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Cultura

L’almanacco romano: 6 giugno 68, muore Nerone

6 giugno 68 muore NERONE Imperatore romano. Fu il quinto ed ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia succedendo al suo padre adottivo Claudio nell'anno 54 e governò per quasi quattordici anni, fino al suicidio all'età di 30 anni circa

Salì al trono diciassettenne e governò dal 54 al 68 d.C. Per il primo quinquennio governò in modo tradizionale, aiutato dal prefetto Afranio Burro e dal filosofo Seneca. Il 58, indicato come anno del mutamento, fu l'anno in cui Nerone cominciò a esigere più autorevolezza e volle governare in modo più personale. Nel 60 istituì i giochi chiamati Neronia, costringendo i senatori (e se stesso) a partecipare alle gare, dove emergeva l'immagine del divino imperatore. Intanto intervenne in Oriente e progettò un viaggio in Grecia, per aderire alla politica ellenistica. Nel 62, con il ritiro di Seneca e la morte di Burro, Nerone fu affiancato da Tigellino; nel 64 l'incendio probabilmente accidentale in Roma, del quale fu accusato lo stesso imperatore Nerone, distrusse una considerevole parte della città. Questo diede l'opportunità di una grandiosa ricostruzione, che toccò anche il palazzo imperiale che si espanse dal Palatino al luogo dove ora c'è il Colosseo, che verrà edificato nel 72 d.C. Nel 66 Nerone intraprese il programmato viaggio in Grecia e vi permase troppo a lungo provocando difficoltà interne ed esterne a Roma. Premuto da queste difficoltà, decise di tornare a Roma solo nel 68, quando la situazione era precipitata. 

Anche se il suo comportamento ebbe certamente eccessi violenti e stravaganze, si può dire che non tutto ciò che gli venne imputato dagli storici contemporanei sia vero: ad esempio fu accusato del grande incendio di Roma, con l'obiettivo di ricostruire la città ed edificare la propria maestosa residenza, la Domus Aurea, fatto da cui gli studiosi moderni tendono a discolparlo. Nerone accusò dell'incendio i cristiani, che furono arrestati e condannati in massa. Infine, qualche anno dopo, abbandonato anche dai pretoriani e dall'esercito, venne deposto dal Senato e tentò di fuggire, ma alla fine, vistosi perduto, si tolse la vita nei pressi di Roma, nella villa di uno dei suoi liberti

(* immagine di Egisto Sani)

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Cultura

L’almanacco romano: 5 Giugno 1944, esce in edicola “Il Tempo”

5 Giugno 1944 esce in edicola IL TEMPO. La prima redazione è in Piazza di Pietra, poi passerà in Piazza Colonna dove è tutt’ora.

Il quotidiano era stato fondato da Renato Angiolillo il 6 maggio dello stesso anno. Il primo numero, all’indomani della liberazione di Roma, viene stampato in una vecchia tipografia in via Mario de’ Fiori: sulla testata reca la scritta “Il Tempo” seguito da “l’Italia” e nella sottotestata appare l’indicazione “Quotidiano socialdemocratico”. E’ composto da un unico foglio, e viene venduto al prezzo di 50 centesimi di lira.

Sospeso dopo due soli numeri dal comando alleato per “violazione degli accordi sulla stampa”, esce nuovamente in edicola il 9 giugno con la nuova sottotestata “Quotidiano indipendente”.

Nel 1945, quando la maggior parte dei quotidiani ricompaiono nelle edicole, Il Tempo è il quotidiano più letto nella capitale con una tiratura di 300.000 copie. La sede viene trasferita a Palazzo Wedekind, in piazza Colonna.

