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Politica

Roma, emergenza alloggiativa: “Un albergo per i rifugiati vicino a piazza Indipendenza”

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Lorenzo D'Albergo) – Nella basilica di Santi Apostoli, in via dei Fori Imperiali e al Verano, in zona ex Baobab. I rifugiati, assieme ai rappresentanti dei movimenti per la casa, restano in strada. Ma la prefettura non vuole più aspettare. L'obiettivo è dare un tetto agli sgomberati, sanare una situazione obiettivamente insostenibile. Per questo – in attesa del faccia a faccia Raggi- Minniti – è convocato per le 12.30 di domani a Palazzo Valentini un vertice a tre tra la padrona di casa, la prefetta Paola Basilone, il Campidoglio e la Regione. Per il Comune ci sarà alcun delegato, ma la sindaca Virginia Raggi in persona. Una presenza dal forte valore simbolico, richiesta dall'etichetta, dall'emergenza e dal bisogno di mostrare che i rapporti tra le tre istituzioni non viaggiano soltanto sulle frequenze dello scontro e la polemica.

A quel punto, con tutte le parti attorno allo stesso tavolo, partirà la proposta della prefettura. L'idea sarebbe quella di ricalcare uno schema già visto in altre città: al Comune potrebbe essere chiesto di prendere in carico i rifugiati rimasti senza un tetto dopo gli ultimi blitz delle forze dell'ordine. Nelle ultime ore hanno rifiutato di nuovo qualsiasi soluzione, compresi i circa 70 posti ancora a disposizione nelle strutture di accoglienza gestite da Roma Capitale.

La nuova proposta potrebbe essere più allettante: il Campidoglio M5S sarà invitato a stipulare una convenzione con un hotel, a offrire una sistemazione temporanea per una settimana. Al massimo 10 giorni. Il tempo necessario per consentire agli assistenti sociali del Comune di mettere nero su bianco un censimento bis. Di individuare di nuovo le cosiddette "fragilità" (donne incinte, nuclei familiari con bambini e persone malate) tra gli eritrei e i somali che vivevano nelle occupazioni di via Curtatone, a due passi da piazza Indipendenza e dalla stazione Termini, e di via Quintavalle a Cinecittà. In pieno stato di emergenza, lo sforzo potrebbe essere coperto con una minima parte dei famosi 40 milioni che la Regione ha spiegato a più riprese di aver già messo a disposizione del Comune grillino per risolvere l'emergenza abitativa.

Incontrati Virginia Raggi e i rappresentanti della Pisana – a sedersi al tavolo di domani potrebbe essere l'assessore alle Politiche abitative Fabio Refrigeri o il segretario generale Andrea Tardiola – la prefetta Paola Basilone dovrà convincere anche i movimenti per la casa. Ieri hanno richiesto di partecipare al tavolo. Da cinque giorni schierati a supporto degli accampati di via dei Fori Imperiali, vorrebbero sedersi al vertice di mercoledì per far sentire la propria voce.

La speranza di Palazzo Valentini e che l'ipotesi dell'hotel e di un secondo censimento, al momento la più percorribile, possa essere accolta senza ulteriori polemiche. Anche perché le istituzioni faranno di tutto per venire incontro alle esigenze dei rifugiati: l'idea è quella di cercare una sistemazione non troppo distante da piazza Indipendenza. Soprattutto per favorire la continuità didattica dei bambini di via Curtatone. Secondo i dati raccolti dalle forze dell'ordine nei mesi precedenti al blitz, frequentano scuole e asili non troppo distanti dalla stazione.

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Politica

Marco Cardilli a Radio Roma Capitale: sgombero di via Curtatone, non confermo notizia albergo ma a breve ci sarà soluzione

Marco Cardilli, delegato alla Sicurezza del Comune di Roma, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento "Ma che parlate a fa". In merito allo sgombero di via Curtatone, Cardilli ha dichiarato: "Le prospettive sono molteplici, ci sono una serie di opportunità legate anche al confronto con i movimenti per il diritto alla casa. Il Campidoglio già lavorava ad alcune iniziative, sono progetti di media durata che ripartono dopo un periodo in cui sono stati fermi. Adesso anche il ministro dell'Interno ci sta dando una mano su questo fronte. Questi problemi si possono risolvere solo con una sinergia concreta: è importante ritrovare un'unitarietà di azione anche con la Regione, non ci sottraiamo ad un tavolo interistituzionale".

