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Sport

Rosaria Console attesa protagonista della Maratona di Roma

Quest’anno gli organizzatori della Maratona di Roma hanno puntato molto sulla gara femminile, con l’obiettivo di assaltare il record della russa Galina Bogomolova (2:22.53) stabilito nel 2008, che ancora oggi è la migliore prestazione assoluta su suolo italiano. L’impresa sarà tentata dalla 30enne etiope Koreen Jelela, che vanta un personale di 2:22.43, ovvero 10 secondi sotto il record del tracciato di Roma, e la 25enne etiope Edesa Workenesh, che lo scorso anno ha fissato il suo personal best in 2:24.04. Ma l’attenzione sarà riposta sul rientro in maratona, a quattro anni di distanza, di Rosaria Console, la fondista delle Fiamme Gialle che a Roma arrivò terza nel 2004 e che si presenta con un personale di 2:26.10. Dopo gli ultimi due test sulla mezza maratona, Console si è detta soddisfatta dei crono ed è pronta a puntare in alto, cercando di inserirsi nel gruppo delle africane che da 8 anni monopolizzano la gara. La 37enne atleta di Martina Franca avrà un pace maker d’eccezione: si tratta di Giorgio Calcaterra, il pluricampione del mondo di ultra maratona che alla Maratona di Roma ha sempre stupito per le sue imprese. Il runner romano avrà il compito di tenere il passo da lei indicato e motivarla durante l’intera gara. Grazie alla sua popolarità, Calcaterra avrà migliaia di spettatori che lo inciteranno e di conseguenza Console avrà dalla sua parte il calore dei romani. Sempre per quanto riguarda la partecipazione di atleti italiani, il 2 aprile sarà in gara il campione italiano in carica Ahmed Nasef (p.b. 2:10.59), che punterà ad un piazzamento d’onore.

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Cronaca

Prime casette per Amatrice

È  stata una giornata molto importante ieri, non solo per le 25 famiglie che hanno preso possesso delle prime “casette” ad Amatrice, ma per tutta la popolazione di questa parte d’Italia, dopo un trauma come quello del terremoto. Il totale delle Sae richieste nell’area del comune di Amatrice è di 499 unità. Sono in corso lavori su 16 aree, per un totale di 304 Sae su 30 aree totali. Un risultato che ha tanti diversi protagonisti: dal comune di Amatrice ai tantissimi operatori e volontari impegnati in un enorme sforzo comune sull’obiettivo più importante: dare un tetto alle famiglie dopo lo shock del sisma. Pezzo dopo pezzo, con il contributo di tante persone e con la presenza costante e attiva delle istituzioni. Dal mese di aprile sarà in funzione ad Amatrice la sede decentrata dell’ufficio ricostruzione, uno strumento per stare ancora più vicini a questa comunità, intercettarne i bisogni, rendere più efficiente l’assistenza e la ricostruzione. Nella struttura sarà presente anche l’ufficio tecnico comunale.

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Cultura

Luca Barbareschi a Radio Roma Capitale 93fm: il Teatro Eliseo rischia di chiudere perché sono ebreo?

Luca Barbareschi, direttore del Teatro Eliseo di Roma è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich "Roma ogni giorno". Sul rischio di chiusura dell'Eliseo Barbareschi ha dichiarato: "Franceschini dovrebbe essere orgoglioso di avere un teatro virtuoso che con un ventesimo delle risorse è riuscito a stare in piedi, ma che è destinato a morire".

Il direttore dell'Eliseo ha aggiunto: "Ho visto l'intervento di Bergamo sul Sole 24-Ore, ma mi rifiuto di ascoltare uno sciocchezzaio ridicolo, questo sindaco sta facendo chiudere un teatro dopo l'altro. Evidentemente per il Comune di Roma il Teatro non è strategico, d'altronde loro sono un parto di un comico, che ruba anche le idee agli altri, come ad esempio nel caso 'Piantando chiodi nel pavimento con la fronte' di Bogosian".

Barbareschi ha inoltre dichiarato: "Io non voglio litigare con Franceschini, che tra l'altro non mette mai piede in un teatro, ma non può rimangiarsi la parola data e l'emendamento che ha voluto lui. C'è un problema antisemitico perchè sono ebreo? L'anitisemitismo è l'odio verso la libertà di pensiero e questo teatro è nato su questi presupposti".

