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Cronaca

Consegnava la droga dalla finestra, arrestato pusher

I clienti aspettavano sotto la sua finestra il pusher che, una volta ricevuti i soldi, dalla grata, consegnava loro la droga. A porre fine alla sua “attività” ci hanno pensato gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Primavalle. Gli investigatori, venuti a conoscenza dell’attività di spaccio in uno dei palazzi del comprensorio di case popolari denominato “Lotto 29”, si sono piazzati con le telecamere ed hanno immortalato un uomo, poi identificato per P.E., romano di 41 anni, che da due finestre del piano rialzato, vendeva dello stupefacente. Per non pregiudicare le indagini, i poliziotti hanno seguito l’ennesimo cliente e lo hanno bloccato. Il tossicodipendente aveva in tasca un “ventino” di cocaina cotta (crack), ovvero circa 0.3 grammi di stupefacente che viene venduto convenzionalmente al prezzo di 20 euro. Accertata la vendita, i poliziotti hanno atteso che lo spacciatore uscisse di casa per arrestarlo. Il via vai di tossicodipendenti non si è interrotto neanche mentre gli agenti perquisivano l’abitazione di P.E., a testimonianza di quanto fosse radicato lo spaccio. Al 41enne sono stati sequestrati alcuni grammi di cocaina cotta, 450 euro e la contabilità delle vendite. Proseguono le indagini per risalire al fornitore del pusher.

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Cronaca

Gemelli e San Camillo, due importanti interventi

Effettuati con successo per la prima volta in Italia al Policlinico Universitario A. Gemelli dall’equipe chirurgica dell’Unità Operativa Trapianti di rene, guidata dal Prof. Franco Citterio, e all’Ospedale San Camillo dall’equipe chirurgica guidata dal Prof. Massimo Iappelli del Dipartimento Interaziendale Trapianti POIT diretto dal Prof. Giuseppe Maria Ettorre, due trapianti di rene con modalità crociata e con il contemporaneo utilizzo della tecnica cosiddetta AB0 incompatibile. La tecnica consiste nel “ripulire” il sangue del paziente ricevente dagli anticorpi (cioè nel rimuoverli, eliminandoli) contro gli altri gruppi sanguigni in modo che non vi siano reazioni di rigetto. A due mesi dall’intervento i due donatori e i due riceventi godono di ottima salute. Quando una persona vuole donare un rene a un paziente affetto da insufficienza renale cronica in dialisi, alcune volte non è possibile fare il trapianto del rene perché la coppia è incompatibile: per la presenza di anticorpi contro le caratteristiche genetiche del donatore (anticorpi anti-HLA donatore specifici) o per la presenza di anticorpi contro il gruppo sanguigno del donatore (trapianto AB0 incompatibile). «Per risolvere queste incompatibilità oggi abbiamo a disposizione due tecniche – spiegano Citterio e Iappelli -: il trapianto crociato e il trapianto con desensibilizzazione ABO. Nel trapianto con modalità crociata vi sono due coppie AB e CD dove ciascun donatore vuole donare un rene al proprio ricevente, ma ciò non è possibile perché in una coppia il donatore A ha anticorpi contro il ricevente B, ma non contro il ricevente D, e nell’altra coppia il donatore C ha anticorpi contro il ricevente D, ma non contro il ricevente B. Si può procedere quindi al trapianto con lo scambio di coppia». In questo caso il donatore A dona al ricevente D e il donatore C dona al ricevente B. Nel caso in questione il gruppo sanguigno del donatore A non era compatibile con quello del ricevente D e quindi non era possibile effettuare lo scambio, ma lo scambio è stato reso possibile desensibilizzando il ricevente D, cioè rimuovendo dal suo sangue gli anticorpi contro il gruppo sanguigno del donatore A. «Abbiamo dunque, per la prima volta in Italia, abbinato due diverse tecniche per risolvere una complessa rete di incompatibilità – proseguono Citterio e Iappelli -: il trapianto crociato e la desensibilizzazione AB0. Sinora le due tecniche sono state considerate alternative e non complementari. Questi due trapianti non sarebbero stati possibili altrimenti». Tutto ciò è stato reso possibile dalla costante e ben coordinata collaborazione tra le equipe del trapianto di rene della Fondazione Policlinico A. Gemelli e del Dipartimento Interaziendale Trapianti POIT dell’Ospedale San Camillo di Roma, il Centro Regionale Trapianti e l’ARES 118. Nel dettaglio, come è avvenuta la complessa operazione salvavita? Gli interventi di prelievo laparoscopico dei due reni donati si sono svolti contemporaneamente al Policlinico Gemelli e al San Camillo. Quindi automezzi dell’ARES 118 hanno trasferito i due organi da un ospedale all’altro e si sono iniziati i trapianti dei due reni, effettuati al Policlinico Gemelli dall’equipe chirurgica dell’Unità Operativa Trapianti di rene, guidata dal Prof. Franco Citterio, e all’Ospedale San Camillo dall’equipe chirurgica guidata del Prof. Massimo Iappelli del Dipartimento Interaziendale Trapianti diretto dal Prof. Giuseppe Maria Ettorre. Determinante per il successo di questi trapianti è stata la stretta collaborazione con l’Unità Operativa di Emotrasfusione del Gemelli diretta dalla Prof. Gina Zini e con il laboratorio di Tipizzazione Tissutale HLA e Immunologia dei Trapianti del Centro Regionale Trapianti diretto dalla Prof. Antonina Piazza. Il coordinamento delle attività logistiche, necessario allo scambio dei due reni, è stato svolto dal Centro Regionale Trapianti della Regione Lazio, diretto dal Prof Maurizio Valeri, e dall’Ares 118 diretto dal Dr. Antonio Ientile. «Il trapianto di rene da donatore vivente è oggi la migliore cura possibile per un paziente affetto da insufficienza renale terminale – concludono Citterio e Iappelli -, garantendo migliore sopravvivenza del paziente, migliore qualità di vita e costi significativamente minori rispetto al trattamento dialitico. L’integrazione tra le nuove possibilità tecniche e organizzative apre nuove possibilità di cura per i tanti pazienti in attesa di un trapianto di rene».

