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Cronaca

Neonata gettata nel Tevere, Guerci: non si dovrebbero più leggere notizie di questo tipo

In Punto Donna si è parlato di una bruttissima notizia di cronaca: una bambina neonata è stata ritrovata morta nel fiume Tevere. Guerci ha affermato:"Diritto di partorire e non riconoscere il neonato che viene affidato ai servizi sociali, se la madre non vuole tenersi il bimbo. Questo garantisce alle mamme che non vogliono o possono temere i bimbi di lasciarli ai servizi sociali. Un servizio del genere è presente anche all'Ospedale San Camillo. Queste notizie drammatiche non si dovrebbero più leggere".
A parlarne la Presidente di Salvamamme, Grazia Passeri, intervistata da Guerci e Nassi:"Il Salvamamme è nato proprio dai bambini ritrovati. Ogni campagna deve aiutare le donne a sapere che si può partorire in anonimato. La campagna deve essere presente sui cassonetti, negli autobus e non in qualche raro ufficio. Tutte devono sapere di questa possibilità. Molte donne non sono libere e molte sanno anche come far sparire un neonato, purtroppo. Il bambino è sempre un bene da salvaguardare. Noi abbiamo fatto delle campagne in Italia molto forti e abbiamo risolto in passato anche alcune situazioni. Ci sono state delle mamme che ci hanno chiamato e ci hanno detto che non potevano tenerlo. Dopo il nostro arrivo alcune mamme hanno deciso di tenerlo il bambino".  
Paola Guerci ha sottolineato che un anno e mezzo fa era stata fatta una proposta di legge nel far entrare in campo anche le farmacie comunali e fare una ruota degli esposti all'interno di queste farmacie. In tal senso Passeri ha affermato:"In America ci sono anche le caserme dei vigili del fuoco che fanno questo lavoro. Oltre queste strutture deve arrivare il messaggio, a prescindere da dove e dal tipo di linguaggio utilizzato. Per fare un parto anonimo ci sono dei problemi. La donna va supportata anche in questa scelta e non va criticata, cosa che invece abbiamo spesso visto".
Guerci ha chiesto se sono più le donne italiane o straniere a rivolgersi all'Associazione nei momenti più difficili: "La difficoltà che vivono le mamme è sempre tanta. In alcune famiglie italiane mancano i servizi fondamentali e si vive un disagio profondo. Un 75% di mamme straniere contro un 25% di donne italiane. Quest'ultime di solito hanno una certa difficoltà nel chiedere aiuto, ma questo non vuol dire che non soffrono".