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Cronaca

Troupe aggredita a Ostia, indagati i 2 complici di Spada

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Giuseppe Scarpa) – Si stringe il cerchio attorno agli scagnozzi di Roberto Spada. La procura indaga due complici per concorso in violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso. Almeno uno dei due avrebbe partecipato al pestaggio aggredendo il cameraman dopo la testata che Spada aveva rifilato al giornalista di Raidue Daniele Piervincenzi, martedì scorso fuori dalla palestra Femus Boxe a Nuova Ostia.

Ostia, nella terra del clan Spada: il videoreportageIl filmato che l'operatore Edoardo Anselmi è riuscito a realizzare, malgrado le botte, mostra che a scatenare la violenza sono state le domande di Piervincenzi a Spada sul suo sostegno al candidato di Casapound alla presidenza del X municipio, Luca Marsella. Spada non ha fornito agli investigatori nessuna indicazioni sulla presenza di un'altra persona al momento del pestaggio. "Non ricordo chi fossero gli altri adulti presenti durante l'aggressione, io ho ripreso il contatto con la realtà solo dopo venti, trenta minuti dal fatto", ha detto agli investigatori Spada.

Intanto emergono altri dettagli del suo interrogatorio di sabato scorso: "Non le nego – ha detto al gip Anna Maria Fattori e ai pubblici ministeri Ilaria Calò e Giovanni Musarò – che se al posto di quella cosa (il bastone con cui ha colpito il giornalista Piervincenzi, ndr) avessi avuto qualcos'altro non so cosa avrei fatto. Io in quei quindici secondi non ho capito nulla".  

I suoi avvocati, nel frattempo, hanno presentato un'istanza di scarcerazione. L'udienza davanti al tribunale della libertà dovrebbe essere fissata entro quindici giorni.

E proprio sull'arresto di Roberto Spada ha detto la sua il cugino pugile, Domenico – ex campione del mondo Silver Wbc – ai microfoni della trasmissione radiofonica La Zanzara: "Lui ha sbagliato a dare quella testata. Ma quel giornalista è un rompiscatole. L'arresto di Roberto però non esiste, è davvero uno schifo, uno scandalo". E ancora, prosegue Domenico Spada, condannato in primo grado a oltre sette anni per usura: "io ho votato per il Movimento Cinque Stelle, adesso però non li voto più". Spada spiega, nel corso della trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani, di voler dare vita a un suo "partito": "Adesso mi metto in proprio, voglio fare una mia lista. CasaPound? Ad Ostia loro hanno lavorato per il popolo, fanno un sacco di beneficenza, fanno i pacchi per le feste, fanno il bene".

Domenico, ribattezzato Vulcano, fornisce la sua versione anche sui gruppi criminali presenti nel X municipio. E nonostante il tribunale di Roma ha inflitto, negli ultimi anni, diverse condanne con l'aggravante del metodo mafioso, Vulcano spiega che "la mafia (a Ostia, ndr) non esiste. Dove sta? Ve la state inventando. A Roma non esiste". Anche il clan degli Spada sarebbe un'invenzione. "Ma quale clan, noi siamo solo una grande famiglia. E in ogni famiglia – conclude il pugile – c'è il buono e il cattivo ".