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Cronaca

“Non ci sono prove che abbia ucciso Pamela”, escluso l’omicidio nell’arresto di Oseghale

(Fonte: www.repubblica.it)

MACERATA – Occultamento e vilipendio di cadavere. Sono queste le sole accuse per cui il gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni ha convalidato il fermo di Innocent Oseghale nell'inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne il cui corpo è stato ritrovato a pezzi in due valigie. Il giudice, confermano fonti giudiziarie, ha ritenuto non vi fosse fosse prova certa per sostenere l'addebito di omicidio per il quale Oseghale resta indagato.

Un altro pusher nigeriano è invece indagato per la cessione dell'ultima dose di eroina alla studentessa romana. L'uomo avrebbe poi aiutato Oseghale a comprare la candeggina per cancellare le tracce dell'orrore. Gli inquirenti lo stanno cercando. Come anticipato da "Repubblica", il messaggio inviato dal gip nella convalida del fermo è stato chiaro: impossibile per ora stabilire se a uccidere Pamela sia stata una lama o un'overdose dopo mesi di astinenza in comunità. Per chiarirlo potranno essere decisivi gli esami tossicologici e quelli sui rilievi del Ris.

Stasera a Macerata si terrà una fiaccolata organizzata dall'associazione "L'esistenza Ora". Alla camminata silenziosa "Una luce per Pamela", che partirà alle 20.30 dai giardini Diaz, parteciperanno anche i familiari della 18enne.

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Cronaca

Commissariato Prati, una corona per Maurizio Arnesano

Questa mattina cerimonia di commemorazione per il poliziotto vittima di terrorismo. Aveva solo 19 anni Maurizio Arnesano, Guardia di P.S., quando il 6 febbraio del 1980 venne ucciso a Roma da un commando del gruppo eversivo dei “Nuclei Armati Rivoluzionari”. Questa mattina, in occasione della cerimonia di commemorazione del 38° anniversario della sua morte, il Questore di Roma Guido Marino ha deposto una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno del Commissariato Prati, dove prestava servizio Maurizio Arnesano, a nome del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli. Alla cerimonia hanno partecipato Autorità civili e militari e i colleghi della vittima. La Guardia di P.S. Maurizio Arnesano stava svolgendo un servizio di vigilanza dinanzi al Consolato Libanese di Roma, in via Settembrini, quando venne aggredito alle spalle da due terroristi che cercarono di strappargli il mitra M-12 e la pistola che aveva in dotazione. Nel corso della violenta colluttazione i due terroristi spararono alcuni colpi di pistola ferendolo a morte. Le indagini, svolte dalla Digos della Questura di Roma, consentirono di individuare in Valerio Fioravanti e Giorgio Vale i responsabili dell’assassinio.

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Cronaca

Incendiava rifiuti pericolosi, fermato dai Carabinieri

Nell’ambito di una mirata attività di controllo del territorio, finalizzata al contrasto del fenomeno della combustione illecita di rifiuti che interessa alcune aree della Capitale e che sta provocando un diffuso allarme sociale, ieri sera, i Carabinieri della Stazione Roma Casalotti hanno individuato una colonna di denso fumo nero proveniente dall’interno del campo nomadi in via La Monachina, e sono intervenuti per una verifica. Risaliti al punto preciso dove si stavano sviluppando le fiamme, i Carabinieri hanno sorpreso un 57enne, cittadino serbo, residente all’interno del campo stesso, intento ad alimentare le fiamme che stavano divorando un cumulo di rifiuti da lui accatastati, classificabili come rifiuti speciali pericolosi, con la conseguente diffusione di emissioni insalubri nell’atmosfera. L’uomo è stato arrestato per il reato di combustione illecita di rifiuti previsto dall’articolo 256 bis del Testo Unico Ambientale, introdotto nel nostro ordinamento dalla normativa in materia di “Terra dei fuochi”. L’arrestato è stato trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo. Sono in corso ulteriori accertamenti dei Carabinieri per individuare altre eventuali responsabilità rispetto all’accaduto, in particolare per quanto riguarda il deposito dei rifiuti tossici nella zona.