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Sport

Di corsa sulle “Orme del Papà”

L’emozione di correre mano nella mano con il proprio figlio o con il proprio papà o di spingere la carrozzina con il proprio erede, o addirittura portare al traguardo una mamma con il nascituro ancora in grembo. Questa è stata in sintesi la decima edizione di “Sulle Orme del Papà”, manifestazione organizzata da Esercito Sport&Giovani con la collaborazione della Fidal Lazio. Oltre 300 coppie, di ogni età, capacità e provenienza, hanno risposto all’appello e si sono presentate allo Stadio dei Marmi per percorrere in simbiosi 400 metri di sentimento e voglia di stare insieme. La parte agonistica non ha avuto molta rilevanza, ma certamente il valore sportivo trasmesso da quest’evento rimarrà a lungo scolpito nella mente di chi vi ha partecipato. Fra i tanti che si sono presentati al nastro di partenza anche l’Assessore allo Sport di Roma Capitale Daniele Frongia (nella foto), il Presidente della Commissione Sport Angelo Diario, il Segretario Generale della Fidal Fabio Pagliara, il capo-ufficio stampa della Federazione Atletica Leggera, tutti rigorosamente con figli al seguito.

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Politica

Domenica 55 comuni al voto

Sono 55 i comuni che andranno al voto nel Lazio domenica prossima e tra questi ci sono due capoluoghi di provincia: Rieti con giunta uscente di centrosinistra e Frosinone con giunta uscente di centrodestra. In tutto sono 13 i comuni superiori ai 15.000 abitanti che quindi potrebbero andare al ballottaggio previsto tra due settimane: sei avevano un'amministrazione di centrodestra e sette di centrosinistra. Oltre a Rieti e Frosinone, anche Gaeta, Sabaudia e Sezze in provincia di Latina, Ardea, Cerveteri, Fonte Nuova, Frascati, Grottaferrata, Guidonia e Ladispoli in provincia di Roma e Tarquinia in provincia di Viterbo. Sono dodici infine i Comuni che vanno al voto prima della scadenza naturale del mandato.

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Cronaca

Rogo di Centocelle a Roma, Seferovic torna in libertà. Caccia al fratello

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Giuseppe Scarpa) – Torna libero Serif Seferovic, il 20enne rom fermato a Torino giovedì scorso perchè sospettato di aver avuto un ruolo nella morte  delle tre sorelle della famiglia Halilovic, morte intrappolate nel camper in fiamme dove vivevano con altri otto familiari a Centocelle. Lo ha deciso il gip del capoluogo piemontese Alessandra Danieli che ha convalidato il fermo di polizia ma non ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Che siano stati i Seferovic gli autori del rogo di Centocelle ci sono pochi dubbi. Il furgoncino infatti ripreso dalle telecamere la notte del 10 maggio è quello di Renato Seferovic, fratello di Serif, latitante ricercato dalla squadra Mobile. Serif dunque è stato scarcerato non perché non sia ritenuto in qualche misura responsabile del rogo ma perché "allo stato – sottolinea il gip – non sono stati acquisiti sufficienti indizi al di là di ogni ragionevole dubbio" che giustifichino la detenzione in carcere.

"Come esposto – scrive il giudice nell'ordinanza – il dato di assoluto rilievo investigativo è rappresentato, da parte degli autori del delitto del furgone di proprietà di Renato Seferovic, fratello del fermato, consente di concentrare nel nucleo di appartenenza dei predetti indagati la responsabilità del fatto, tale medesimo elemento, non consente tuttavia di escludere, in mancanza di ulteriori acquisizioni di indagine che il soggetto ripreso dalle immagini del sistema di videosorveglianza, anziché il Serif fosse altro soggetto, in ipotesi appartenente allo stesso gruppo familiare ovvero semplicemente vicino al gruppo, che presentava le stesse caratteristiche fisiche, di per se non univocamente ascrivibili al solo Serif, a maggior ragione in mancanza di qualsiasi accertamento in ordine alle caratteristiche fisiche degli altri familiari di sesso maschile del predetto". Ovviamente soddisfatto per la decisione del gip il legale di Serif, l'avvocato Gianluca Nicolini.

