Paola Guerci ha parlato, in apertura, dell'emergenza femminicidio: un uomo ha ucciso a martellate la moglie dentro casa a Cisterna di Latina ed è l'ennesimo caso che si registra nella nostra Regione in poco tempo.
In tema di donne il 10 luglio ore 17.30 ci sarà l'inaugurazione della mostra “artisti per kobane” presso il polo espositivo di WEGIL, a largo degli ascianghi 5, a Roma. I proventi della vendita andranno alle donne curde di kobane. In Punto Donna si è parlato di questo evento con Carla Centioni, Presidente dell'associazione Ponte Donna, che ha descritto l'evento: "Atto conclusivo della compagna. Più di 60 artisti che hanno donato opere. Non avremmo mai immaginato tanta generosità. L'idea della campagna è venuta dopo aver visto la distruzione della Casa delle donne kobane e l'inaugurazione di un'altra. Nella casa c'è l'ultimo piano che è stato adibito a foresteria. La campagna nasce a seguito di questo progetto e il nostro interesse era quello di continuare questa forma di solidarietà. Il nostro interesse è finanziare una cooperativa che sta crescendo con un villaggio di tutte donne. La nostra associazione si occupa di contrasto alla violenza di genere. Veniamo tutte dal movimento femminista e sappiamo bene quali sono i diritti da rivendicare. Lavoriamo sulla rivendicazione dei diritti e libertà delle donne. Voglio ringraziare tutti gli artisti e la Regione Lazio che ha patrocinato la mostra".
Sempre in tema di violenza di genere, Guerci ha chiesto un commento a Centioni, riflettendo sugli ultimi casi di femminicidio: "Io mi occupo di centri antiviolenza. Il femminicidio è un atto brutale che significa proprio voler cancellare la donna. La cosa che fa riflettere è il modo con cui viene uccisa la donna, in maniere sempre più violenta. Quella di Cisterna di Latina non è la prima donna che è stata uccisa a martellate davanti ad un minore. Noi possiamo fare qualsiasi tipo di legge che guarda all'aspetto di sicurezza. Non ci sono luoghi dove le donne possono essere ospitate. Ieri ho avuto un caso di violenza, ho chiamato tutti i centri antiviolenza di Roma ed erano tutti pieni. Purtroppo i posti a disposizione sono pochi. Bisogna guardare alla sicurezza della donna nell'immediato. Non è mettendo più Esercito sotto le metro. Non ci interessa solo il Codice Rosso".
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Violenza nei confronti delle donne, Centioni: necessarie ulteriori strutture per accogliere le donne vittime