei documenti da parte di AMA, inizia formalmente l'iter di autorizzazione degli impianti da parte degli uffici regionali. I due nuovi impianti vanno di pari passo con l'estensione della nuova raccolta differenziata che, dopo l'attuazione nel quartiere ebraico, interesserà nelle prossime settimane i Municipi VI e X e coprirà entro la fine dell'anno oltre 1 milione e 200mila abitanti. Non si tratta di discariche ma di luoghi dove avanzi di cucina, insieme a sfalci e potature, si trasformano in terriccio utilizzabile in agricoltura. «Roma attende da decenni la realizzazione di impianti pubblici per il trattamento dei propri scarti. Oggi abbiamo fatto un altro passo concreto e importante verso la loro realizzazione. Roma ha estremo bisogno di questi impianti e noi ci siamo presi la responsabilità politica ed amministrativa di farli. Ma vogliamo realizzarli in modo sostenibile, utilizzando le migliori tecnologie e condividendoli con i cittadini. I due impianti di compostaggio ci consentiranno di trasformare in terra fertile 100mila tonnellate all'anno di avanzi di cucina e 20mila tonnellate di sfalci e potature. Oggi gran parte dello scarto organico viene portato in impianti di compostaggio del nord Italia con un costo altissimo per i cittadini romani. Con i nostri nuovi impianti risparmieremo oltre 5 milioni di euro all'anno. Abbiamo chiesto ad AMA di sviluppare due progetti che fossero una occasione di riqualificazione di aree periferiche della città», afferma Pinuccia Montanari, assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale. Entrambi gli impianti prevedono aree verdi, orti urbani, centri di riuso creativo, isole ecologiche. Nel caso di Cesano, su 70mila metri quadrati, solo 20mila sono occupati da capannone e biofiltri. Il resto è a destinato a servizi per i cittadini. A Casal Selce, dove è disponibile un'area di circa 20 ettari, il progetto prevede un parco con un piccolo laghetto. Grazie a questi due nuovi centri di compostaggio sarà possibile trasformare a “chilometro zero” gli scarti alimentari ed organici provenienti dalla raccolta differenziata dei quadranti limitrofi, per complessivi 900mila cittadini serviti. Le due strutture “gemelle” produrranno importanti benefici economici e ambientali (minori costi applicati alla TARI, abbattimento inquinanti da traffico veicolare) attraverso l’eliminazione di 3mila viaggi e quasi 4 milioni di km all’anno percorsi dai mezzi per le attività di trasporto e destinazione finale per la valorizzazione, con un conseguente abbattimento di circa 3mila tonnellate di CO2/anno. Imitando i cicli della natura, il compostaggio è il trattamento più naturale per il trattamento e il riciclo di una parte consistente dei nostri scarti quotidiani: la frazione organica rappresenta un terzo dei rifiuti urbani. Per questo, le aree adiacenti agli impianti saranno aperte ai cittadini per attività ricreative e gli stessi impianti saranno accessibili con visite guidate grazie ad un tunnel vetrato con vista sulle biocelle dove avviene il processo di trasformazione dei materiali organici. Il riferimento è l'impianto di compostaggio Lipor in Portogallo, premiato dalla Comunità Europea, dove una delegazione di Roma Capitale si è recata in visita pranzando nel ristorante localizzato a poche decine di metri dalle linee di trattamento. Trattandosi di impianti che producono terriccio destinato all'agricoltura, sono stati localizzati in aree a vocazione agricola, lontane dai centri abitati, su terreni di proprietà pubblica per facilitare gli iter burocratici ed evitare ulteriori costi di esproprio che cadrebbero sulle spalle della collettività. «Di solito i cittadini vengono a sapere degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti che si vogliono fare sui loro territori solo quando i progetti vengono presentati formalmente in Regione. Da sempre, e non solo a Roma, le scelte vengono calate dall'alto senza il loro coinvolgimento. Noi abbiamo voluto condividere le nostre scelte con i cittadini del XIII e del XV municipio ben otto mesi prima di presentare le domande di autorizzazione in Regione. Nelle assemblee pubbliche abbiamo informato i cittadini presentando pubblicamente i progetti. Ciò ci ha consentito di raccogliere le comprensibili preoccupazioni di chi per decenni ha visto aggredire il territorio solo da discariche e speculazioni, tenendone conto nello sviluppo dei progetti» spiega Daniele Diaco, presidente della Commissione Capitolina Ambiente. Con la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), presentata oggi in Regione, i cittadini hanno un’ulteriore occasione per presentare formalmente le loro osservazioni tecniche. Si tratta di una scelta fatta per assicurare la massima trasparenza e partecipazione. È prevista anche una ulteriore fase di processo partecipativo con i cittadini delle aree interessate per condividere le successive fasi di progettazione esecutiva e realizzazione delle opere. «I due nuovi siti si inseriscono in un disegno strategico di potenziamento del recupero e del riutilizzo degli scarti alimentari e organici nella città di Roma, in una logica di economia circolare. Queste strutture permetteranno di quintuplicare la capacità di trattamento in autonomia di questo genere di materiali riciclabili, passando dalle circa 28 mila tonnellate del solo impianto di Maccarese a circa 150mila tonnellate di rifiuti compostabili totali trattati». dichiara il Presidente e Amministratore Delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani. «La nostra programmazione impiantistica è già nota in Regione, avendo avuto modo di presentarla già nei mesi scorsi al tavolo di coordinamento tra Ministero dell'Ambiente, Regione Lazio e Roma Capitale. I nostri impianti contribuiscono concretamente a ridurre l'insufficienza impiantistica del Lazio che ha causato diverse criticità. Anche per questo, siamo certi che gli uffici regionali vorranno assicurarci la piena collaborazione per l'iter autorizzativo» conclude l’Assessora Montanari.