Seferovic era stato fermato il primo giugno scorso a Torino in una operazione congiunta degli uomini della squadra mobile del capoluogo piemontese e di Roma.
Su di lui gravavano indizi di colpevolezza in relazione al lancio di una bottiglia incendiaria contro il camper dove dormiva l'intera famiglia Halilovic la notte del 10 maggio scorso, e dove morirono le tre sorelle di 20, 8 e 4 anni. Il giovane nel corso della convalida del fermo si era difeso affermando che quella notte non si trovava in zona Centocelle ma era con l'intera famiglia in una area di parcheggio a Prati Fiscali, periferia est della Capitale.

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Cronaca

Roma, uccise il ladro che entrò nella sua villa, il gip archivia: «E’ stata legittima difesa»

(Fonte: www.ilmessaggero.it)

Un tentativo di rapina in villa fallito per la reazione del proprietario che uccise uno dei banditi, il romeno Nicolas Valentin Barbat. Accusato di omicidio volontario, Ilario D’Apollonio, 85 anni, l’uomo che il 29 giugno 2013 reagì all’azione dei malviventi, ha ottenuto oggi l’archiviazione della sua posizione dal gip di Roma Gaspare Sturzo. A D’Apollonio il gip ha riconosciuto la legittima difesa. 

All'epoca vennero condannati a cinque anni e quattro mesi di reclusione Robert Costantin Grancea e ad Adrian Liviu Petrascu. Il loro complice Gheorghe Prisacaru a quattro anni e otto mesi di reclusione. I quattro rapinatori, uno dei quali armato, si introdussero di notte nella villa dei coniugi D' Apollonio, in via Nomentana, e legarono ed imbavagliarono la padrona di casa, Ilaria Ciocchetti, anch'essa ottantenne, che li aveva sorpresi.

Accortosi di quanto stava accadendo D' Apollonio prese l'arma, sparò ed uccise Barbat. L'archiviazione del procedimento era stata sollecitata dal pm Elisabetta Ceniccola anche su sollecitazione degli avvocati Diego Perugini e Sonia Battagliese, legali della coppia di anziani vittime del tentativo di rapina. Nel provvedimento, il pm Ceniccola ha sottolineato che «la condotta omicidiaria sia stata posta in essere da un soggetto in età avanzata nei confronti di un uomo di 35 anni di alta statura e di fisicità robusta al fine di difendere se stesso e sua moglie (impossibilitata a reagire in quanto immobilizzata ed imbavagliata) dalla condotta violenta di più rapinatori travisati di cui almeno uno armato». Per il pm, dunque, la legittima difesa invocata da D' Apollonio era giustificata dal «pericolo per l'incolumità sua e della moglie». Gli altri tre banditi furono successivamente catturati e condannati a pena varianti tra cinque anni e quattro mesi e quattro anni di reclusione.

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Cultura

L’almanacco romano: 3 giugno 1963, muore a Roma Papa Giovanni XXIII

3 giugno 1963 muore a Roma Papa Giovanni XXIII: Per le cronache storiche è il Papa buono, che rivolgendosi ai fedeli in Piazza San Pietro disse: «Date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa!"»

Nato a Sotto il Monte, piccolo borgo del bergamasco, e morto nella Città del Vaticano a giugno nel 1963, Angelo Giuseppe Roncalli venne eletto al soglio pontificio nel 1958, portando una ventata di evangelizzazione nella Chiesa Cattolica.

Primo pontefice ad abbattere le distanze con i fedeli, manifestò la sua rivoluzionaria umiltà nel celebre discorso della luna. Rimasero indelebili nella memoria collettiva le visite ai bambini malati dell'ospedale romano Bambin Gesù e ai carcerati di Regina Coeli.

Medesima apertura fu rivolta verso gli evangelizzatori di altre confessioni, stabilendo la figura del “Papa pellegrino”. Tra gli eventi storici vissuti sotto il suo pontificato, il più drammatico fu la crisi dei missili a Cuba, quando si sfiorò un conflitto nucleare tra le due superpotenze, alle quali rivolse un accorato appello alla pace.