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Politica

Nuovi equilibri in Consiglio Regionale

Cambiano gli equilibri all'interno della maggioranza del Consiglio Regionale del Lazio. Nasce infatti il gruppo del Movimento democratico e progressista (Mdp) con i tre consiglieri ex SI-SEL Gino De Paolis, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi, che raccoglie anche le adesioni di due esponenti ex PD, Rosa Giancola e Riccardo Agostini. Il nuovo gruppo, che dispone dunque di 5 seggi, diventa il terzo assoluto, dopo PD e M5S, alla pari di quello di opposizione di centrodestra Cuori Italiani. «Ovviamente quello che accade nel gruppo dell'Mdp non è oggetto di mie riflessioni. Quello che do per certo è che non ci sarà nessuna conseguenza all'interno della maggioranza». Questo ha affermato ai microfoni di Radio Roma Capitale il capogruppo del PD alla Pisana Valeriani, che prosegue: «Auguro ai colleghi che hanno fatto questa scelta di trovarsi bene nel nuovo gruppo, ma la maggioranza in questi anni è stata sempre solida e compatta. Le polemiche a livello nazionale? Non c'è mai stata una polemica al nostro interno e sarà così fino alla fine della legislatura».

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Cronaca

Teatro Eliseo: a fine stagione rischio chiusura

Il nostro inviato, Jacopo Nassi, sta seguendo la.conferenza stampa di Luca Barbareschi, direttore artistico del Teatro, nella quale sta annunciando la probabile chiusura del teatro al termine della stagione corrente a causa dei pochi fondi resi disponibili da parte dello Stato.

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Cronaca

Ambulanti ancora in piazza contro la Bolkestein

Il nostro inviato, Jacopo Nassi, a Piazza della Repubblica per seguire la manifestazione degli ambulanti (provenienti da tutta Italia) per protestare con l'applicazione  della Direttiva Bolkestein.

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Sport

Scatta il conto alla rovescia per l’Appia Run

Scatta il conto alla rovescia per la 19ª edizione della ROMA APPIA RUN, manifestazione podistica su strada organizzata dall’ACSI Nazionale in collaborazione con ACSI Italia Atletica e ACSI Campidoglio Palatino. Meno di trenta giorni prima di prendere il via dal Viale delle Terme di Caracalla e vivere l’esperienza indimenticabile di correre una gara unica al mondo, la sola su ben 5 pavimentazioni diverse: asfalto, sampietrino, basolato lavico, sterrato e per finire la pista dello Stadio Nando Martellini alle Terme di Caracalla. La prova, ideata da Roberto De Benedittis, vedrà al via più di 7.000 concorrenti divisi sulle due distanze di km. 13 e km. 4 su uno dei percorsi più amati dai podisti di tutta Italia. Dalle iscrizioni pervenute finora, tutte le regioni saranno rappresentate, e già 20 nazioni saranno presenti sulla griglia di partenza. Centinaia di appassionati di fitness, wellness e naturalmente running si stanno preparando per affrontare il tracciato che prevede i passaggi storici: la Tomba di Cecilia Metella il Circo di Massenzio, il Quo Vadis, il Bosco Sacro, il Ninfeo di Egeria all’interno del Parco della Caffarella, fino all’arrivo in uno degli stadi più affascinanti del mondo. Hanno già dato la loro adesione alcuni degli atleti più interessanti del panorama podistico italiano, i cui nomi saranno svelati nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento in programma il prossimo 4 aprile in Campidoglio. Anche quest’anno il giorno precedente alla gara, sabato 8 aprile alle ore 15.00, sarà dedicato ai più piccoli che avranno l’opportunità di calcare la pista dello stadio Nando Martellini partecipando alla gara “Fulmine dell’Appia”. Sempre da sabato 8 e per tutta la domenica sarà aperto il villaggio all’interno del quale ci si potrà divertire ed allenare con le lezioni tenute dai trainer della “Wellness Town”. Le iscrizioni sono naturalmente già aperte e a portata di click sul sito www.appiarun.it fino al 3 aprile.

