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Cronaca

Donna trovata morta nel Tevere, era scomparsa questa mattina

Una donna di 79 anni si era allontanata questa mattina dalla sua abitazione a Mentana. Un familiare, preoccupato, aveva immediatamente contatto le forze dell'ordine che si erano attivate nelle ricerche. La prima svolta, nell'indagine, c'era stata intorno all'ora di pranzo, quando i carabinieri della stazione di Monterotondo hanno ritrovato la macchina della donna scomparsa nei pressi di un ponte vicino al fiume Tevere e, più precisamente, in via Traversa del Grillo. All'interno della vettura era stato rinvenuto un biglietto presumibilmente scritto dall'anziana. Poco dopo, il tragico epilogo: il cadavere della donna, originaria di Trapani, è stato ritrovato dal Nucleo dei Sommozzatori, insieme ai vigili del fuoco del Comando provinciale,in fondo al corso dell'acqua, nel tratto del Tevere fra i Comuni di Capena e Monterotondo.

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Cronaca

Roma, stupro a Colle Oppio: Eduard Oprea condannato a 12 anni

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Condannato a 12 anni e 6 mesi di reclusione Eduard Oprea, cittadino romeno di 41 anni, che il 3 ottobre del 2016 violentò a Roma una turista australiana dopo averla seguita all'uscita da un locale, con la scusa di accompagnarla in albergo. Lo hanno deciso i giudici della V sezione collegiale. Nei suoi confronti le accuse sono di violenza sessuale aggravata, lesioni e rapina. La Procura aveva chiesto una condanna a 10 anni e sei mesi. L'uomo violentò la turista, dopo averla stordita con un pugno al viso, nel parco del Colle Oppio. Non contento, il romeno si appropriò anche della borsa della donna contenente cinquemila dollari, 150 euro e un telefono cellulare. La turista australiana riportò ferite al naso, un trauma cranico facciale e la frattura arco anteriore della quinta e sesta costola di sinistra. Oprea fu arrestato dalla polizia alcuni giorni dopo su un treno della linea Roma-Viterbo e aveva ancora il contenuto della borsa rapinata dopo la violenza sessuale. I giudici hanno disposto l'allontanamento del condannato dal territorio italiano a «pena espiata in quanto soggetto socialmente pericoloso». Nel corso dell'incidente probatorio, svolto il 17 ottobre di due anni fa, la vittima ha riconosciuto il suo aggressore. Per l'avvocato difensore di Oprea, Andrea Palmiero, «non c'è stata alcuna violenza sessuale. Il test del Dna ha dato ragione alla difesa: non c'è stata violenza sessuale, e non si è trovato il liquido seminale. Daremo battaglia in Appello».

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Cronaca

Coppia di coniugi in manette: avevano rubato un’auto a febbraio

I Carabinieri della Stazione di Roma Divino Amore, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma – Ufficio G.I.P., hanno arrestato una coppia di coniugi, lei di 32 anni e lui di 38, con precedenti, entrambi domiciliati presso l’ex fiera di Roma, responsabili della commissione di un furto su autovettura presso il parcheggio sotterraneo di un grande magazzino, di Fonte Laurentina. Il furto è stato commesso lo scorso 14 febbraio, quando la coppia, a bordo della propria autovettura, dopo essersi avvicinati al veicolo in uso ad un cliente dell’esercizio, utilizzando una torcia, ha infranto il finestrino anteriore impossessandosi di alcuni effetti personali che si trovavano sul sedile anteriore, per un valore complessivo di circa 360 euro. Fondamentali, per lo sviluppo dell’attività d’indagine, sono stati i filmati del sistema di videosorveglianza che hanno permesso ai Carabinieri di individuare l’autovettura in uso ai ladri e di identificarli a seguito di numerosi servizi di osservazione e pedinamento. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati ad accertare le loro eventuali responsabilità in ordine alla commissione di altre decine di furti dello stesso genere commessi nella stessa area. Gli arrestati sono stati condotti rispettivamente nei carceri di Rebibbia e Regina Coeli.

