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Cronaca

Rubava ai pazienti dell’ospedale Santo Spirito, fermata 50enne

Rubava telefonini dagli armadietti del reparto dell'Ospedale Santo Spirito, quando erano assenti alcune persone nel reparto. Questa la tecnica utilizzata da una 50enne romana. Ad incastrarla alcuni testimoni che, dopo aver notato la donna in azione, hanno avvisato le forze dell'ordine. Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Borgo hanno individuato e fermato la donna che è stata trovata con un portafoglio rubato e, all'interno dello zaino, quattro telefoni rubati, fra cui uno smartphone. Secondo gli accertamenti svolti dagli agenti, la donna aveva già commesso altri due furti. La donna è al momento agli arresti domiciliari. 

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Cronaca

Rubava e rivendeva in proprio vaschette di gelato, fermato dalla Polizia

Già da dicembre, il proprietario di uno storico bar – gelateria situato in zona Prati  aveva iniziato a nutrire seri dubbi sulla fedeltà di un suo dipendente, avendo ripetutamente constatato la mancanza di una parte consistente della sua produzione artigianale. Perdurando tale situazione, alla fine si è deciso a rivolgersi agli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Prati, diretto da Domenico Condello, che hanno subito iniziato a svolgere le indagini. Pedinando il corriere mentre faceva le consegne a bordo del furgone dell’azienda, lo hanno visto varcare l’ingresso di un centro commerciale per poi raggiungere una gelateria all’interno. Qui, ricevuta una busta da un uomo, ha iniziato a contare i soldi. A quel punto i poliziotti sono intervenuti, trovando nel retrobottega 11 vaschette di gelato, appena consegnate. Dai successivi accertamenti è emerso che il dipendente, 45enne di nazionalità romena, oltre alle 76 vaschette regolarmente consegnate, aveva asportato dal congelatore altre 11 vaschette. Il materiale rinvenuto è stato poi riconsegnato al proprietario. Al termine dell’attività, gli agenti hanno deferito all’autorità giudiziaria sia il dipendente infedele che il proprietario della gelateria che si riforniva illecitamente.
 

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Politica

Regione Lazio, approvate due delibere in ambito economico

«Il 20% dei fondi dei bandi regionali saranno destinati alle imprese che operano nelle aree di crisi riconosciute. Si tratta di un aiuto concreto per il rilancio e il sostegno delle imprese che operano nelle aree con maggiori difficoltà. Un modo di essere vicini ai territori non a parole ma concretamente per sostenere lo sviluppo e l’occupazione». Lo dichiara il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che annuncia l’approvazione in giunta di due delibere in ambito economico: una che garantisce una quota di fondi dei bandi regionali in materia economica alle imprese che operano in aree di crisi riconosciute e l’altra che ratifica l’intesa raggiunta nei giorni scorsi sul sito produttivo di Ideal Standard, in provincia di Frosinone. Il primo provvedimento stabilisce che in tutti i bandi destinati alle imprese emanati dalla Regione, che siano finanziati con fondi regionali o grazie al Por-Fesr 2014-2020, sarà attiva una riserva del 20% dei fondi stanziati destinata alle imprese localizzate in una delle Aree di Crisi Industriale Complessa della Regione (attualmente sono due: quella del Sistema Locale del Lavoro di Rieti, costituita da 44 Comuni, e quella del Sistema Locale del Lavoro di Frosinone, 50 Comuni). Questa scelta consentirà di garantire l’accesso al sostegno delle misure regionali alle aziende delle aree in cui maggiori sono le difficoltà, evitando che la concorrenza di quelle provenienti dalle aree economicamente più forti le emargini. Con il secondo provvedimento viene recepito dalla Regione lo schema di accordo di programma siglato il 12 febbraio scorso tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia, Regione Lazio e Saxa Grestone, finalizzato alla ripresa, da parte di quest’ultima, del ramo d’azienda (compreso quindi il sito produttivo) di Ideal Standard di Roccasecca, in Provincia di Frosinone. Questo passaggio amministrativo contribuisce a rendere operativo l’accordo che evita gli oltre 300 licenziamenti, che sarebbero altrimenti avvenuti a partire da fine marzo, permette la riconversione industriale del sito produttivo, dalla realizzazione di sanitari a quella di sampietrini riciclati da materiale di scarto, e garantisce ai lavoratori la cassa integrazione per il periodo necessario alla riconversione e ripartenza dell’impianto. L’intesa prevede, oltre a una contribuzione finanziaria di 10 milioni da parte dell’azienda cedente il sito, Ideal Standard, anche agevolazioni pubbliche (tra finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto) per 19,3 milioni di euro, dei quali 4 della Regione Lazio.