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Cultura

“Semo una carne sola” in mostra a Palazzo Ferrajoli

Domani, 16 marzo 2017, alle ore 11,30, presso la sede di rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, a Palazzo Ferrajoli in Piazza Colonna 355, verrà inaugurata la mostra "Semo una carne sola" dell'artista Gianni Maran dedicata al grande poeta gradese Biagio Marin.  La mostra è organizzata dalla presidenza del consiglio della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e si avvale del patrocinio del Comune di Grado e del Centro Studi Biagio Marin. Saranno presenti: Franco Iacop, presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Dario Raugna, sindaco di Grado, Doris Bures, presidente del Parlamento Austriaco, Edda Serra, presidente del Centro Studi Biagio Marin. La presentazione critica è a cura del critico d'arte, Enzo Santese. L'esposizione vuole essere un percorso artistico attraverso la poesia mariniana tratta dalla raccolta "L'isola" (The Island) edita da Del Bianco nel 1981 con la quale Biagio Marin fu proposto al Nobel per la letteratura l'anno successivo. Gianni Maran con questa esposizione, "scrive" pagine di un diario dove le positività dell'esistenza mettono in sordina le inquietudini della contemporaneità, pur vissute a pieno con una sensibilità pronta ad ascoltare i battiti più segreti della storia attuale. Il tutto accade anche perché l'artista ha costantemente la necessità di trarre linfa vivificatrice dall'atmosfera di Grado, così come il pensiero di Biagio Marin gli ha indicato in molti suoi versi. Maran da sempre estimatore del poeta e suo concittadino, con questa mostra realizza un percorso, dove la poesia si fonde con le sue opere, ma non vuole essere un percorso illustrativo per accompagnare la poesia di Marin, ma bensì è una rispettosa dedica a colui il quale più di tutti in ha influenzato il suo percorso artistico.

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Cultura

L’almanacco romano: il 15 marzo 44 a.C. Idi di marzo

15 marzo 44 IDI DI MARZO :Avanti Cristo Un gruppo di congiurati repubblicani uccide in Senato l’imperatore romano Caio Giulio Cesare. Tra gli assassini anche il figlio adottivo Bruto, e Cassio.  Prima di morire sembra che ebbe la forza di dire: "Anche tu, o Bruto, figlio mio!".

Secondo Plutarco, Cesare era stato avvisato del pericolo ma non aveva preso in considerazione tali avvertimenti: gli aderenti alla congiura e i fiancheggiatori furono in numero variabile tra una sessantina ed un'ottantina, divisi in due schiere: i repubblicani che non si rassegnavano al cambio epocale che si stava instaurando nella reggenza dello stato e i cesariani delusi dal comportamento del dittatore.Questo giorno è ricordato come le “Idi di Marzo”, dal nome che nell’antico calendario dei Romani veniva dato al 15° giorno dei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre. Per gli altri mesi le Idi ricorrevano il 13° giorno. 

Nelle lotte di potere che seguirono la morte di Cesare, i cesaricidi perirono uno dopo l'altro, in una scia di vendette e di sangue che si concluse solo il 42 a.C., quando, nella battaglia di Filippi, Bruto  e il cognato e amico Cassio furono sconfitti da Antonio e Ottaviano, che in questo frangente erano alleati. Dopo la disfatta, Bruto e Cassio si tolsero la vita. Dante Alighieri, nella sua Commedia, li inserirà nella parte più profonda dell'Inferno, la Giudecca, tra le fauci dello stesso Lucifero, assieme a Giuda Iscariota. Essi sono infatti considerati traditori dell'impero.

(* immagine di @Romaapiedi)

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Cronaca

Legale Carminati: “Saluto romano? Solo un gesto di festa per un amico”

(Fonte: Il Quotidiano del Lazio)

Giosuè Bruno Naso, legale tra gli altri di Massimo Carminati, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli studi Niccolò Cusano, nel corso di Ecg, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Sul saluto romano di Carminati in tribunale: “Se dobbiamo essere seri, dovremmo chiuderla qui con il riferimento a questa storia del saluto romano, del saluto fascista.

Bisognerebbe chiedersi perché tutta questa attenzione, come mai questa attenzione quando ci stiamo avviando verso la conclusione del processo. Sta rendendo le sue dichiarazioni Buzzi, alla fine del mese, per la prima volta nella sua storia processuale, anche Massimo Carminati si sottoporrà ad esame e poi dopo Pasqua comincerà la discussione, per cui una sentenza è ragionevolmente prevedibile per prima dell’estate.

E allora guarda un po', determinate fonti giornalistiche normalmente sensibili o comunque in sintonia alle indicazioni che provengono dalla Procura, notano il gesto di Carminati, che è un gesto ovviamente di saluto e di esultanza all’amico Brugia, che a sua volta, prima di lui, lo aveva salutato. Io sto riferendo quello che mi ha raccontato mia figlia, perché non sono stato in aula a vedere questo filmato, ma mia figlia mi ha riferito che i due si sono salutati e ovviamente l’unica forma di saluto possibile è quella di agitare le braccia, perché non credo che un contenuto e signorile gesto del capo sia visibile attraverso lo schermo.

Del resto parliamo di due persone, Carminati e Brugia, che ostentano la loro amicizia da mezzo secolo, che prima si vedevano tutti i giorni, in comunione umana e personale, loro e le loro famiglie. Il fatto che approfittino di un momento finale per mandarsi un segno di saluto non significa assolutamente nulla. Non si possono scrivere, parlare, sentire o vedere. Forse persino Brugia e Carminati coltivano dei sentimenti… Forse anche loro possono approfittare di un momento in cui si vedono sui rispettivi schermi per salutarsi.