"La nostra presenza – ha aggiunto il delegato alla Sicurezza – non è mai venuta a mancare, c'ero anche io a piazza Indipendenza, anche se la situazione non ha permesso una presenza fissa delle istituzioni in piazza. Nell'immediatezza quello che si poteva fare era il tipo di assitenza che abbiamo offerto: quello che abbiamo detto abbiamo fatto. Entro ottobre avremo un quadro completo per il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie".

"Al momento non mi sento di confermare che la soluzione sia quella dell'albergo, ma dal tavolo interistituzionale a breve ci sarà una soluzione".

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Cronaca

Uova contaminate, cos’è il Fipronil e quali sono i suoi effetti nel lungo termine

(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it)

(di Marco Bella) – La vicenda delle “uova contaminate al Fipronil è complessa e interessante. I mezzi d’informazione hanno riportato le notizie in modo sostanzialmente corretto, anche se frammentario. Ho raccolto qualche informazione che spero possa essere utile e fornire un quadro d’insieme.

L’uovo e la gallina. Le uova di gallina pesano circa da 50 a 70 grammi, di cui il guscio è la parte più leggera (10% in peso). Su ciascun uovo è indicato un codice che ne identifica l’origine. Il primo numero varia da 0 a 3, e indica come sono state allevate le galline, 3 significa “in gabbie”, 2 indica “a terra”, 1 e 0 invece “con vegetazione all’aperto”. Chiariamo che “a terra” vuole dire inallevamento intensivo, in capannoni dove ci sono 7-9 galline per mq, con la luce sempre accesa: un posto tutt’altro che rilassante. Le prime due lettere indicano la nazione di provenienza (per Italia: IT, per Paesi Bassi: NL) e il resto delle cifre indica lo stabilimento di produzione.

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Politica

Marco Cardilli a Radio Roma Capitale: antiterrorismo, presto fioriere anche a via del Corso

Marco Cardilli, delegato alla Sicurezza del Comune di Roma, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento "Ma che parlate a fa". Per quanto riguarda le misure antiterrorismo, Cardilli ha affermato: "Nella ricerca spasmodica della sicurezza non dobbiamo perdere la vocazione turistica della città. Abbiamo posizionato le fioriere nelle parti che vengono considerate più a rischio, a breve verranno estese anche a via del Corso".

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Politica

Migranti a Roma, Raggi chiede aiuto a Minniti per trovare un tetto ai rifugiati

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Lorenzo D'Albergo) – Gli strascichi dell’operazione di via Curtatone si fanno sentire. E il quadro, tra le consuete polemiche, è in costante mutazione. Perché alle 60 famiglie di rifugiati che, sgomberate dall’altra occupazione di Cinecittà, vivono ormai da giorni nelle tende piazzate nella basilica di piazza Santi Apostoli si sommano gli accampati di via Tiburtina, zona ex Baobab, e quelli che ora per casa hanno un angolo di via dei Fori Imperiali.

Non si muoveranno da lì finché non otterranno un faccia a faccia con Comune, Regione o prefettura. Già oggi potrebbero essere ricevuti a Palazzo Valentini, in un incontro che aprirà la settimana calda dell’emergenza abitativa nella capitale. Il momento clou, il più atteso, sarà il vertice tra la sindaca Virginia Raggi e il ministro dell’Interno Marco Minniti.