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Politica

Campidoglio, operazione della Polizia Locale contro taxi irregolari

 Terminata operazione della Polizia Locale per fronteggiare ogni forma di illegalità del trasporto pubblico non di linea: multati 41 taxi irregolari, ritirate 15 carte di circolazione ed effettuato un sequestro. Nella sola giornata di ieri sono partiti controlli a tappeto negli scali aeroportuali e ferroviari della Capitale. In un solo mese nel solo territorio di Roma, sono stati multati anche 44 bus turistici, 62 Ncc ed effettuati 10 fermi amministrativi. Da inizio febbraio a oggi il totale delle multe è superiore a 30mila euro. «Gli agenti  hanno operato sia nei principali scali aeroportuali e ferroviari a Fiumicino, Ciampino, Termini e Stazione Tiburtina, sia nelle strade del Centro. Sono quindi stati fatti controlli a tappetto a tutela degli operatori del settore e dei passeggeri per contrastare ogni forma di illegalità. Andiamo avanti con il nostro operato per individuare e sanzionare chiunque agisca fuori delle regole», dichiara l’Assessora alla Città in Movimento di Roma, Linda Meleo.

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Cronaca

Fiumicino, ladri di profumi in manette

I Carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma, nell’ultime 24 ore, hanno denunciato quattro passeggeri per tentato furto. Si tratta precisamente di due cittadini italiani di origine campana di 24 e 25 anni, un romeno di 49 anni e un albanese di 47 anni, che sono stati sorpresi dai Carabinieri mentre stavano trafugando dei profumi e cosmetici dagli scaffali espositori dei duty-free shop ubicati all’interno dell’area internazionale dell’Aeroporto. La refurtiva, per un valore complessivo di 1.000 euro, è stata recuperata e restituita ai responsabili degli esercizi. I Carabinieri della Compagnia Aeroporti di Roma, nel corso dei controlli nelle aree aperte al pubblico e i viali dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, hanno identificato e controllato più di 150 passeggeri, 50 autovetture ed elevato numerose violazioni al codice della strada.

