Redazione – A Cassino è stata attivata un’iniziativa molto interessante nei riguardi delle donne vittime di violenza di genere. E’ stato infatti creato un gruppo di lavoro, di cui fanno parte tre magistrati donne guidati dal procuratore capo Luciano D’Emmanuele. A Cassino, tra l’altro, il malcontento per la mancanza della sala protetta aveva generato ampio malcontento. Nella definizione dell’iniziativa, fondamentale la partecipazione della Corte d’appello di Roma e della Regione Lazio, interessate alla replica del progetto su scala regionale. Nel nostro territorio in effetti, dove la violenza sulle donne supera ampiamente la media nazionale, sia il San Camillo sia il Sant’Andrea avevano avviato procedure specifiche.
“L’importante – dice Paola Guerci – è che si arrivi ad un coordinamento nazionale per arrivare agli stessi servizi in tutta Italia. Ora purtroppo l’azione sembra affidata agli ospedali che dimostrano più sensibilità o risorse da investire”. Questo sarebbe, d’altronde, un buon modo per integrare il Protocollo Eva che stabilisce una via preferenziale e un supporto a 360 gradi per le donne che, al centralino, dichiarano di essere vittime di abusi o violenze di genere.