A Radio Roma Capitale è stato trattato il caso dell'Istituto Statale Sordi della capitale, in attesa di una stabilizzazione e riordino dei propri dipendenti. Jacopo Nassi ha trattato il tema della precarietà dei dipendenti e di ciò che viene chiesto dai lavoratori con Silvia Simoncini, Segretario Nazionale NidiL Cgil che ai nostri microfoni ha detto: "La vertenza che sta coinvolgendo i lavoratori va avanti purtroppo da molti anni. Situazione complicata di cui la politica non ha voluto trovare la soluzione. E' un istituito al 100% gestito da lavoratori precari. Parliamo di un istituto di natura pubblica e la stabilizzazione dei lavoratori dipende da un regolamento che aspettano da più di 20 anni. A fine anni '90 venivano sciolti gli istituti scolastici per sordi e la parte di regolamentazione dove avevano una regolamentazione. Noi stiamo cercando di evitare che si arrivi ad una chiusura come è successo negli istituti a Milano e Palermo. Stiamo difendendo l'occupazione dei lavoratori e l'esistenza di questo istituto che è diventato un punto di riferimento per molte persone. Chiuderlo rappresenterebbe una grossa sconfitta. In questi anni di mobilitazione non siamo mai arrivati all'interruzione del servizio perchè ci siamo resi conto che gli unici a cui avremmo recato un danno erano gli utenti dell'istituto. Si tratta di una vertenza particolare perchè vogliamo arrivare ad una stabilizzazione del personale e regolarizzazione del servizio"
Luca Bianchi, lavoratore dell'Istituto, ha dichiarato: "Viviamo male questa condizione perchè un centro di eccellenza come il nostro ha bisogno di stabilità. Da noi dipendono tante famiglie ma anche tanti eventi che accolgono migliaia di persone. Noi abbiamo necessità di poter programmare le nostre attività. Gestiamo molte iniziative con le scuole e siamo stanchi di dover decidere di anno in anno se possiamo portare avanti le nostre attività. Vogliamo che venga riconosciuto il nostro lavoro, ma il Ministero è completamente inadempiente. Vogliamo che venga riconosciuta la nostra professionalità".
In conclusione Simoncini ha aggiunto:"Noi ci aspettiamo che vengano date risposte: che venga riattivato il processo normativo e che contestualmente in attesa dei tempi parlamentari vengano accompagnati da uno stanziamento di fondi per questo istituto per consentire il pagamento degli stipendi. Chiediamo una stabilità economica. Più della metà del personale impiegato è personale sordo e a livello lavorativo le persone sorde hanno oggettiva difficoltà nel mondo del lavoro e avremmo quindi un ulteriore problema che parte del personale avrebbe difficoltà nel mondo del lavoro. Tutte le politiche per la sordità che mette in campo l'istituto viene da persone sorde".