Beatificato nel 2000 da Giovanni Paolo II, insieme a quest'ultimo è stato proclamato "santo" il 27 aprile 2014.

(* immagine di Medici con l'Africa Cuamm)

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Cultura

L’almanacco romano: 2 giugno 1981, muore il cantautore Rino Gaetano

2 giugno 1981 All'alba in via Nomentana a Roma, in seguito ad un grave incidente stradale muore il cantautore Rino Gaetano. L'autore e inteprete di "Gianna" e "Nuntereggae più" esce di corsia con la sua Volvo finendo contro un autocarro. Era nato a Crotone nel 1950.

La carriera e la vita del cantautore crotonese Rino Gaetano si interrompono tragicamente all'età di trent'anni . Già l'8 gennaio un fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Rino contro il guardrail: il cantante rimase incredibilmente illeso mentre la sua auto venne completamente distrutta. Rino aveva deciso poi di acquistare una nuova Volvo 343 grigio metallizzato. Quel 2 giugno, verso le tre di notte, dopo una serata passata nei locali, Rino sta tornando a casa, da solo, a bordo della sua auto. 

Alle 3.55, mentre percorre via Nomentana, a livello dell'incrocio di via Carlo Fea, cade con la testa sul volante e la macchina invade la corsia opposta. Il camionista che sopraggiunge nell'altro senso prova a suonare il clacson, ma l'urto è inevitabile. La parte anteriore e il lato destro della Volvo vengono distrutti, Rino batte violentemente la testa contro il vetro e il petto sul volante e perde conoscenza. L'autopsia rivelerà un possibile collasso prima dell'incidente mentre il camionista racconterà di aver visto Rino accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi qualche attimo prima dell'impatto. Il 2 giugno di ogni anno, a piazza Sempione, il cantautore viene ricordato con un concerto della Rino Gaetano Band.

(* immagine di obbino)

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Politica

Roma, “No alla sanatoria ambulanti”. Stop del I Municipio al salva-Tredicine

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Laura Mari) – Il condono del suk pende come una spada di Damocle sui Municipi. Dopo l'approvazione della delibera sul commercio su area pubblica da parte del Campidoglio, ora a dover decidere se sanare o allontanare le bancarelle irregolari dalle aree di maggior pregio sono le amministrazioni territoriali.

Il regolamento "salva-Tredicine, voluto dal presidente grillino della commissione Commercio, Andrea Coia, prevede che le cosiddette bancarelle anomale, ovvero in contrasto con le norme vigenti (ad esempio con il codice della strada) possano essere trasformate in posteggi fissi (e dunque autorizzate a restare dove sono) se entro 90 giorni il Municipio di appartenenza accetterà la richiesta dell'ambulante. Una sanatoria che, se passasse, rischierebbe di rendere legale il suk che quotidianamente invade le aree davanti ai monumenti del centro storico, ma che assedia anche gli incroci stradali e i marciapiedi.

Una giungla di bancarelle ben rappresentata dai numeri dell'ultimo censimento del tavolo capitolino del decoro. In città, infatti, le postazioni anomale sono 149, di cui 45 nel I Municipio e 36 nel centro storico (in zona Vaticano, invece, sono 9). "Numeri inquietanti, che testimoniano la necessità di fare ordine e restituire decoro al salotto di Roma", sottolinea Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio. Che avverte: "Non abbiamo intenzione di condonare le bancarelle anomale. Entro tre mesi esamineremo tutte le richieste e non assegneremo licenze fisse a quegli ambulanti che stazionano a ridosso dei monumenti".

