"Cara Virginia, sulla vicenda dello stadio state prendendo una cantonata". Inizia così una lettera consegnata ieri in Campidoglio da alcuni esponenti del M5S, che contiene anche una nuova delibera per annullare quella a favore dello Stadio della Roma. Mario Canino, del tavolo urbanistico M5S, ha dichiarato ai microfoni di Radio Roma Capitale: «Le ragioni sono semplici. Il movimento è nato con una parola d'ordine: cementificazione zero. Questo significa che ci eravamo impegnati a non rilasciare particolari concessioni edilizie. Piccole sono plausibili, ma Roma non è in estensione, quindi non c'è bisogno di nuove città. Le giunte precedenti si sono segnalate anche per il consumo dell'agro romano. Lo Stadio è stato presentato come della Roma, ma della Roma non è. Non c'è poi solo lo stadio, ma un milione di metri cubi. Conosco il piano regolatore perché ci ho lavorato sopra. Noi abbiamo scoperto che dentro il progetto presentato c'erano delle contraddizioni che non giustificavano l'approvazione della delibera del 2014. Che si può fare? Modificare la delibera di Marino? No, perché le delibere approvate sono attuabili. Abbiamo lavorato su quelle contraddizioni che abbiamo ritenuto necessarie e sufficienti per annullare la delibera del 2014. Oggi abbiamo consegnato una nuova delibera. Bisogna ora vedere se c'è la volontà politica di tenere conto di questa nuova delibera. Se poi ci saranno delle mediazioni come accade in politica, vedremo cosa accadrà alla fine dell'iter. Noi lo stadio lo vogliamo. Però c'era per esempio Tor Vergata che era una grande opportunità. Anche Marino ci aveva lavorato. Non si capisce per quale ragione i costruttori si sono ostinati con Tor Di Valle, anche perché lì ci sono dei vincoli ben precisi e noi pensiamo che lo sapessero già».
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Lettera alla Sindaca: annullare la delibera sullo Stadio della Roma
