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Cronaca

Palestrina, furibonda lite tra fratelli: due in fin di vita

Due accoltellati in pericolo di vita. Così si è conclusa una lite per futili motivi avvenuta ieri sera a Palestrina e che ha visto coinvolti tre uomini tutti con precedenti pernali. Ad essere arrestato l'accoltellatore, un italiano di 51 anni originario di Sperlonga, residente a Roma ma di fatto domiciliato a Zagarolo. La discussione è avvenuta in una villetta in una zona isolata, in via Apollaria, riconducibile alla moglie del 51enne e ai due fratelli delle donna. Nella struttura abitano i tre fratelli. Una convivenza forzata, secondo la ricostruzione dei carabinieri, e difficile che aveva già visto divampare numerose liti. Alla discussione di ieri sera hanno preso parte il 51enne, il cognato 45enne e un amico di quest'ultimo di 46 anni. Al culmine della lite, avvenuta in cucina, il 51enne ha afferrato un coltello colpendo poi con esso più volte gli altri due uomini.

 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Zagarolo e quelli della compagnia di Palestrina. I due feriti sono stati portati all'ospedale di Palestrina e sottoposti ad intervento chirurgico. In particolare, il cognato ha riportato diverse ferite da punta e da taglio a lombare, gomito sinistro e regione dorsale. Attualmente si trova in prognosi riservata in pericolo di vita. Il 46enne invece ha ferite a torace, addome, emitorace sinistro, avambraccio destro. Operato, è stato trasferito a Roma all'ospedale Umberto I dove si trova in prognosi riservata in pericolo di vita. Il 51enne, arrestato per tentato omicidio, è stato portato in carcere a Rebibbia. Interrogato, non avrebbe ammesso le sue responsabilità ma i riscontri sembrano certi. Indagini dei militari sono in corso per chiarire l'accaduto. I carabinieri hanno trovato il coltello usato e posto i sigilli alla cucina ritenuta appunto la scena del crimine. Una scena che però è stata trovata pulita ma individuata grazie all'apposita strumentazione della scientifica. (OMNIROMA)

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Cronaca

Scuole, Fabio Fucci (Città Metropolitana): “ho chiesto di tenere i termosifoni aperti anche nel fine settimana” 

Fabio Fucci, sindaco di Pomezia e vicesindaco della Città metropolitana di Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale, nel corso della trasmissione di Paolo Cento "Ma che parlate a fa", sull'emergenza freddo nelle scuole: "c'è stata una situazione di freddo eccezionale nei giorni precedenti alla riapertura delle scuole. La coincidenza della chiusura delle scuole per le festività e l'arrivo del freddo ha aggravato il problema. Si è intervenuti tempestivamente e la situazione ora si sta normalizzando".

"Questa mattina – ha aggiunto Fucci – ho fatto una riunione operativa con il dirigente responsabile e i responsabili della manutenzione del riscaldamento degli istituti provinciali. Stiamo lavorando per raggiungere temperture accettabili, ho chiesto di tenere i termosifoni aperti anche nel fine settimana".

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Cronaca

“Freddo Capitale”: VVF rimuovono stalattiti da Tangenziale Est

A seguito delle avverse condizioni atmosferiche dovute al forte abbassamento delle temperature, i VVF della Capitale sono intervenuti nei pressi dei canali di scolo della Tangenziale Est, in più punti, per la rimozione di ghiaccio e di stalattiti. Le operazioni, eseguite da due squadre dei VVF coadiuvate da un'autoscala, vanno avanti ormai dalle 11.30 di stamattina. Inoltre, dalle 12 è stato necessario chiudere al traffico un tratto dell'arteria per pulire alcuni canali; disagi per la circolazione che sono durati solo alcuni minuti però. Dopo aver completato l'opera di rimozione su tutto il tratto in direzione Porta Maggiore, ora le squadre attendono la sospensione della corrente elettrica che alimenta la linea tranviaria per rimettere in sesto le zone mancanti. 

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Politica

Roma, corruzione: Raffaele Marra resta in carcere

Raffaele Marra resta in carcere. L'agenzia Ansa comunica la decisione del Tribunale del Riesame in merito all'arresto dell' ex responsabile del personale in Campidoglio.