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Cronaca

Frascati, blitz dei Carabinieri, fermato presunto spacciatore

Al termine di una mirata attività antidroga, i Carabinieri della Stazione di Frascati, con l’ausilio delle Unità del Nucleo Cinofili di Ponte Galeria hanno arrestato un 37enne nigeriano, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo un prolungato servizio di osservazione, i Carabinieri sono intervenuti ed hanno bloccato lo straniero mentre si aggirava con fare sospetto in via Santa Croce di Frascati. A seguito della perquisizione personale e successivamente di quella domiciliare, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 9 grammi di “marijuana”, suddivisa in 14 dosi, occultate su un mobile della cucina, una dose di due grammi di “hashish”,  materiale vario per il confezionamento delle dosi e 30 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. L’arrestato è stato trattenuto in camera di sicurezza, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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Cronaca

Incendia la porta dell’ex, fermato stalker

E’ stato bloccato all’aeroporto di Fiumicino dalla Polizia di Stato mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Sardegna. 62 anni, di Cagliari, l’uomo,  poche ore prime, aveva incendiato la porta dell’appartamento della sua ex compagna. Non rassegnandosi infatti alla fine della relazione sentimentale, G.S. – queste le sue iniziali – era giunto da Cagliari la mattina, presentandosi presso l’abitazione della donna, al prenestino. Le resistenze di quest’ultima a farlo entrare in casa, invitandolo ad andar via, hanno scatenato l’ira dell’uomo il quale, dopo averla pesantemente minacciata, si è allontanato per tornare dopo qualche minuto e svuotare una intera tanica di benzina sulla porta, appiccando l’incendio. Con l’aiuto dei vicini la donna è riuscita ad uscire mettendosi al sicuro, mentre l’uomo è fuggito. Sono stati gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura ad intervenire, a seguito della segnalazione diramata via radio dalla Sala Operativa. I poliziotti hanno ricostruito con la vittima quanto accaduto; la donna ha raccontato di aver avuto una relazione sentimentale con l’uomo, e di aver vissuto per qualche mese con lui a Cagliari. L’interruzione del rapporto era avvenuta per il comportamento violento del 62enne  il quale, peraltro, aveva già in passato subito denunce per maltrattamenti da un’altra sua ex compagna. Immediate le indagini per riuscire a rintracciarlo. Conoscendo la sua provenienza, ed intuendo potesse far ritorno in Sardegna, gli agenti dell’UPGSP hanno avvisato gli uffici di polizia negli aeroporti della Capitale, diramando la sua fotografia; infatti, poco dopo, l’uomo è stato individuato dagli agenti della Polaria di Fiumicino, proprio mentre stava per salire su aereo diretto a Cagliari.
 