L'appuntamento è stato ottenuto solo dopo un fitto scambio di comunicazioni. Prima parola all'inquilina del Campidoglio, sabato, con un sms. Replica positiva del Viminale. Poi è arrivata l'intervista rilasciata dalla prima cittadina alla Stampa: "Roma ha un carico di decine di migliaia di persone che non sono censite ufficialmente. Non si può far finta che queste persone non esistano perché non sono riportate in una tabella Excel. Manca una politica nazionale adeguata su immigrazione e accoglienza ". Parole che, alla vigilia di una riunione tanto delicata, hanno lasciato perplessi chi si era appena visto chiedere un incontro. A quel punto il Comune ha dovuto correggere il tiro, assicurando di avere "buoni rapporti e costanti contatti istituzionali" con la controparte. Riunione salva. A fatica.

Anche perché da Forano arriva secco il "no" del Consiglio del paesino del reatino. Il piccolo Comune ieri ha votato contro il trasferimento di circa 40 degli sgomberati da via Curtatone, lo stabile finito più volte nel mirino delle forze dell'ordine negli ultimi anni per episodi di spaccio e compravendita di posti letto e poi svuotato con un blitz della polizia il 19 agosto. I rifugiati avrebbero dovuto avere di alcune villette – dichiarate però inagibili dal sindaco di Forano – della Sea, la società che gestisce in affitto il palazzone di Idea Fimit.

Insomma, le grane si sommano per chi deve trovare una soluzione. Mentre la prefetta Paola Basilone attende la prossima circolare del Viminale che dovrebbe formalizzare l'ipotesi circolata nelle ultime ore: utilizzare i beni confiscati alla mafia per risolvere l'emergenza casa. In termini numerici, ci sarebbero immobili a sufficienza. A Roma 452 (140 appartamenti, 36 abitazioni e 8 ville) sono ancora in carico all'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. Il Comune, poi, gestisce altre 66 tra case, negozi e terreni. L'ex assessore al Bilancio Andrea Mazzillo ha messo a punto una delibera per rimettere a bando quei beni, fino ad oggi assegnati senza gara. Senza il via libera del Consiglio comunale, però, è paralisi: in una delle ultime commissioni patrimonio, i dirigenti degli uffici capitolini hanno chiarito che senza il nuovo regolamento non si andrà troppo lontano. Esempio: l'Agenzia vorrebbe consegare al Comune altre 17 unità immobiliari, ma attende ancora una replica del Campidoglio. Che, per la fine del 2019, conta di raggiungere la gestione di 300 abitazioni sottratte alla criminalità organizzata. Un obiettivo realistico? Si vedrà dopo la mappatura in programma entro il 30 ottobre.

Con le nuove direttive del ministro Minniti, in caso di inerzia del Comune, dovrebbe essere intanto la prefettura a poter sbloccare la partita. Sia sui beni confiscati alla mafia che su quelli pubblici. Non prima di aver interpellato il demanio, aver individuato gli immobili adatti all'operazione e aver sciolto il nodo dell'eventuale indennità di requisizione da versare all'amministrazione pubblica interpellata. Insomma, la partita potrebbe prendere intere settimane, mesi. Anche perché ci sarà da affrontare la questione graduatorie. A Roma in 10.500 attendono una casa popolare e il Comune ne può garantire circa 500 l'anno. Resta quindi da individuare la modalità di inserimento dei rifugiati nei listoni. L'ipotesi di un elenco bis scatenerebbe le proteste di chi aspetta da anni. Gli equilibri sono precarissimi.

Lo sa bene l'assessora alle Politiche sociali Laura Baldassarre. Ieri ha visitato i centri che ospitano circa 50 degli sgomberati di via Curtatone: "Abbiamo incontrato donne incinte, anziani e malati. Abbiamo visto bambini giocare. Ci siamo accertati delle loro condizioni". Per poi chiedere loro di farsi tramite della voce del Comune con gli altri ex occupanti: ci sono almeno altri 70 posti a disposizione. Letti, non tende.

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Cronaca

Cinque arresti a Torvaianica per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

ROMA: SPACCIAVANO A MINORENNI SOTTO L’OMBRELLONE: LA POLIZIA DI

STATO SMANTELLA UN GRUPPO CRIMINALE DI MAROCCHINI OPERANTE NEI

PRESSI DI UNA SPIAGGIA DI TORVAIANICA.

