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Cioffredi: nel Lazio contrastiamo il connubio che si è creato fra clan autoctoni e mafie tradizionali

Gianpiero Cioffredi, Presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, è stato ospite negli studi di Radio Roma Capitale. In apertura il Presidente ha presentato l'evento “R-Estate a Torbella”: "Noi proprio questa sera cominciamo una tre giorni di cinema in una piazza di Tor Bella Monaca attraversato da spaccio e clan. Vogliamo dimostrare che non ci sono territori impenetrabili per le istituzioni.
Con il cinema e la cultura possiamo sconfiggere ogni illegalità e per questo abbiamo scelto di fare una rassegna di cinema. Questa sera parteciperà il capo della DIA di Roma e il 19 interverrà il Vicario Procuratore Aggiunto Giovanni Russo".

Nel ribadire l'importanza della legalità e nel coinvolgere i cittadini in questo progetto, Cioffredi ha detto: "E' fondamentale perchè noi proprio dieci giorni fa abbiamo pubblicato il quarto rapporto di mafie nel Lazio ed esce un quadro preoccupante nelle periferie romane con contagio fra clan romani e mafie tradizionali. Tantissime sono state le operazioni e le inchieste, ma la magistratura e le forze di polizia liberano degli spazi. Il protagonismo dei cittadini deve colmare lo spazio creato dalla polizia. Alla Summer School che è terminata la scorsa settimana un investigatore importante ha detto che i giovani devono costruire il bene".

Sul IV Rapporto "Mafie nel Lazio" sono evidenziate le presenze dei clan della malavita a seconda delle zone. Cioffredi ha approfondito il tema dicendo: "A Viterbo c'è la presenza della 'ndrangheta e a Rieti non si registrano segnali, ma nelle altre province c'è la presenza di tutti i clan, soprattutto a Roma". 
In tal senso Cioffredi ha detto: "Noi abbiamo monitorato in tutta la Regione 103 clan operativi di cui oltre 60 sono fra Roma e provincia".

Cioffredi ha parlato della vicina provincia di Latina: "A Latina c'è anche Cosa Nostra, nella zona di Fondi c'è l'ndrangheta e nella zona Formia c'è la camorra. Anche nel capoluogo di provincia ci sono clan mafiosi, così come sul litorale ed Aprilia. Andando nel litorale romano c'è anche la presenza della famiglia Fragalà. 
Sul centro agroalimentare c'è un problema anche di caporalato. La camorra ha tentato di mettere le mani sul centro e sulla logistica. Negli ultimi tempi c'è stato un vertice del Mof di Fondi che si è costituito parte civile in molti processi". 

Sul rapporto sul narcotraffico nella capitale, Cioffredi ha detto:"Roma è l'unica città in italia in cui il ciclo del narcotraffico si apre e si chiude. Avvengono delle trattative e il narco traffico con la droga che entra nella pancia della città. Noi a Roma abbiamo monitorato oltre 100 piazze di spaccio h24 modello Scampia. I grandi fornitori provengono dalla camorra. La maggioranza delle piazze però sono gestite dai clan di romani che iniziano a registrare il metodo mafioso. Noi abbiamo molti clan autoctoni (a Tor Bella Monaca almeno 12 di questo tipo) come anche i Gambacurta. Attorno alla piazza di spaccio c'è un sistema di welfare mafioso con centinaia di abitanti che non fanno parte del clan ma custodiscono pezzi di droga o pezzi di arsenali, in cambio di 500-600 euro e ciò crea consenso intorno ai clan che gestiscono le mafie. Una piazza di spaccio può arrivare a guadagnare anche 20mila euro. Al Pigneto c'è una piazza di spaccio aperta, le piazze h24 sono quelle per esempio di Tor Bella Monaca, Borghesiana, Primavalle dove ci sono delle vere e proprie vedette e sono realtà difficili dal punto di vista delle forze di polizia che quando intervengono sono circondati da cittadini".

Sulla situazione di Tor Bella Monaca: "C'è un'intercettazione importante a Tor Bella Monaca dove c'è un boss che segnala altre persone e crea una rete. C'è il tentativo di creare un consenso ed è questo il metodo mafioso. A Roma sta avvenendo questo".

Sui beni confiscati alla mafia in città, il Presidente ha ricordato: "Questo è una forma di aggressione ai clan. Dobbiamo fare leva, dobbiamo abbreviare il tempo che va dal sequestro alla conquista dei beni sociali. La confisca è l'esempio di come le mafie non siano invincibili".

In periodo estivo si torna a parlare ancora di più del litorale romano: "Si è fatto già moltissimo e sono stati colpiti molti clan. Io credo che le mafie fanno male, ma lo Stato sta reagendo".

In conclusione Cioffredi ha ricordato del progetto che si è tenuto sulla Summer School e ha detto che a fine luglio verròà pubblicato il bando per la confisca dei beni confiscati e faranno un altro bando per le vittime di usura e faremo un altro bando per loro di due milioni. Da gennaio ad oggi sette vittime di usura grazie ad un indennizzo hanno potuto riaprire i propri servizi commerciali. E' un lavoro che ci piace molto e continueremo a farlo".