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L’almanacco romano: 23 maggio 2002, muore a Roma Umberto Bindi

23 maggio 2002  MUORE A ROMA UMBERTO BINDI è stato un cantautore e pianista italiano. insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De André e Luigi Tenco è uno dei maggiori esponenti della cosiddetta scuola genovese dei cantautori, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana.. Le sue migliori composizioni hanno i testi di un concittadino, il paroliere Giorgio Calabrese.

Con lui dà vita ad Arrivederci (1959) (che partecipa a Canzonissima conquistando il secondo posto), alla toccante Il nostro concerto (1960), in cui mette a frutto i suoi studi in una magnifica introduzione strumentale lunga più di 70 secondi e che raggiunge la prima posizione in classifica per 10 settimane, alla splendida Vento di mare, piena del mare della Liguria, e a Non mi dire chi sei. Con l'amico Gino Paoli scrive Il mio mondo, Un ricordo d'amore e L'amore è come un bimbo. Con Franco Califano e Nisa scrive La musica è finita (1967) per Ornella Vanoni, e quindi Per vivere (1968) per Iva Zanicchi.Gino Paoli nell'aprile 2002 lancia su Il Messaggero un appello perché a Bindi siano concessi i benefici della legge Bacchelli a sostegno degli artisti. L'appello incontra il favore di molti. 

Il vitalizio sarà in effetti prontamente concesso, ma ormai troppo tardi: poco più di un mese dopo, la sera del 23 maggio 2002, muore nell'ospedale Spallanzani di Roma. Molte delle sue canzoni sono state incise da altri artisti, tra cui Chet Baker che ha suonato e cantato Arrivederci. Composizioni come Il nostro concerto, Il mio mondo, e La musica è finita possono essere considerate come classici italiani.