All’esito di un’articolata operazione di polizia giudiziaria, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma, nel pomeriggio del 25 agosto, ha tratto in arresto cinque cittadini marocchini, A.A. 32 anni, A.N. 47 anni, Z.A. 33 anni, K.A. 38 anni e B.B. 29 anni, colti in flagranza del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso tra loro.

Ed invero, i cinque nordafricani, gravati da precedenti di polizia per reati in tema di stupefacenti ed irregolari sul Territorio Nazionale, avevano allestito un vero e proprio chiosco della droga al centro di una spiaggia libera sulla litoranea di Torvaianica.

Sotto il loro ombrellone, infatti, all’interno di zaini e borse frigo, detenevano diversi involucri contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana ed hashish, oltreché bilancini di precisione ed altro materiale funzionale alla ripartizione al dettaglio delle dosi da vendere.

A seguito di attività di appostamento iniziata sin dalle prime ore del mattino, i “Falchi” della Squadra Mobile, mimetizzati tra i bagnanti, potevano accertare che il gruppo di marocchini appariva muoversi secondo uno schema organizzativo collaudato: gli stessi, dopo aver armeggiato all’interno degli zaini posti sotto l’ombrellone, in modo alternato, si allontanavano a coppie per avvicinare i bagnanti in spiaggia ed offrire stupefacente.

Un servizio che aveva tra i clienti soprattutto minorenni, raggiunti comodamente sotto i loro ombrelloni dagli spacciatori.

Nonostante si muovessero con sospetto e massima attenzione, il gruppo di marocchini non si avvedeva che tra la folla dei bagnanti erano camuffati in tenuta da mare numerosi poliziotti che, accertata la cessione, si lanciavano all’inseguimento dei delinquenti bloccandoli ed ammanettandoli.

Per sottrarsi all’arresto, oltre ad opporsi con violenza ai poliziotti, alcuni soggetti si gettavano tra i cespugli di rovi presenti in spiaggia, costringendo gli operanti ad un difficile inseguimento.

Sotto l’ombrellone occupato dal gruppo criminale, anche con l’ausilio di unità cinofile, venivano rinvenuti complessivamente circa un chilogrammo di marijuana e 2 kg. di hashish, oltre a denaro contante provento della vendita dello stupefacente.

Nel corso dell’operazione, venivano fermati anche gli acquirenti, tre ragazzi italiani, di cui due minorenni, segnalati alla Prefettura- Ufficio Territoriale del Governo di Viterbo ai sensi dell’art. 75 del D.P.R. n. 309 del 1990, il Testo Unico in tema di stupefacenti e sostanze psicotrope che a carico di chi detiene sostanza stupefacente per uso personale prevede una serie di importanti sanzioni amministrative (sospensione della patente di guida, del passaporto, ecc.) oltre alla sottoposizione ad un programma terapeutico e socio –riabilitativo.

Durante le predette fasi, un agente dei Falchi, aggredito da uno degli arrestati, subiva la frattura della mano destra, riportando una prognosi di 30 giorni.

Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale Penale di Velletri, tutti gli arrestati sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Velletri e posti a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

 

Roma, 28 agosto 2017

Comunicato scaricabile dal sito: http://questure.poliziadistato.it/Roma
e dalla pagina Facebook della Questura di Roma (clicca qui)
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Cronaca

Ostia, in pineta scoppia un nuovo incendio all’alba

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Non c'è pace per la pineta di Ostia. Ormai non passa un giorno senza che divampino nuovi roghi in quello che era il polmone verde di Roma e che nei giorni si sta trasformando in una desolante distesa di cenere.

Oggi, intorno alle 6 del mattino, come accade da oltre una settimana, si è sviluppato un nuovo incendio. Le fiamme sono partite, ancora una volta, dalla stessa zona interessata dai roghi degli scorsi giorni, il tratto di pineta compresa tra viale Villa di Plinio e via Cristoforo Colombo, verso il mare. Tra le ipotesi prese in considerazione, anche quella che le fiamme possano essersi sviluppate dalla brace sottostante dei roghi dei giorni scorsi, non spenta del tutto.

