Bruno Astorre, senatore del Partito Democratico, è stato intervistato da Jacopo Nassi ai microfoni di Radio Roma Capitale.
Sull'amministrazione di Virginia Raggi e sulla sentenza di sabato il senatore ha dichiarato: "Non doveva dimettersi soltanto perchè condannata. Il Movimento Cinque Stelle ad ogni processo o inchiesta ha messo in mezzo la gente. Le questioni politiche vanno risolte con la politica. Se la città è messa bene, i cittadini romani confermaranno la Raggi fra due anni. I pentastellati tendono a non far nulla per paura di sbagliare. Quando si fa qualcosa si accettano dei rischi. Penso che sia arrivata l'ora di voltare pagina dall'amministrazione che c'è. Se non si volta pagina, Roma cade sempre più indietro. Milano ha saputo cogliere l'opportunità dell'Expo. Roma, invece, sembra diventare una città di media provincia. Il Movimento Cinque Stelle fa sempre un discorso sul passato. I debiti in amministrazione comunale si fanno anche per le opere pubbliche. Se ci sono debiti è per le opere pubbliche fatte. Tutte le città hanno dei debiti, ma ciò non deve portare a non fare nulla.
Qui c'è stato un balletto di Assessori in Giunta che neanche al Valzer a Vienna c'è mai stato. Dateci una città vivibile. L'opposizione faccia il suo lavoro di critica e proposta. Il passato sta diventando una scusa. Si rischia di far scivolare la città sempre di più. Gli anni di Veltroni e Rutelli furono anni di ammodernamento. Vennero fatte opere di riqualificazione nelle periferie. La sicurezza urbana è uno dei programmi del Pd regionale e si fa con la cultura, portandola nella periferia. C'era un'altra visione della cultura e della scuola. Vanno bene le piste ciclabili, ma manca proprio un'idea di città che è la capitale d'Italia. Se non si fa per non sbagliare si torna indietro nel Medioevo".
Sulla situazione politica del Partito Democratico, Astorre è candidato alla segreteria del Lazio. Il senatore ha affermato: "Il 4 marzo abbiamo ricevuto una "legnata" a livello nazionale, ma nel Lazio si è affermato il modello di Zingaretti. Serve quindi una leadership carismatica e inclusiva. Bisogna cercare nelle liste civiche che nascono nella città, come nella manifestazione "Roma dice basta". Bisogna ripartire dalle persone, dalle periferie e stando accanto a tutti. Un modello di vittoria è quello regionale, costruito con una coalizione unita e con una leadership credibile".