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Cronaca

Polizia ferma banda di ladri peruviani

L’operazione condotta dai “Falchi” della Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile, conclusasi nel pomeriggio del 19 scorso con l’esecuzione di un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di A. H., 35enne originaria del Perù, è solo l’ultimo atto di una lunga attività investigativa che i poliziotti romani, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno condotto negli ultimi mesi per fronteggiare il fenomeno delle centinaia di furti con destrezza commessi nella Capitale da sudamericani, dallo scorso anno. Due le tecniche più utilizzate. La prima consiste nel distrarre la vittima con la scusa delle chiavi a terra: le vittime, quasi sempre donne, vengono avvicinate da due o tre persone mentre sono in procinto di salire a bordo della propria autovettura dopo aver effettuato acquisti. Uno di loro si avvicina all’autovettura dicendo alla donna che le sono cadute le chiavi, in realtà gettate da un complice, lei si china per raccoglierle e non si accorge che un’ altra persona si è introdotta dal lato passeggero sottraendole la borsa e gli effetti personali. Un terzo complice, in attesa nei pressi a bordo di un’autovettura, preleva i due ladri per poi darsi alla fuga. L’altra tecnica consiste nel sottrarre le borse delle vittime all’interno di ristoranti o alberghi, approfittando della confusione che si genera  in luoghi animati dalla presenza di numerose persone. In questi casi, i soggetti si muovono discretamente tra i tavoli e, individuate le borse di maggior pregio appoggiate sulle sedie degli avventori, si avvicinano, di solito con una giacca in mano,  nascondendo la refurtiva sotto l’indumento. Proprio questa seconda tecnica è stata osservata nel caso di un furto commesso in danno di una turista americana alla quale, nell’agosto scorso, fu sottratta una borsa di notevole valore, contenente 100 mila dollari in preziosi, presso un hotel nella zona di Monte Mario. In quell’occasione, le immagini di video sorveglianza ripresero un uomo che, dopo aver commesso il furto, uscì tranquillamente dall’albergo, per essere prelevato da un complice a bordo di una Renault Modus, risultata, come spesso accade, intestata ad un prestanome. Le indagini subito avviate hanno permesso di risalire agli autori del clamoroso furto commesso nei primi giorni di dicembre, quando incrociando i dati ricavati da alcuni siti internet con il database in uso alle forze di polizia, i poliziotti hanno riconosciuto in G.M.W. l’autore del furto in argomento. L’immagine della fotosegnaletica, confrontata con quella ripresa dall’impianto di videosorveglianza dell’hotel, attraverso i sofisticati sistemi di comparazione antropometrica in uso al Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica della Questura, ha dipanato ogni dubbio sull’autore.
Da quel momento, analizzando le frequentazioni del medesimo, è stato possibile risalire alla A. H. ed al fratello G.M., allo stato non risultati implicati nello specifico episodio. Individuata la loro dimora ad Ostia i tre, sospettati di concorrere tra loro nei furti messi a segno nella Capitale, sono stati pedinati per giorni fino a quando, la sera del 4 novembre scorso, a bordo della stessa Renault Modus, hanno deciso di razziare i ristoranti del centro storico romano.
In uno di questi furti, tuttavia, i “Falchi” della Polizia di Stato sono riusciti ad intercettare in flagranza i tre ed a ricostruirne la serata criminale:
·alle 21:00, i tre si recavano presso un ristorante di via del Porto Fluviale e, mentre il più giovane rimaneva in macchina, la donna e l’altro uomo si insinuavano tra i tavoli sottraendo la borsa di un italiano, con tutti gli effetti personali;
·alle 22:00, colpivano un ristorante in via Properzio, dove rubavano una borsa di ingente valore ad una ragazza, contente effetti personali, cellulari e denaro;
·alle 22:08 venivano ripresi dalle telecamere di uno sportello bancomat mentre, utilizzando il bancomat appena sottratto alla ragazza, prelevavano dal conto corrente centinaia di euro.
· alle 22:15, non paghi, entravano in un ristorante di piazza San Pantaleo ed asportavano una borsa di un’altra cliente che non si avvedeva di nulla.
In quel momento, però, due pattuglie dei Falchi, che avevano assistito al furto mescolati tra i clienti, li bloccavano e traevano in arresto. Ricostruite le diverse vicende della serata, tutta la refurtiva veniva restituita alle vittime. Nel corso delle perquisizioni successive all’arresto, presso l’abitazione della donna veniva ritrovato uno zaino di una prestigiosa marca, del tutto identico a quello asportato da G.M. W.  in occasione del furto all’albergo di Monte Mario del 30 agosto. I tre, condotti l’indomani dinanzi all’Autorità Giudiziaria, venivano condannati con pene dai 6 agli 8 mesi di reclusione ma, una volta liberati,  si erano resi irreperibili fuggendo all’estero, tanto da indurre i poliziotti della Squadra Mobile, che avevano ottenuto nel frattempo dall’autorità giudiziaria una ordinanza di custodia cautelare in carcere a loro carico,  ad inoltrare una nota di ricerca anche in area Schengen. Tuttavia, monitorando costantemente il profilo social di A. H., gli investigatori notavano che la stessa, dopo mesi di silenzio, la notte del 19 c.m. postava una foto ed un commento che rivelavano il suo ritorno in Italia dopo la fuga. Nonostante questo post fosse stato rimosso dalla donna poche ore dopo, l’errore banale consentiva ai poliziotti di individuarla, catturarla e condurla presso il carcere di Regina Coeli. A seguito del considerevole numero di furti della stessa specie registrati sul territorio capitolino, è stata avviata un’intensa attività di indagine che ha consentito sinora di individuare, oltre a quella descritta, diverse “batterie” di soggetti, tutti sudamericani, che, coordinati ed in concorso tra loro, si muovevano tra i centri commerciali, alberghi e ristoranti della città con il modus operandi sopra descritto. All’esito delle indagini, tutt’ora in corso, la Polizia di Stato ha tratto in arresto 8 persone e denunciate 4, recuperato centinaia di borse rubate, parte delle quali restituite ai legittimi proprietari. Per altri soggetti, tra i quali i due peruviani complici della A.H., sono ancora in corso le ricerche finalizzate all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere.

