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Sport

Stadio Paolo Rosi, al via la riqualificazione

Approvata oggi in Giunta la delibera relativa allo Stadio Paolo Rosi, che diventerà finalmente la Casa dell’Atletica Romana.  
Roma Capitale e FIDAL hanno raggiunto un accordo di cooperazione con l’obiettivo di riqualificare lo stadio partendo proprio dal ripristino del manto della pista di atletica e delle annesse pertinenze. L’obiettivo è quello di promuovere valorizzare e diffondere lo sport ed in particolare l’atletica leggera nelle varie fasce d’età della popolazione, con particolare riguardo alle categorie disagiate e alla terza età. Verranno inoltre messe a disposizione ogni anno otto borse di studio per i giovani talenti dell’atletica romana. 
«Finalmente avremo la Casa dell’Atletica Romana, la quale diventerà un vero e proprio polo di riferimento e di aggregazione per le diverse specialità sportive dell’atletica. Grazie alla convenzione di Roma Capitale con la FIDAL quest’ultima si impegna a ripristinare il manto della pista, restituendo così alla cittadinanza lo stadio in tutta la sua bellezza. Per l’Amministrazione promuovere lo sport come elemento qualificante la vita sociale e intendere l’attività sportiva come un percorso di integrazione e inclusione sociale, avvalendosi della collaborazione delle varie federazioni, del Coni e delle società sportive, è obiettivo primario da sempre. Siamo davvero orgogliosi, dopo anni di tentativi vani, di essere riusciti a sbrogliare la matassa e ad arrivare a una convenzione che porterà vantaggi tangibili per tutta la popolazione romana», dichiara l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Daniele Frongia.
«La notizia che i frequentatori del Paolo Rosi hanno aspettato per anni finalmente è arrivata: la convenzione tra Roma Capitale e Fidal darà la possibilità alla Federazione di effettuare i lavori di sistemazione della pista di atletica dove ogni giorno si allenano centinaia di romani. Ricordo ancora le tante firme raccolte ormai più di cinque anni fa per una richiesta che a noi cittadini appariva semplice ma sembrava irrealizzabile: autorizzare la Fidal ad investire per migliorare un impianto comunale. Dopo l'immobilismo delle amministrazioni Alemanno, Marino e Tronca, annunciamo con soddisfazione che la convenzione è stata finalmente formalizzata», conclude il presidente della Commissione Sport Angelo Diario.

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Cronaca

Aprilia, 27enne investita e uccisa da un’auto

Una 27enne è stata investita ed ha perso la vita sulla Nettunense. L'episodio è avvenuto ieri sera, ad Aprilia. La vittima stava attraversando quando è stata colpita da un'autovettura a tutta velocità. La donna è morta poco dopo e il conducente è fuggito senza darle soccorso. Quest'ultimo è tornato successivamente nel luogo del sinistro ed è stato sottoposto agli accertamenti alcolemici, risultando positivo. L'uomo è stato quindi denunciato per omicidio colposo.  

