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Corte dei Conti, inchiesta sulle buche a Roma: “I dirigenti restituiscano le tangenti”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Lorenzo D'Albergo) – Dramma quotidiano per le sospensioni delle auto dei romani e per le schiene degli scooteristi, business d'oro per le aziende e per i dirigenti comunali. Tra il 2012 e il 2014, le buche e le voragini che minano le strade della capitale si erano trasformate in un vero affare per i funzionari capitolini e le società del gruppo Martella: per ogni appalto, una mazzetta. Ora la corte dei Conti è pronta a rivalersi sui 16 comunali corrotti che, nei municipi così come al dipartimento Simu, hanno intascato tangenti per di 450mila euro in cambio di un trattamento di favore per una serie di bandi da 14 milioni di euro.

Ogni gara, come hanno scoperto i carabinieri, aveva la sua tariffa: "Il sistema – si legge nell'invito a dedurre (il corrispettivo di un avviso di garanzia) firmato dal viceprocuratore Ugo Montella – era a tal punto consolidato che spesso erano gli stessi funzionari a elaborare gare con valori già "gonfiati", ossia rincarati della tangente, in genere quantificata tra il 2 e il 4 per cento dell'importo dell'appalto".

I militari dell'Arma hanno lavorato con pazienza sui file delle aziende coinvolte nella maxi- truffa, fino a individuare una "contabilità occulta". Alla fine l'ammontare medio delle tangenti, conclude la corte dei Conti, "era pari al 4,14 per cento dell'importo degli appalti". Somme stabilite attraverso "accordi preventivi con i funzionari" che "venivano sistematicamente traslate sul prezzo complessivo pagato dal Comune in termini di minore quantità o qualtà delle opere eseguite". In altre parole, alla fine a pagare sono stati i romani.

Presto, però, a far loro compagnia potrebbero esserci gli imputati nell'inchiesta contabile. Il danno erariale più alto, 114mila euro, viene richiesto a Stefano De Angelis per i lavori di manutenzione stradale legati alla Canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e i cantieri della grande viabilità del centro storico. Lavorava al Simu, proprio come Francesco Pantaleo. Al funzionario la corte dei Conti chiede 69.500 euro per le gare dei municipi III e IV. Ecco, poi, i 37mila euro richiesti a Giuseppe Amatizi del municipio XV e i 31.500 che Carmine Garofalo del V dovrebbe restituire al Campidoglio. Nella rete sono finiti anche Stefano Serafini, Pietro Seguiti, Giuseppe Lancella, Tommaso Lumini, Stefano Pellegrini, Paolo Fornaciari, Luca Gaveglia, Ercole Lalli, Giampietro Cirilli, Roberto Brondi, Doriano Carbonaro e Alberto Giustiniani. Come ricostruito dagli investigatori, avevano accettato mazzette per aggiustare le gare per le strade del centro storico, di Ostia, Garbatella, Aurelio, Tiburtino e dell'Eur. Lasciandosi alle spalle vecchie e nuove buche.

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Cimiteri, Maurizio Campagnani (Ama) a Radio Roma Capitale: per il 2 novembre iniziative rivolte soprattutto ai più giovani;  stiamo implementando il sistema di sicurezza; nei prossimi anni necessario ampliamento del cimitero Laurentino

Maurizio Campagnani, direttore dei Servizi cimiteriali di Ama, intervenendo ai microfoni di Radio Roma Capitale, nel corso della trasmissione di Paolo Cento "Ma che parlate a fa", ha dichiarato: "La Giunta capitolina ad agosto ha adottato una memoria per la manutenzione dei cimiteri".

"Il costo dei servizi cimiteriali – ha aggiunto Campagnani – è uno dei più bassi d'Italia e operiamo su numeri alti. Solo il forno crematorio è impegnato per circa 15mila cremazioni l'anno. Le operazioni cimiteriali avvengono regolarmente".

Il direttore dei Servizi cimiteriali di Ama ha inoltre affermato: "Al cimitero Flaminio stiamo lavorando alla sistemazione del sistema idrico e sono state otturate 33 buche. Stiamo implementando anche il sistema di sicurezza nei cimiteri: da aprile 2018 sarà potenziato dove già esiste e sarà portato nei cimiteri più piccoli".