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Cronaca

“Emergenza Freddo, il piano della città metropolitana”

A seguito delle condizioni climatiche previste nei prossimi giorni, la Città metropolitana di Roma Capitale ha disposto l’accensione straordinaria degli impianti di riscaldamento negli edifici scolastici di propria competenza, dalla mezzanotte alle 12.00 di lunedi 26 febbraio, e nei giorni successivi, per tutta la durata dell’emergenza freddo. Verrà così mantenuta una temperatura interna in linea con gli rispettare gli standard ambientali e climatici previsti all’apertura delle scuole (20°), prevenendo disagi a studenti e insegnanti. Non solo, gli uffici della Città metropolitana di Roma Capitale sono a lavoro per pianificare e mettere in atto tutte le misure organizzative, di monitoraggio e pronto intervento, volte a fronteggiare le possibili situazioni di emergenza che, data l’allerta meteo prevista, potrebbero verificarsi nei prossimi giorni, non solo negli edifici scolastici, ma anche su tutte le infrastrutture, a partire dalle strade. Polizia metropolitana, viabilità, edilizia scolastica, ambiente, difesa del suolo e protezione civile in ambito metropolitano, già operative in queste ore per la pianificazione delle misure di intervento, si incontreranno in un tavolo di coordinamento la mattina di lunedì.
 

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Politica

Mafie nel Lazio: “Ad Anzio valutare lo scioglimento”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Federica Angeli) – La situazione compromessa di Anzio e la necessità urgente di nominare una commissione d'accesso in seno al Comune è una delle priorità sollecitate dalla Commissione Parlamentare Antimafia nella sua relazione complessiva redatta a fine legislatura.  "Alla luce del quadro d’insieme dei documenti e degli elementi di informazione acquisiti dalla Commissione nel corso dei lavori – scrivono e firmano tutti i parlamentari di ogni colore politico dell'Antimafia – nonché dalle risultanze del processo “MalaSuerte”, e dell’inchiesta“Evergreen”, appare pertanto auspicabile svolgere quanto prima una nuova valutazione, complessiva ed approfondita, della situazione della legalità nel comune di Anzio, al fine di verificare compiutamente la sussistenza degli elementi di legge per nominare una commissione d’accesso in seno al comune, ai sensi dell’articolo143 del TUEL".

E' l'ennesima sollecitazione inviata alla prefetta di Roma Paola Basilone che in più occasioni ha evidenziato la volontà di procedere alla commissione d'accesso. Nell'audizione in Antimafia del 30 maggio 2017 la prefetta disse infatti che "il comune di Anzio è quello per il quale si sono susseguiti maggiori segnalazioni di criticità”. Di più. A fine dicembre indicò la data in cui avrebbe convocato a Palazzo Valentini il Comitato per l'ordine e la sicurezza per aprire la pratica Anzio: dopo l'8 gennaio, come anticipato da Repubblica. Ad oggi però non è ancora dato sapere se ci sia stata o meno la convocazione e la richiesta formale di accesso agli atti.

Quanto emerge dalle carte della Commissione parlamentare restituisce un quadro gravissimo di quanto nell'attuale giunta comunale siano infiltrati i clan. "La “’ndrangheta capitale” ha la sede principale in questi territori, tra il grattacielo “Scacciapensieri” e le spiagge confiscate, nelle strade che portano dal vecchio borgo marinaro di Nettuno alle strade desolate tra Lavinio, Anzio e Ardea – si legge nelle pagine della relazione parlamentare – In questi territori opera in particolare una locale di ‘ndrangheta riferibile al clan Gallace, originario di Guardavalle in provincia di Catanzaro101. Il clan Gallace, insediato lì da almeno trent’anni, ha saputo intessere, negli anni, un reticolo di relazioni con esponenti della malavita locale sia nelle realtà di Anzio e Nettuno, sia nella realtà di Aprilia, sia nelle principali piazze di spaccio della capitale come San Basilio".