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Politica

Regione Lazio, al via “Restart centro Italia”

A partire dal prossimo 10 maggio le imprese che intendono investire nelle zone dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2016-2017, potranno richiedere incentivi messi a disposizione con un bando dal Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) per i territori colpiti con la misura Restart centro-Italia. In arrivo per le aree laziali 6 milioni e 720.000 euro. Le risorse, previste dalla Legge 181 del 1989, hanno come obiettivo quello di favorire il rafforzamento del sistema industriale nel territorio dei Comuni vittime del terremoto delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. L’avviso pubblico, contenuto in una Circolare del Mise del 12 marzo 2018, è stato pubblicato sul sito del Ministero e di Invitalia ed è già consultabile; le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate a Invitalia, a partire dalle ore 12 del 10 maggio prossimo e fino alle ore 12 del 9 luglio successivo. La quota riservata al territorio laziale è di 6.720.000 euro e gli incentivi sono rivolti a imprese costituite in società di capitali (comprese le società cooperative e le società consortili), gli investimenti dovranno prevedere spese ammissibili per almeno 1,5 milioni di euro fino a un massimo di 10 milioni. Le agevolazioni finanziarie possono coprire fino al 75% dell’investimento ammissibile tra contributo a fondo perduto in conto impianti, contributo a fondo perduto alla spesa e finanziamento agevolato. Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedano: la realizzazione di investimenti produttivi e/o per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione; un incremento o la salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento. Per quanto riguarda il territorio del Lazio, va sottolineato che la Regione ha voluto, all’interno dei criteri di valutazione specifici che ogni Regione può stabilire per la parte che la riguarda, l’inserimento come premialità di assunzioni provenienti da un bacino occupazionale di riferimento costituito da disoccupati, soggetti in cerca di occupazione o percettori di mobilità ordinaria o in deroga o di altri ammortizzatori sociali residenti nell’area dei 15 Comuni del cratere sismico reatino oppure residenti nel territorio della Regione Lazio, o iscritti in uno dei Centri per l’Impiego del Lazio, che siano stati licenziati da unità produttive site nell’area dei 15 Comuni del cratere. L’accesso alle agevolazioni prevede la determinazione di una graduatoria di ammissione redatta sulla base del criterio dell’incremento occupazionale; in caso di parità di punteggio è data priorità alla domanda che prevede il minor importo di agevolazioni richieste. In caso di parità di agevolazioni richieste e di incremento occupazionale, varrà l’ordine cronologico di presentazione delle domande. “Questo bando costituisce una grande opportunità per il rilancio delle aree della nostra Regione colpite dal sisma – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Noi dal canto nostro abbiamo voluto inserire dei criteri preferenziali per le imprese che assumeranno disoccupati o lavoratori in difficoltà provenienti dalle aree del Cratere Sismico”. La Regione Lazio inoltre sta riattivando, per illustrare in tutto il territorio interessato il bando del Ministero, il camper informativo itinerante che già è stato utilizzato con successo l’anno scorso per il lancio del bando regionale destinato alle microimprese e Pmi dei Comuni colpiti dal terremoto. Per maggiori informazioni info@invitalia.it e http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/interventi-settoriali-ambientali-e-in-aree-di-crisi/centro-italia-area-del-sisma.

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Cronaca

Topi d’appartamento fermati dalla Polizia

"Dobbiamo controllare il contatore dell'energia elettrica", questa era la scusa adottata da una coppia di romani per entrare e rubare in un appartamento. Il fatto è avvenuto ieri sera, presso un'abitazione in via Giovanni da Procida, intorno alle 19:30. I due presunti ladri, una ragazza di 24 anni ed un ragazzo di 28, entrambi romani, si erano finti elettricisti interessati a controllare il contatore dell'energia per entrare dentro l'appartamento. Il proprietario di casa, insospettito dopo aver visto la coppia rovistare nei cassetti della sua camera da letto, è riuscito a fermarli e contattare gli agenti della Polizia di Stato. Quest'ultimi, giunti sul posto, hanno arrestato i due ragazzi con l'accusa di rapina in concorso. 