E' stata dunque respinta l'istanza di scarcerazione presentata dall'avvocato Francesco Scacchi. Marra era finito in manette lo scorso 13 dicembre per corruzione in concorso.

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Politica

Atac, ex dg Rettighieri a Radio Roma Capitale 93fm: “mi aspettavo un atteggiamento diverso dalla Giunta Raggi”

Marco Rettighieri, ex direttore generale di Atac, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich "Roma ogni giorno". Rettighieri ha dichiarato: "mi aspettavo un atteggiamento diverso dalla Giunta Raggi, speravo che la riorganizzazione che era cominciata in Atac fosse continuata. Le direzioni erano state ridotte a due ed era iniziato il percorso di riduzione del debito. Io e l'ex amministratore Brandolese non abbiamo condiviso il piano industriale presentato e abbiamo fatto un passo indietro".

"Sono sempre del parere che Atac possa essere risanata – ha aggiunto l'ex dg di Atac – perchè il patrimonio umano è indubbiamente presente. In passato è stata amministrata male e questo ha portato ad una società ormai prossima al collasso. Il risanamento comporterebbe un lavoro tra i tre e i cinque anni, con mani libere e autonomia di carattere gestionale".

Per quanto riguarda gli immobili, Rettighieri ha affermato: "l'idea era di ritirarsi da tutti gli uffici in affitto, riportare tutti nel patrimonio di Atac e vendere ciò che è superfluo". "Non c'era il controllo sul cambio degli pneumatici degli autobus – ha spiegato l'ex direttore generale di Atac – e quindi era difficile sapere cosa era stato cambiato e in che modo. Questo mi ha fatto sorgere dei sospetti e questi sospetti sono stati portati alla Procura. Sarà quest'ultima poi a valutare".

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Sport

Manolas: Mourinho ci prova secondo il Sun

È sicuramente uno dei giocatori più importanti della Roma di Spalletti, pur essendo un difensore. Sembrerebbe anche finito nel mirino delle grandi squadre europee. Il centrale di difesa Kostas Manolas interesserebbe al Manchester United di Mourinho. Secondo il quotidiano britannico The Sun ci sarebbe sul piatto un'offerta addirittura di 55 milioni di euro da parte del club inglese per il difensore. Da Trigoria è arrivata una smentita che sia giunta una proposta di questa portata. La società giallorossa potrebbe però prendere in considerazione un'offerta vicina ai 40 milioni per Manolas che accelererebbe l’arrivo di Feghouli dal West Ham e permetterebbe di centrare altre operazioni di mercato.

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Cronaca

Terrorismo, blitz nel Lazio: arrestato membro dell’Isis

Sono in corso, dalle prime ore di questa mattina, perquisizioni in tutto il Lazio nei confronti di ​sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche.

Eseguita una misura di custodia cautelare in carcere, nei confronti di un affiliato a Ansar Al- Sharia. I particolari, verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, che si terrà alle ore 11.00, presso la sala “Augusto Cocola” – 5° piano, della Questura. 

AGGIORNAMENTO: IL COMUNICATO DELLA QUESTURA

 

Nella mattinata odierna, a seguito di serrate indagini condotte dalla Polizia di Stato della DIGOS della Questura di Roma e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, coordinati dal Pool Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Roma, è stata notificata, nella casa circondariale di Rebibbia, una ordinanza di custodia cautelare a carico di HMIDI Saber, nato in Tunisia, 34 anni, già  detenuto per altra causa. L’uomo è indagato in quanto “partecipava all’organizzazione terroristica Ansar al-Sharia (i seguaci della legge divina di Allah, definito dal governo Tunisino, dalle N.U. dagli USA, dagli Emirati Arabi e dal Regno Unito come gruppo terroristico jihadista attivo in Tunisia dal 2011) da intendersi affiliata e, di fatto, ricompresa in quella denominata ISIS, finalizzata al compimento di atti di violenza con attentati alla persona e al danneggiamento di cose mobili e immobili, anche mediante l’utilizzo di dispositivi esplosivi o comunque micidiali, ancorché con ricorso a iniziative e strategie militari.