Tolleranza zero, dunque, per chi finora ha potuto vendere la propria merce nelle aree di maggior pregio e in deroga ad ogni regola. Bancarelle non a norma che vanno ad aggiungersi alle decine di postazioni autorizzate che assediano il I Municipio. Solo nel centro storico, ad esempio, ogni giorno lavorano 26 camion bar, 71 urtisti, 42 bancarelle stagionali, 87 a rotazione e 57 fisse che occupano spazi di ogni rione, da Monti al Colosseo, dall'Esquilino alla Fontana di Trevi.
"Con l'approvazione del regolamento targato 5Stelle si è persa una straordinaria occasione per riportare decoro a Roma", attacca Tatiana Campioni, assessore al Commercio del I Municipio. "Per arginare il degrado – spiega – stiamo censendo tutte le bancarelle e contemporaneamente controlliamo se la loro posizione sia in contrasto con le norme del codice della strada o della tutela del patrimonio artistico". Le postazioni irregolari saranno cancellate per, sottolinea Campioni, "preservare e salvaguardare il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio ".

Ma le bancarelle anomale non si trovano solo nel centro storico (ad esempio in piazza di Spagna all'angolo con via Condotti o in via del Lavatore, davanti alla Fontana di Trevi), ma anche in molti altri quartieri della città, Nel II Municipio, zona Salario-Parioli, sono 36, mentre tra Centocelle e il Prenestino (V Municipio) arrivano a 24. A Monte Sacro-Conca d'Oro (III Municipio) sono 15. Numeri che incrementano la cifra totale di circa 12mila bancarelle presenti in tutto il territorio della capitale e che ora toccherà all'assessore capitolino al Commercio, Andrea Meloni, tentare di riordinare dopo l'approvazione della delibera "salva-Tredicine".
Il provvedimento votato dall'Aula Giulio Cesare non stabilisce regole più ferree per gli ambulanti, bensì ratifica sanzioni irrisorie e cancella la specificità merceologica. In pratica, gli ambulanti potranno vendere anche merce diversa da quella prevista dalla licenza.

"Questa delibera è una vera è propria follia", attacca la consigliera radicale del I Municipio, Nathalie Naim. "Il suolo pubblico – prosegue è di tutti i cittadini e non può diventare una proprietà privata per chi non produce alcun servizio utile ma anzi, crea disagio e degrado". Secondo Naim "la delibera continua a privilegiare il monopolio delle grandi famiglie di ambulanti che, in virtù del criterio di anzianità, potranno continuare a ottenere licenze". Sebbene infatti la delibera 5Stelle preveda che ogni famiglia possa avere massimo venti licenze per ogni Municipio (dieci nel settore alimentare e altrettante in quello non alimentare), avvalendosi di prestanome, i grandi imprenditori dell'ambulantato porebbero continuare a gestire il settore nella capitale.
Intanto, associazioni e comitati minacciano ricorsi al Tar per fermare una delibera che ritengono "in pieno contrasto con la direttiva europea Bolkestein ".

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Cronaca

Roma, tenta di suicidarsi in casa con le bombole del gas: salvato

(Fonte: Il Quotidiano del Lazio)

Era deciso a farla finita con la vitaCosì, ieri pomeriggio a Roma, in via del Ponte di Pantano, una traversa della via Casilina nei pressi della fermata della metro C Graniti, un uomo di 43 anni ha portato in casa 4 bombole del gas. Il particolare non è sfuggito adun vicino di casa, che ha chiamato il 112 segnalando quanto stava accadendo.

Immediato l’intervento sul posto del personale del Reparto Volanti e del Commissariato Casilino che, appena giunto sul posto, ha rilevato un forte odore di gas. I poliziotti, quindi, hanno dapprima fatto immediatamente evacuare le 8 abitazioni dello stabile e, contestualmente, allertato i Vigili del Fuoco per poter aprire l’appartamento e accedere all’interno.

Poco istanti dopo gli agenti della Polizia di Stato, una volta riusciti a entrare nell’abitazione ormai satura di gas, hanno bloccato l’uomo, successivamente identificato per A.P., romeno di 43 anni. Gli agenti hanno chiuso i rubinetti delle bombole e aperto tutte le finestre presenti all’interno per arieggiare l’ambiente. Messa in sicurezza l’area, le persone evacuate in precedenza hanno potuto riprendere possesso delle loro case. A.P., portato negli uffici del Commissariato Prenestino è stato al termine arrestato.