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Cronaca

Planetario a Roma, il parere dell’astrofilo Chirri

Maurizio Chirri, direttore del Museo Civico Geopaleontologico Ardito Desio e responsabile del planetario di Rocca di Cave, è intervenuto oggi pomeriggio intervistato da Jacopo Nassi dopo le polemiche dei giorni precedenti sulla questione "Planetario dell'Eur". L'astrofilo ha così dichiarato: "La mancanza di un planetario è tangibile. Roma è stata la terza città europea ad ospitare il planetario, ma è stata anche la prima capitale a perderlo. Il primo planetario, in zona piazza della Repubblica, era da 200 posti, molto importante anche a livello di strumenti, una delle prime macchine costruite e date all'Italia, parte storica molto importante. Il nostro planetario che era all'Eur è stato aperto e ospitato sotto una cupola di 14 metri. La storia del planetario di Roma è una storia articolata. C'era l'intento di smontare il planetario da una parte e trovare un'altra sede. La Sapienza si è impegnata per molti anni per riaprire il planetario, ma esito mai positivo perchè strutture di grandi dimensioni che devono trovare o uno spazio storico oppure devono essere costruiti edifici appositi. Due anni fa planetario aperto presso l'ex Dogana in una struttura dove c'è una programmazione continua compreso d'estate". 
Per quanto riguarda, invece, la situazione sull'area di Roma, Chirri ha parlato di una serie di osservatori: "Abbiamo un osservatorio ai Colli Albani gestito da un'associazione e anche l'associazione di cui faccio parte, che sta all'Hypparcos di Rocca di Cave (collocato a mille metri di quota, in un luogo dove il cielo è possibile vederlo con maggior soddisfazione e limpidezza rispetto alla città). La nostra attività prosegue per tutto l'anno con serate osservative che si svolgono di sabato. Alla serata dell'eclissi di luna di fine luglio abbiamo avuto la presenza di circa 300 persone. Durante l'arco dell'anno abbiamo un flusso continuo di visitatori. Nella situazione attuale chi vuole vedere le stelle deve uscire dalla città e deve andare in una località dove le condizioni di visibilità siano più adeguate".