Categorie
Cronaca

Roma, Talluto condannato a 24 anni di carcere

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

(di Adelaide Pierucci) – Ventiquattro anni di carcere. E' la condanna inflitta a Valentino Talluto, il trentaduenne romano, accusato di aver infettato con il virus dell'Hiv almeno trenta partner, il figlio in grembo di una di queste, e di averne esposte al rischio ventisette pretendendo intimità non protette nonostante fosse a conoscenza della sieropositività da dieci anni. I giudici della III Corte di Assise, presidente Evelina Canale, non hanno riconosciuto però il reato di epidemia dolosa, ma condannato il presunto untore solo per i reati di lesioni gravissime in 30 casi su 32. Assoluzione per i ventisette casi di lesioni tentate, per i casi in cui le ragazze erano state miracolate. Le vittime in aula si sono abbracciate e hanno pianto. Lacrime di commozione, di gioia e di dolore: «Resti in carcere. Non lo perdoneremo. Non ci ha chiesto nemmeno scusa. Siamo unite dalla gioia di saperlo in carcere». Nessuna reazione da parte di Valentino Talluto, sempre presente in aula, impassibile. «Andremo in appello, non è un mostro», hanno anticipato i difensori «Anche lui è stato contagiato». Per l'imputato il pm Elena Neri aveva chiesto l'ergastolo con due anni di isolamento diurno, il massimo della pena prevista dal codice.

Il giovane, diplomato in ragioneria, era stato arrestato nel dicembre 2015 con l'accusa di aver infettato sette partner conosciute per lo più in chat e con le quali aveva stabilito una storia. Avviata l'inchiesta, il pm Francesco Scavo, con l'aiuto della polizia giudiziaria, è risalito alle altre vittime, facendo scattare una seconda misura cautelare. La svolta è arrivata quando l'istituto Spallanzani, specializzato in malattie infettive, ha individuato lo stesso cluster epidemico di Talluto su una trentina di pazienti, poi invitate in procura e interrogate. Dietro ogni ragazza sieropositiva storie simili. Tutte avevano avuto intimità con l'indagato.

Per la procura Talluto, almeno dal 2006 fino al giorno prima dell'arresto, avrebbe usato il corteggiamento come un'arma.«Che differenza c'è tra chi indossa una cintura esplosiva e chi si butta in mezzo a trenta donne e le infetta tutte?», aveva detto il pm Neri durante la requisitoria. Contagi volontari, secondo l'accusa. Perché Valentino sapeva da quasi dieci anni di essere sieropositivo e l'ha nascosto. Con una lista di bugie. La più usata, l'allergia al lattice del profilattico. Poi che era sano. E che era un donatore di sangue, e proprio pochi giorni si era sottoposto ai test di routine.

Il magistrato allora aveva dipinto la doppia faccia di Talluto. Un ragazzo per bene, all'apparenza all'antica, che non beve e non fuma, ha un posto fisso, porta i fiori alle fidanzate e i pasticcini alle suocere, ma che in realtà ama i locali per scambisti e «che prosegue sempre e comunque un programma libidinoso al fine di contagiare più partner possibili. Mostrando così malvagità». L'unica ragazza che ha parlato a sua difesa in aula, l'ultima e attuale fidanzata, rischia di finire nel registro degli indagati. La procura ne chiesto la trasmissione degli atti in procura per procedere con l'ipotesi di falso. «Ho sentito io Valentino dire a una delle ragazze che era sieropositivo. Non è vero che ha taciuto», aveva raccontato aggiungendo «Io Valentino me lo sposo. Vogliamo avere figli». Invece anche in quella occasione Valentino Talluto avrebbe risposto con una menzogna, per di più inviando per WhatsApp un certificato contraffatto per mostrare di essere sieronegativo. Un certificato realizzato proprio modificando gli esiti del test della fidanzata, rimasta indenne.

I difensori di Talluto: «Non è possibile stabilire chi ha infettato, come e quando». Il caso per loro non è chiuso.

Valentino Talluto non ha mai chiesto scusa. «Erano consenzienti. L'amore si fa in due», si era difeso nell'interrogatorio subito dopo l'arresto. «Non sono mostro», ha ripetuto in aula, evitando però di sottoporsi all'interrogatorio. Forse, invece, ha agito per vendetta. La madre, con problemi di tossicodipendenza era morta giovane per Aids, anche se sembra non gli abbia trasmesso la malattia. Ma lui chissà perché, quel fardello, voleva affibbiarlo anche ad altri. Anche a chi gli voleva bene. «Una cattiveria inaudita», dice una delle ragazze contagiate.