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Cronaca

Il caos affrancazioni travolge Roma: chiesti milioni di euro di risarcimento a chi ha venduto

(Fonte: www.romatoday.it)

(di Ylenia Sina) “Oltre 5 milioni di euro suddivisi in circa 40 famiglie. La media è di 125 mila euro a testa”. Paolo Visintin ha tra le mani un elenco con tutti i nominativi dei componenti del comitato che si è costituito il 1 marzo scorso. Prende il nome dalla sentenza della Cassazione che ha cambiato per sempre le loro vite: comitato 'Venditori 18135'. Il 22 febbraio scorso Romatoday ha raccontato la sua storia e da allora “sono stato letteralmente investito da una valanga di mail e telefonate”. Visintin è stato condannato a risarcire l'acquirente della sua vecchia abitazione con quasi 300 mila euro. E come lui decine di famiglie negli ultimi mesi del 2017 si sono viste recapitare a casa lettere firmate da avvocati con richieste simili. Ad accomunarli il fatto di aver rivenduto a prezzi di libero mercato appartamenti realizzati ed acquistati in regime di edilizia agevolata. Le compravendite sono avvenute davanti a notai. Gli uffici preposti del Comune hanno dato il proprio via libera. “Chi di noi voleva vendere è stato indirizzato al libero mercato. Ora in questo comitato siamo 40 ma siamo sicuri che il numero crescerà presto”.
I 5 milioni di euro su 40 abitazioni rappresentano solo una piccola fetta di un settore edilizio che nella sola capitale, questa la stima, conta circa 200 mila abitazioni. Un numero parziale ma indicativo per delineare il fenomeno complessivo. Tor Pagnotta, Spinaceto, Osteria del Curato, Romanina, Casal de' Pazzi, Muratella, Casal Monastero, Laurentino, Lunghezza, Portuense, Grottaperfetta, solo per citarne alcuni. Stiamo parlando di oltre un centinaio di quartieri di periferia cresciuti a ridosso del Grande raccordo anulare negli ultimi quarant'anni, realizzati su terreni pubblici, con agevolazioni per i costruttori, destinati ai “ceti meno abbienti”. I cosiddetti piani di zona, termine ormai famoso a Roma per una serie di inchieste per truffa sui prezzi di affitto e di vendita che hanno riguardato alcuni, si stima decine, di questi quartieri. 
Il via libera del Comune
Queste case realizzate con agevolazioni pubbliche proprio per essere destinate ai ceti meno abbienti hanno rappresentato per anni una significativa iniezione nel mercato immobiliare romano. Vendute e rivendute. Il dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica era del parere favorevole. Il limite per la “liberalizzazione del prezzo massimo di cessione” era fissato in cinque anni. In una lettera indirizzata al Consiglio notarile di Roma, datata 4 marzo 2013, si legge: “Le convenzioni stipulate da Roma Capitale […] non introducono divieti convenzionali di inalienabilità delle singole unità abitative”. Per “snellire” l'attività amministrativa, “tenuto conto che si è consolidata la prassi per la quale ogni compravendita debba essere preceduta dal nulla osta di questo ufficio, sebbene non dovuto”, il dipartimento invitava a divulgare il contenuto della lettera.
Parla l'avvocato: "Anche i venditori dovrebbero poter affrancare"
Caos dopo la sentenza
Nel settembre del 2015 una sentenza della Cassazione afferma che l'interpretazione della legge applicata per anni per la vendita era errata: il prezzo di queste abitazioni doveva restare calmierato anche nelle seconde e successive compravendite. Il valore di migliaia di case di proprietà crolla di colpo e in poche settimane è il caos. Romatoday lo ha raccontato nel gennaio del 2016: rogiti congelati, compravendite bloccate. I secondi e terzi acquirenti che avevano acquistato queste abitazioni a prezzi di mercato si ritrovano con case che valgono meno della metà. Scoppiano proteste. A qualcuno saltano le trattative, qualcun altro ci rimette migliaia di euro. Con la lentezza che spesso accompagna gli iter burocratici, il Campidoglio apre una finestra per tamponare questa situazione: l'affrancazione. Siccome le case sono state costruite su terreni comunali, tecnicamente 'in diritto di superficie', versando una quota all'amministrazione capitolina si libera l'immobile dal vincolo del prezzo calmierato. 
