22 aprile 2006 muore a ROMA l'attrice Alida VALLI
La sua versatilità la impone anche in ruoli drammatici quale quello di Luisa in Piccolo mondo antico di Mario Soldati (1941) che al Festival di Venezia le vale un premio speciale concesso dal conte Giuseppe Volpi di Misurata come miglior attrice italiana dell'anno.
Nel 1951 torna finalmente in Italia e pochi anni dopo fornisce una delle sue migliori interpretazioni nel capolavoro di Luchino Visconti, Senso (1954). Nello stesso anno il suo nome viene associato al cosiddetto caso Montesi in quanto fidanzata di Piero Piccioni, il principale indiziato dell'epoca, poi pienamente scagionato come anche Maurizio d'Assia, figlio di Mafalda di Savoia (questo scandalo ispirò a Federico Fellini un episodio de La dolce vita). Decide così di allontanarsi dalle scene per tornare davanti alla macchina da presa solo nel 1957 diretta da Michelangelo Antonioni nel film Il grido.
La sua fama si consolida sotto la direzione di registi quali Gillo Pontecorvo (La grande strada azzurra del 1957), Franco Brusati (Il disordine del 1962), Pier Paolo Pasolini (Edipo re del 1967). Viene richiesta anche da registi stranieri molti dei quali francesi.
Con Giuseppe Bertolucci nel 1977 partecipa al primo film interpretato da Roberto Benigni, Berlinguer ti voglio bene; Dario Argento le affida due ruoli inquietanti in Suspiria (1977) ed in Inferno (1980). Sempre nel 1980 è protagonista nello sceneggiato televisivo L'eredità della priora di Anton Giulio Majano.
Trascorre gli ultimi anni di vita in condizioni di indigenza, al punto che le viene concesso il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli. Dopo la morte viene tumulata nel cimitero del Verano a Roma.
(* immagine di Insomnia Cured Here)