In merito alle iniziative per la Commemorazione dei defunti, Campagnani ha dichiarato: "Nel cimitero del Verano abbiamo gazebi aperti ed un'intensa attività di carattere culturale, rivolti soprattutto ai più giovani. Il 2 novembre alle 14 ci sarà la messa nella Basilica di San Lorenzo a cui seguirà una processione che entrerà nel Verano. Abbiamo potenziato inoltre il bus navetta".

Il direttore dei servizi cimiteriali di Ama ha concluso: "Noi ci atteniamo al Piano Regolatore. Vi è la necessità di ampliare nei prossimi anni il cimitero Laurentino in considerazione del fatto che l'asse sulla Colombo è molto urbanizzato".

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Roma, rapina a piazza Vittorio: un arresto

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Insieme a un complice, ha avvicinato un 26enne del Gambia bloccandolo alle spalle e derubandolo dello smartphone che aveva in tasca. Ad incastrare un 30enne del Sudan, senza fissa dimora e con precedenti, sono state le urla della vittima che hanno attirato l’attenzione di un Carabiniere, libero dal servizio e in abiti civili, che transitava lungo la via. Il militare, con l’ausilio dei colleghi della Stazione Roma Piazza Dante e della Stazione Roma Tuscolana, giunti in assistenza sul posto, lo ha arrestato con l’accusa di rapina in concorso.E’ accaduto la ieri sera, in largo Leopardi, a due passi da piazza Vittorio Emanuele II. L’arrestato è stato portato in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo, mentre i Carabinieri proseguono le indagini per identificare il complice, riuscito a dileguarsi.

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VIDEO – Diretta Facebook di sabato 28 ottobre

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Roma, dalla vecchia Fiera alle Torri dell’Eur: i palazzi-scheletro vuoti e dimenticati

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Paolo Boccacci) – La città dei palazzi vuoti, inutilizzati, spesso vere e proprie ferite aperte, progetti incompiuti, bloccati da inefficienza, burocrazia e tanto altro ancora. E l’emblema si vede appena si arriva all’Eur dalla Colombo e dall’aeroporto. Lo scandalo è quello delle Torri progettate dall’architetto Ligini negli anni Sessanta, ex sede del Ministero delle Finanze. Dovevano diventare dopo anni di abbandono, la sede di Tim, ma la società si è ritirata e di nuovo lo scenario somiglia a quello dei palazzi sventrati di Beirut dopo la guerra. E adesso, persi centottanta milioni di euro di investimenti di Tim, migliaia di posti di lavoro nel cantiere e milioni di euro di indotto per l’economia di tutta la zona, bisogna ricostruire sulle macerie di quel progetto che vedeva Tim alleata al 50% con Cassa depositi e prestiti, franato dopo lo stop a costruire imposto dal Campidoglio per un’inchiesta della magistratura sul mancato pagamento di 24 milioni di oneri spariti dalla concessione.

Ancora, sempre sulla Colombo, il gigantesco edificio di acciaio e cristallo azzurro costruito con un grande albergo da una squadra di re del mattone con la  Confcommercio, che ha messo a disposizione parte dei terreni, secondo una convenzione con il Campidoglio. Fu firmata nel 2004 ed è scaduta di nuovo il 25 settembre scorso dopo una proroga, ma da più di dieci anni gli imprenditori non hanno mai pagato al Comune gli originari 21 milioni di oneri concessori previsti in opere, diventati con la rivalutazione più di trenta. Vuoto, a parte poche stanze di uffici, da più di dieci anni. Anche se ora, con una vendita e una nuova convenzione, il Campidoglio potrebbe rientrare dei soldi che gli erano dovuti e dare l’agibilità al palazzo.

Avanti con le ex caserme di via Reni, proprio di fronte al bianco profilo del Maxxi disegnato dall’archistar Zaha Hadid. Qui, per fortuna, dopo anni di abbandono, aspettando gli ultimi atti del Comune per la costruzione al loro posto nel nuovo quartiere Flaminio, è nato il “Guido Reni District”, con mostre d’arte, discoteche, ristoranti, performance. Per fortuna. Come è successo, sempre per opera della Cassa Depositi e Prestiti proprietaria, all’ex Dogana di San Lorenzo.

