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Roma, “spacciatori” imbroglioni: vendevano erba di campagna e la spacciavano per marijuana

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

“Erba di campagna essiccata” e “corteccia d’albero” venduta per marijuana da cittadini stranieri, tra un braccialetto ed una collana, a Trastevere. Quattordici persone fermate, tutte originarie del centro Africa, consapevoli di non poter essere arrestati per spaccio, perché la “droga” venduta non conteneva principio attivo. Gli agenti li hanno accompagnati all’Ufficio Immigrazione di Patini, per accertare la loro posizione sul territorio italiano e valutare l’eventuale espulsione.

A San Paolo invece, due soci in affari, U.T. romano di 28 anni e M.F. 28enne, originario di Orbetello, sono stati arrestati per spaccio dagli agenti del commissariato Esposizione. U.T. smerciava le dosi di stupefacente nei pressi della propria casa: dopo la telefonata dei clienti, l’uomo scendeva per consegnarla e, in alcuni casi saliva in macchina per spostarsi in una via limitrofa dove, i poliziotti hanno poi scoperto l’abitazione del suo socio in affari, anch’essa utilizzata come base di spaccio.
Scoperti i movimenti del romano, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esposizione hanno deciso di intervenire. Durante la sua ultima consegna, avvenuta vicino alla sua macchina e, non passata inosservata ai poliziotti, lo spacciatore è stato immediatamente fermato: circa 27 grammi di marijuana, questo il quantitativo trovato indosso al giovane. Scattati i controlli, anche presso l’abitazione dove, gli agenti, hanno rinvenuto ulteriori 15 grammi della stessa sostanza, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e denaro in contante. A casa del socio invece, gli investigatori, con il prezioso aiuto del cane antidroga “Higgis”, hanno trovato oltre 1 Kg. di “maria”, 840 euro in contanti, in banconote di vario taglio, bilancini di precisione ed una busta sulla quale erano riportati nomi e cifre.

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VIDEO – Arturo Diaconale, capoufficio stampa della S.S. Lazio, in occasione della visita alla Singoga da parte di una delegazione della società bianconceleste

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Cronaca

VIDEO – Visita della delegazione della S.S. Lazio alla sinagoga 

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VIDEO – Movimenti per il diritto all’abitare a viale del Policlinico

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Cronaca

VIDEO – Arrestato dalla Polizia presunto rapinatore di farmacie

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Politica

Strage d’alberi, Roma in tilt: “Poche cure e tanti scavi ecco perché crollano”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Cecilia Gentile) – Il tassista è un miracolato. Il pino che ieri mattina si è schiantato sopra la sua auto in piazza delle Cinque giornate, zona Prati, lo ha mandato all'ospedale in codice giallo, ma poteva andare molto peggio. Le due turiste a bordo, miracolate anche loro, sono uscite illese dall'auto, ma il taxi è da buttare. Tre in tutto le macchine travolte dal tronco caduto. Due, il taxi e una Kia, erano in movimento.

E a questo punto non si può fare a meno di parlare di emergenza alberi, visto che continuano a cadere quasi ogni giorno come birilli.
Il pino crollato ieri era già stato monitorato nel corso delle attività del cosiddetto "appaltone". "Quel pino non aveva criticità – racconta Rosalba Matassa, direttrice ad interim del Servizio giardini – non doveva essere tagliato". Dunque perché si è abbattuto al suolo? I tecnici comunali che stanno effettuando una verifica hanno notato l'apparato radicale tranciato e avanzato l'ipotesi di scavi fatti male in passato da ditte al lavoro per le società dei servizi.

Ipotesi rilanciata dall'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari che si è recata subito sul posto ed è stata contestata duramente dai romani presenti. "C'è stato un intervento in un'area di cantiere, presumibilmente all'epoca di Alemanno, una parte delle radici sono state tagliate ", dice. E annuncia multe salatissime per chi ripeterà simili sfregi: "Su questo saremo tassativi. Nella bozza di regolamento del verde ribadiamo che chiunque apporta danni alle radici sarà pesantemente sanzionato".

