(Fonte: www.repubblica.it)
(di Valentina Lupia) – "Voglio rassicurare tutti: abbiamo avviato un'indagine interna per capire esattamente di chi sia la responsabilità". Dopo giorni di polemiche, ironie e accuse incrociate sull'albero di piazza Venezia, ribattezzato "Spelacchio" e già dichiarato morto persino dallo stesso Comune a poche settimane dal suo arrivo, la sindaca di Roma Virginia Raggi interviene sulla vicenda.
E dopo aver assicurato di aver avviato una inchiesta interna sul tema tenta di sdrammatizzare: "Prendiamola con un sorriso, a Spelacchio si sono affezionati tutti e poi ci sono problemi ben più gravi", ha spiegato a margine dell'inaugurazione del presepe a piazza di Spagna. "Dopo l'indagine interna saranno chiesti i danni", ha poi spiegato Raggi, "quando abbiamo scelto l'albero era molto bello e folto. Sicuramente c'è stato qualche problema tra il taglio e il trasporto".
Dopo che nei giorni scorsi alcuni cittadini avevano apposto una corona di fiori sotto all’albero, ieri sotto all’albero si è tenuto un curioso “flash-mob”: alcune persone con indosso tute bianche in stile “Csi” si sono improvvisate polizia scientifica per indagare sul “Caso Spelacchio”.
D’altronde, oltre all’indagine interna di cui ha parlato la primacittadina, il Codacons ha depositato un esposto per avere maggiori delucidazioni sulle spese sostenute – poco meno di 50mila, da quanto si apprende al momento, gli euro spesi – dal Comune per l'albero, e accertare eventuali danni erariali per la collettività.
E a Spelacchio, turisti e cittadini hanno lasciato decine di biglietti e pensieri – “Vittima dell’ignavia e di…Nerone!" è solo uno degli esempi – prendendo letteralmente d'assalto piazza Venezia. Trasformata in vero e proprio luogo di pellegrinaggio per dare "l'ultimo saluto" all'abete, ormai ridotto a un cumulo di rami secchi.
Persino Val di Fiemme, luogo di nascita dell’abete, ha indirizzato una lettera a Spelacchio. Perché "Fa più rumore un albero spelacchiato, che una foresta che cresce in silenzio”, si legge nell’incipit della missiva. Che prosegue così: “La triste fine di Spelacchio, alla vigilia di Natale, inaspettatamente punta i riflettori sulla natura. E sulla sua fragilità. Questo tam tam mediatico, carico di esilaranti sfottò, è l’evento più positivo e ben augurante che potevamo aspettarci. Per una volta un albero si fa largo fra i titoli e occupa spazi di primo piano su giornali e telegiornali”.
Non è d’accordo l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari: “Non sarà perfetto, lo ammetto – scrive in un post su Facebook – Va bene, non ha la chioma più folta del mondo ma farne addirittura un caso mi sembra fuori ogni logica. Tutti sono diventanti esperti di alberi di Natale: trasmissioni televisive, interviste a ricercatori scientifici e presunti tali, interrogazioni parlamentari, commissioni d’inchiesta, dirette dei tg per discutere di lunghezza dell’apparato radicale, densità degli aghi per centimetro quadrato e “grado di inclinazione dei rami, penduli e non”. E a chi le chiede se dopo il prematuro decesso Spelacchio sarà rimosso, Montanari risponde risoluta: "No, assolutamente. Rimarrà lì. È illuminato, addobbato e assolutamente suggestivo. Io vi invito ad andarlo a vedere di sera quando è illuminato perché quello è il suo senso".