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Cronaca

Sgombero di Camping River, decine di rom allontanati non sanno dove andare

Fernando Magliaro, giornalista de’ Il Tempo, e Jacopo Nassi, inviato di Radio Roma Capitale, sono intervenuti ai microfoni di Radio Roma Capitale direttamente dal Camping River, dove è in atto lo sgombero degli abitanti rom operato dal Campidoglio.

“Inizialmente – dice Magliaro – c’era una sorta di rassegnazione. Poi, con l’arrivo dei giornalisti, si sono cominciate a sentire le proteste. Le operazioni sono iniziate verso 6.15, quando sono arrivati numerosissimi i vigili urbani. Non ho sentito la tensione salire troppo. Non credo che sia stato usato lo spray al peperoncino e, tuttavia, io non ero all’interno del campo. Questo cozzerebbe con alcune dichiarazioni rilasciate da un rom intervistato. Inoltre, l’inviato di Radio Roma Capitale Jacopo Nassi, presente anche lui al Camping River, ha riferito, della circolazione di voci che sosterrebbero per l’appunto l’utilizzo da parte delle forze dell’ordine dell’arma in questione. Anche lui, tuttavia, era fuori dal campo.

Al momento – commenta Magliaro – il campo è stato sgomberato dai suoi inquilini. I servizi sociali, che hanno accompagnato i vigili urbani nell’ingresso al campo al fine di mediare, hanno offerto assistenza alloggiativa. Inizialmente solamente 3 o 4 nuclei familiari (ovvero circa 20-30 persone) hanno accettato le proposte del Campidoglio. Sembra però che altre famiglie stiano però aggiungendosi. Circa 20 persone avevano lasciato il Camping River nei giorni passati”. Ci sarebbero quindi tra 50 e 100 persone che – come comunicato a Jacopo Nassi – non saprebbero dove andare. Il comandante di Maggio, incaricato dell’operazione, inoltre, ha brevemente risposto alle domande del nostro inviato, chiarendo che dovremmo “chiedere a loro dove andranno”.

Jacopo Nassi ha anche raccolto il contributo di Stefano Fassina. Il consigliere comunale ha sottolineato quanto questa soluzione sia insostenibile: “Non è stata trovata una soluzione alternativa e ora le persone non sanno dove andare. Così i problemi non si risolvono, si aggravano. I cittadini lo devono sapere".  Anche la Comunità di Sant'Egidio lamenta la chiusura di un campo che funzionava, "vanificando tutto il lavoro  di integrazione svolto".