Ricorso ai venditori
Intanto però un altro fronte si stava aprendo per i venditori. La Sentenza della Cassazione ha, di fatto, invalidato una parte di migliaia di compravendite, quella relativa al prezzo. Sul fronte giudiziario scatta una vera e propria battaglia che sta iniziando ora a far sentire i propri effetti. Nella cassetta delle lettere dei proprietari di queste abitazioni compaiono proposte di supporti legali e finanziari per intraprendere azioni legali. Tra gli ultimi mesi del 2017 e i primi del 2018, anni dopo la compravendita, in quelle dei venditori arrivano le richieste di risarcimento da avvocati nominati dagli acquirenti.
La storia di Lucia 
A Lucia, nome di fantasia, la lettera arriva nell'ottobre del 2017. “Ero all'oscuro di tutto, mi sono sentita morire” racconta. “Mi veniva richiesta la differenza tra il prezzo a cui avevo acquistato nel lontano 1998, c'erano ancora le lire, e quello della successiva vendita avvenuta nel 2013. La cifra richiesta ammontava a circa 230 mila euro”. Quando nel 2000 Lucia andò ad abitare nella sua casa a Fonte Laurentina, quartiere subito fuori l'anello del Grande raccordo anulare, a ridosso della Laurentina, il suo palazzo era uno dei primi realizzati. “Era disperso nel nulla. Non c'erano nemmeno i lampioni per le strade, figuriamoci i negozi e i servizi. Addirittura avevamo problemi con le pecore e i cani pastore”. Nel 2013 è tutto diverso, anche se il quartiere continua ad essere molto lontano dall'ufficio del centro dove Lucia lavora. Dopo una tragedia familiare ed una difficile malattia decide di vendere e di avvicinarsi al posto di lavoro. “Ho chiesto chiarimenti al Comune e mi ha dato il via libera”. La compravendita avviene davanti a un notaio. “Alla fine siamo arrivati a mediazione: 80 mila euro. È stato un incubo, sembrava potessero chiedermi qualsiasi cifra. Perché non hanno accettato il prezzo dell'affrancazione? Me ne sarei fatta carico ma la proposta è stata respinta”.
La storia di Veronica
Una storia simile, nelle sue inevitabili peculiarità, è stata vissuta da molte altre persone con cui Romatoday ha potuto parlare. Veronica (sempre nome di fantasia) ha acquistato “per 250 milioni di lire nel 1996. Dopo 11 anni, nel 2007, io e mio marito decidiamo di vendere. Ci siamo affidati ad un'agenzia. Il Comune ha dato il suo via libera. La compravendita è stata seguita da un notaio”. Prezzo di vendita: 345 mila euro. La differenza è di 220 mila euro. “La lettera con la richiesta arriva il 10 marzo del 2017. L’inizio delle nostre notti in bianco. Non abbiamo tutti quei soldi perché dalla vendita abbiamo comprato un’altra casa. Mio marito è impiegato e abbiamo due figli”. Si tenta la strada della mediazione. “Ci siamo sentiti completamente indifesi. Alla fine ci siamo accordati per 60 mila euro”. 
La storia Anna
Con il nulla osta del Comune tra le mani Anna ribadisce: “Abbiamo seguito le indicazioni di notai e agenzie immobiliari”. A lei hanno chiesto oltre 350 mila euro. La casa acquistata nel lontano 1997 dal padre, che lei ha in parte ereditato insieme alla madre ottantenne, si trova a Talenti. È un attico di 130 metri quadrati, con 100 metri quadrati di terrazzo e il garage privato. Era costato 350 milioni di lire. “Attorno non c’era niente. Nemmeno il panettiere. Non come oggi”. L’appartamento è stato rivenduto nel maggio del 2015 a circa 500 mila euro. “Si era già iniziato a parlare di affrancazione ma non del vincolo del prezzo. Ci siamo rivolti ad un’agenzia e ad un notaio. Era tutto scritto nell’atto di vendita. Ora ci chiedono oltre 358 mila euro più danni quando gli attuali proprietari possono decidere di affrancare subito dopo. Con 20-30 mila euro la loro casa potrà essere rivenduta a prezzi di libero mercato”. 
Nasce il comitato
Tre voci del comitato 'Venditori 18135' che sulla carta conta 18 nominativi ma che ha già attirato l'attenzione di molte più persone. “Vogliamo tutelare i diritti dei venditori e rivendicare che queste compravendite sono avvenute in totale buona fede” spiega Visintin che del comitato è diventato il presidente. “Questa è una licenza legalizzata alla speculazione. Ora siamo una quarantina di persone. Ma sono sicuro che è solo l’inizio”.
 