Categorie
Cronaca

Flaminio Nuovo, con un coltello di 20 centimetri tenta di scappare dalla polizia

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Controlli degli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, in largo Sperlonga, dove i poliziotti hanno notato un'auto sospetta e hanno deciso di procedere al controllo. L'uomo alla guida, alla richiesta dei documenti, ha tentato di scappare. Fermato dopo una breve colluttazione è stato bloccato. In macchina, i poliziotti hanno rinvenuto un coltello di circa 20 centimetri, con lama di 8 centimetri e manico in legno di circa 12 cm. 

W.H.I.F. dello Sri Lanka 46 anni, con precedenti di polizia ed in Italia senza fissa dimora, è stato arrestato per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e sostituzione di persona nonché denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere. La macchina sulla quale viaggiava senza patente di guida è stata sottoposta a fermo amministrativo. 

Categorie
Politica

Licenziata la legge elettorale regionale

Scompare il listino. Introdotte la parità di genere e la garanzia di almeno un consigliere regionale per ogni provincia. Istituito il divieto del terzo mandato consecutivo per il presidente della Regione. Elezioni entro tre mesi in caso di scioglimento anticipato del Consiglio. Ampliati i casi di esenzione dall’obbligo di raccogliere le firme per la presentazione delle liste elettorali. Sancita l’ineleggibilità dei sindaci dei comuni con più di 20 mila abitanti. Sono queste alcune delle novità introdotte dal Consiglio regionale con l’approvazione all’unanimità (44 voti a favore su 44 votanti) della proposta n. 372 di riforma della legge elettorale del Lazio. Dichiarazioni di voto a favore da parte di tutti i gruppi, sebbene con alcuni distinguo, e in gran parte manifestando soddisfazione per l’avvenuta abolizione del listino. Dopo mesi di discussioni e alcune marce indietro, finalmente l'aula ha licenziato il provvedimento.

Categorie
Cronaca

Roma, sciopero generale: metro aperte ma corse ridotte, lunghe attese per bus e tram

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Valentina Lupia) – Tra traffico e riduzione di corse è cominciato lo sciopero nazionale di oggi, 27 ottobre. L'agitazione inizialmente di 24 ore, è stata ridotta a 4 in seguito all'ordinanza del Ministero per le Infrastrutture e Trasporti: le agitazioni sulla rete Atac e sui bus periferici della Roma Tpl, iniziate alle 9, finiranno alle 13.

Attive con forti riduzione di corse la metro A (chiusa la stazione Cornelia, dove i treni passano ma senza fermarsi), la B e la B1. Sono al momento regolari, invece, la C e la Roma-Viterbo. Forti riduzioni anche sulla Termini-Centocelle, possibili rimodulazioni sulla Roma-Lido. Lunghissime, dicono gli utenti del trasporto pubblico locale, le attese di bus e tram.

Traffico intenso su molte delle consolari e delle grandi strade della città. Sul Raccordo Anulare si registrano lunghe code tra Bufalotta e Nomentana, tra Casilina e Appia e tra Pontina e Ostiense in carreggiata interna. Ma anche tra via della Pisana e la via del Mare e poi tra via Prenestina e via tiburtina in carreggiata esterna. Disattivati, per agevolare meglio gli spostamenti, i varchi Ztl diurni del Centro e di Trastevere.

Adesioni allo sciopero anche da parte dei lavoratori di Trenitalia, che però, oltre alle Frecce, assicura il collegamento fra Roma Termini e l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Ma per i treni regionali il programma di circolazione potrà essere oggetto di alcune modifiche.

A incrociare le braccia e, quindi, a rendere ancora più nero questo venerdì, sono infatti i lavoratori delle categorie pubbliche e private aderenti ai sindacati Cub, Sgb, Usi Cobas, Usi Ait, Slai Cobas. Con adesioni anche nel comparto rifiuti. "L'organizzazione sindacale Flaica-Uniti-Cub – ha spiegato l’Ama, che però ha assicurato l’erogazione dei servizi minimi – ha aderito allo sciopero generale nazionale di tutte le categorie pubbliche e private, a sostegno di una serie di rivendicazioni di carattere generale".

Stanno scioperando anche i lavoratori della "29 giugno", cooperativa si occupa della raccolta differenziata per le utenze non domestiche e della pulizia dei mercati rionali del I, del Il II e di parte del IV municipio: il contratto scadrà il 31 ottobre mettendo così a rischio, secondo i sindacati, il futuro dei 270 lavoratori. Dalle 14 alle 17 presidio a piazza Santi Apostoli, di fronte alla Prefettura.