È intervenuto un elicottero della Regione, con frequenti lanci mirati per tentare di sconfiggere le fiamme. La pineta di Castel Fusano continua a bruciare nonstante i presidi dei vigili urbani e dell'esercito.

Fiamme anche a Salone e Prima Porta. Ancora roghi di sterpaglie nella notte a Roma. I vigili del fuoco sono intervenuti al campo nomadi di via Salone e a Prima Porta dove, a quanto riferito dai pompieri, c'erano focolai all'interno del cimitero. Nella serata di ieri i pompieri hanno effettuato almeno 60 interventi con una percentuale molto alta di incendi di sterpaglie.

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Cronaca

Operazione contro truffe car e scooter sharing a Roma, decine perquisizioni

Maxi operazione dei carabinieri a Roma contro le truffe a car e scooter sharing. Sono in corso decine di perquisizioni dei carabinieri del Comando provinciale di Roma nei confronti di persone sospettate di aver messo in atto un'articolata truffa ai danni di società di car e scooter sharing che operano nella Capitale.

Secondo gli investigatori sarebbero riuscite a creare profili di registrazione alle piattaforme erogatrici del servizio di noleggio rubando dati e fotografie di ignare persone realmente esistenti che venivano "postate" sui profili "aperti" di noti social network. Con quelle credenziali avrebbero beneficiato delle auto e degli scooter a noleggio completamente gratis, creando un danno alle aziende di alcune centinaia di migliaia di euro

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Cronaca

Roma, scoperti 250 chili di hashish in un tir: cinque arresti

(Fonte: www.repubblica.it)

Cinque persone arrestate, di nazionalità italiana e francese, e 250 chili di hashish sequestrati: e' il risultato di un'operazione messa a segno nei giorni scorsi dagli investigatori del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma a seguito di un controllo effettuato su un autoarticolato-frigo con targa lettone, fermo nel quartiere Magliana della Capitale.

Dopo aver osservato a lungo il comportamento sospetto dell'autista, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria sono intervenuti quando il mezzo e' stato raggiunto da altre quattro persone, a bordo di due autovetture, che sembravano intente a prendere accordi con l'autista del camion e quindi procedere allo scarico della merce. Alla richiesta di chiarire la natura del carico trasportato e di esibire la relativa documentazione commerciale, l'autista del tir – un cittadino francese, residente in Spagna – ha manifestato segni di nervosismo, mentre gli altri hanno cercato di risalire sulle proprie auto per darsi alla fuga. A quel punto e' scattato per tutti il blocco.

Dall'analisi della documentazione commerciale e' emersa la natura della merce trasportata, costituita da verdure surgelate, provenienti dalla Spagna e diretti ad una societa' all'ingrosso della Capitale, successivamente rivelatasi completamente ignara della spedizione. In verita', durante la perquisizione, i militari del Gico hanno scoperto che nelle varie confezioni di surgelati era stata nascosta un'ingente partita di sostanza stupefacente, pari ad oltre 250 chilogrammi di hashish.

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Politica

Manutenzione aree verdi: Campidoglio vuole polizze assicurative „ Aree verdi, il Campidoglio punta sui volontari. Ma per sfalciare i prati devono prima assicurarsi

(Fonte: RomaToday)

Per la "manutenzione occasionale" del verde il Comune chiede ad associazioni e comitati di presentare regolare domanda e di sottoscrivere una polizza assicurativa. Protestano i comitati: "Già paghiamo le tasse per servizi che non riceviamo. Se poi decidiamo di sfalciare un giardino incolto, ora dobbiamo anche pagare?"

(di Fabio Grilli) – Manutenzione aree verdi: Campidoglio vuole polizze assicurative

Per la manutenzione del verde, occorre chiedere un permesso. Addio ad iniziative improvvisate. I cittadini che vogliono darsi da fare per migliorare il decoro dei giardini pubblici, devono essere autorizzati. E devono disporre di una polizza assicurativa. Questi sono i requisiti che l’amministrazione ha deciso di fissare. Paletti che sono stati messi nero su bianco, il 3 agosto, da una determina dirigneziale firmata dal direttore del Dipartimento Ambiente.