"Sono troppi decenni che gli alberi di Roma vengono lasciati senza manutenzione – dichiara Carlo Blasi, docente di Ecologia vegetale alla Sapienza e membro del comitato nazionale del verde pubblico – Le alberate vivono malissimo. I pini in particolare, che sono i più delicati. Non c'è nessuna attenzione per il loro apparato radicale, che è molto superficiale. Le radici dei pini non vanno tagliate in alcun modo perché l'esemplare si indebolisce e se ha una grossa chioma lasciata senza potatura tende a cadere. In più l'asfalto, spesso impermeabile, non fa passare acqua e aria. Infine il continuo passaggio delle auto comprime le radici sotto l'asfalto". Nessuna meraviglia, dunque, se un pino, che può raggiungere l'età di 100-150 anni, in città arriva molto prima a fine ciclo vita, in genere a 80-100 anni al massimo.

Sempre in mattinata, un altro albero caduto sui binari ha interrotto per un'ora il servizio della ferrovia Roma-Lido, nel tratto tra Magliana e Acilia. Non è la prima volta che gli alberi si schiantano sulla Roma-Lido: è già avvenuto lo scorso 6 agosto, quando un pioppo cadde all'altezza della stazione Stella Polare e il 13 agosto alla stazione Lido Centro.
Italia nostra Roma chiede di mettere in campo forze straordinarie "anche con la collaborazione del comando unità tutela forestale ambientale e agroalimentare dei carabinieri, per una diagnosi immediata sugli esemplari a rischio schianto e la messa in sicurezza. Italia nostra Roma chiede che con decisione intervenga anche il prefetto per tutelare l'incolumità dei cittadini. La sindaca Raggi e l'assessora Montanari devono prendere decisioni immediate,urgenti e indifferibili".

L'assessora si difende. "Servirebbero 110 milioni di euro per la manutenzione, la gestione e la sicurezza delle alberature e del verde della capitale. Questi fondi sarebbero parte di quelli inseriti dalla giunta Raggi nei lavori del tavolo per Roma con il governo e le parti sociali. Raccogliamo i frutti di 10 anni di incuria totale. Gli alberi non sono stati controllati nè potati. Questa attività andava fatta ogni anno".

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Cronaca

Roma, auto si schianta contro un camion fermo in strada: morto un uomo

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Incidente mortale questa mattina su Via Prenestina, all'altezza del civico 1240, a Roma. Una Renault Twingo si è schiantata verso le 7,15 contro un autocarro Scania, in quel momento in sosta sulla via. L'uomo alla guida dell'auto, Paolo Casciotti, 53 anni, è morto. I medici del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Ancora da chiarire la dinamica dell'incidente. Sul posto sono intervenuti i vigili del gruppo VI Torri.

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Cronaca

Croci celtiche e bestemmie con lo spray: Caffarella, deturpata la cisterna romana

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Valentina Lupia e Giuseppe Scarpa) – Croci celtiche, bestemmie, slogan fascisti e scritte volgari imbrattano da venerdì la Cisterna Ninfeo nel parco della Caffarella. E così anche i vandali danno il loro "contributo" per cercare di rovinare il polmone verde del quadrante Sud della capitale. È questo, infatti, l'ennesimo sfregio al parco dell'Appia Antica. Uno dei territori più prestigiosi di Roma che da tempo registra anche un numero record di abusi edilizi: 620.

A tutto questo si somma anche l'incuria. Domenica ha ceduto un pezzo dello stemma della chiesa del Domine Quo Vadis di via Appia Antica. Nessuno, per fortuna, ha varcato l'ingresso al momento del distacco dei fregi. Il crollo ha ricordato l'incidente (capitello precipitato da trenta metri) in cui è morto un turista spagnolo nella basilica di Santa Croce a Firenze appena 4 giorni fa.