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Cronaca

Cornelia: tentata rapina in un negozio, 38enne in manette

Un 38enne romano, ieri sera, ha tentato una rapina in un negozio di via circonvallazione Cornelia. L'uomo si era avvicinato alla cassa e, dopo aver cercato di distrarre il commerciante con la scuola di volere una ricarica telefonica, ha tentato di rubare il denaro dalla cassa. Successivamente ha colpito con un pugno il negoziante ed ha tentato la fuga. Il suo piano, però, è fallito, perchè l'uomo è stato notato e fermato dai Carabinieri che erano presenti in zona. Grazie al racconto della vittima, gli agenti hanno ricostruito la vicenda e arrestato il malvivente. Quest'ultimo è stato poi condotto in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo.

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Cronaca

Magliana, opere mai realizzate e discariche a cielo aperto

Si è sviluppato negli anni Settanta e il suo nome è stato legato sin da subito alla criminalità ed all'illegalità della Capitale. Eppure è un quartiere relativamente centrale, ben collegato con la rete ferro e gomma e ospita oltre 30 mila persone. Si tratta della Magliana, nell'attuale XI municipio. Un quartiere nato male, dice qualcuno, per via della sua posizione sotto il livello del Tevere e dell’eccessiva densità abitativa ed evolutosi ancora peggio negli anni Settanta quando il suo nome è stato anche erroneamente legato ai tristemente noti eventi della banda della Magliana. Eppure è sempre stato caratterizzato da una forte identità che l’ha portato nel corso degli anni e dei decenni a migliorare la propria qualità di vita e a riuscire persino a primeggiare nel contesto capitolino in alcune occasioni che l’hanno reso protagonista. L’intitolazione di una piazza appena riqualificata a Fabrizio De Andrè – primo caso in Italia dopo la morte dell’artista – è uno di queste. Ma i fasti e le celebrazioni sono oramai lontani e, tranne il riaffiorare di sporadiche iniziative animate soprattutto dalle storiche realtà territoriali, alla Magliana riemerge nuovamente il degrado di un’estrema periferia, pur non essendola. Capannoni abbandonati, da anni in attesa di demolizione e cambio di destinazione d’uso, progetti mai attuati, ex scuole occupate abusivamente e persino discariche a cielo aperto a ridosso della trafficata Roma-Fiumicino e parallelamente alla pista ciclabile che, insieme al parco del Tevere, aveva ridato decoro a quell'area prima abbandonata. Decine di vecchi frigoriferi, cucine e materassi ammassati a bordo strada senza alcun controllo fanno sfoggio di un degrado divenuto oramai “normale” nella sua ripetitività. A pochi metri l’ex scuola 8 Marzo, corposo fantasma di un altro grande progetto mai realizzato. Da qui sarebbe dovuta partire la funivia di collegamento con l’Eur. Progetto promosso e approvato dal Campidoglio e dall’allora Municipio XV, che il ministero delle Infrastrutture aveva già finanziato con 13 milioni di euro. Ma le giunte passano e le cose cambiano e la politica spesso segue strade non sempre di facile comprensione. Così la funivia è rimasta nelle