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Cronaca

Campidoglio, inaugurato il nuovo Giardino dei Giusti

È stato ufficialmente inaugurato oggi il nuovo Giardino dei Giusti della Capitale, in una delle zone più suggestive di Villa Doria Pamphilj. In occasione della Giornata europea in memoria dei Giusti, istituita per il 6 marzo, sono stati messi a dimora i primi cinque alberi in onore delle personalità insignite del titolo di Giusto: Armin Wegner, Salvo D'Acquisto, Irena Sendler, Etty Hillesum e Mohamed Naceur (Hamadi) be Abdesslem.
Ad individuare i nominativi delle cinque personalità è stato il comitato scientifico per la realizzazione del Giardino dei Giusti, presieduto dalla sindaca Virginia Raggi e composto da Anna Foa, Riccardo Di Segni, Giovanni Maria Flick, Antonio Riccardi, Gianni Celestini e Massimiliano Atelli. Alla cerimonia hanno partecipato anche Mohamed Naceur (Hamadi) ben Abdesslem, la guida tunisina che ha messo in salvo i turisti italiani durante l'attacco dell'ISIS al Museo del Bardo il 18 marzo del 2015, l'Assessora alla sostenibilità ambientale, Pinuccia Montanari, l'Assessora alla persona, scuola e comunità solidale, Laura Baldassarre e diverse scolaresche. «Stiamo facendo di questo luogo un simbolo di memoria, di pace e di speranza per onorare chi ha lottato contro ogni forma di ingiustizie e sopraffazione a tutela dei diritti fondamentali. Lo faremo diventare anche un’aula didattica all’aperto per aiutare i giovani delle scuole romane a riflettere sui valori di libertà, democrazia e salvaguardia dei beni comuni. Pianificheremo ogni anno iniziative di sensibilizzazione e valorizzazione in occasione del 6 marzo perché non passi nel silenzio il ricordo di chi in tutti i genocidi e totalitarismi si è prodigato per difendere la libertà di altri, anche rischiando la propria vita», afferma la sindaca Virginia Raggi. Nel Giardino dei Giusti di Roma, idea nata e proposta dalle associazioni onlus Gariwo e AdeiWizo, ogni anno verranno piantati cinque nuovi alberi in memoria delle personalità che verranno individuate. «La nostra proposta di piantare alberi per ricordare personalità che si sono contraddistinte per azioni importanti, mette al centro i valori della solidarietà e della giustizia. Il disegno del giardino allude alla forma di un fiore, come quella dei fiori che saranno presenti all’interno del giardino tra melograni, cipressi e olivi. Il geoglifo ricorda anche una menorah, il candelabro ebraico a sette braccia. Tra le tante esperienze arboree e culturali presenti non mancherà uno spazio dedicato ad una didattica all’aperto, perché vogliamo che resti, anche tra le nuove generazioni, il ricordo di quelle donne e di quegli uomini che ebbero il coraggio di scegliere il bene», dichiara l’assessora alla sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari. «L’iniziativa odierna punta su un ampio coinvolgimento delle scuole, con l’obiettivo di educare bambini e ragazzi ai valori di libertà e democrazia e salvaguardando i beni comuni. Si tratta di un ulteriore tassello all’interno dell’ampio raggio di azioni che stiamo portando avanti per valorizzare l’idea di Memoria e la funzione della testimonianza. Il progetto è utile inoltre a rinsaldare il legame già forte tra le scuole e una cultura ecologica che consente di percepire realmente come risorsa gli spazi verdi della nostra città», spiega l’assessora alla persona, scuola e comunità solidale Laura Baldassarre.
 

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Cronaca

Ostia, 39enne arrestato per atti osceni in luogo pubblico

Ieri pomeriggio, di fronte ad un seggio elettorale, un uomo ha iniziato a masturbarsi per strada. La vicenda è avvenuta ad Ostia, davanti alla scuola Acque Rosse in largo delle Marianne. Immediato l'intervento dei Carabinieri che erano presenti nella zona per svolgere l'attività di sorveglianza. Il maniaco, di 39 anni, è finito in manette con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico.

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Cronaca

Maxi voragine al Tufello: strada chiusa e bus deviati

(Fonte: www.romatoday.it)

(di Ma. Cif.) Una maxi voragine al centro della strada, insidiosa in quanto nascosta sotto la pozzanghera che si è formata al suo interno a causa della pioggia. Siamo al Tufello, su via delle Vigne Nuove. Qui una grande buca ha richiesto la chiusura temporanea di un tratto della strada che collega Montesacro alla zona di Porta di Roma. Il dissesto stradale, con conseguente chiusura in entrambi i sensi di marcia, nel tratto compreso fra via Villa di Faonte e via delle Isole Curzolane. Problemi per i bus delle linee 339 e 349, con gli stessi costretti a deviare il percorso da via delle Isole Curzolane, per poi proseguire su via Monte Petrella, via Monte Resegone e tornare su via delle Vigne Nuove. Una strada dissestata in tutta la sua lunghezza, in particolare nel tratto compreso fra via delle Isole Curzolane e piazza Monte Gennaro, vero spauracchio dei motocicilisti che la transitano per andare in direzione della Nomentana e di via della Bufalotta. Una situazione di pericolo, soprattutto per gli scooteristi costretti a pericolose gimcane per evitare di finire dentro alle buche. Stesso scenario anche in altri quartieri periferici della città, come in via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca, via Achille Vertunni a Tor Sapienza e via Collatina/via dell'Acqua Vergine, fra Nuova Ponte di Nona e Salone. Qui, nella periferia est della Capitale, la pioggia battente dell'ultima settimana ha peggiorato di molto la situazione del manto stradale facendo letteralmente sbriciolare l'asfalto con la formazione di buche e voragini.
 

