Marilù Mastrogiovanni, giornalista, è intervenuta ai microfoni di Radio Roma Capitale. Jacopo Nassi ha chiesto a Mastrogiovanni di presentare la sua vita, ricordando la sua storia. La giornalista e scrittrice salentina ha detto: "Io sono una giornalista di periferia perchè lavoro nel Salento e ho fondato un giornale d'inchiesta investigativa che è il "Tacco d'Italia", una realtà indipendente che si regge sulle proprie gambe con grande fatica. Rai 1 ha dedicato un intero documentario al nostro giornale per testimoniare la fatica di fare una cronaca indipendente. Non posso dire "libera" perchè questa parola pesa troppo. La redazione che io dirigo ne ha vissute di tutti i colori in questi quindici anni. Io attualmente sono sotto protezione per delle minacce ricevute da un consigliere amico di un boss che è stato poi ucciso in un centro commerciale. Questa è la mafia del Salento. Si tratta di una mafia purtroppo sotterranea, versatile e capace di cambiare pelle. Ha talmente tante infiltrazioni nella pubblica amministrazione che addirittura è stato sciolto un comune nel Salento con un commissariamento durato due anni. Abbiamo pubblicato una lunga indagine sul business dei rifiuti. Non si distingue più tavolta dove è la mafia e dove è la politica".
Per quanto riguarda la nostra città e la presenza di criminalità e organizzazioni mafiose, Mastrogiovanni ha detto:"Le notizie che arrivano da Ostia e da Roma sono terrificanti. Ci sono dei colleghi come Piervincenzi e Federica Angeli che pagano in prima persona il lavoro che fanno nei territori. La criminalità ad Ostia è presente. Proprio oggi abbiamo pubblicato in una rubrica sul sito del Tacco d'Italia in cui parliamo di un collegamento fra il rapporto fra mafia e resto del mondo. La mafia di Ostia si è localizzata in Perù con un traffico di cocaina. Sembrano scene tratte dal film Suburra e sono invece degli spaccati di vita vera che hanno delle conseguenze nella vita di tutti i giorni. Questo "clan de Romans" trafficava cocaina, e probabilmente continua a farlo perchè non è stato del tutto decapitato, con degli ispedienti da spionaggio. Non parliamo poi dei cosiddetti colletti bianchi e del cosiddetto "Mondo di mezzo". C'è un clima di collusione anche negli impianti pubblici che a volte si infiltrano anche nella magistratura. Nonostante tutto non dobbiamo cedere allo sconforto. Alla Festa della Legalità, che si è tenuta ad Ostia, ho potuto respirare questa speranza grazie alle associazioni presenti e alla presenza anche delle scuole del litorale romano e dalle altre regioni come Puglia e Campania. Si è riflettuto con video sul senso della legalità oggi e su come loro la vedono. Alcuni momenti sono stati toccanti perchè c'è stata un'ondata di positività. Credo che la scuola abbia necessità di un grande sostegno. C'è l'emergenza dell'abbassamento del livello democratico nel nostro paese. Su questo tutti hanno resposanbilità: i cittadini che votano, i giornalisti che non stigmatizzano, i nostri governanti. Il tempio della sapienza, che è la scuola, è stato con l'episodio della sospensione della Preside minato nelle sue fondamenta. Dobbiamo proteggere la nostra Costituzione".