Apologia di fascismo per questo gesto? Da Carminati sarebbe vissuto veramente come un assist. Se dopo tutto questo can can a carico di Carminati residuasse una contestazione di apologia di fascismo, vorrebbe dire che veramente di più e di meglio non sono stati in grado di mettere insieme in questi due anni di dibattimento. Come in realtà è stato, soprattutto per l’accusa di associazione di stampo mafioso, per la quale non è emerso nulla di preoccupante per gli imputati”.

Continua Naso, legale di Massimo Carminati, su Radio Cusano Campus. Sul processo, che si avvia alle sue fasi finali: “Lo dirò anche in discussione, questo è stato un processetto, nel senso non suoi profili dei caratteri tecnico e giuridico, è un processo di una banalità spaventosa, non c’è un profilo che susciti un approfondimento di natura tecnico-scientifica, non c’è un tema dibattuto o controverso, nel quale vi sia un conflitto giurisprudenziale.

V’è un mare infinito e vergognoso per quel che è costato all’erario, e questo la disinformazione sistematica non lo evidenzia mai. In questo processo si sono registrate quattro milioni di conversazioni telefoniche, il costo di questa attività di intercettazione è di decine di milioni di euro, che paga l’erario. Di queste 4 milioni di intercettazioni ne è stata chiesta la trascrizione di diciottomila. Questo processo è stato fatto sulle parole, sulle intercettazioni, sulle congetture che gli inquirenti hanno ritenuto di poter fare sulla base di queste parole carpite. Normalmente nei processi ci sono anche le parole comprate, quelle dei collaboratori di giustizia, in questo processo mancano anche loro, questo vorrà pur dire qualche cosa…”

Sulla sentenza, l’avvocato di Carminati dice questo: “Per qualità professionale dei tre magistrati che compongono il collegio, per doti intellettuali e morali dei componenti del collegio, io dovrei dormire sonni tranquilli, sia io che i miei colleghi del collegio di difesa e quasi tutti gli imputati, quanto meno con le imputazioni di natura più squalificanti. Parliamoci chiaro, il processo si gioca tutto sulla contestazione del 416 bis, il resto sono episodi, casi, casistica di ordinario malaffare che purtroppo vive nel sottobosco politico e amministrativo di quasi tutti gli enti pubblici di questo Paese, con tutto ciò che la cosa comporta.

E oltretutto di modesto livello, parliamo di cifre che sono risibili, rispetto a quelle che si sono sentite anche in questi ultimi giorni con riferimenti ad altre vicende. Un confronto tra cifre veramente ci fa apparire come degli straccioni rispetto ad altri che sono tutt’altro che straccioni”. Continua Naso: “Se mi debbo preoccupare solo di questo potrei dormire sonni tranquilli. Il punto è: se la sentirà questo collegio di dare un colpo mortale ad una cultura della giurisdizione, perché di questo si tratta. Bisogna vedere se il tribunale avrà con la propria sentenza la forza di rimarcare la propria completa autonomia e indipendenza di giudizio dalla impostazione della procura.

Questo è un processo che potrebbe rivelare, una volta per tutte, come in Italia sia assolutamente indifferibile il problema della separazione delle carriere. Se potessimo contare su un giudice terzo, che non si pone minimamente il problema degli effetti che una sentenza di assoluzione dal reato di associazione potrebbe provocare nei giochi di potere, negli equilibri, nella considerazione pubblica, nelle ambizioni personali della procura e dei suoi rappresentanti…Se questo ci sarà, io sono sereno e tranquillo che non ci potrà essere una sentenza di condanna sul punto.

Se invece persino questi giudici non potranno fare a meno di affrancarsi da questo condizionamento, allora vorrà dire che veramente il problema della separazione delle carriere e della restituzione del giudice alla sua piena, completa e totale libertà sarà arrivato al capolinea. Se ragiono col cuore sono tranquillo e sereno, se ragiono con la mente sono meno tranquillo e meno sereno”.

L’avvocato Naso, poi, è tornato a parlare di Lirio Abate: “Ha detto che Carminati non prenderà bene il suo nuovo libro? Mi sento di escluderlo perché Carminati si potrebbe preoccupare delle cose serie, le cose che provengono da Lirio Abbate a mio modesto avviso non sono serie, non sono documentate e non tengono conto di tutti gli elementi di natura processuale. Abbate e con lui vari altri giornalisti pensano che il dibattimento fino ad ora celebrato non conti nulla, pensano che contino solo le indagini della procura e dei carabinieri. In realtà dovrebbe essere l’esatto contrario”.