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Cronaca

Sequestrato locale al Pigneto

Continuano incessanti i controlli della Polizia di Stato al Pigneto. La Squadra Amministrativa del Commissariato Porta Maggiore, unitamente agli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, Ispettori della A.S.L. ROMA 2 e dei VV.FF, nella notte hanno proceduto al controllo di un locale al Pigneto, affiliato ad una associazione culturale. Dall' ispezione è emerso che, sebbene costituito come circolo privato, senza fini di lucro, il locale risultava gestito ed esercitato come un pubblico locale di intrattenimento con natura e carattere imprenditoriale e, come tale, privo delle necessarie autorizzazioni. In modo particolare, il locale è risultato privo dei più indispensabili accorgimenti e dispositivi volti a salvaguardare la sicurezza e l’incolumità delle persone; come riscontrato dagli ispettori dei Vigili del Fuoco, le uscite di emergenza sono risultate permanentemente bloccate, gli estintori portatili insufficienti, inefficienti e mal segnalati, gli arredi privi di certificazione ignifuga con conseguente violazione di ogni norma di prevenzione incendi. Al fine di evitare pericoli per l’incolumità e la sicurezza degli avventori e, più in generale dei cittadini residenti nella zona, il locale è stato sottoposto a sequestro penale preventivo ed il titolare deferito alla Autorità Giudiziaria e sanzionato dal punto di vista amministrativo per la mancanza delle licenze di esercizio.

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Politica

Regione, ridefiniti 6 ATO

Con una delibera, oggi approvata dalla Giunta Regionale, sono state ridefiniti sul territorio regionale 6 Ato, ovvero 6 diversi Ambiti Territoriali Ottimali di bacino idrografico. Al tempo stesso, con questo provvedimento è stato stabilito di demandare ad un atto successivo l’approvazione dello schema di Convenzione di cooperazione, inerente i rapporti tra gli Enti locali dello stesso Ambito Territoriale Ottimale di Bacino Idrografico e, inoltre, di avviare il procedimento con la più ampia partecipazione della rappresentanza degli interessi degli Enti locali, delle associazioni di protezione ambientale e dei comitati per l’acqua pubblica presenti sul territorio regionale. Questa delibera cambia la situazione esistente. Infatti, sinora gli Ato sono stati 5: l’Ato1, denominato Lazio Nord–Viterbo; l’Ato2, denominato Lazio Centrale–Roma; l’Ato3, denominato Lazio Centrale–Rieti; l’Ato4, denominato Lazio Meridionale–Latina, l’Ato5, denominato Lazio Meridionale – Frosinone. Per la ridefinizione degli Ato, e la conseguente ripartizione del territorio regionale in 6 Ambiti si è tenuto conto della popolazione servita e dell’accorpamento dei Comuni per Aree Vaste e Città Metropolitana. In questo senso, per definire la nuova utenza, sono stati raccolti i dati relativi alla popolazione residente su base Istat al 1° gennaio 2017 nei comuni del Lazio. L’Ato6 servirà così una popolazione di oltre 490mila utenti e, ai fini di un riequilibrio demografico, si è anche ritenuto di corroborare l’attuale Ato1 con l’inclusione di 4 Comuni, provenienti dall’Ato2, per un totale di circa 80mila abitanti. Sommando la decurtazione derivante dalla costituzione dell’Ato6, ciò comporterà per l’Ato2 una diminuzione complessiva di circa 570mila, a fronte dei rimanenti pari a circa 3mln 700mila. «Sul delicato tema della distribuzione dell’acqua, abbiamo riequilibrato l’assetto del servizio ai cittadini rimasto fermo da troppi anni, mentre la popolazione delle aree interessate è cresciuta notevolmente – ha affermato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – L’obiettivo è stato quello, quindi, di poter offrire maggiore prossimità con le esigenze dei tanti Comuni interessati. Un’altra misura che, sono convinto, segnerà positivamente il rapporto tra utenti ed erogatori del servizio nel settore dell’idropotabile della regione».