Chissà, adesso, quanto tempo ci vorrà per sistemare lo stemma rovinato. Non dovrebbero, invece, passare troppi giorni per riportare all'antico splendore le pareti esterne della Cisterna Ninfeo (III d.C.). Dall'ente parco regionale dell'Appia Antica fanno sapere di aver contatto l'Ama. La municipalizzata dei rifiuti offre, infatti, il servizio di idrosabbiatura, una tecnica specifica per ripulire i monumenti dalle vernici delle bombolette spray.

"È stato uno schiaffo – commenta amareggiata la direttrice del Parco regionale dell'Appia Antica, Alma Rossi – la Cisterna Ninfeo è stata abbandonata per anni, l'abbiamo liberata dal degrado con molta fatica: anni fa ci abitavano dei clochard. Nel gennaio del 2016, dopo un importante lavoro di restauro, è stata aperta al pubblico".

L'ipotesi, invece, di recintare il parco della Caffarella per controllare l'ingresso, ed evitare così che i vandali danneggino gli antichi monumenti, è escluso dalla direttrice Rossi: "Chi ha delle brutte intenzioni potrebbe comunque scavalcare. Dovremmo fare un grande lavoro sociale per educare al grande valore di queste opere. La sensibilizzazione è l'unica arma vera che abbiamo ".

Nel frattempo però alcuni angoli di questo prezioso parco sono investiti (in parte) dal degrado. Vedi, ad esempio, la condizione critica in cui versa La Vaccareccia, il casale centrale della valle della Caffarella di epoca rinascimentale. Per gestire al meglio questo immenso patrimonio non aiuta il sovrapporsi di vari enti – parco regionale dell'Appia Antica che dipende dalla Regione e il parco archeologico dell'Appia Antica che dipende dal Mibact – che spesso non comunicano con efficienza tra di loro.

Tra i mille problemi, degno di nota, è stato domenica l'intervento dei volontari (coordinati dai vertici del parco regionale dell'Appia Antica) che hanno ripulito il letto del fiume Almone dall'immondizia. A fine giornata non si contavano i sacchi neri stracolmi di spazzatura.

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VIDEO – Via Zoe Fontana (dalla diretta Facebook di sabato 21 ottobre)

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Cronaca

Arrestati due giovani dalla Polizia

ROMA. NASCONDEVANO IN CASA UNA PISTOLA CLANDESTINA E DROGA: ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO 2 GIOVANI ROMANI.

 

Non si aspettavano certo di trovare armi e droga gli uomini della Polizia di Stato che, in ossequio a una disposizione del Tribunale di Roma, erano andati in quell’abitazione pignorata per allontanarne gli abitanti.

Alla vista degli agenti del commissariato Flaminio, F.E.L. e G.F., rispettivamente di 25  e 24 anni, entrambi romani, hanno assunto subito un atteggiamento nervoso.

Insospettiti, gli investigatori hanno dato un’occhiata in giro e si sono accorti che, sul tavolo del salone, c’era una bustina trasparente contenente marijuana: subito è scattata la perquisizione dell’appartamento e della relativa cantina.

I poliziotti hanno così trovato in cucina, su un ripiano del mobile frigo, una busta in cellophane di grandi dimensioni con, all’interno, dell’altra marijuana; sopra un pensile, invece, un piccolo involucro con dentro hashish.

Nascosta dentro una valigia, in camera da letto c’era poi una pistola di produzione turca, completa di caricatore e 15 colpi, priva di punzonatura di riconoscimento e quindi clandestina, nonchè una busta di “maria”, 13 bustine per il confezionamento dello stupefacente e due fogli con numeri di telefono e cifre.

Nell’ingresso gli agenti, all’interno di un borsello occultato dentro una valigia, hanno scovato oltre 4000 Euro, probabile provento dell’illecita attività di spaccio.

Infine, in una scatola celata in cantina, sono stati rinvenuti 9 barattoli contenenti altra droga.

F.E.L. e G.F. sono stati così allontanati dall’abitazione pignorata e sono stati arrestati per detenzione illegale di arma comune da sparo clandestina e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Roma, 23 ottobre 2017

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Comunicato scaricabile dal sito: http://questure.poliziadistato.it/Roma
e dalla pagina Facebook della Questura di Roma (clicca qui)