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Sport

Campidoglio, pronto il Nuovo Regolamento per gli Impianti Sportivi

Arriva il Nuovo Regolamento per gli Impianti Sportivi di proprietà di Roma Capitale che tutela la pratica dello sport in strutture pubbliche di qualità e a prezzi calmierati. L’ultimo regolamento risale al 2002 e risulta obsoleto e non allineato alle normative nazionali. La programmazione delle nuove gestioni terrà conto del ciclo di vita degli impianti, al fine di garantire da un lato la continuità e la certezza del servizio pubblico offerto e scongiurare dall’altro il rischio di degrado e di deterioramento delle strutture a danno del patrimonio pubblico. Ampio spazio ai progetti più meritevoli dal punto di vista gestionale e didattico che promuovano la migliore fruibilità ed efficienza degli impianti nella più ampia tutela del valore educativo, sociale e culturale dello sport. È stata introdotta un’ulteriore novità: adottare una Carta della Qualità dei Servizi Sportivi di Roma Capitale, finora mai attuata. Le principali novità del Nuovo Regolamento:
-classificazione degli impianti sportivi, con durata differenziata in base alla complessità gestionale;
-possibilità di prevedere una durata minima della concessione differenziata in base alla tipologia di impianto, indipendentemente dalla eventuale previsione di lavori da realizzare;
-soggetti ammessi alle gare riconosciuti a fini sportivi da Coni, Cip, Mipaf, Ministero dello Sport;
-divieto di effettuare proroghe reiterate della concessione ma previsione della durata della concessione già nel bando di gara. «Dopo 16 anni Roma Capitale si dota di un Nuovo Regolamento per gli Impianti sportivi. Lo Sport presso le strutture pubbliche deve mirare al benessere dell’individuo e alla sua piena realizzazione. L’interesse non deve compromettere la funzione di valore educativo, sociale e culturale dello sport che viene tutelata dalle discipline sportive di base. Queste attività devono quindi essere garantite ed eventuali modifiche delle attività previste dal Bando devono avere una preventiva autorizzazione da parte dell’Amministrazione Capitolina», dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi. «Lo Sport deve poter essere accessibile a tutti e diventare una pratica virtuosa diffusa tra tutti i cittadini. Abbiamo così ritenuto importante inserire un criterio che preveda l’abbattimento dei canoni di concessione laddove ci siano delle condizioni innovative, inclusive per la collettività. Si punta ad un piano economico-finanziario di programmazione di lavori di manutenzione a lungo raggio, già richiesto nell’avviso pubblico, in modo da poter garantire sempre la massima efficienza e piena funzionalità degli impianti ed innalzare il livello di qualità della pratica sportiva», afferma l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi cittadini Daniele Frongia. «Grazie al nuovo Regolamento sugli Impianti sportivi, Roma Capitale dirà finalmente addio al regime di proroga degli affidamenti e stabilirà criteri di concessione oggettivi e trasparenti. Sarà introdotta una carta della qualità dei servizi sportivi, che oggi manca. Attraverso la selezione pubblica degli operatori, affideremo gli impianti con concessioni scadute da anni. Roma Capitale riparte da regole certe e ben determinate. Quelle stesse regole che sono clamorosamente mancate nelle precedenti gestioni amministrative», commenta il Presidente della Commissione Sport Capitolina Angelo Diario.

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Cronaca

Regione Lazio, 2 milioni e 400mila prestazioni erogate dalla Case della Salute

«Due milioni e 400mila prestazioni: questi i numeri registrati dalle 16 Case della Salute di tutto il Lazio nel 2017, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Numeri di una scommessa che abbiamo vinto, perché le Case della Salute di Roma, della sua provincia e delle 4 province del Lazio rappresentano oramai un punto di riferimento importante per tantissimi cittadini, che senza dover ricorrere alle cure presso i Pronto Soccorso degli ospedali, possono contare sulla professionalità e sulla disponibilità di tanti medici ed operatori sanitari all’interno di queste strutture». Così il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti commenta i numeri relativi alle prestazioni erogate nelle Case della Salute del Lazio. «Chirurgia ambulatoriale, screening, prelievi, visite ambulatoriali, consulti allo sportello antiviolenza, sono tantissime le prestazioni richieste dai pazienti che sono stati ascoltati, curati e solo in alcuni casi, quelli più gravi, sono stati indirizzati altrove per ulteriori controlli. Le Case della Salute sono state pensate e realizzate per concretizzare, insieme agli Ambulatori aperti nei week-end e ai laboratori di Pediatria, un sistema sanitario che abbraccia le esigenze dei pazienti di ogni età e delle loro famiglie in ogni momento e per i casi di più immediata e semplice risoluzione, snellendo e non di poco la mole di lavoro dei Pronto Soccorso. Una rete sociosanitaria, stabile e affidabile, che grazie alla disponibilità di medici e operatori in questi anni ha contribuito a cambiare il volto della sanità laziale».
 