E la vecchia Fiera di Roma, ancora una volta sulla Colombo, il quadrante più colpito? Un caso clamoroso. La nuova Fiera di Roma non può ancora nemmeno mettere in vendita gli ettari dei vecchi capannoni, perché dal Campidoglio ancora non è stata inviata alla Regione, per il vaglio obbligatorio dopo un cambiamento di destinazione d’uso, la delibera firmata all’inizio di agosto dello scorso anno dall’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, che per di più aveva tagliato i metri cubi edificabili e dunque il valore dell’area. E intanto, in attesa che il ministro Calenda sblocchi la pratica al tavolo con il Campidoglio, ettari e ettari di costruzioni sono fortini abbandonati non lontano dalle Mura Aureliane. E che dire dell’ex stabilimento chimico Leo, ridotto a orrendo scheletro sulla Tiburtina?

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Roma, allarme smog: dal primo novembre stop ai veicoli più inquinanti

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Sostenibilità ambientale e abbattimento dell'inquinamento atmosferico. È l'obiettivo alla base delle due ordinanze firmate dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, che riguardano la limitazione della circolazione in città dei veicoli più inquinanti.

Dal primo novembre 2017 al 31 ottobre 2018, si legge in una nota del Campidoglio, sarà in vigore il divieto di accesso e di circolazione all'interno della Ztl «Fascia Verde» del PGTU, dal lunedì al venerdì, a esclusione del sabato, domenica e giorni festivi infrasettimanali alle categorie più inquinanti: vale a dire stop ai autoveicoli benzina pre-euro 1; euro 1 e diesel pre-euro 1; euro 1; euro 2. Le stesse limitazioni interesseranno anche i ciclomotori e i motoveicoli euro 1 a due, tre o quattro ruote, dotati di motore a 2 e 4 tempi che, dal lunedì al venerdì, non potranno più accedere all'interno della Ztl anello ferroviario. 

Tra le esenzioni previste i veicoli muniti di contrassegno per persone invalide; le vetture adibite a servizio di polizia sicurezza ed emergenza e soccorso stradale, così come i mezzi per il pronto intervento per acqua, luce e gas. L'elenco completo delle deroghe sarà comunque consultabile sul sito di Roma Capitale. Le misure sono state adottate a salvaguardia della salute pubblica e riguardano i veicoli a benzina e diesel di vecchia generazione. La Polizia Locale di Roma Capitale dovrà provvedere alla vigilanza al fine di garantire l'osservanza del provvedimento di limitazione della circolazione da parte della cittadinanza.

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Crisi idrica, dopo interventi Acea dispersione acqua ridotta al 37% . Ma “serve” la pioggia

(Fonte: www.repubblica.it)

Ridotto dal 45% al 37% il tasso di perdita nella rete idrica della città di Roma. Dopo un terzo trimestre del 2017 caratterizzato da una grave emergenza siccità,  Acea ha passato al setaccio i 5.400 km di rete idrica, tra metà luglio e fine agosto, analizzando lo stato delle condotte ed effettuando circa 2.300 interventi.

Un'opera di risanamento delle infrastrutture che, ha spiegato Acea presentando i risultati dei primi nove mesi dell'anno, ha permesso la riduzione delle perdite. "In condizioni di normalità l'approvvigionamento di acqua a Roma è di 17 mc/sec – sottolineano dall'azienda – Acea ha assicurato la continuità del servizio nonostante la siccità abbia ridotto tale disponibilità di oltre 2 mc/sec".

 Il servizio idrico a Roma "è tornato regolare" afferma l'ad di Acea, Stefano Donnarumma ma "la crisi idrica ancora non è finita anche perché si registra una profonda carenza dell'acqua dovuta anche al fatto che la pioggia tarda ad arrivare". Al momento, rileva l'ad del gruppo capitolino, "mancano circa 2,3-2,4 metri cubi al secondo rispetto ai 17 medi in genere ricevuti dagli acquedotti romani. Comunque il servizio è stato regolarizzato e ci sono pochissimi disservizi". E questo, sottolinea, "grazie agli interventi e alle riparazioni" effettuate dal gruppo tra giugno e settembre. Tutta la rete, lunga circa 5.400 chilometri, conclude Donnarumma "è stata ispezionata e  abbiamo iniziato una nuova ispezione e ora siamo oltre i 2.500 chilometri ispezionati".