Il form da compliare

Si parte da una delibera di Giunta capitolina (n.66/2017) e si arriva alla compilazione di un form in cui si chiede al singolo cittadino, di fornire una serie di indicazioni. Nel caso sia membro di un’associazione viene chiesto di riportare anche gli estremi della stessa, vale a dire la sede, i recapiti, la partita iva o il codice fiscale. E’ necessario poi che specifichi dove e quando intenda svolgere gli interventi di manutenzione e deve inoltre descriverne l’attività. Si va dalla manutenzione degli arredi urbani, alla potatura degli arbusti, da quella  degli alberi allo sfalcio del verde. Occorre anche indicare quali sono i dispositivi di protezione individuale che si andranno ad utilizzare e quali mezzi ed attrezzature saranno usate. Nel compilare il form, il cittadino deve dichiarare di essere in possesso di “apposita assicurazione per la copertura dei rischi occorrenti ai volontari, al personale professionale eventualemente impiegato nonché nei confronti di terzi”.  Infine, “ove necessario, dovrà essere prevista anche un’apposita cantierizzazione dell’area per la prevenzione dei rischi, sotto la supervisione del servizio giardini”.  

L'incentivo alla partecipazione

La determina si richiama espressamente alle "Linee guida per il regolamento del verde e del paesaggio urbano" che sono state approvate con la deliberazione della Giunta Capitolina n66/2017. In particolare si cita l’obiettivo “di coinvolgere il cittadino e promuovere le iniziative volte alla sensibilizzazione della comunità sul verde urbano, quale risorsa ed elemento identitario culturale della città”. Partecipazione che tuttavia, nonostante le intenzioni dichiarate, rischia di risultare troppo ingessata.

Le reazione dei volontari

“Due settimane fa, il nostro Comitato di Quartiere ha organizzato lo sfalcio della rotonda che si trova in piazza Hazon. In modo del tutto casuale, nella stessa giornata ci sono stati i volontari dell’Associazione Decima 50 che si sono dedicati alla sistemazione del parco di via Roberto Lordi – spiega il Presidente del CdQ Torrino Decima – e sempre quel giorno, che era un sabato, ci sono stati altri cittadini che hanno effettuato delle pulizie e la sistemazione di alcuni arredi nel parco giochi vicino l’ex scuola Ruffini”. Tutte iniziative spontanee. “Ora pretendono che per svolgere attività del genere, si debba chiederne l'autorizzazione. Non solo, vogliono farci pagare anche un’assicurazione. Quanto dobbiamo spendere, per supplire alle carenze dell'amministrazione? Mi sembra una follia”.

Già annullato un 'intervento di pulizia

La determina dirigenziale è stata notata anche dai residenti di un altro quartiere. “Credo che a questo punto noi si debba annullare la pulizia degli ingressi di Vitinia già programmata per sabato mattina -commenta Paolo, un attivista del Comitato di Quartiere e del gruppo Vitinia in Bici – con l’emanazione di questo atto, amministrativamente ineccepibile, credo sarà molto difficile procedere come sin qui fatto a interventi di pulizia basati sulla buona volontà delle persone”.

Bocciato il baratto amministrativo

La soluzione trovata dalla Giunta e sintetizzata nel modulo elaborato dal Dipartimento ambiente, sembra muoversi in direzione diversa da quanto richiesto dai cittadini. “Avevamo chiesto sgravi contribuitivi per continuare a dedicarci alla pulizia ed alla manutenzione degli spazi comuni – ricorda l’avvocato Canale del Coordinamento dei Comitati di Quartiere del IX Municipio – in altre città il baratto ammainistrativo già avviene, c’è una norma che lo prevede, l’ex articolo 24 dello Sblocca Italia. Non ce l’hanno concesso ed adesso capiamo anche il perché”.