 

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Cronaca

Campidoglio, domani sciopero dei dipendenti dell’anagrafe

Potranno esserci disagi domani in Campidoglio per lo sciopero dei dipendenti dell'anagrafe comunale. I lavoratori incroceranno le braccia per sei ore, dalle 8 alle 14: possibile la chiusura di alcuni uffici e la cancellazione di appuntamenti prenotati attraverso il sistema TuPassi. L'agitazione è stata indetta dal sindacato ASBEL, il sindacato di base degli enti locali. La settimana prossima, venerdì 22 marzo, sarà invece la volta del trasporto pubblico.

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Cronaca

Roma, piazza dei Navigatori: rissa sfiorata in commissione Urbanistica. Il voto slitta

(Fonte: www.larepubblica.it)

Seduta movimentata in commissione capitolina urbanistica dove oggi si è sfiorata la rissa durante la discussione del progetto di sviluppo di piazza dei Navigatori dove sorgerà un edificio gemello a quello di vetro e acciaio già esistente. Un cittadino, sul finire del dibattito, ha insultato Luca Montuori dandogli dell'infame. L'assessore all'Urbanistica ha chiesto che l'insulto venisse messo agli atti mentre la presidente Donatella Iorio sospendeva la seduta. L'uomo, visibilmente alterato, si è avvicinato al tavolo puntando il dito contro lo stesso assessore e gli ha urlato in faccia: "è un anno che aspetto un appuntamento". Il cittadino, che faceva parte del pubblico contrario al progetto di piazza dei Navigatori, è stato allontanato dall'aula di forza da un presente, ed è stata poi chiamata la vigilanza. La seduta è stata poi riaperta ma il voto sulla delibera è stata rinviato a venerdì."Non stiamo regalando niente a nessuno" spiega Montuori. "La delibera su piazza dei Navigatori  approva uno schema di convenzione all'interno del quale si recuperano 31 milioni di oneri.  Per il comparto z1, cioè l'edificio già realizzato, si obbliga a versare 16 milioni, quasi 17 oltre, al completamento delle opere pubbliche. È una vicenda del passato condotta con il massimo beneficio per la città". "La delibera è complessiva, deriva da una storia lunga- ha aggiunto l'assessore – per anni le società che hanno acquisito le aree non hanno completato le opere. Recuperare queste opere pubbliche è stata un'operazione complessa. La delibera arriva alla fine di una trattativa che abbiamo condotto ottenendo che il versamento dei quasi 17 milioni avvenisse alla stipula. Inoltre il rinnovo della convenzione ferma un complesso di contenziosi con il rischio che il comune non avrebbe recuperato nè oneri nè edifici. Recuperare l'interezza delle somme previste è per noi un vantaggio rispetto all'avvio di contenziosi". Gli uffici tecnici hanno ricordato i prossimi passaggi del progetto. Sorgerà un edificio gemello a quello già esistente. I costruttori invece dovranno versare 16 milioni il cui utilizzo non è stato ancora fissato e dovranno concludere altre opere pubbliche: strade e fognature, più un bocciofilo e un parco giochi. Il famoso sottopasso della Colombo è stato invece stralciato perchè ritenuta "superato rispetto ad altre opere". Inoltre il suo costo sarebbe stato di 32 milioni a fronte dei 16 previsti. Sulla vicenda di piazza dei Navigatori, il M5S si ritrova il nemico in casa. Da un lato la consigliera pentastellata, Cristina Grancio, è tornata ancora sulle barricate dopo il suo no allo stadio della Roma. E dall'altro il numeroso gruppo di cittadini, tra cui alcuni ex componenti della giunta dell'VIII municipio, che ha partecipato quest'oggi alla seduta fiume della commissione urbanistica, contraddistinta da molta tensione e scontri verbali. Dunque Grancio, dopo la battaglia contro il M5S per fermare a Tor di Valle l'intervento dello stadio romanista, oggi ha attaccato il progetto di piazza dei Navigatori nel suo complesso partendo però dalla contestazione di alcuni punti specifici. "Ci sono diversi aspetti critici- ha esordito- si parte con la proprietà fondiaria delle aree delle particelle 1538 e 1540, di cui non si sa chi sia il proprietario. Su queste c'è pendente un giudizio e il giudice già si e espresso sulla probabile non appartenza alla società federici e iori. Io non so se potrò votare una delibera che lascia dubbi su chi sia il proprietario di alcune aree". "Inoltre- ha spiegato Grancio- c'è la questione delle fideiussioni false e un verbale del 2014 in cui l'ex assessore Giovanni Caudo lo mette a verbale. Chiedo se c'è stata un'istruttoria su questo e che esito abbia dato per capire se stiamo dando un nulla osta ad una convenzione con un operatore che si è comportato in modo non legittimo consegnando fideiussioni false. Io non voglio rinnovare un impegno a chi si è comportato in questo modo. Da interlocutori così politicamente io prendo le distanze, poi ognuno fa quello che ritiene giusto fare".