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Ispezione dei Carabinieri nel cuore della movida romana

Un’intensa attività di controllo nel cuore della Movida della Capitale, messa in atto dai Carabinieri della Compagnia Roma Centro, ha portato all’arresto di 2 persone, alla denuncia a piede libero di altre 3, al sequestro di dosi di droga e di coltelli. Il servizio, a cui hanno partecipato decine di militari dei Comandi Roma piazza Venezia, delle Stazioni Roma Quirinale e Roma Aventino, dell’8° Reggimento “Lazio” e del N.A.S. di Roma, ha permesso di scandagliare a fondo le zone maggiormente frequentate da persone in cerca di divertimento. Nel corso delle operazioni, un cittadino egiziano di 38 anni e un cittadino tunisino di 25 anni, entrambi con precedenti, sono stati arrestati con l’accusa di rapina. I due, insieme ad un complice che è riuscito a darsi alla fuga, hanno accerchiato un 28enne in via di Monte Testaccio, derubandolo del telefono cellulare dopo averlo ripetutamente spintonato. L’egiziano, durante le perquisizioni, è stato trovato anche in possesso di 3 gr. di cocaina e 2 gr. di hashish, motivo per cui è stato anche denunciato a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un cittadino marocchino di 27 anni, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, è stato denunciato a piede libero dai Carabinieri che lo hanno sorpreso in via Palestro in possesso di 10 gr. di hashish già suddivisi in dosi. Un cittadino egiziano di 23 anni ed un cittadino tunisino di 24 anni, entrambi nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti, sono stati controllati e sorpresi – rispettivamente in piazza del Biscione e in Largo di Villa Peretti – in possesso di due coltelli a serramanico di genere proibito. Durante i controlli eseguiti con i Carabinieri del N.A.S. di Roma, al titolare di un ristorante di Largo dei Chiavari è stata contestata l’omessa applicazione delle procedure di autocontrollo sulla sicurezza alimentare. Dovrà pagare una sanzione di 2.000 euro.
 

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Campidoglio, pronto il Protocollo d’Intesa per lavori di pubblica utilità e recupero del patrimonio ambientale

Dopo la Sottoscrizione di Intenti, avvenuta lo scorso dicembre con la firma della Sindaca Virginia Raggi, nella mattinata di oggi si è firmato il Protocollo di Intesa per il progetto “Lavori di pubblica utilità e recupero del patrimonio ambientale”, con il coinvolgimento dei detenuti della Casa circondariale di Rebibbia volto a favorire il reinserimento socio lavorativo dei soggetti in espiazione di pena. A firmare il protocollo per Roma Capitale: l’Assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi, con delega ai rapporti con il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Daniele Frongia; il Vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo; l’Assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre; l’Assessore alla Sostenibilità ambientale Pinuccia Montanari; la Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Gabriella Stramaccioni. Per il Ministero della Giustizia: il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Provveditore Regionale del Lazio, Abruzzo e Molise, Cinzia Calandrino; il Direttore della Casa circondariale “Rebibbia N.C. Raffaele Cinotti” Rossella Santoro. Il progetto intende promuovere l’utilizzo di detenuti, con un limite di 50 unità al giorno, per porre in essere attività di pubblica utilità, in particolar modo per un intervento straordinario di pulizia e restituzione del decoro di alcuni spazi pubblici, aree verdi e piazze di Roma Capitale. Il progetto si fonda su attività di “lavoro volontario e gratuito”, tenendo conto delle specifiche professionalità e attitudini lavorative, promuovendo un percorso di sensibilizzazione al rispetto del bene comune, alla legalità, all’osservanza delle regole e delle norme, come elementi imprescindibili per il percorso di reintegrazione del reo. «Con la firma di oggi intendiamo promuovere una collaborazione fattiva volta a incentivare processi di reintegrazione lavorativa del reo attraverso l’apprendimento di tecniche e strumenti utili per il reinserimento nel mondo del lavoro, ma anche sociale, dando allo stesso la possibilità di svolgere un’azione riparatoria nei confronti della collettività. Senza dimenticare la sensibilizzazione nei confronti della nostra Città, il riciclo dei rifiuti, la conservazione del patrimonio ambientale», dichiara Daniele Frongia. Il Vicesindaco Luca Bergamo: «Conoscere la città, imparare ad averne cura e poi amarla, renderla più bella e pulita, con semplici gesti, può rappresentare un cambio di prospettiva e di crescita per i detenuti che, con il loro lavoro volontario, cureranno il decoro di alcuni spazi pubblici della città. Anche questa è crescita culturale». «Vogliamo investire sulla funzione rieducativa della pena tramite attività che producano ricadute utili e benefici per la collettività. In questo modo intendiamo anche modificare la percezione che si ha dei detenuti: sono prima di tutto delle persone con dignità. Con questa iniziativa sposiamo in pieno uno dei principi base della nostra Costituzione, cioè che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. Si tratta di concetti che troppo spesso vengono trascurati o calpestati: garantiamo il nostro contributo per recuperarli perché sono imprescindibili per ogni democrazia», sottolinea l’assessora Laura Baldassarre. «Questo progetto rappresenta una grande occasione per il reinserimento sociale dei detenuti che mette al centro un servizio così importante per la Città, legato al verde e all’ambiente. Ricominciare dalla natura per reinserirsi nella società, è questo il senso dell’iniziativa, che vedrà impegnati attivamente i detenuti in attività di pulizia e decoro di spazi pubblici, aree verdi e ville storiche. È stato anche avviato un percorso formativo e di sensibilizzazione all’educazione ambientale, grazie alla collaborazione e al supporto tecnico e operativo del nostro Servizio Giardini», dichiara Pinuccia Montanari.