Lo scopo principale era intimorirne le popolazioni e arrecare grave danno a più stati (tra i quali Tunisia, Libia e Siria), mirando alla destabilizzazione degli ordinamenti costituzionali e all’instaurazione di un sistema di natura confessionale salafita, contrario ai diritti fondamentali dell’uomo convenzionalmente riconosciuti. In particolare, ricevendo in custodia il vessillo del gruppo terroristico e istigando, nei penitenziari di transito ove ristretto (2014/2016), alla discriminazione religiosa e all’arruolamento nelle fila dell’Isis in Libia, in Siria, altresì manifestando atteggiamenti coerenti con tale ideologismo mediante aggressioni intramurarie nonché con il proposito di essere pronto a recarsi in zona di combattimento per assolvere il Jihad (cioè allo sforzo per la guerra Santa cioè la Guerra condotta per la causa di Dio).”  

Nella notte del  9 novembre 2014, in via dei Sette Metri, HMIDI Saber,  con regolare permesso di soggiorno, di professione mercante, abitante in zona Malafede, a bordo della sua Volkswagen Golf, in compagnia di altra persona, veniva fermato da una volante per un controllo. Gli operanti ordinavano ai due stranieri di scendere dal mezzo, per procedere al controllo dei documenti allorquando, nel vano portaoggetti, notavano una bomboletta spray antiaggressione; nel contempo, al passeggero cadevano in terra, accidentalmente, un passamontagna e un paio di guanti in lattice. 

Alla richiesta di spiegazioni, l’HMIDI Saber usciva dall’auto e, impugnando una pistola, scarrellava per incamerare il colpo in canna,  puntandola contro gli agenti. Ne nasceva una violenta colluttazione, durante la quale il tunisino perdeva la pistola, riuscendo però a fuggire insieme all’altro straniero. I due agenti nell’occorso riportavano solo contusioni.  La pistola è una Browning 9×21, completa di caricatore e 15 cartucce, provento di furto denunciato in Puglia nel 2014.

L’HMIDI Saber veniva compiutamente identificato tramite la patente esibita all’atto del controllo rimasta poi all’interno della vettura. Nella stessa venivano rinvenuti inoltre altri passamontagna, guanti, nonché telefoni cellulari. Veniva, perciò, effettuata una perquisizione presso la residenza dell’HMIDI Saber, alla presenza della moglie Caterina, un’ italiana convertita all’Islam che l’uomo ha sposato nel 2008 e dalla quale ha avuto una bambina. Quì veniva rinvenuto il passaporto dello straniero che sedeva lato passeggero, identificato poi per RCHOUKI Abdelghani, marocchino del 79, clandestino irreperibile sul territorio nazionale.  Venivano inoltre sequestrati 33 telefoni cellulari, 8 pc portatili, 2 Ipad, 1 hard disk esterno ed una bandiera nera.

Diffuse le foto, la sera seguente in zona San Basilio, HMIDI Saber veniva rintracciato da personale della DIGOS e sottoposto a fermo di P.G. per i reati di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, ricettazione, lesioni aggravate e resistenza a p.u. reati per i quali veniva processato e condannato alla pena di anni 3 e mesi 8 di reclusione, attualmente in espiazione. Dallo sviluppo delle indagini, si ricostruiva la “radicalizzazione religiosa” di HMIDI Saber, iniziata durante la prima detenzione nel carcere di Velletri nel 2011. Da tale istituto di pena, ove era ristretto per violazione della legge sugli stupefacenti, era uscito profondamente cambiato, iniziando a praticare l’Islam con assiduità nelle moschee della città.

Proprio in questo periodo, lo stesso viene in contatto con i fratelli tunisini della Shari-a, entrando in possesso di una bandiera del gruppo terroristico del tutto simile a quelle del califfato dell’Isis. Nella stessa sono presenti delle scritte nella parte superiore  che individua la “Shaada” ossia la professione di fede “non vi è altro Dio oltre Dio”; al centro compare il cd. sigillo di Maometto che si traduce in : “Mohamed è il messaggero di Allah”; sotto il logo centrale la scritta “Ansar al Shari-a”, simbolo dell’organizzazione terroristica operativa in Tunisia e Libia. Territori questi ultimi da cui HMIDI sembra particolarmente attratto, considerate le molte ore di filmati da lui guardate, sul web, inerenti l’ISIS e la sua volontà di trasferirsi in Siria per combattere per il Califfato.