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Campidoglio, incontro con i ragazzi del Servizio Civile

Si è svolto questa mattina, presso la sala Pietro da Cortona in Campidoglio, l’incontro con gli 80 ragazzi che inizieranno il nuovo ciclo del Servizio Civile di Roma Capitale. Presente anche l’Assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini Daniele Frongia che ha voluto incontrare i giovani e fare gli auguri per l’avvio dell’importante esperienza formativa. Nel corso della mattinata sono stati presentati 17 Progetti, di cui 14 legati alla promozione culturale in capo alla Sovrintendenza, 2 ai Municipi VI e XIII legati al sociale ed 1 alla Protezione Civile. Per il 2018 sono in totale 34 i Progetti che coinvolgono per 12 mesi circa 240 giovani: 80 volontari hanno iniziato a gennaio, 40 a febbraio, 80 nel mese di marzo e circa 40 prenderanno servizio nel mese di aprile. Nell’ambito del sociale il Servizio Civile si rivolge alla fascia debole prevedendo l’assistenza leggera a soggetti in difficoltà, anziani, persone con disabilità e il sostegno di accoglienza agli sportelli dei servizi sociali. Sono 10 i Musei coinvolti per i progetti legati alla Sovrintendenza e diverse le attività previste all’interno degli Uffici della Protezione Civile per il supporto alla Sala Operativa, la collaborazione in occasione degli eventi cittadini e la promozione con incontri formativi presso le scuole. «Il Servizio civile ha una funzione importante sociale ed educativa, permette ai ragazzi di confrontarsi con il mondo del lavoro, con le realtà del volontariato e le associazioni e li mette in stretto contatto con i cittadini rendendo il loro lavoro e il loro tempo prezioso e utile per la Comunità e per lo sviluppo di una società solidale. La partecipazione attiva dei ragazzi testimonia una mobilità di idee, risorse ed è sinonimo di inclusione e apertura, valori importanti per la formazione di un giovane individuo», ha dichiarato l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi Daniele Frongia.

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Incidenti mortali a Roma: “Numeri da guerra”, più 20 % nei primi mesi del 2018“

(Fonte: www.romatoday.it)

Le ultime due giovani vittime della strada si sono registrate nelle ultime 24 ore: all'Acqua Acetosa, dove la sera di martedì ha perso la vita Marcio da Silva Arantes, centauro di 30 anni morto dopo aver perso il controllo della sua moto Honda 750 ed aver impattato prima contro un lampione della luce e poi contro un muretto. Nemmeno 12 ore dopo un secondo incidente mortale, con vittima un automobilista di 27 anni, deceduto sul posto dopo che la Ford Fiesta che stava conducendo è rimasta coinvolta in una carambola con due furgoni sulla Diramazione Roma Sud dell'autostrada A1. Dati che si incrementano a quelli dei primi tre mesi e mezzo di questo 2018, con un aumento del 20 per cento degli incidenti stradali mortali sulle strade di Roma. "Numeri da guerra che Roma non può accettare, già a marzo abbiamo raggiunto il numero totale di morti di Parigi o Berlino, che arrivano a 30-40 morti l'anno", le parole di Enrico Stefano, consigliere capitolino del Movimento Cinque Stelle e presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale che stamattina si è riunita per affrontare il tema della sicurezza stradale insieme a Polizia locale, Agenzia della mobilità, Municipi e Consulta cittadina per la sicurezza stradale, alla presenza dell'assessore ai Lavori pubblici del Campidoglio, Margherita Gatta e alla Mobilità, Linda Meleo. 