parole di un annuncio e il finanziamento già stanziato (e quindi perso) nelle vecchie carte del ministero. L’8 Marzo invece è ancora lì, ricoperto da antenne paraboliche che, insieme agli stendini della biancheria, rappresentano le uniche tracce evidenti di un insediamento umano, anche corposo, che qui vive celato ai più. “Situazioni di degrado e incompiutezza che purtroppo stanno sempre più caratterizzando questa città – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – la Magliana, come molti altri quartieri di Roma, è oggi un’accozzaglia di progetti avviati e non conclusi, molti dei quali quando erano in dirittura di arrivo, di ciò che sarebbe dovuto essere e non è stato, di un abbandono che solo la fierezza e la vivacità dei residenti e delle associazioni del quartiere fa sì che non muti in oblio. Un esempio, tra tanti, di infrastrutture mai realizzate. In questo caso nonostante i finanziamenti già stanziati. Ma cos’altro deve accadere perché la politica – locale e nazionale – si accorga dello stato in cui versa la Capitale d’Italia? Il peso degli investimenti (27,8 miliardi) è sceso di oltre 2 punti percentuali (15,3%). E se gli investimenti sono fermi, e lo sono da anni oramai, significa che il lavoro è fermo. E ciò si ripercuote sui cittadini i quali non solo non usufruiscono di infrastrutture indispensabili, ma attraverso la tassazione pagano la negligenza di amministrazioni immobili e, a questo punto, incapaci di produrre reddito e servizi indispensabili”. E parlando di incompiute non si può tacere la sorte dell’ex Buffetti, un complesso enorme un tempo di proprietà di Luigi Abete che si erge nel cuore del quartiere. Uno spazio che avrebbe dovuto accogliere sale cinematografiche e teatrali, un asilo nido e, al piano terra, un centro commerciale. Questo nelle intenzioni di qualche anno fa. Ma il progetto fallì perché la proprietà abbandonò il “PRINT” a favore del piano casa che produrrebbe nuove abitazioni nell’area al confine tra via della Magliana e Villa Bonelli. Nel frattempo, dopo vari episodi di incendi e dopo che la precedente Giunta municipale aveva avviato un procedimento fino ad arrivare al Consiglio di Stato, rimangono capannoni incustoditi e alla mercé di chiunque voglia oltrepassare recinzioni e cancelli non certo stabili ed ermetici. E a nulla valgono le proteste dei residenti che continuano a sollecitare la necessità di un intervento immediato vista anche la vicinanza con le abitazioni, una scuola e una chiesa. Allontanandosi un po’ dal rudere dell’ex Buffetti, ma sempre nel quartiere, a ridosso della Roma – Fiumicino si erge un altro scheletro imponente, di proprietà privata. Un capannone industriale in disuso da anni, rientrato nel programma di recupero urbano (articolo 11). “Un recupero che avrebbe dovuto significare la realizzazione di un centro commerciale o di attività di ristorazione – raccontano alcuni residenti. Il progetto non vide e ancora oggi non vede la luce nonostante le importanti opere pubbliche che ne deriverebbero per oltre 15 milioni di euro, bloccato per una contrarietà della Soprintendenza relativa al paesaggio.

