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Cronaca

Roma, cronache di quotidiana violenza, belga aggredita sotto al Campidoglio

(Fonte: www.repubblica.it)

(di Rory Cappelli) – È tornata in Belgio la 23enne che nella notte tra martedì e mercoledì avrebbe subito un tentativo di stupro: è stata soccorsa sulla scalinata che porta alla basilica di Santa Maria in Aracoeli dagli agenti di Roma Capitale intorno alle 4 del mattino, mentre, stando al suo racconto, stava per subire una violenza sessuale da parte di un ragazzo conosciuto quella stessa sera in un pub.

Julie (il nome è di fantasia, ndr) era arrivata il 10 settembre nella Capitale con due amiche. Martedì sera le tre giovani decidono di andare in una discoteca che si trova nei pressi di piazza Navona. Hanno trovato alloggio in un B&B dalle parti di Porta Maggiore e perciò attraversano via Cavour, passano da piazza Venezia, entrano in via del Plebiscito e poi decidono di fermarsi a bere qualcosa in un pub irlandese.

Lì dentro l’atmosfera è frizzante: c’è il karaoke e uno spazio in cui si balla. "Me le ricordo bene", racconta James, habitué del locale. "Una di loro era giapponese, o di origine giapponese, forse anche per questo le ricordo: ballavano e bevevano, ridevano e si divertivano". Julie è una ragazza minuta, bionda, porta gli occhiali, indossa un tubino nero e un paio di scarpe dorate. Entrano due giovani: anche loro bazzicano spesso il locale, "qui di notte è sempre pieno di ragazzi, e quelli a caccia di avventure non mancano mai", racconta ancora James.

Fanno amicizia, ballano, bevono ancora, Julie e uno di questi ragazzi si danno anche un bacio. L’amica giapponese intanto si è messa a parlare con un inglese, esce a fumare, esce anche l’altra amica e d’un tratto sono le tre e mezza, il pub sta per chiudere, e Julie si trova in strada con quel tipo appena conosciuto, un israeliano 26enne che lavora a Fiumicino per un’agenzia aerea. Lui la invita a fare una passeggiata, lei si domanda dove siano finiti gli altri, lui le spiega che li raggiungeranno.

Si avviano verso il Campidoglio, proprio lì dietro: camminano e lui la stringe a sé, cerca di baciarla ancora. Salgono la scalinata che porta alla basilica di Santa Maria in Aracoeli, proprio di fianco a quella che sale fino al Campidoglio. A metà lui cerca di baciarla ancora, lei gli dice di smettere, lui si slaccia la cintura, le spiega che lì è buio, che nessuno li vedrà. Lei gli dice ancora che no, non vuole e che se continua si metterà a urlare. Lui insiste. Julie grida, urla, si allontana. A quel punto la sentono delle persone che stanno passando proprio lì sotto e la sentono anche agli agenti di Roma Capitale di turno in piazza. Che salgono di corsa le scale.

Julie piange, ha talmente bevuto che non sta in piedi, mentre l’israeliano spiega che sta facendo tutto da sola, che era consenziente, che non capisce perché si sia messa a urlare. Che "lei ci stava". Il 26enne, alle fine, viene denunciato a piede libero per violenza sessuale. E il fascicolo sulla denuncia viene trasmesso in procura, al pool di pm coordinati dall’aggiunto Maria Monteleone che si occupa di reati sessuali.

Adesso in molti dicono che lei se l’è andata a cercare. Che magari non voleva ma ha fatto capire altro, oppure che lui ha frainteso: lei sembrava disponibile, non lo aveva forse baciato là, nel pub? "Non so come stiano le cose", racconta James. "So però che tantissimi maschi si lanciano in vere e proprie battute di caccia in giro per i locali della città, in cerca di un “divertimento” veloce e facile. Le ragazze che vengono a Roma, la Città Eterna, la città della Dolce Vita, è una specie di miraggio per chi vive nei Paesi del nord Europa o in America. Si vogliono divertire, e spesso bevono talmente tanto che alla fine non sono lucide: l’ho visto decine di volte. Non è molto difficile approfittare di una situazione del genere".

Certo è che gli stupri ai danni di straniere, quindi già in posizione di maggiore vulnerabilità perché non parlano la lingua e si muovono con difficoltà in un Paese che non è il loro, si stanno moltiplicando. E forse mercoledì mattina quelle urla hanno davvero evitato un’ennesima tragedia.