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Cronaca

Torre Maura: cade pino in un cortile, nessun ferito

Intorno alle 14:30 uno schianto in via Codirossoni 19. A causare il frastuono è un pino marittimo, caduto nel cortile di un condominio. L'albero, alto 25 metri, è crollato a terra a causa del forte vento e delle condizioni metereologiche delle ultime ore. Il pino ha danneggiato due automobili parcheggiate lì vicino, ma per fortuna non ci sono stati feriti. 

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Cronaca

Anzio, fermati quattro uomini accusati di sequestro di persona

Sequestro di persona, lesioni aggravate, estorsione, rapina e spaccio di droga: sono questi i reati di cui dovranno rispondere, a vario titolo, le 4 persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare. L’indagine, condotta dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Anzio-Nettuno,ha permesso di ricostruire la vicenda originata dal mancato pagamento di alcune dosi di cocaina. Gli investigatori, a seguito di riscontri sul territorio, sono venuti a conoscenza di un episodio accaduto nel mese di gennaio del 2017, quando un uomo era stato sequestrato, picchiato e tenuto un’intera notte, contro la sua volontà, all’interno di un’abitazione; la vittima, un abituale assuntore di sostanze stupefacenti, aveva subito in quella circostanza la frattura di una mano ed altre lesioni fisiche. In ospedale l’uomo però, timoroso dei suoi aguzzini, aveva riferito ai medici di aver avuto un incidente stradale. L’attività d’indagine dei poliziotti ha condotto all’individuazione dei 4 responsabili dell’azione criminale; tra le dichiarazioni della parte lesa e altri accertamenti investigativi, si è riusciti a risalire alla loro identità. In casa di uno dei quattro sono state trovati 750 grammi di cocaina, 50 di hashish, un bilancino di precisione ed una “scacciacani”. 

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Cronaca

Cyberbullismo, sette adolescenti su dieci non chiedono aiuto

(Fonte: www.larepubblica.it)

(di Pasolini Caterina)