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Politica

Lazio, confronto tv. La Lombardi non va. Scontro Pirozzi – Parisi, Zingaretti contro Raggi

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Una sedia vuota, quella di Roberta Lombardi. Poi gli altri, otto, tutti presenti. Ultime scintille al dibattito organizzato dal Tgr con i candidati alla presidenza del Lazio. Sergio Pirozzi è andato a testa bassa contro Zingaretti e Parisi. «Pochi giorni fa l'assessore regionale è andato a Borbona a inaugurare le case ma non è venuto ad Amatrice in questi giorni quando si rompevano le tubature dell'acqua e lì i lavori li ha fatti la Regione. Ieri poi – ha proseguito – ho assistito al tentativo del candidato del fu il centrodestra di andare ad Amatrice, che non sapeva dove era, per parlare di Bertolaso che non c'entra niente. Questa è stata una pagina brutta ed io sono indignato».
Stefano Parisi, a nome del centrodestra, è andato dritto al punto: «Noi siamo l'unica forza che può raggiungere l'obiettivo di una buona amministrazione, con coraggio il Lazio può diventare un modello, così come deve essere». Duro contro il leader di Epi il candidato civico, ma di area centrodestra, Sergio Pirozzi: «Se il centrodestra perderà non mi sentirò responsabile – ha detto il sindaco di Amatrice – perché sono d'accordo tutti, c'è stata una spartizione a tavolino» delle Regioni Lazio e Lombardia tra gli schieramenti: «Inoltre – ha detto ancora – ci sono persone vicine a Parisi che collaborano con Carrai, il centro di potere di Renzi». 
Il governatore uscente Zingaretti ha attaccato il Comune: «La questione dei senzatetto di Ss Apostoli è l'ennesimo tragico atteggiamento arrogante del Campidoglio che ha buttato in mezzo alla strada delle persone senza alcuna speranza, che ormai da settimane vivono sotto le tende dentro il sagrato di una chiesa». Botta e risposta sui diritti e l'immigrazione tra Casapound con Mauro Antonini e Civica Popolare con Jean-Leonard Touadì. Secondo l'esponente di Casapound «gli italiani sono vittime di razzismo al contrario, noi siamo per
mettere prima gli italiani in tutto, nelle graduatorie e nei servizi». Touadì, di origine congolese e già oggetto sui social di insulti di matrice razzista, ha replicato citando la Costituzione: «A differenza di Casapound – ha spiegato – pensiamo che la persona sia al centro dell'intervento, lo Stato deve intervenire per evitare la guerra tra poveri. È in questo la convivenza civile». «Anche noi diciamo che la persona è al centro – ha controreplicato Antonini – e proprio perché la mettiamo al centro pensiamo a provvedimenti per chi ha diritto a stare nella nazione, che è anzitutto il popolo italiano». Antonini ha illustrato alcuni degli aspetti del programma di Cpi, come il Reddito nazionale di natalità. «Non siamo estremisti – ha concluso – l'unico estremismo è l'amore per gli italiani». «L'assenza della Dc ha lasciato un vuoto, c'è il sentimento diffuso che le politiche neoliberiste abbiano impoverito il Paese». Lo ha detto il candidato della Democrazia Cristiana alla presidenza della Regione Lazio Giovanni Paolo Azzaro, che fu assessore comunale a Roma nella Giunta Carraro, e che trova gli enti locali «molto impoveriti» rispetto a quei giorni. Nel suo programma grande peso è dato alla salvaguardia dell'ambiente. Roberta Lombardi ha spiegato così il suo forfait: «Ringraziamo il Tgr e il direttore Fontana per la loro professionalità, ma un confronto a 9 non è un confronto. Dai veri confronti Zingaretti è sempre scappato: Sky ne aveva proposto uno a 4 e il presidente uscente non ha accettato. Noi oggi siamo in piazza, preferiamo confrontarci con i cittadini piuttosto che andare in tv. Questione di stile».