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Cronaca

Strada provinciale San Martino, al via i lavori di rifacimento

«La difficile situazione della viabilità sulle strade di competenza della Città metropolitana di Roma Capitale risente, come noto, degli anni di progressiva contrazione delle risorse disponibili che hanno impedito una regolare e complessiva manutenzione negli oltre 2000 km di viabilità provinciale. Il maltempo ha aggravato le condizioni in molti tratti, come nel caso della Variante San Martino, per cui già nei mesi scorsi erano stati presi provvedimenti di riduzione della velocità e segnalazione dei pericoli per evitare ulteriori disagi a chi percorre quel tratto. Con il bilancio 2017 sono state messe a disposizione risorse che consentono di far ripartire interventi di manutenzione straordinaria, a partire dalle situazioni più critiche. Tra queste la SP San Martino, per cui la gara è stata affidata ed è in corso la consegna dei lavori. Si procederà al rifacimento della pavimentazione e della sottostruttura dal km 0+000 (incrocio con la SP Nomentana) al km 3+200 (dopo l’incrocio con via della Fonte). Già nei prossimi giorni si avvieranno i lavori preliminari: il tratto dal km 4+200 al km 5+620, innesto con la SP Traversa del Grillo, sarà chiuso al traffico (deviando la circolazione sulla complanare via comunale), per consentire le indagini sulla consistenza della sovrastruttura e del fondo stradale e predisporre il necessario intervento di rifacimento del tratto». È quanto dichiara il Consigliere delegato alla viabilità della Città metropolitana di Roma Capitale, Marcello de Vito, in merito alle condizioni dell’arteria Sp 25b (San Martino Variante).
 

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Cronaca

Casal Palocco, rapina in villa

Spiacevole episodio accaduto domenica pomeriggio in zona Casal Palocco. Due rapinatori si sono introdotti nell'abitazione di due anziani, minacciandoli e rubando loro un orologio del valore di 1000 euro e denaro contante. I due ladri, una volta entrati nella camera da letto dei coniugi, hanno esordito con la frase "siamo della polizia". Dopodichè hanno aggredito l'uomo di 85 anni, facendolo cadere a terra. La moglie, terrorizzata dalla scena, ha assistito al furto. Dopo lo shock la coppia ha contattato gli agenti di polizia che hanno raggiunto il posto per ricostruire l'accaduto. L'episodio è avvenuto in via Aristonida intorno alle 14:30.