Categorie
Cronaca

VIDEO – Ponte Mammolo durante lo sciopero del trasporto pubblico

Categorie
Cronaca

VIDEO – Diretta Facebook di mercoledì 25 ottobre

Categorie
Politica

Roma, “Dramma lavoro per altri ventimila”: Allarme dei sindacati

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Salvatore Giuffrida) – Ceto medio, addio. La crisi del lavoro a Roma ha il volto di un disagio sociale che emerge da un numero sempre maggiore di lavoratori precari e aziende a rischio fallimento: a lanciare l'allarme sono i sindacati, Cgil in testa, che ha elaborato uno studio che porterà all'attenzione della prossima riunione del tavolo su Roma al ministero dello Sviluppo economico, in programma entro dicembre.I numeri sono drammatici e descrivono bene ciò che sindacati e lavoratori chiamano macelleria sociale.

Secondo l'Osservatorio sul lavoro della Cgil, al momento nel limbo del precariato ci sono almeno 19.300 lavoratori di cui più di 3mila già licenziati e vicini alla fine dei sussidi statali, 5mila in cassa integrazione e oltre 4mila in esubero: un eufemismo per dire che potrebbero non rientrare nei piani aziendali e quindi sono a rischio di licenziamento immediato. Ma ci sono anche più di 3mila lavoratori che faticano ad arrivare a fine mese perché devono fare i conti con ritardi sugli stipendi di almeno due o tre mesi. Non solo.Dallo studio della Cgil emerge che nell'ultimo anno solo 135 dipendenti hanno accettato il trasferimento disposto dall'azienda in altre città: gli altri sono entrati nella lista dei quasi ventimila precari censiti dalla Cgil e ora si chiamano "lavoratori in esubero".

È una crisi che colpisce tutti i settori ma soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato, dai 35 ai 50 anni, stipendio medio da 1200 a 1400 euro, specializzati e con almeno dieci anni di esperienza ma poche possibilità di rientrare nel mondo del lavoro: è l'identikit di quello che una volta si chiamava ceto medio e ora si rende conto che sta perdendo la sfida dell'economia digitale e globalizzata.
La crisi riguarda aziende di grande e media dimensione. A rischio immediato ci sono più di 400 lavoratori nel settore alberghiero, oltre mille nella sanità, quasi 5mila nella grande distribuzione.

La Cgil cita i casi di Unicoop, Gruppo Tuo, Skybet, Fiorucci, Alfasigma, Eriksson e l'indotto delle aziende, soprattutto catering e pulizia, che lavorano per Alitalia; non sta meglio il settore della sicurezza privata, con quasi 1500 vigilantes a rischio. A questi si aggiungono i lavoratori, tutti over 35, che negli ultimi due anni hanno perso il lavoro perché l'azienda ha chiuso: la Cgil cita gli 80 tecnici di telefonia mobile della Telis, i 30 della Telmec, i 50 di Oms, i 20 di Technosystem. In totale almeno 860 persone, tra ingegneri e tecnici specializzati. Anche loro fanno parte del ceto medio fatto di figli (piccoli) a carico, mutui da 600 a 800 euro, quartieri a ridosso del Raccordo e poche speranze di ritrovare un lavoro garantito. Almeno a tempo indeterminato.

"Porteremo al tavolo su Roma questi dati – spiega Donatella Onofri segretario regionale Cgil – ormai il metodo più diffuso è quello dei licenziamenti mascherati da trasferimenti che costringono il lavoratore a cambiare vita in condizioni impossibili e spesso è proposto da aziende che non hanno problemi di ordine economico ".

Categorie
Cronaca

Fidene, la Polizia arresta un trentunenne

ROMA. CONNUBIO ARMI E DROGA A FIDENE: LA POLIZIA DI STATO SEQUESTRA 2 PISTOLE CON RELATIVO MUNIZIONAMENTO, DUE ORDIGNI ARTIGIANALI E DOSI DI COCAINA. IN ARRESTO UN ROMANO DI 31 ANNI.

 

2 pistole, 40 cartucce, due ordigni artigianali pieni di chiodi, oltre a diverse dosi di cocaina: è quanto sequestrato, a Val Melaina, dagli agenti della Polizia di Stato, ad un 31enne romano.

Sono stati gli investigatori del commissariato Fidene-Serpentara, ad individuare l’uomo al termine di un’indagine sul territorio, volta la contrasto del crimine diffuso.

Durante servizi di appostamento, i poliziotti hanno notato A.M. – queste le iniziali dell’uomo già noto agli stessi investigatori – uscire più volte dall’interno di uno stabile non risultato essere la sua abituale residenza.

Siamo in via Pasquariello, zona di caseggiati popolari; gli agenti dopo alcune verifiche decidono di fermare il 31enne per un controllo. Alla richiesta di informazioni, riguardo la sua presenza in quella zona, A.M. lasciava trasparire una notevole preoccupazione e un insolito nervosismo. Indosso aveva alcune dosi di stupefacente.

