(Fonte: www.repubblica.it)
Ci sarà un vertice lunedì in Procura a Roma per fare il punto sulle indagini relative alla morte di Mariam Moustafa, la 18enne italo-egiziana picchiata da una gang di ragazzine inglesi nel centro di Nottingham – città dove con la famiglia si era trasferita dopo un lungo periodo vissuto a Ostia – e deceduta dopo tre settimane di coma.
Il pm Sergio Colaiocco, che ha affidato le indagini ai carabinieri del Reparto operativo di Roma, chiederà alle autorità inglesi di poter acquisire una serie di atti tramite un ordine europeo di investigazione (la vecchia rogatoria). Il pm è già in contatto con il rappresentante in Italia di Scotland Yard per scambi informativi e investigativi.
Intanto diventa sempre più aperta l'indignazione contro polizia e medici inglesi della famiglia di Mariam. Il padre della giovane, come già la madre e uno zio, ha rilanciato l'accusa agli investigatori di non aver dato peso a precedenti aggressioni e episodi d'intimidazione, anche con lanci di oggetti contro la casa dei Moustafa. Episodi che secondo la famiglia potrebbero aver avuto una matrice propriamente razzista e non solo di bullismo giovanile, a dispetto del fatto che la Nottingham Police e i tabloid locali abbia finora escluso l'ipotesi di un "crimine d'odio" etnico.
I familiari rimproverano inoltre ai servizi ospedalieri di Nottingham, dove Mariam è morta dopo tre settimane di agonia, d'averne clamorosamente sottovalutato le condizioni e di averla inizialmente dimessa con troppa fretta.
"Non si può morire per il bullismo. Da Nottingham arriva una notizia assurda e inaccettabile. Vicini alla famiglia di Mariam Moustafa", ha sctito in un tweet il sindaco di Roma Virginia Raggi.