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A Pineta Sacchetti per una casa dopo 6 mesi di nulla: la polizia blocca le famiglie di Santi Apostoli

(Fonte: www.romatoday.it)

Hanno provato a trasferirsi nel palazzo indicato dalla Regione. Ma quando sono arrivate all'imbocco di via Ventura, in zona Pineta Sacchetti,  dove si trova l'immobile, sono state bloccate da un ingente schieramento di forze dell'ordine. Sono le famiglie sgomberate il 10 agosto scorso da un palazzo occupato a Cinecittà, che da allora vivono accampate nelle tende in piazza Santi Apostoli. Poco prima di Natale la Regione aveva indicato una possibile soluzione: un immobile di sua proprietà in via Ventura 60, in parte già in uso al Comune che l'ha adibito a centro per anziani. Il Comune avrebbe avuto la possibilità di assegnare le stanze "di circa 15 metri quadrati" per l'emergenza freddo. Ma ad oltre un mese di distanza nessuna soluzione è stata prospettata. Non possiamo più aspettare: fa freddo, i bambini sono continuamente ammalati. Qualcuno è finito in ospedale" raccontano. «Così abbiamo deciso di muoverci autonomamente. Le stanze sono pronte, perché non possiamo entrare?». Non un blitz a sorpresa. Nei giorni scorsi le famiglie avevamo annunciato la loro intenzione. Ma una volta arrivati in via Ventura sono state fermate da un ingente schieramento di polizia e carabinieri. Intanto il sole inizia a calare. E con l'ombra arriva anche il freddo. «Questa notte non sappiamo dove andare. Siamo pronti ad accamparci qui». Da Campidoglio e Regione, per il momento, nessuna comunicazione.

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Zingaretti scrive all’Avv. Piraino per la questione di Via Sabotino

«Gentile Avvocato Eleonora Piraino, le scrivo comprendendo perfettamente la frustrazione di una mamma o di un papà che vede il proprio figlio o la propria figlia privato del parco dove passare il tempo libero in compagnia, giocare, fare nuove amicizie. Anche io sono padre e trovo questa situazione di stallo intollerabile». Inizia così la lettera che il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha inviato questa mattina a Elenora Piraino, dell’associazione “Amici di Via Plava” e promotrice del gruppo su Facebook “Salviamo il parco di via Sabotino”. «Quindi, a prescindere dal contenzioso esistente – spiega il presidente Zingaretti – la Regione Lazio, d’accordo con l’Ater di Roma, è completamente a disposizione per trovare una soluzione e restituire ai bambini e al quartiere il parco di via Sabotino. Siamo pronti a collaborare con l’Amministrazione Comunale sia nell’eventualità di doverci occupare direttamente del ripristino dell’area, sia nel caso di dover individuare una soluzione condivisa con Roma Capitale”. «Per noi – conclude Zingaretti nella lettera – la collaborazione tra Istituzioni per risolvere i problemi dei cittadini viene prima di ogni altra considerazione».