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L’almanacco romano: 27 aprile 1937, muore a Roma Antonio Gramsci

27 aprile 1937.

Muore a Roma, nella clinica Quisisana ai Parioli, ANTONIO GRAMSCI, tra il fondatori del PCI, intellettuale tra i massimi esponenti del pensiero marxista. Condannato per le sue idee dal regime fascista, passò molti anni in carcere con la motivazione: "bisogna impedire a questa mente di agire".       

A Torino Gramsci entra in contatto con il movimento socialista e si iscrive al Partito Socialista. Nel 1919, Gramsci fonda L’Ordine Nuovo, che dissente col Partito Socialista e con l’Avanti! riguardo ai consigli di fabbrica che stanno occupando le industrie un po’ in tutta Italia. A Livorno nel 1921, Gramsci e’ tra i fondatori del Partito Comunista Italiano. Nel 1924 viene eletto deputato e segretario generale del Partito Comunista. Nel 1926, a causa delle leggi eccezionali contro gli oppositori, Gramsci e’ arrestato dai fascisti e condannato a vent’anni di carcere. Nel 1929, inizia a scrivere i Quaderni dal carcere, che diverranno ben 33.  Nel 1937, Gramsci viene liberato, a causa delle sue gravi condizioni di salute: muore poco dopo di emorragia cerebrale.

(* immagine di flickrenric)