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Politica

Elezioni 2018, Renzi si dimette da segretario Pd: «Sconfitta netta, ora no a inciuci andiamo all’opposizione»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Renzi si dimette da segretario Pd. «Abbiamo riconosciuto con chiarezza la sconfitta. Dobbiamo aprire una pagina nuova», dice aprendo il suo discorso al Nazareno. «Siamo orgogliosi dello straordinario lavoro di questi anni ma la debacle è evidente. L'Italia ha una situazione politica per cui chi ha vinto non ha i numeri per governare. Una situazione che nasce dalla vicenda referendaria di un anno fa». L'ex premier evoca quindi i 5Stelle: «La più grande bugia è "non faremo mai accordi". Mostrino il loro valore se ne sono capaci. Il nostro errore principale è stato non capire che bisognava votare in una delle due finestre del 2017, con la Francia o con la Germania. In questa campagna siamo stati troppo tecnici. Se a questo sommiamo il vento estremista che siamo riusciti a fermare nel 2014 ma non stavolta comprendiamo come il risultato sia deludente». «Il simbolo di questa campagna è il contrasto nel collegio di Pesaro: il centrosinistra ha candidato un ministro che ha fatto un lavoro straordinario con il problema dei migranti, ovvero Marco Minniti. Eppure Cecconi, il candidato M5S impresentabile per definizione degli stessi 5Stelle, ha vinto. E' ovvio che io lasci la segreteria Pd. Non c'è nessuna fuga. Terminata la fase dell'insediamento del Parlamento e della formazione del governo, io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta». Ma attenzione: «Non ci sarà un reggente scelto dal caminetto ma un segretario eletto dalle primarie», dice Renzi. «Ora si riparte dal basso – continua -. Dal territorio. Non solo le periferie geografiche, ma anche quelle della quotidianità». Quindi enuncia tre no: «No inciuci, no ai caminetti ristretti di chi immagina il Pd come luogo di confronto dei soli gruppi dirigenti, no a ogni forma di estremismo». «Ho già chiesto ad Orfini di aprire una fase congressuale. Un congresso che permette alla leadership di fare ciò per la quale è stata eletta». «Restituiamo le chiavi di una casa in ordine e tenuta bene – conclude Renzi -. Il Pil è umentato, l'export è migliorato, sono aumentati i posti di lavoro. Siamo orgogliosi dei risultati e siccome vogliamo bene all'Italia speriamo che quelli che sembrano pronti a prendere le redini del paese facciano meglio di noi. Noi saremo una oppisizione leale. Società aperta contro società chiusa, verità contro fake news, diritti contro intolleranze, lavoro contro sussidi, giustizia fiscale contro flat tax, cultura contro il fai da te. Sono solo alcune ragioni per cui non potremmo mai fare un governo con forze antisistema». Ieri notte, nell'ora più buia del Partito democratico, al Nazareno c'era anche Renzi. Voleva aspettare lo spoglio a casa, nella sua Firenze, e invece pochi minuti prima della chiusura delle urne varca la soglia della sede nazionale del Pd. Il «tesoretto» del 40% alle europee, che segnò l'ascesa a palazzo Chigi, è evaporato, dimezzato. E il segretario si prepara a una resa dei conti che potrebbe passare dal tentativo di condizionarne le scelte, nelle trattative per il governo. Un redde rationem che potrebbe lui stesso anticipare. Con il passo indietro. Aveva escluso di mollare la segreteria, Renzi. Ma con il passare delle ore e con il trend che sembra attestare il Pd sotto il 20% ai minimi storici, sembra accarezzare l'idea di essere coerente con la propria storia e assumersi in pieno la responsabilità della sconfitta. Ha seguito i dati nel suo ufficio al secondo piano del Nazareno con Matteo Orfini e i fedelissimi, da Martina a Luca Lotti a Lorenzo Guerini. L'elettorato del Pd sembra essersi rimpicciolito, anche al netto della scissione. Si pagano gli anni di governo, nonostante i dati del Pil positivi e tutti i risultati elencati allo sfinimento in campagna elettorale.Paolo Gentiloni segue ha seguito lo spoglio da Palazzo Chigi. I «big» non-renziani del partito non si sono visti al Nazareno. Non ci sono i ministri Graziano Delrio e Dario Franceschini, non ci sono i leader della minoranza Andrea Orlando e Michele Emiliano. Dalla minoranza, fermamente contraria a ipotesi di larghe intese, potrebbe levarsi nelle prossime ore anche la richiesta di andare a «vedere» sul serio le carte dei Cinque stelle. Un governo con i grillini e gli ex compagni di LeU (per quanto anche loro 'rimpiccioliti' dal voto) potrebbe essere anche un viatico per la ricostruzione dell'unità a sinistra. Ma il segretario è contrario a questa ipotesi e su questo non sembra aver cambiato idea. Certo, le cose potrebbero cambiare, se tra qualche ora non fosse più lui il segretario. «Il Pd andrà all'opposizione». È stato Rosato, in tv da Bruno Vespa, a sdoganare sin dai primi exit poll la parola che tutti temevano ma nessuno osava pronunciare al Nazareno fino a oggi. Una lettura apparsa subito scontata, con i numeri delle urne che di ora in ora hanno lasciato pochi margini ai dem, addirittura con l'asticella del 20% diventata difficile da agguantare. «Un tracollo. Una debacle», si è lasciato sfuggire persino qualche renziano scorrendo i numeri davanti alla tv. «Complimenti a Leu», è stato uno dei commenti di Renzi tra un exit poll e una proiezione. Ma lo schema di buttare la croce sugli scissionisti regge solo fino a un certo punto, visti i risultati poco lusinghieri raggiunti dai bersaniani. La delusione, tra i dem, è evidente. Così come la tensione. Nessun dirigente si è fatto vivo in sala stampa, disertata nonostante il numero record (300) di accreditati. 
 