Sette ragazzi su dieci sono convinti che le vittime di cyberbullismo dovrebbero parlarne solo con i coetanei. Dimenticati, esclusi gli adulti: genitori, professori e forze di polizia vengono messi in secondo piano, soprattutto dai liceali. I "grandi" vengono vissuti come un mondo a parte anche da parte di chi potrebbe ricevere aiuto e così resta solo, vittima ancor più indifesa degli attacchi online. Episodi che si moltiplicano. I dati della Polizia postale parlano chiaro, soprattutto raccontando la poca voglia di denunciare dei ragazzini che rendono i numeri ufficiali solo la punta di un iceberg. L'anno scorso sono stati 354 i casi segnalati con minorenni vittime: in 116 episodi erano stati oggetto di ingiure e molestie, in 87 di diffammazione online, in 123 di stalking. I minorenni denunciati invece sono stati 39. Sono alcuni risultati di un'indagine presentata oggi al ministero dell’Interno, in occasione del Safer Internet Day, realizzata dalla Sapienza e dal Moige (Movimento italiano genitori) che ha lanciato una campagna per combattere il bullismo tra numeri verdi e una rete di giovani ambasciatori nelle scuole assieme all'Anci e alla Polizia postale. L’indagine (scaricabile al link: www.moige.it/indaginecyberbullismo), coordinata dalla professoressa Anna Maria Giannini dell’università La Sapienza di Roma, è stata fatta su un campione di 1.342 ragazzi delle superiori. Oltre alla poca voglia di raccontare agli adulti gli abusi e le violenze di cui sono vittime online, i dati fotografano ragazzi che rendono accessibile a tutti il materiale che pubblicano, inconsapevoli dei rischi che questo genera. Ben un adolescente su tre rende sempre visibile a "tutti” il materiale condiviso sui social; più della metà è consapevole che quanto condiviso può essere viralizzato da altri. Ben 9 ragazzi su 10 usano il telefonino sia per i social, sia per l’accesso al web, e per un uso essenzialmente ricreativo; solo due ragazzi su 10 invece usano tablet o pc specie per ragioni di studio e/o lavoro. Il 20% dei ragazzi non riconosce la gravità delle trasgressioni sul web. Come e perché usano i social? WhatsApp è la piattaforma più utilizzata da oltre il 90% degli studenti, mentre il 63,72% dei ragazzi dichiara di usare Facebook. Il 65% lo fa per socializzare, il 59,49% per curiosità, il 31,9% per informarsi. Minori le percentuali di chi se ne serve per "flirtare" e "mostrare altri lati di me".Cosa condividono? Messaggi (60,06%), foto (61,25%), video (20%), quasi mai notizie. Raccontando un gesto di cyberbullismo, è stato chiesto ai ragazzi se l’aggressore on line ha previsto le conseguenze dei suoi gesti: il 47,30% dei ragazzi ha risposto “per niente”. E anche alla domanda se la vittima farebbe bene a vendicarsi, quasi la maggioranza assoluta risponde "per niente " (49,77%). "Internet e la rete offrono indubbie opportunità di crescita, ma pongono gli adolescenti di fronte a rischi sottovalutati. Compito degli adulti, e in particolare di istituzioni, associazioni e aziende è non lasciare soli i ragazzi, ma aiutarli a muoversi nel mondo virtuale – afferma Roberto  Sgalla, direttore centrale per la Polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni – Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per consentire ai giovani di navigare con prudenza, aiutando, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi per proteggere i figli dai pericoli del web”. “La tutela dei minori online e offline è un atto di responsabilità collettiva che auspichiamo condivisa e supportata non solo dai genitori, ma anche dagli operatori economici e dalle istituzioni”, dichiara Maria Rita Munizzi , presidente del Moige.  La campagna contro il bullismo online coinvolgerà 18 regioni, oltre 50.000 ragazzi, 100.000 tra genitori e docenti , 500 “giovani ambasciatori" in 100 scuole superiori. Ci sarà un Centro mobile di prevenzione, sostegno e supporto, un camper che raggiungerà i Comuni che lo chiederanno con gli esperti psicologi e psicoterapeuti della task force del Moige. Attivi anche il numero verde 800.937.070 e il numero di messaggistica 393.300.90.90 per facilitare il contatto con i minori per le richieste di informazioni e aiuto. E sempre a proposito di bullismo in rete,  ogni giorno oltre 175.000 bambini nel mondo si connettono ad Internet per la prima volta (uno ogni mezzo secondo); nel mondo 1 utente su 3 è un bambino: i giovani rappresentano il gruppo di età più connesso. Nel mondo, il 71% di loro è online, comparato al 48% della popolazione totale. I giovani africani sono i meno connessi, con circa 3 su 5 offline, contro 1 su 25 in Europa. Sono i dati resi noti oggi dall'Unicef, che per il "Safer Internet Day" ha presentato anche una guida per i genitori su come parlare di Internet ai figli.

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Cronaca

Termini, aggredito conducente Atac

Oggi, all'ora di pranzo, è stato aggredito un'autista Atac. Il fatto è accaduto al capolinea degli autobus alla stazione Termini, nella zona tra piazza dei Cinquecento e via Giolitti. L'aggressore è andato contro l'autista del 360 con un paio di forbici in mano e successivamente ha cercato di assalire alcuni passanti. La Polizia di Stato, prontemente avvisata, è intervenuta bloccando l'uomo e portandolo al Commissariato Viminale. L'aggressore, straniero, è al momento al vaglio degli inquirenti. L'autista non è rimasto ferito. 
Non è la prima aggressione avvenuta nei confronti di un conducente Atac: pochi giorni fa era stato infatti colpito con bottigliate e calci un conducente del tram 8 a Piazza Venezia. In questo caso, però, l'aggressore era un giovane, portato poi alla Caserma dei Carabinieri di Tor Pignattara.

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Cronaca

Autostrada A1: camionista perde controllo tir

Nel pomeriggio un camionista ha perso il controllo del tir che stava guidando mentre percorreva l'autostrada A1 Napoli-Roma. Il sinistro è avvenuto tra Pontecorvo e Ceprano, verso Roma. La vettura ha occupato le corsie di sorpasso e quella centrale ed ha causato una pesante ripercussione sul traffico. C'è stata infatti una deviazione in loco del traffico sulla sola corsia di marcia lenta. Il conducente del camion non è rimasto ferito. I vigili del fuoco di Cassino, la polizia stradale e il personale di Austrade si sono immediatamente recati sul posto per effettuare rilievi e per rimuovere il tir.