Il N.I.C. ha raccolto e analizzato importanti elementi investigativi che hanno dimostrato non solo la pericolosità di HMIDI SABER ma anche riscontrato, nei diversi istituti penitenziari in cui è stato ristretto, la sua particolare capacità di indottrinamento dei compagni di detenzione. L’indagine ha dimostrato l’appartenenza di HMIDI SABER all’organizzazione terroristica Ansar Al Shari’a e con l’operazione odierna è stata interrotta la sua azione di proselitismo e di reclutamento di adepti da inviare, allo loro scarcerazione, nei teatri di combattimento per il compimento di atti terroristici.

L’attività di monitoraggio ha, infatti, permesso di rilevare che, nel febbraio 2015, Hmidi Saber si è posto a capo di un gruppo di preghiera con la finalità di creare problemi di natura gestionale e di adattamento con gli altri detenuti. Il suo modus operandi ha assunto un carattere violento a partire da  giugno 2015, allorquando presso il carcere di Civitavecchia è stato il mandante di una vera e propria spedizione punitiva, con bastoni e sgabelli, nei confronti di un detenuto che si era lamentato delle preghiere notturne che il gruppo, guidato dall’indagato, imponeva all’interno della sezione di appartenenza. 

Anche presso la Casa Circondariale di Frosinone, dove era stato trasferito per motivi di sicurezza, nel mese di luglio 2015, si è reso nuovamente protagonista di una violenta aggressione nei confronti di un detenuto italiano che aveva contestato i continui ed insistenti discorsi inneggianti all’Islam. La vittima è stata dapprima circondata da diversi detenuti di fede musulmana facenti parte del gruppo di preghiera e poi malmenato con calci, pugni e con oggetti contundenti che gli hanno procurato tagli profondi al collo ed alla schiena.

Il NIC in tale frangente ha raccolto ulteriori elementi investigativi in ordine all’opera di radicalizzazione ed indottrinamento dell’HMIDI tanto che nell’agosto 2015, anche un suo compagno di preghiera ha denunciato alla Polizia Penitenziaria di aver subito dall’ HMIDI soprusi e imposizioni. Nel corso delle attività tecniche di intercettazione delle telefonate tra l’Hmidi e il padre, il N.I.C. ha raccolto non solo la preoccupazione del genitore per le scelte del figlio ma anche elementi che confermano la conoscenza diretta  dell’indagato con un leader di Ansar Al Shari’a, tale Zarrouk Kamal, morto in Siria nella città di Raqqa, nota roccaforte del DAESH.

Trasferito presso l’Istituto penitenziario di Napoli Secondigliano, per motivi di ordine e sicurezza, l’HMIDI si è reso responsabile, nel maggio 2016, di una violenta aggressione ai danni di un detenuto nigeriano di fede cristiana. Assegnato al carcere di Salerno, per motivi di sicurezza, l’HMIDI è stato protagonista di numerose violazioni penali e disciplinari tra le quali anche quelle di minaccia nei confronti degli operatori di Polizia Penitenziaria intervenuti per la risoluzione delle diverse criticità dallo stesso create. In un caso specifico HMDI urlò agli agenti che gli avrebbe tagliato la testa se non lo avessero accontentato nelle sue richieste, cercando nel contempo di coinvolgere i compagni di detenzione nelle azioni turbative.

Nel settembre 2016, trasferito, sempre per motivi di sicurezza, alla Casa Circondariale di Viterbo, si è reso anche protagonista di un evento di grave nocumento per l’incolumità del personale di Polizia penitenziaria e degli altri detenuti, allorquando ha appiccato un incendio doloso nella sua camera. Nell’occasione, all’atto dell’intervento del personale di Polizia penitenziaria, teso alla messa in salvo di tutti i detenuti del reparto, Hmdi ha aggredito gli agenti.