Ispezionando lo stabile in questione, gli agenti hanno individuato l’abitazione in uso all’uomo; all’interno il ritrovamento delle armi e della cocaina. Si tratta di un revolver cal.22 con matricola abrasa e di una Beretta cal.6,35 risultata rubata, entrambe con il relativo munizionamento; i due ordigni artigianali erano due candelotti del peso di 70 grammi ciascuno, con all’interno numerosi chiodi d’acciaio, devastanti nel momento di un’eventuale esplosione. Rinvenute, e sequestrati anche 6 dosi di cocaina, un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento della droga.

Per A.M. è scattato l’arresto per detenzione illegali di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.  

 

Roma, 26 ottobre 2017

— 

Comunicato scaricabile dal sito: http://questure.poliziadistato.it/Roma
e dalla pagina Facebook della Questura di Roma (clicca qui)
Categorie
Politica

Roma, Lombardi su Raggi: “Virginia ha avuto comportamenti non da M5S”

(Fonte: www.repubblica.it)

"Virginia inizialmente aveva comportamenti a mio avviso non coerenti con i valori dei 5 Stelle e ho ritenuto, forse con poca furbizia, di porre l'attenzione sugli atteggiamenti che non mi sembravano in linea. Salvo restando che quando ha seguito programma, sono stata la prima a riconoscerlo". Così la candidata del M5S Roberta Lombardi è tornata sul suo dualismo – tutto grillino – con la sindaca Raggi. Intervistata da Lilli Gruber a Otto e mezzo, la "Faraona" 5S ha detto la sua anche sulla richiesta di rinvio a giudizio per falso formulata dalla procura per l'inquilina del Campidoglio: "Come chiunque altro del M5S in caso di condanna penale di primo grado, la Raggi dovrebbe dimettersi se condannata. Tutti noi candidati regionali abbiamo sottoscritto un contratto con Casaleggio e Grillo che ci impegna alle dimissioni in caso di condanna di primo grado. E sono fiera di appartenere a una forza politica che vuole mantenere un così saldo rapporto tra l'eletto e l'elettore. Visto che la credibilità è il nostro patrimonio più grande, è giusto che queste regole siano rispettate".

Quindi il passaggio su Raffaele Marra, definito dalla stessa Lombardi "il virus che ha infettato il Movimento" nei giorni roventi in cui l'amministrazione capitolina a guida pentastellata sembrava destinata a precipitare. "La Raggi è partita con alcuni momenti di difficoltà, che hanno causato un iniziale rallentamento. Ma ereditiamo una città con un ritardo pesantissimo su tantissimi fronti. E le ultime votazioni nei comuni limitrofi di Roma ci fanno pensare che ci sia ancora la fiducia degli elettori. Basta girare per la città per vedere che sono partiti tutti i cantieri. Possiamo dire che il virus presente nella giunta Raggi ora è in isolamento, la giunta sta lavorando. Anche io da romana vorrei vedere subito i risultati ma mi rendo conto, anche parlando con i colleghi, che stanno lavorando" .

Categorie
Cronaca

Roma, “spacciatori” imbroglioni: vendevano erba di campagna e la spacciavano per marijuana

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

“Erba di campagna essiccata” e “corteccia d’albero” venduta per marijuana da cittadini stranieri, tra un braccialetto ed una collana, a Trastevere. Quattordici persone fermate, tutte originarie del centro Africa, consapevoli di non poter essere arrestati per spaccio, perché la “droga” venduta non conteneva principio attivo. Gli agenti li hanno accompagnati all’Ufficio Immigrazione di Patini, per accertare la loro posizione sul territorio italiano e valutare l’eventuale espulsione.

A San Paolo invece, due soci in affari, U.T. romano di 28 anni e M.F. 28enne, originario di Orbetello, sono stati arrestati per spaccio dagli agenti del commissariato Esposizione. U.T. smerciava le dosi di stupefacente nei pressi della propria casa: dopo la telefonata dei clienti, l’uomo scendeva per consegnarla e, in alcuni casi saliva in macchina per spostarsi in una via limitrofa dove, i poliziotti hanno poi scoperto l’abitazione del suo socio in affari, anch’essa utilizzata come base di spaccio.
Scoperti i movimenti del romano, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esposizione hanno deciso di intervenire. Durante la sua ultima consegna, avvenuta vicino alla sua macchina e, non passata inosservata ai poliziotti, lo spacciatore è stato immediatamente fermato: circa 27 grammi di marijuana, questo il quantitativo trovato indosso al giovane. Scattati i controlli, anche presso l’abitazione dove, gli agenti, hanno rinvenuto ulteriori 15 grammi della stessa sostanza, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento e denaro in contante. A casa del socio invece, gli investigatori, con il prezioso aiuto del cane antidroga “Higgis”, hanno trovato oltre 1 Kg. di “maria”, 840 euro in contanti, in banconote di vario taglio, bilancini di precisione ed una busta sulla quale erano riportati nomi e cifre.