 

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Politica

Regionali Lazio, quinta proiezione Rai: Zingaretti al 34%, Parisi al 29,9%

(Fonte: www.larepubblica.it)

Aumenta il vantaggio di Nicola Zingaretti sugli avversari nella corsa a governatore del Lazio. La quinta proiezione Rai effettuata dal Consorzio Opinio Italia per le Regionali attribuisce infatti a Zingaretti, candidato con il centrosinistra, il 34% (era 33,59 nella precedente proiezione); a Parisi, centrodestra, il 29,9 (era 29,6); a Lombardi, M5s, il 27,9 (era 29); a Pirozzi il 4,3 (era 4,0). Il campione è del 40%, margine di errore fissato al 2,60%. La proiezione è stata accolta con un boato al comitato di Zingaretti, in piazza di Pietra. Fiducia anche dal centrodestra. "Dai dati della Camera e del Senato viene fuori un trend positivo del centrodestra nella regione Lazio, che ci fa ben sperare. Siamo sicuri e tranquilli che possiamo farcela", ha detto Donato Robilotta, referente di Energia per l'Italia Lazio, parlando con i cronisti all'hotel Savoy di Roma, dove il comitato di Stefano Parisi sta seguendo lo spoglio delle schede. "Ovviamente – ha osservato Robilotta – per le elezioni regionali c'è una scheda diversa, ma dai dati che abbiamo visto immaginiamo che in un punto o punto e mezzo ci siano tutti e tre i candidati. Dunque si puo' parlare di una battaglia al fotofinish. C'è soddisfazione per una battaglia che sembrava impossibile e credo che nonostante Pirozzi possiamo vincere lo stesso". "Siamo fiduciosi che anche in Regione Lazio si possa fare un buon risultato. Vogliamo diventare forza di governo anche qui". Lo ha detto, dal quartier generale allestito dal M5S per aspettare lo spoglio del voto regionale, Devid Porrello, consigliere regionale uscente del M5S già designato come prossimo vicepresidente da Roberta Lombardi in caso di sua vittoria. "In campagna elettorale abbiamo sempre detto che sarebbe stato un 'ballottaggio' tra noi e Zingaretti, abbiamo buone speranze – ha spiegato Porrello -. Appena avremo risultati un pò più concreti ci sbilanceremo un po' di più. 

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Politica

Regionali Lazio, Zingaretti vince nel Lazio con il 34%, Parisi al 29%, Lombardi al 27%

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Il governatore uscente Nicola Zingaretti del Pd ha vinto le elezioni per la presidenza della regione Lazio. Zingaretti, quando sono state scrutinate 3578 sezioni su 5285 si attesta al 34,22%, mentre Parisi si ferma al 30,17%. La 5 stelle Roberta Lombardi segue con il 26,84% e Sergio Pirozzi non va oltre il 4,66%. Mentre nel resto d'Italia il Pd perde seggi e consensi, la vittoria di Zingaretti è praticamente l'unico successo tanto più che si tratta della prima volta che un governatore uscente viene riconfermato nel Lazio.

«È stato opportuno attendere, sicuramente il dato delle regionali del Lazio è che c'è stata da parte di tutti noi nello stesso giorno una straordinaria e bellissima rimonta nel voto. La differenza tra il voto politico e quello regionale oscilla tra 250 e 300 mila voti», ha detto Zingaretti parlando al suo comitato elettorale in piazza di Pietra a Roma dove è arrivato anche il fratello Luca.

Alle elezioni regionali del Lazio ha votato il 66,46% degli aventi diritto. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, si era recato alle urne il 72% degli elettori.

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L'effetto Zingaretti sul Partito democratico vale circa 3 punti, e il governatore prende oltre 100 mila voti in più della sua stessa coalizione. È quanto emerge incrociando i dati, ancora provvisori, di Camera e Regionali in relazione al Pd. A livello nazionale il Pd si attesta al 18,7 per cento; in Lazio 1 uninominale i dem sono al 20,54, in Lazio 2 uninominale al 14,87. Se si vanno però a guardare i dati del Pd alle Regionali – dove il nome di Zingaretti appare nel simbolo – il partito arriva al 21,5%; a Roma città il divario è più marcato: il Pd è al 22,5%.