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Cronaca

Marino, di giorno spazzino di notte pusher: in manette 40enne

Nella serata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Frascati hanno arrestato una coppia di coniugi residenti a Marino, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Un 40enne, operatore ecologico del comune di Grottaferrata che stava tornando a casa in auto dopo aver concluso il suo turno, è incappato in un posto di controllo allestito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Frascati. Alla loro vista, l’uomo ha bruscamente tentato di cambiare strada al fine di eludere eventuali verifiche, ma quell’atteggiamento ha insospettito i militari che, dopo averlo fermato, hanno eseguito un’accurata perquisizione.

 

Il motivo di tanta agitazione è stato scoperto in un marsupio trovato nella disponibilità del 40enne: all’interno, i Carabinieri hanno trovato dieci dosi di hashish, già confezionate singolarmente e pronte per essere vendute, e denaro contante ritenuto provento della sua illecita attività. Successivamente, le attività di controllo si sono spostate nell’abitazione dell’uomo, ubicata a Marino, dove i militari hanno rinvenuto e sequestrato complessivamente dosi di hashish, marijuana e cocaina per un peso complessivo di circa 1 Kg, oltre a un bilancino di precisione utilizzato per la preparazione delle singole dosi. Nei guai è finita anche la moglie del 40enne che ha tentato in tutti i modi di ostacolare e ritardare le operazioni dei Carabinieri. I due coniugi sono stati arrestati e il giudice Monocratico di Velletri, a conclusione dell’udienza di convalida, ha disposto per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari. (OMNIROMA)

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Sport

Italia Nostra: Stadio sì, ma non a Tor di Valle

Italia Nostra e Feder Supporter contro lo Stadio a Tor di Valle. In una conferenza stampa tenuta nella sede romana di Italia Nostra, sono state spiegate le ragioni per cui, secondo l’associazione per la tutela del patrimonio e l’associazione che tutela i tifosi, dovrebbe essere ritirata la delibera di pubblica utilità da parte della giunta Raggi. «Siamo convinti che, usando le parole dell’assessore Berdini, questa operazione sia uno scempio urbanistico che non si vedeva da oltre cinquanta anni: un milione di metri cubi in deroga al piano regolatore».

Così il vice presidente della sezione romana di Italia Nostra Oreste Rutigliano, che ha poi proseguito: «Noi amiamo il calcio e vorremmo due stadi: quello della Roma e quello della Lazio. Il piano regolatore approvato nel 2008 prevede da dieci e quindici località dove si possono costruire stadi in piena regolarità. Siamo stupefatti che Marino, che si considerava una persona corretta, abbia accettato di dare la pubblica utilità a questa operazione e ancora più stupefatti che la nuova giunta, che era arrivata per cambiare Roma, invece di annullare immediatamente la pubblica utilità per questa operazione speculativa, stia ancora traccheggiando senza farci capire cosa voglia fare a meno di non dimostrare di essere come tutte le altre che l’hanno preceduta. Noi faremo ogni passo possibile: da quelli politici a quelli giudiziari».

Secondo l’avvocato Massimo Rossetti di Feder Supporter il progetto di Tor di Valle non è un nuovo stadio moderno, ma speculazione e non solo. «La superficie utile lorda di questo progetto, si chiama così tecnicamente, rappresenta solo il 12% in cui è ricompreso questo famoso business park che è poi tutto il complesso a scopi commerciali. Sulla proprietà poi non ci sono dubbi. Lo stadio è impropriamente detto "della Roma". In realtà sarà di proprietà di una società costituita in Italia, ma controllata al 100% da una società sita nel Delaware, noto paradiso fiscale, per cui i soci non sono conosciuti». Infine il Comitato “Salviamo Tor di Valle dal Cemento” ha presentato in Regione una richiesta di dichiarazione di decadenza della Conferenza dei Servizi, circa il progetto riguardante lo Stadio della Roma in località Tor di Valle.

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Cronaca

Trasporti, COTRAL: domani sciopero UGL di quattro ore

"Cotral informa che l’organizzazione sindacale UGL ha indetto uno sciopero di 4 (quattro) ore in programma domani, mercoledì 11 gennaio 2017, con astensione dalla prestazioni lavorative dalle ore 11:30 alle ore 15:30. Il servizio di trasporto extraurbano regionale potrà subire disfunzioni e/o soppressioni". Lo comunica, in una nota, Cotral.