Diminuire le auto private 
Per Enrico Stefano "ci sono diverse direttrici di intervento, si può fare per esempio un discorso con la Polizia locale per la riduzione della velocità delle automobili aumentando i controlli, ma anche intervenire sulla cultura e sull'informazione già nelle scuole. Su questo sta facendo un lavoro importante la Consulta cittadina, ma anche il percorso che stiamo portando avanti con il dipartimento". Roma, ha sottolineato il presidente della commissione Mobilità, "ha un numero spropositato di auto, l'obiettivo principale è quello di spostare le persone dal trasporto privato a quello pubblico, e già così si riduce il numero di incidenti. Finché a Roma gireranno due milioni di macchine il problema si risolverà sempre parzialmente". 

Meno auto più trasporto pubblico 
Inoltre, ha sottolineato il consigliere del M5S, "su strade come Casilina e Prenestina che sono a sei corsie non si percepisce la velocità in auto, è vero che ci sono gli spericolati ma molti non percepiscono la velocità: bisogna intervenire sull'informazione, perchè i dieci secondi che si risparmiano correndo sono un pericolo". E sul trasporto pubblico, rispondendo a una proposta del VII Municipio, "va data comunque un'alternativa ai cittadini: non sono d'accordo con le giornate di sensibilizzazione con i mezzi gratuiti, perchè i cittadini che oggi non prendono il trasporto pubblico non lo prendono perchè non lo trovano conveniente e appetibile mentre il costo non è una barriera, quindi penso che non sia la gratuità che garantisce il trasporto pubblico".

Pochi autovelox 
A Roma, spiega Paolo Fedele del Nucleo Radiomobile della Polizia locale, "secondo i dati del ministero dell'Interno si è avuta una diminuzione degli incidenti senza feriti, ma purtroppo un +12 per cento di incidenti con feriti e un +20 per cento di incidenti mortali". I Vigili capitolini si dicono "in attesa di conoscere esattamente su quali attraversamenti pedonali e zone dell'Urbe dobbiamo porre più attenzione rendendoli più visibili anche di notte, spostando pattuglie e attivita' togliendole dal contrasto alla sosta selvaggia e altri servizi per alcune ore del giorno in alcune decine di zone, come le uscite dalle metro nell'ora di punta". 

Incrementare gli autovelox 
Per quanto riguarda il tema della riduzione della velocità, "gli autovelox mobili – prosegue Fedele – sono una ventina in tutto il Corpo e sono pochi, siamo in attesa di averne di nuovi e abbiamo suggerito di prenderli a noleggio. Ogni gruppo ne ha almeno uno, escono mattina e pomeriggio e con la bella stagione usciranno anche la sera, insieme agli etilometri, anche questi purtroppo in numero ridotto". 

Le 36 strade più pericolose di Roma 
Sul tema è al lavoro anche l'Agenzia della mobilità: "Abbiamo aperto un tavolo con la Prefettura e siamo al lavoro con loro per l'installazione di velox fissi su strade più pericolose – ha spiegato l'ingegner Fabrizio Benvenuti -. Finora abbiamo individuato un totale di 36 tratte stradali ad alto scorrimento che è come se fossero autostrade urbane, da alcuni tratti di via dei Monti Tiburtini a quasi tutta via Cristoforo Colombo: le sottoporremo al Prefetto, ma per alcune purtroppo temiamo che non si potrà avere il nullaosta e si dovrà intervenire con presidi mobili o altri interventi infrastrutturali".