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Cronaca

Regione Lazio, approvate linee guida per l’integrazione socio-sanitaria

La Giunta regionale ha approvato le Linee guida per l'integrazione socio-sanitaria nella Regione Lazio. La delibera dà attuazione alla legge regionale 11/2016, che ha riformato il sistema dei servizi sociali del Lazio. Le linee guida contengono le indicazioni necessarie per completare il processo di cambiamento in atto nella Regione Lazio sul rafforzamento dell’integrazione tra politiche della salute e politiche sociali, in modo da rendere omogeneo il livello delle prestazioni su tutto il territorio regionale. «Con questa delibera si chiude il percorso di attuazione della nostra riforma del welfare», commenta l'assessore regionale alle Politiche sociali, Rita Visini. «Dopo quasi vent'anni di attesa finalmente la Regione Lazio ha un nuovo modello di governance dei servizi sociali e sanitari in grado di offrire ai cittadini un'assistenza integrata che si faccia carico di tutti i loro bisogni di salute e di inclusione sociale, familiare, lavorativa, scolastica, abitativa». Le nuove disposizioni riguardano: – il modello di governance integrata tra distretti socio-sanitari, Comuni e Asl; – il Punto Unico di Accesso alle prestazioni socio-sanitarie, che costituisce il riferimento per l'avvio della presa in carico dei cittadini per i percorsi sanitari, socio-sanitari o sociali appropriati; – la Valutazione multidimensionale e il Piano di Assistenza Individuale, attraverso i quali, in presenza di bisogni complessi della persona, viene disposto in maniera integrata l’intervento di diversi servizi ed operatori sociali, sanitari e socio educativi, grazie all'intervento coordinato di un'unità valutativa composta da professionisti di diversi ambiti disciplinari. Inoltre, in appendice alle Linee guida, sono stati approvati: – lo Schema di convenzione per l’organizzazione e la gestione delle attività di integrazione sociosanitaria, che le ASL e gli Enti locali che compongono i singoli distretti socio-sanitari dovranno stipulare entro il 31 dicembre 2018; – la Scheda di prevalutazione del PUA, che sarà ricompresa nel Sistema Informativo Assistenza Territoriale e che consentirà di uniformare le modalità per la presa in carico degli utenti all’interno della Regione Lazio; – il Piano per l’integrazione socio-sanitaria nei servizi per le adozioni, che rivede il modello del servizio regionale per le adozioni e che mette a sistema i vari livelli di intervento destinati alle famiglie adottive.

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Cronaca

Alberone, arrestata proprietaria di centro benessere a luci rosse

Nel corso della mattinata i "caschi bianchi" della Sicurezza Pubblica Emergenziale della polizia locale di Roma Capitale hanno sequestrato un centro massaggi a luci rosse. Questo l'epilogo, dopo mesi e mesi di indagini, che ha visto gli uomini dello Spe avvalersi di sistemi di intercettazioni ambientali e telefoniche. In manette è finita la proprietaria dell'esercizio, una 48enne cinese. Quest'ultima aggganciava sul web giovani ragazze connazionali ingannandole di dare loro lavoro come cameriere. Le giovani si sono trovate invece in un giro di prostituzione. Quest'ultime, quattro ragazze fra i 20 e i 25 anni, sono state liberate dagli agenti della Polizia Locale di Roma che hanno arrestato la cosiddetta "mamasan"