"Il più importante processo contro il clan Gallace, il cosiddetto procedimento Appia, si è celebrato con enormi difficoltà innanzi al tribunale di Velletri con un dibattimento, assai lungo, che si è concluso, sette anni dopo l’iniziale rinvio a giudizio, con pesanti condanne per il delitto di associazione di tipo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Allo stato è in corso il processo d’appello; gli imputati sono in libertà ad eccezione di quelli coinvolti in altri procedimenti penali".
 
Ancora scrive la Commissione presieduta dall'onorevole Rosy Bindi. "La consorteria criminale dei Gallace è arrivata a condizionare anche l’attività degli enti locali come attesta lo scioglimento per condizionamento da parte della criminalità organizzata, del consiglio comunale di Nettuno nel 2005. Il territorio compreso tra Anzio, Nettuno e Ardea risulta essere caratterizzato dal radicamento del clan calabrese dei Gallace “per effetto della presenza massiva e ramificata di numerose famiglie appartenenti al medesimo locale”.

"A più riprese sono state segnalate all’attenzione della Commissione le criticità della situazione di Anzio, in particolare: la posizione di alcuni consiglieri comunali, tra questi in particolare quella di Pasquale Perronace, fratello di Nicola Perronace, pregiudicato, elemento dispicco del clan Gallace imputato per articolo 416-bisdel codice penale, poi morto per cause naturali; i molteplici lavori assegnati senza gara alla società Centro servizi immobiliari di Domenico Perronace, nipote del consigliere comunale di maggioranza Pasquale Perronace e del defunto Nicola Perronace, da parte

 dell'amministrazione comunale di Anzio, l'ultimo dei quali nel 2016; le vicende interessate dal procedimento penale denominato "Mala Suerte", della procura di Velletri che nel maggio 2016 ha condotto all’arresto di diversi pregiudicati che operavano nella zona di Anzio, tra i quali spicca Roberto Madonna (già colpito da misure cautelari per estorsione aggravata, spaccio di droga ed altri gravi delitti), detto anche il “re di Lavinio”.

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Ostia, Carabinieri arrestano prestanome del clan Fasciani

I Carabinieri della Stazione di Roma Cinecittà hanno arrestato Davide T.,  ritenuto prestanome dei Fasciani, notificandogli l’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, dopo la sentenza della Corte di Cassazione dell’altro ieri che ha reso esecutiva la sentenza che lo riconosce colpevole, in concorso con altri personaggi di Ostia riconducibili al clan Fasciani, dei reati previsti dall’articolo 12 quinques della legge 356/1992 (intestazione fittizia di beni); art. 7 legge 203/1991 (circostanza aggravante dall’utilizzo del metodo mafioso); agendo avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416bis cp, al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso. Avendo già scontato, per i delitti commessi, parte della pena principale a 3 anni e 3 mesi di reclusione, l’uomo dovrà espiare la pena residua di mesi 4 e giorni 7 di reclusione presso il carcere di Rebibbia dove è stato tradotto dai Carabinieri.

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Cronaca

G.R.A, uomo fermato con tre kili di cocaina

Tre panetti di cocaina purissima da un kilo l’uno; questo il risultato di un controllo della Polizia di Stato sul Grande Raccordo Anulare. Una pattuglia della Polizia Stradale di Roma, in servizio sul GRA, impegnata nei controlli per prevenire i furti presso le aree di servizio, ha ritenuto sospetto un uomo che, alla guida di una Nissan Micra, è entrato nella stazione di servizio Pisana; F.F. , queste le iniziali del 57enne già noto alle Forze dell’Ordine, vedendo la pattuglia, è sceso dall’auto e, alzandosi il bavero della giacca per coprirsi il volto, è entrato nel ristorante. I poliziotti hanno proceduto al controllo e, sul sedile posteriore dell’auto, in una busta di carta colorata, hanno trovato tre kili di cocaina purissima, divisa in tre panetti. F.F. è stato quindi arrestato e condotto presso il carcere romano di Regina Coeli; l’auto, così come la cocaina, è stata posto sotto sequestro.